Archivio | 25 Maggio 2016

Esigere

Fumetto Sissi mamma esigente

Ieri lite furibonda con mia figlia, sempre per il solito motivo: totale mancanza di collaborazione in casa.

Considerate pure che nel we siamo state il sabato impegnate con la famiglia e la domenica non mi ha fatto fare quasi niente, con la scusa che aveva bisogno del “calore mammoloso”, e abbiamo passato una giornata pigra, l’una accanto all’altra, io leggendo e lei al pc che, insomma, una tantum ci può pure stare.

Io comunque il minimo sindacale lo faccio, quello che vedo in terra raccolgo, la mattina prima di uscire magari rigoverno la cucina, o metto su un bucato, o stendo quello avviato la sera prima (non per niente mi sveglio alle cinque!), uscendo mi carico di rifiuti da buttare, e insomma, non sto mai ferma, ma è vuotare il mare con un cucchiaio.

Ora le lezioni all’università sono finite e io capisco che debba studiare per gli esami, ma un’ora al giorno per casa bisogna che lei la trovi, specie che non posso non notare quanto tempo perda su fb e senza contare l’ora a cui si alza la mattina.

Ieri le avevo chiesto di mettere a posto O il bagno O la cucina, a sua scelta. Arrivo come al solito che sono quasi le otto, riscendo di corsa per andare a cambiare un oggetto che non funziona nel negozio sotto casa, vado a comprare PER LEI il latte vegetale che è finito e che lei non ha comprato perché non si è nemmeno vestita, torno a casa e non posso far altro che constatare che non solo non ha fatto assolutamente niente, ma sul tavolo ci sono buste del latte vuote abbandonate, carta di una merendina, carta delle patatine fritte: per lei il secchio dei rifiuti non esiste!

Metto il muso e la invito a svolgere il lavoro che le avevo assegnato, e lei risponde che si è preparata una tazza di cioccolata e la deve bere subito altrimenti si fredda. Dopo due ore era ancora con quella tazza in mano davanti a fb.

In seguito alla lite che ne è nata – e non ho mancato di farle presente che se io lavoro per farle fare la principessa s’intende che io sono la regina e non la servitù – non vi dico che cosa le è uscito di bocca.

No, non intendo parolacce, quelle avrebbero lasciato il tempo che trovavano: avete presente quando una persona che conosce le cose che più vi hanno fatto soffrire nella vita le usa per rinfacciarvele e per affondare il coltello nella piaga quanto più possibile? Ecco, quello.

Cacciata dalla mia stanza, lungi dall’andare a fare qualcosa se ne è tornata con il disegno che vedete, peccato che la mia coscienza sia più che tranquilla e che con me le manipolazioni non attacchino!

Alla fine si è rassegnata a lavare due piatti e il lavello del bagno (solo quello!).

La sera poi voleva riappacificarsi, e non c’è stato modo di schiodarla dal mio letto prima delle cinque di stamattina: non ce la faccio più!

Quando ero in part-time anche la ricerca di un eventuale altro alloggio era più facile, ma ora, incastrare tutto prime delle sette di mattina e dopo le otto di sera è pressoché impossibile, e così la situazione è un cane che si morde la coda.