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Io, provax, non contro il Green Pass ma contro le sue regole

Sarò breve.

Credo che anche i sassi sappiano che sono a favore del vaccino, e mi pare anche giusto che chi non si è vaccinato non abbia le stesse libertà di chi ha provveduto a tutelare se stesso e gli altri.

Ciò premesso, sono contro l’uso e l’abuso che si sta facendo del Green Pass per vari motivi:

1) Il teoria il vaccino è facoltativo, in pratica chi non ha il Green Pass è estromesso dal posto di lavoro, pertanto impossibilitato a vivere: alla faccia dell’essere facoltativo! Al solito, se hai soldi il problema non sussiste.

2) E’ vero che il Green Pass si può ottenere anche senza vaccino facendo il tampone, ma per poter lavorare si deve fare ogni due o tre giorni, e anche qui diventa una questione economica: solo gli abbienti possono giocare a fare i no vax!

Naturalmente sono contrarissima al tampone a spese dello Stato, non possiamo permettere che una manica d’invasati (come spesso – non dico sempre – appaiono essere i no vax) metta in ginocchio l’economia dello Stato, risucchiando risorse che devono essere utilizzate ben altrimenti.

3) Caliamo un velo pietoso sulle regole dell’obbligo: universitari sì, liceali no (oppure il contrario, neanche ricordo), al bar in piedi no seduti sì, anche se è più probabile che l’affollamento ci sia in piedi e qualcuno ti si accolli, ovviamente con mascherina abbassata visto che sta consumando, piuttosto che al tavolo dove te ne stai bellamente per i fatti tuoi, etc. etc. etc.

Leggevo di agenti non vaccinati che non possono sedere a mensa con gli altri e consumano il loro pasto fuori, poi entrano nella stessa volante col collega vaccinato (anche se dal 15 ottobre dovrebbe non essere più così).

4) Se proprio vogliamo dirla tutta, hanno pure ragione i no vax a sostenere che un vaccinato potrebbe essere infetto e contagioso e un non vaccinato no, quindi le regole vanno totalmente riviste e la guardia mai abbassata.

Morale della favola, che rendano il vaccino obbligatorio e non se ne parli più oppure, se lo scopo è semplicemente di indurre la gente a vaccinarsi, proibiscano l’ingresso in tutti i luoghi di svago, la cui frequentazione è rinunciabile, ma permettano l’ingresso nei posti di lavoro dove, peraltro, si presuppone che ognuno un metro di spazio intorno ce l’abbia: e poi, incoerenza per incoerenza…

 

Io e gli accoglionisti

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Un deficiente l’altro giorno su fb risponde a un mio intervento dandomi della razzista, che è la cosa più lontana dal mio essere, e per questo uno tra gli insulti – assolutamente calunnioso – che più mi manda in bestia.

E’ la solita solfa degli acritici, di quelli che usano i vocaboli fuori posto giusto perché vanno di moda, senza neanche conoscerne appieno il significato.

Credere che tra gli esseri umani ci sia una differenza comportamentale, culturale e di indole su base etnica è di per sé idiota, addirittura pensare che ci sai una “razza” superiore a un’altra è una follia da cui tutti abbiamo sperato che l’umanità si fosse riscattata, anche se purtroppo vediamo che non è così, ma quelli del “siamo tutti uguali” nel senso di “siamo tutti grigi cloni massificati” non è che siano da meno.

Mai capito come si faccia a pensare che una certa categoria – magari composta da milioni e forse pure miliardi di individui – sia fatta con lo stampino per questione di nascita, visto che, come si suol dire “la madre che li fa li fa di tutti i tipi,” per indicare le differenze enormi che a volte si trovano pure tra fratelli, stessa razza, stesso sangue, stesso ambiente, stessa educazione, eppure… differenze abissali.

Ora, considerare le persone persone e valutarle per quello che sono a livello personale, ragionare in termini di essere umano è un conto, essere accoglionisti è tutta un’altra cosa.

Io i buonisti non li reggo, ma non li reggo a livello viscerale, sono allergica alla stupidità in tutte le sue manifestazioni.

Il pensare che voler regolamentare l’immigrazione sia una questione di discriminazione e non di sicurezza, l’accettare qualsiasi violazione della legge o aberrazione culturale perché altrimenti si grida al razzismo, è un comportamento che mi scatena eritemi di vario genere.

