Archivio | 17 Maggio 2016

Una persona peggiore

Illusioni e disincanto di Katia Aiello

Illusioni e disincanto di Katia Aiello

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Ieri mi ha chiamato una persona. Una sconosciuta, uno dei tanti contatti internettiani. E’ disperata, vuole un consiglio, ci dobbiamo vedere.

Non è la prima volta che mi capita.

Una volta questo mi onorava, insomma, se quando sei giù senti l’istinto di sfogarti con una persona è perché pensi che quella persona ti ascolterà, saprà capirti, ti prenderà a cuore, è perché è una persona di cui ti fidi, visto che ti predisponi ad aprirle il cuore e metterlo nelle sue mani.

Solo che io sono cambiata.

Prima, la mia spalla era sempre pronta.

Prima, ritenevo che una persona che ti apriva il suo cuore ti stesse facendo un dono, ti aprisse una finestra su un’anima, permettendoti di capire e d’imparare.

Ma dopo la Pelodifiga, che ha sfruttato per anni la mia spalla per piangere non solo allontanandosi alla grande finito lo stato d’emergenza ( e finito grazie a me…), ma portandosi dietro l’amato Xavier, e questo approfittando di una situazione particolare che, ahimé, non è opportuno palesare in questo contesto, sono cambiata, non la vivo più così.

Perdere lei, oramai lo sapete, è stato liberarsi di una zavorra, ma lo stesso non è stato per lui: quali che siano state le dinamiche dell’una e dell’altro, dopo essersi serviti al piatto della mia vita sono più che vilmente scomparsi, lasciandomi tanto amaro in bocca ma, soprattutto, tanto disincanto.

Ecco, in occasione della telefonata di ieri, mi rendo conto che questo disincanto rischia di rendermi una persona peggiore, meno empatica, meno disponibile, meno interessata ai drammi del prossimo. Mi rendo conto che oggi, di fronte a una tale richiesta, mi sento come se dei tentacoli stessero cercando di avvinghiarmi e voglio solo che mollino la presa.

Mi dispiace perché io non sono così, non sono questa, o quantomeno non lo ero, perché invece oggi mi ci sento, scocciata, presa dal mio, non disponibile a sacrificare tempo per le paturnie altrui.

Questa persona che mi ha cercato, ovviamente, è completamente innocente. Magari fa parte di quelle che, come tra l’altro un paio di blogger che circola(va)no da queste parti, non vedono l’ora di condividere con te anche il bene che la vita riserva loro, che ti chiamano per festeggiare quando arriva la notizia che aspettavano, che addirittura in linea con te al cellulare vanno a ritirare il test di gravidanza, gioendo in diretta con te dell’esito positivo.

Mi dico tutto questo, ma non riesco a dare ascolto a me stessa e non mi convinco. Non ho voglia di ascoltare nessuno, e al solo pensiero mi sento derubata.

Evidentemente, la Pdf è una persona capace di tirare fuori il peggio da ognuno, inclusi X. e me.

Evidentemente, sono diventata una persona peggiore ma, con tutto il cuore, spero sia uno stato d’animo solo temporaneo.