Non è vero che sono invincibile, mi rompo in mille pezzi anche io…è solo che ho imparato a non fare rumore. *** Amami quando meno lo merito, che è quando ne ho più bisogno (Catullo) – Non sprecate tempo a cercare gli ostacoli: potrebbero non essercene. Franz Kafka —- Non è ciò che tu sei che ti frena, ma ciò che tu pensi di non essere. Denis Waitley — Non c'è schiaffo più violento di una carezza negata
Anche perché niente è più ingiusto che trattare da uguale chi è diverso: la vera giustizia è il rispetto della diversità perché, al contrario, ignorarla crea l’esclusione.
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18 thoughts on “L’uguaglianza non è giustizia”
Verissimo. Ma rispettare le diversità vuol dire assumersi anche responsabilità, e con il mondo attuale pieno di merdacce, mica è facile. È molto più facile un falso e ingiusto egualitarismo.
Forse non è neanche quello. E’ che il capire e gestire la diversità, oltre a richiedere uno sforzo di buona volontà e l’intenzione di voler davvero gestire la differenza, presuppone un’intelligenza che nelle stanze dei bottoni spesso scarseggia, almeno da noi.
Hai detto bene, “falso e ingiusto egualitarismo”, decisamente più facile, e anche di maggior impatto sulla folla altrettanto stolta.
Condivido pienamente il tuo pensiero. Dall’egalitarismo ad ogni costo si dovrebbe passare ad una giustizia sociale basata sulla solidarietà e sul merito. Un abbraccio. Marisa.
In giurisprudenza ci insegnano di trattare le situazioni uguali in maniera <> e quelle diverse in modo <>. Ossia, poichè non esisterà mai una situazione uguale all’altra, già per se stessa dovuta al trascorrere del tempo, ai protagonisti, all’etica, alla cultura, sarà necessario trattare la situazione in modo tale da farle risultare indifferenti fra loro.
Così, l’art. 3 della Costituzione, stabilisce che lì dove dovesse esserci una differenza, l’ordinamento (ma leggi anche noi uomini) dovremmo far in modo che ogni diversità, intesa come diseguaglianza, non diventi discriminatoria.
“È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.”.
Dall’art. 3 della Costituzione della Repubblica Italiana, praticamente mai attuato. Come, più o meno, tutti gli altri.
GIUSTO !
L’ uguaglianza NON E’ GIUSTIZIA, bensì è legge di natura, ed è Memoria !
E quindi, se vogliamo restare nell’ ambito delle leggi correnti, essa NON appartiene al Diritto Positivo, ma al Diritto Naturale ! 🙂
Beh, forse con gli auguri ho un po’ esagerato… ma è quello che avrei voluto per me, io adoro i bambini, e una bella squadra di calcio avrebbe fatto di me una donna felice!
La diversità è un dono che noi stessi e la società dovrebbero saper sfruttare.
L’uguaglianza ha senso logico quando si riferisce a fatti o persone fortemente omogenei, altrimenti è una comodità, una semplificazione che può spingersi fino all’ingiustizia, un “male” purtroppo irrinunciabile, specie nelle società attuali fatte di grandi numeri e di scarse o nulle conoscenza e legami fra i suoi appartenenti.
Lungi da me l’ intenzione di polemizzare con qualcuno/qualcuna ( eh …. adoro il motto “ognuno/ognuna la pensi liberamente come più gli/le aggrada !” 🙂 ), ma mi vien da ridere ( o da piangere ?!? 😥 ) quando leggo che l’ uguaglianza ha un senso logico solo fra persone e/o fatti fortemente omogenei, il che è come affermare che l’ uguaglianza è possibile ( ma va ? ) solo fra persone della stessa etnia, dello stesso sesso, dello stesso censo e dello stesso credo ….
Ebbene, così NON E’ …. poichè l’ uguaglianza è un fatto naturale ( ed infatti le leggi che la tutelano rientrano, come ho già scritto, nel Diritto Naturale, e non nel Diritto Positivo o nel Diritto Canonico ) : l’ uguaglianza è quindi l’ arco-nipote del nostro DNA e la figlia della Memoria .
E – a mio parere non errante – è SOLO ricordandosela ed attuandola in concreto ( attenzione : NON come se tutti e tutte dovessimo, con le buone o con le cattive, esser uguali sul tipo dei robot, come professano certe dottrine ideologiche o teocratiche ) COME UN IDEALE INALIENABILE, che anche la diversità diviene un valore della società, e l’ uguaglianza assume l’ aspetto del fine ideale da raggiungere onde un’ esistenza sia degna, sempre ed in ogni luogo, d’ esser vissuta ! 🙂
Francamente, Bruno, non riesco a mettere a fuoco quello che intendi dire. Cosìè l’uguaglianza? L’uguaglianza non esiste. Esiste, secondo me, un diritto umano a pari opportunità, questo sì.
Discorso molto complesso. Anche perché la diversità non vuol dire ineguaglianza. Due persone possono essere diverse. Ma le loro diversità possono completare le loro mancanze. Lo so, è difficile capire. Si debba vedere dal quale punto di vista si calcola (la “non uguaglianza”).