Io vorrei dire a questa gente: ma voi ce l’avete a casa vostra la porta per entrare e uscire? La lasciate aperta? Oppure quando bussano chiedete chi è e a seconda di chi sia decidete se aprire o non aprire e, nel caso apriate, decidete se far entrare o no e, nel caso facciate entrare, offrire un caffè o ospitalità?

A proposito, ho visto recentemente una commediola francese su youtube, ve la consiglio, davvero emblematica relativamente all’ipocrisia di certa sinistra radical chic e degli accoglionisti in genere, ve lo linko volentieri e ve ne consiglio la visione, film a tratti esilarante ma profondo nello stesso tempo.

Stresa, quella strage deliberata

Ho veramente poca voglia di scrivere, soprattutto su una questione come questa, una tragedia che ha posto fine DELIBERATAMENTE alla vita di 14 persone (e benedette misure anticovid, altrimenti sarebbero state molte di più!)

Ho poca voglia di scrivere sulla rapacità umana, a que “sorvolare” sulle misure di sicurezza “tanto che vuoi che succeda”, a noi non basta la tragedia del Vajont, e non basterà Stresa.

Ricordo un’altra tragedia, di cui mi sfuggono i riferimenti in questo momento, un aereo fatto ripartire senza manutenzione, rappecettato con mezzi di fortuna: il pilota non voleva partire, l’hanno obbligato, il pilota e tutti i passeggeri sono morti, chi ha deciso quella partenza è vivo e vegeto.

Oggi una mia conoscente ha scritto un pezzo drammatico sul piccolo Eitan e il valore della vita, io non ho neanche finito di leggerlo, non ho voglia di scrivere, e non ho voglia di leggere.

Mi sento disarmata di fronte alla pochezza umana, all’incoscienza, alla cupidigia infinita e dissennata, a un’insana rapacità senza morale, e a queste pene previste davvero esigue rispetto alla colpa: hanno ucciso 14 persone, le hanno uccise deliberatamente. E’ come quando uno si mette alla guida ubriaco o drogato, non è un incidente se succede qualcosa, è un miracolo se non succede, e qui è la stessa cosa, una strage deliberatamente provocata.

Ora mi chiedo perché chi uccide una persona si becca 30 anni e chi ne uccide quattordici al massimo 10? Come si può ritenere che chi preme il grilletto uccide intenzionalmente e chi invece blocca due freni di sicurezza di una funivia no?

Non voglio scrivere su questi assassini, voglio solo guardare, con lo sguardo vuoto, il nulla davanti a me chiedendomi perché.

La campagna vaccinale, errori ed opinioni

Draghi tuona contro “chi salta la fila”, mia figlia risponde:

Stante l’importanza delle classi di rischio e relativa calibrazione dell’intervento terapeutico e preventivo, cosa che non esiste solo per questi vaccini, vorrei tanto che il mio paese la finisse di considerare i giovani come l’ultima ruota del carro, la classe che può ottenere qualcosa (di solito con il contagocce) giusto se ce n’è per tutti: anche i giovani stanno morendo per covid; anche i giovani stanno avendo sintomi anche molto pesanti e non sanno quando e se passeranno; anche i giovani asintomatici potrebbero non restarlo per sempre, perché “asintomatico” non vuol dire “senza danno” né “asintomatico a vita” (perché alcuni virus hanno il brutto vizio di ripresentarsi a distanza). Con ogni vita di anziano a cuore invito tuttavia a considerare che per abbassare a breve termine la mortalità di una generazione si sta forse alzando, a lungo termine, la morbilità in un’altra.
Quindi Draghi invece di chiedere “con che cuore i giovani saltano la fila” si dovrebbe chiedere con che cuore sono state fatte decisioni che hanno creato suddetta fila, che con una cosa come i vaccini non sarebbe mai dovuta esistere in primis, e con che cuore si chiede a persone a cui il covid potrebbe precludere decadi di salute di restare in fondo…. ma immagino che scaricare sui giovani sia più semplice: è il prosciutto con melone della retorica, mette d’accordo tutti. E così invece di aspettare la prossima fornitura di vaccini aspettiamo il prossimo post sulla movida che ha rovinato tutto.

