Archivio | 10 Maggio 2016

Legiferare per cambiare?

discriminazione_del_diverso

Come sapete la discussione sul ddl Cirinnà mi ha fatto molto girare l’anima.

Me l’ha fatta girare non solo per quella che ritengo la banalizzazione e ridicolizzazione del matrimonio (quella è in atto da molto tempo, probabilmente da sempre, e indipendentemente dalla comunità gay), non solo per l’irrispettoso e malriuscito tentativo di far passare per altro quello che altro non è, non solo per le palate di letame che i sostenitori del ddl hanno gettato sulle famiglie etero, descritte unicamente come covo di violenze, falsità, spesso perversione (davvero molto, molto irritante), ma perché è stata sotto la luce dei riflettori come problema prioritario in un momento in cui la nazione è in ginocchio, la gente si suicida per la disperazione, i giovani non vedono un futuro ed emigrano, gli anziani rimangono soli e affamati, mentre microcriminalità e grande criminalità imperversano.

Si parlava di questo sull’autobus, con una persona che invece sostiene che sì, che in questo momento era la priorità, perché esistono un sacco di pregiudizi (e questo è vero) e che il modo per rimuoverli sia legiferare.

Purtroppo sono dovuta scendere (o è scesa lei, oramai è passato qualche giorno e non ricordo più) e mi dispiace, perché la discussione prometteva di essere interessante: io sono convinta invece che legiferare non aiuti alla rimozione del pregiudizio, e che questo si possa superare solo con un’opera di sensabilizzazione, aprendo una finestra su un mondo sconosciuto (e probabilmente per questo temuto e/o evitato), e aumentando la conoscenza e il livello di consapevolezza dell’altro.

Le legge, che si ripromette solo di essere coercitiva (reato usare il termine frocio, negro, reato l’antisemitismo e l’islamofobia) senza che, secondo me, cambi l’opinione delle persone che, nella loro testa e nella loro quotidianità, continueranno ad avere gli stessi identici pregiudizi e a comportarsi di conseguenza.

Una persona, molti anni fa, mi disse di aver cambiato commercialista perché aveva scoperto che il suo era omosessuale e gli faceva schifo: secondo voi, un ddl Cirinnà che permetta le unioni omosessuali, una legge sanzionatoria che punisca il termine ‘frocio’ ritenuto dispregiativo, potrà cambiare la testa di persone come questa? Io sono certa che no.

Io ho visto tanti pregiudizi abbattuti dalla conoscenza, dalla “sorprendente” scoperta che l’altro è come noi, e che le cose che uniscono sono più di quelle che dividono.

Ma noi, oramai si sa, siamo quelli che i disabili li chiamano diversamente abili ma poi col piffero che rimuoviamo le barriere architettoniche e che rinunciamo a parcheggiare davanti agli scivoli: siamo superficiali, egoisti, ma molto, molto legiferanti…