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“Ancora innamorata della Raggi?”, mi chiede canzonatorio un blogger, rigorosamente sinistrorso.
Tutto sommato direi di sì. Oddio, l’amore stava scemando, nel senso che tutto sembrava rientrato nei binari della normalità, ma le polemiche degli ultimi giorni l’hanno riacceso.
La Raggi si è sentita male, e tutti hanno interpretato il suo malore come strumentale per evitare spinosi impegni istituzionali (mi pare che fosse la volta dello stadio, e mi pare pure cha alla riunione alla fine abbia comunque partecipato).
Io era da un po’ che vedevo che stava male: già è minutina, ultimamente era ridotta l’ombra di se stessa: d’altra parte il ritmo di lavoro impressionante più gli attacchi a tappeto su tutti i fronti non sono una cura omeopatica per la salute: hanno avuto voglia i suo fan a dire che è una donna di acciaio, la verità è che è di carne e ossa, e a un certo punto il contraccolpo c’è stato. Io vedevo le foto e mi dicevo “Ma è ridotta uno scheletro! Questa se non si ferma crolla!”, e infatti è crollata.
E, naturalmente, tutti a darle addosso: come ha osato mancare l’appuntamento alle fosse ardeatine, un sindaco come si deve sarebbe morto sul campo piuttosto che mandare il suo vice.
E già, si sarebbe dovuta sentire male in un altro momento, tuona la gente evidentemente abituata a programmarsi le malattie.
Alla celebrazione del 60esimo anniversario dei trattati europei di Roma invece è stata presente (v. video), ma non è andato bene neanche quello: non andava bene l’abito, non andavano bene i capelli, non andava bene la sua struttura minuta, da persona che non s’impone, insomma, che non conta una mazza, vuoi mettere la mastodontica Merkel?
A me la Raggi è piaciuta, e mi è piaciuto il suo discorso, mi sono piaciuti i concetti che ha espresso (a parte l’uso improprio del termine “visionario”, che oramai va di moda), tutt’altro che retorici, banali e politically correct. Mi piace il suo look sobrio e minimale.
Intanto io ho perso l’abitudine di correre dietro agli autobus, tanto un minuto dopo ne passa un altro. Roma è pulita, e le strade sono in via di rifacimento, da ditte regolarmente appaltate e certificate (almeno così pare, che la politica ci ha insegnato a non fidarci mai!).
“Sei ancora innamorata della Raggi?” ha chiesto con tono burlesco il mio amico piddino (anzi, proprio renziano). La risposta è sì. Oggi, ancora, sì.