Draghi tuona contro “chi salta la fila”, mia figlia risponde:
Stante l’importanza delle classi di rischio e relativa calibrazione dell’intervento terapeutico e preventivo, cosa che non esiste solo per questi vaccini, vorrei tanto che il mio paese la finisse di considerare i giovani come l’ultima ruota del carro, la classe che può ottenere qualcosa (di solito con il contagocce) giusto se ce n’è per tutti: anche i giovani stanno morendo per covid; anche i giovani stanno avendo sintomi anche molto pesanti e non sanno quando e se passeranno; anche i giovani asintomatici potrebbero non restarlo per sempre, perché “asintomatico” non vuol dire “senza danno” né “asintomatico a vita” (perché alcuni virus hanno il brutto vizio di ripresentarsi a distanza). Con ogni vita di anziano a cuore invito tuttavia a considerare che per abbassare a breve termine la mortalità di una generazione si sta forse alzando, a lungo termine, la morbilità in un’altra.Quindi Draghi invece di chiedere “con che cuore i giovani saltano la fila” si dovrebbe chiedere con che cuore sono state fatte decisioni che hanno creato suddetta fila, che con una cosa come i vaccini non sarebbe mai dovuta esistere in primis, e con che cuore si chiede a persone a cui il covid potrebbe precludere decadi di salute di restare in fondo…. ma immagino che scaricare sui giovani sia più semplice: è il prosciutto con melone della retorica, mette d’accordo tutti. E così invece di aspettare la prossima fornitura di vaccini aspettiamo il prossimo post sulla movida che ha rovinato tutto.