Verissimo. Ma rispettare le diversità vuol dire assumersi anche responsabilità, e con il mondo attuale pieno di merdacce, mica è facile. È molto più facile un falso e ingiusto egualitarismo.
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Forse non è neanche quello. E’ che il capire e gestire la diversità, oltre a richiedere uno sforzo di buona volontà e l’intenzione di voler davvero gestire la differenza, presuppone un’intelligenza che nelle stanze dei bottoni spesso scarseggia, almeno da noi.
Hai detto bene, “falso e ingiusto egualitarismo”, decisamente più facile, e anche di maggior impatto sulla folla altrettanto stolta.
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Condivido pienamente il tuo pensiero. Dall’egalitarismo ad ogni costo si dovrebbe passare ad una giustizia sociale basata sulla solidarietà e sul merito. Un abbraccio. Marisa.
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E soprattutto sulla coscienza della diversità, da capire e gestire, non da ignorare in nome di uno sterile e dannoso buonismo.
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In giurisprudenza ci insegnano di trattare le situazioni uguali in maniera <> e quelle diverse in modo <>. Ossia, poichè non esisterà mai una situazione uguale all’altra, già per se stessa dovuta al trascorrere del tempo, ai protagonisti, all’etica, alla cultura, sarà necessario trattare la situazione in modo tale da farle risultare indifferenti fra loro.
Così, l’art. 3 della Costituzione, stabilisce che lì dove dovesse esserci una differenza, l’ordinamento (ma leggi anche noi uomini) dovremmo far in modo che ogni diversità, intesa come diseguaglianza, non diventi discriminatoria.
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“È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.”.
Dall’art. 3 della Costituzione della Repubblica Italiana, praticamente mai attuato. Come, più o meno, tutti gli altri.
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tra le prime lezioni di filosofia del diritto, ricordo questo enunciato: “se la giustizia fosse matematica, sarebbe ingiusta”.
Un abbraccio
Giancarlo
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Bella frase, che fa scopa con l’altra “Massima legge, massima ingiustizia”!
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GIUSTO !
L’ uguaglianza NON E’ GIUSTIZIA, bensì è legge di natura, ed è Memoria !
E quindi, se vogliamo restare nell’ ambito delle leggi correnti, essa NON appartiene al Diritto Positivo, ma al Diritto Naturale ! 🙂
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Un abbraccio e buona serata!!!
Grazie per gli auguri!
Martine…
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Beh, forse con gli auguri ho un po’ esagerato… ma è quello che avrei voluto per me, io adoro i bambini, e una bella squadra di calcio avrebbe fatto di me una donna felice!
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La diversità è un dono che noi stessi e la società dovrebbero saper sfruttare.
L’uguaglianza ha senso logico quando si riferisce a fatti o persone fortemente omogenei, altrimenti è una comodità, una semplificazione che può spingersi fino all’ingiustizia, un “male” purtroppo irrinunciabile, specie nelle società attuali fatte di grandi numeri e di scarse o nulle conoscenza e legami fra i suoi appartenenti.
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Ma la diversità fa paura… e poi è troppo difficile da capire da parte di gente abituata a ragionare per stereotipi!
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Lungi da me l’ intenzione di polemizzare con qualcuno/qualcuna ( eh …. adoro il motto “ognuno/ognuna la pensi liberamente come più gli/le aggrada !” 🙂 ), ma mi vien da ridere ( o da piangere ?!? 😥 ) quando leggo che l’ uguaglianza ha un senso logico solo fra persone e/o fatti fortemente omogenei, il che è come affermare che l’ uguaglianza è possibile ( ma va ? ) solo fra persone della stessa etnia, dello stesso sesso, dello stesso censo e dello stesso credo ….
Ebbene, così NON E’ …. poichè l’ uguaglianza è un fatto naturale ( ed infatti le leggi che la tutelano rientrano, come ho già scritto, nel Diritto Naturale, e non nel Diritto Positivo o nel Diritto Canonico ) : l’ uguaglianza è quindi l’ arco-nipote del nostro DNA e la figlia della Memoria .
E – a mio parere non errante – è SOLO ricordandosela ed attuandola in concreto ( attenzione : NON come se tutti e tutte dovessimo, con le buone o con le cattive, esser uguali sul tipo dei robot, come professano certe dottrine ideologiche o teocratiche ) COME UN IDEALE INALIENABILE, che anche la diversità diviene un valore della società, e l’ uguaglianza assume l’ aspetto del fine ideale da raggiungere onde un’ esistenza sia degna, sempre ed in ogni luogo, d’ esser vissuta ! 🙂
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Francamente, Bruno, non riesco a mettere a fuoco quello che intendi dire. Cosìè l’uguaglianza? L’uguaglianza non esiste. Esiste, secondo me, un diritto umano a pari opportunità, questo sì.
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Oh …francamente Tu non ?!? 😯
Ah … eppure è così semplice …
Ma ne riparleremo ! 😀
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🙂
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Discorso molto complesso. Anche perché la diversità non vuol dire ineguaglianza. Due persone possono essere diverse. Ma le loro diversità possono completare le loro mancanze. Lo so, è difficile capire. Si debba vedere dal quale punto di vista si calcola (la “non uguaglianza”).
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