Archivio | 15 marzo 2014

Ancora Taaf

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La settimana scorsa sono andata a pranzo al Taaf. Non mi è sembrato neanche strano, lo stesso mare, che a marzo è abbandonato, ma io ero felice, finalmente mare, aria e luce, dopo un lunghissimo inverno.

Ero con uno di loro, con uno dei vecchi amici del Taaf. Nuova gestione, non conosciamo nessuno. Non diciamo una parola, non ci presentiamo, siamo lì come nuovi clienti, che vogliono sperimentare un luogo nuovo.

Siamo trattati in guanti bianchi, sono gentili, il cibo è buono, il prezzo è onesto.

Fuori da lì, sulla spiaggia, una ragazza sta andando a cavallo. Gira intorno al ristorante, a un certo punto s’intravede dalla finestra sul lato opposto, ha una distesa verde  per sfondo, sembra un quadro.

Mentre l’osservo ripiombo nel passato… i vecchi amici, e amiche… sembro un’adulta coi ricordi d’infanzia, magari di adolescenza, che dico, di gioventù, e invece è così poco tempo che eravamo tutti lì…

Beh, sapete che vi dico? Grazie a chi è rimasto, a chi ancora condivide con me il suo tempo, a quelli con cui ancora rido, cui ancora racconto e mi raccontano.

Grazie a chi mi ha riportato sul “luogo del delitto”, alla splendida giornata, al pranzo insieme e alle chiacchiere.

Grazie al mare e alla spiaggia per essere sempre lì, testimoni di quel grande amore che ci aveva legato tutti.