Archivio | 1 Maggio 2014

Odio mucche e galline

due-galline-felici-in-vespaDa quando mia figlia è diventata vegana la vita a casa mia è un inferno. Per meglio dire la MIA vita, a casa MIA, è un inferno.

Al di là del frigo e della dispensa, che non contengono più neanche una briciola di cibo noto, una corretta alimentazione vegana prevede molta varietà di alimenti e molta preparazione che lei, per carità, si fa da sola, ma sporcando ogni giorno una quantità di piatti industriale che si guarda bene dal rilavare!

Quando poi andiamo fuori per qualche festa, ricevimento, etc., è davvero un pianto, praticamente il digiuno totale, perché non c’è una sola pietanza che lei possa mangiare, basta una briciola d’uovo, una spolverata di parmigiano, che rende il piatto immangiabile.

Ora, capisco che tu non mangi le uova per protesta perché temi che provengano da quegli allevamenti lager, quelli in cui ai pulcini tagliano il becco alla nascita se sono femmine e li buttano vivi nel tritacarne o nel bollitore se maschi, ma se andiamo nell”agriturismo e vedi davvero la gallina felice che razzola nel prato, se il contadino ti prende l’ovetto appena scodellato dala cucina, mi dici che male gli fai? Se due gnocchi sono conditi con la ricotta fresca, chi stai ammazzando?

Lei dice che il problema è mio, una questione di soldi, visto che questi posti generalmente hanno menù fissi e, mangi o non mangi, paghi lo stesso e io sono piuttosto stufa di pagare 30 o 40 euro un piatto di pasta in bianco o una foglia d’insalata (raramente riesce ad ottenere entrambe), che io non capisco che a quelle galline tireranno il collo non appena non saranno più in grado di fare uova (brava, così tu rendi inutile il fatto che facciano uova e il collo glielo tirano prima), e pare che il più grande problema sulla scena mondiale sia il collo della gallina: ma dico, i bambini possono continuare a morire di fame, subire abusi etc. etc. etc.? Non avevi una causa un po’ più significativa da abbracciare? La sua risposta è che una non esclude l’altra, ma intanto, a quanto mi risulta, al momento questa è la sua battaglia.

Ecco, ora, diciamocelo, io che sono abbrutita a lavar piatti perché la gallina e la mucca devono vivere libere e felici, io che mi spacco la schiena per guadagnare soldi che poi saranno buttati perché lei è un’irragionevole esaltata integralista per cui anche mangiare una parmigiana è peccato mortale, dichiaro ufficialmente che ne ho piene le tasche che la mia vita, il mio tempo, le mie forze, non valgano niente perché sono più importanti la vita, il tempo, e le forze della mucca e della gallina, delle quali viene difeso il sacrosanto diritto a brucare e razzolare spensierate e vivere senza onere di versare alcun contributo sociale.

Diciamocelo chiaro, comincio proprio a non sopportarle più  👿