Archivio | 9 marzo 2014

24 errori logici conversazione: 2°, Con o dopo di questo, quindi a causa di questo…

fallacie-logiche

Continuo con le mie riflessioni  su un articolo letto giorni or sono  su tecniche di manipolazione linguistica. Nel post precedente Marisa Moles ci ha portato un esempio calzantissimo di quello che si intendeva, spero che anche quest’altro post faccia riaffiorare alla nostra mente casi in cui è stata usata questa tecnica.

Recapitoliamo: Jesse Richardson, Andy Smith e Som Meaden, australiani, hanno realizzato un documento in cui elencano 24 inganni linguistici, ciascuno spiegato con un esempio. L’altra volta abbiamo esaminato il primo, l’argomento fantoccio (o spaventapasseri), che consiste in un travisamento di quanto affermato dall’altro, un rimestamento di parole effettivamente usate e concetti effettivamente espressi fino allo snaturamento totale e alla conseguente deduzione di argomentazioni mai neanche pensate.

Il secondo invece è pure altrettanto subdolo, e consiste nel trasformare un collegamento solo temporale in un collegamento causale: “Quando ti ho conosciuto mi sono ammalato, porti davvero sfiga!”.

Così lo riporta il testo:

2. Cum hoc ergo propter hoc o Post hoc ergo propter hoc. Sostenere che una relazione tra due eventi – reale o percepita – sia necessariamente di tipo causale. Spesso si tende a presentare due cose accadute contemporaneamente (Cum hoc ergo propter hoc) o in sequenza (Post hoc ergo propter hoc) come l’una causa dell’altra, mentre la loro relazione potrebbe essere semplicemente una coincidenza, oppure potrebbero essere provocate dalla stessa causa.

Roger, indicando un grafico, spiega come le temperature si sono alzate negli ultimi secoli, mentre nello stesso tempo il numero dei pirati è diminuito; perciò sono i pirati che raffreddano il mondo e il surriscaldamento globale è una bufala.

(Fonte: http://www.ilpost.it/2014/01/03/lista-fallacie-logiche/)

Io credo che il concetto qui sia facile, ma l’uso che se ne può fare è davvero subdolo (quello dell’esempio, dei pirati intento, è volutamente esagerato per poter rendere chiaamente il concetto).

Confondere una sequenza meramente temporale con legame causa ed effetto porta non solo ad accuse ingiustificate, ma anche a difficoltà nell’affrontare il problema o a trovarne la soluzione, per errata identificazione della causa (insomma, eliminare tutti i pirati del mondo non fermerà il surriscaldamento della terra!).

A voi viene in mente qualche esempio sull’argomento?

A me sì, giusto ora. Con i miei genitori non andavo d’accordo, e non andavo d’accordo per la loro mentalità, prevaricazione, perché mio padre era un padre padrone e mia madre un’eccellente kapò… Loro decisero però che era da quando avevo conosciuto una mia amica che ero diventata una ribelle, e fecero fuoco e fiamme per allontanarmi. Persi l’amica, ma naturalmente con loro continuai a non andare d’accordo per tutta la vita…