Una signora 84enne, chiamata a fare il vaccino, mi ha detto di sentirsi in colpa perché lei, che poteva stare benissimo in casa e avevo pochissime occasioni di contagiare e contagiarsi, sentiva di stare togliendo una dose a una persona in prima linea, di quelle che si alzano la mattina per andare al lavoro, che prendono gli autobus, che sono sono esposti (pensate solo a corrieri e cassieri dei supermercati, che sono quelli che a proprio rischio e pericolo ci garantiscono la sopravvivenza durante i lockdown!).

Se posso esprimere una mia personale opinione da incompetente, ma condivisa da mia figlia che è medico e forse un po’ più di competenza ce l’ha, la campagna vaccinale non è stata certo portata avanti all’insegna dell’ottimizzazione: l’Astrazeneca, che protegge – a quanto dicono al 100% – dalle forme gravi della malattia doveva essere somministrato agli anziani e a tutti quelli che non sono esposti, mentre il Pfizer e il Moderna, che danno una copertura in tempi più rapidi e proteggono anche al contagio, cioè impediscono che la gente vada in giro a fare l’untore, sarebbe stato meglio somministrarlo a quelli che per l’appunto vanno in giro, che vanno in primo luogo protetti e in secondo va loro impedito di essere veicolo di contagio.

Mi hanno detto poi un’altra cosa, che spero non sia vera (in effetti non ho trovato la notizia da nessuna parte): pare che siano state licenziate delle persone impegnate nella somministrazione di vaccini che, secondo me con encomiabile efficienza e spirito di iniziativa, quando hanno visto la sera che avanzavano dosi di vaccino che sarebbero andate sprecate, si sono sbrigate a chiamare le persone più a tiro – amici e familiari – cui somministrarle. In un momento in cui c’è penuria di vaccini e c’è la necessità di vaccinare il più alto numero di persone possibili, punire duramente delle persone che hanno utilizzato i vaccini anziché sprecarli mi sembra follia. Che poi, questa attitudine dell’Italia a sanzionare le iniziativa, che riducono gli italiani a un popolo che “non c’impiccia”, mi fa inorridire!

Larga la foglia, stretta la via, dite la vostra che ho detto la mia!

La zona rossa la trionferà?

Ho retto sufficientemente bene tutte le restrizione del lockdown.

Appartengo a quella categoria privilegiata che ha potuto lavorare da casa, con stipendio regolarmente accreditato ogni mese.

Appartengo a quella categoria fortunata coi figli in casa che, si sa, bastano a riempire la vita.

Appartengo a quella categoria eletta di persone che stanno bene con se stesse, amano il focolare domestico, sono paghe del godersi la casa, leggere un libro, dedicarsi a mille attività all’interno delle quattro mura.

Ma il troppo storpia, e adesso veramente non ce la faccio più.

Non ce la faccio più perché, come al solito, paga il giusto per il peccatore, perché chi ha rispettato scrupolosamente le regole sta pagando i conti di chi ha fatto i comodi propri, perché tanta gente che non ha lo stipendio accreditato a fine mesi è disperata, tanti negozi stanno chiudendo i battenti, tante attività tirano giù la saracinesca, e questo perché chi aveva tanti soldi ne voleva ancora di più, e chi era abituato ad avere sempre tutto voleva vivere e viaggiare.

Stiamo pagando il prezzo dell’incapacità dei nostri governanti, della mancanza di coraggio di un lockdown più prolungato lo scorso anno, quando stavamo “quasi” per risolvere ma ci siamo venduti la pelle dell’orso prima di averlo ucciso.

Il nostro governo è stato il classico medico pietoso che fa la piaga purulenta, non ci voleva molto a capire che il perdurare di una situazione così grave avrebbe nuociuto all’economia più di quindici giorni in più di lockdown e frontiere chiuse.

Vedo i contagi aumentare ed essere sempre più vicini ed io, anche se appartengo a quelle fortunate minoranze di cui sopra, molto probabilmente appartengo pure a quella sfortunatissima che con una malattia del genere ci lascerebbe le penne.

Ora, ci mancavano pure i coaguli con l’Astrazeneca e, vi dirò, abbenché io sia generalmente favorevolissima ai vaccini, nonostante le battutacce delle corse ad accaparrarsi questo vaccino perché “Trombi con Astrazeneza”, che vi devo dire, io tranquilla tranquilla non sono.

Il fatto è che io, abbenché conduca una vita di m., tutta dovere e niente piacere, amo fottutissimamente vivere e ritengo la salute, in primis il respiro, la cosa più importante che ci sia.