Archivio | 31 marzo 2014

Cyberbullismo

cyberbullismo

Numero verde denuncia bullismo

Numero verde denuncia bullismo

Sono incappata nel web in questa petizione contro il cyberbullismo. Vi riporto parte del testo:

Dal mondo del cyberbullismo l’ennesima vittima, si è gettata nel vuoto ed è morta. Lo ha fatto una quattordicenne di Fontaniva. Lo ha fatto perché veniva coperta da insulti su Ask.fm e da inviti al suicidio.

Sempre più ragazzi e ragazze coperti dall’anonimato insultano altri ragazzi e ragazze su questo social.

Restare anonimi quando si scrive è una funzione basilare del sistema Ask.fm, basato sul meccanismo della domanda e risposta. Ognuno ha un profilo personale e c’è uno spazio bianco per porre domande: la casella “Chiedi in forma anonima” è già flaggata.

Ask.fm è semplicemente un luogo dove ognuno può fare quel che vuole, protetto dall’anonimato, e si permette dunque di fare quello che non avrebbe il coraggio di fare a viso scoperto. Ma io penso che non abbia senso essere iscritti ad un “social” e restare anonimi. 

Oggi il 34% del bullismo è online, e dunque viene definito cyberbullismo, ma non per questo è meno grave e causa meno danni psicologici ai più deboli.

 

Il fenomeno della derisione, soprattutto presso gli adolescenti, è diffusissimo. Non c’è aspetto del ragazzo che non venga esposto alla critica, in un momento in cui già ognuno di per sé tende a sentirsi inadeguato, ma alcuni non ce la fanno, e le conseguenze sono estreme.

Ora, io che l’ho vissuto nella scuola di mia figlia vi posso dire, ma che ve lo dico a fare, che una grossa responsabilità di questi fatti ce l’hanno le autorità latitanti: insegnanti e dirigenti scolastici generalmente tendono a o non vedere o ignorare il problema, salvo cacciare poi forse una lacrimuccia da coccodrillo a tragedia e avvenuta, trovarsi rapidamente degli alibi e tornare alla vita di sempre.

Qualcosa però si può fare anche in famiglia. Intanto, tenere aperte le porte della comunicazione con i propri figli. Secondo, affrontare il problema del bullismo anche se il problema non si presenta nella classe di nostro figlio o lui non ne è vittima (prevenire è meglio che curare, armiamoli questi figli con la conoscenza dei problemi!). Nel caso il fenomeno nella sua classe esista, ma non coinvolga lui, non fate l’errore, di invitarlo a non immischiarsi, e a lasciare il compagno solo in difficoltà!

Voi scrivete, scrivete, coinvolgete il centro antibullismo, minacciate la dirigenza scolastica che, in caso di incidenti, saranno ritenuti personalmente responsabili perché a conoscenza dei fatti e negligenti nel contrastarli, usate ogni mezzo a vostra disposizione.

Vi suggerisco un mezzo pacifico ma efficace per smuovere la direzione. A scuola di mia figlia a un certo punto concordammo di non mandare i nostri figlia a scuola per un paio di giorni e, al ritorno, scrivere sulla giustificazione alla voce motivazione “mancanza di sicurezza all’interno della scuola”. Poi, ovviamente, scansionare tutto e mandare ai giornali: il solo annuncio di una tale azione fece smuovere la dirigenza!

Comunque, non fate sentire i vostri figli privi di valore e in balia delle onde, e invitateli a non lasciarci gli altri… Il bullismo è sempre esistito e, purtroppo, anche i ragazzi che si sono tolti la vita a causa della derisione degli altri, non necessariamente cibernetica. Rafforzare il carapece e, soprattutto, rendete i vostri figli persone d’onore, che non tollereranno né ignoreranno!