Archivio | 21 ottobre 2012

Amiche

L’amicizia e l’amore non sono come acqua che si chiede, ma come the che si offre (proverbio zen)

Che bella sorpresa mi ha fatto Marisa.

Mi avrebbe fatto piacere comunque, ma maggior piacere me l’ha fatto riceverlo da una persona come lei, una in gamba, con uno spessore e una grinta che si respirano e insomma, è un grande onore essere amici suoi (mica pizza e fichi!).

Belle le parole che mi ha dedicato, versi di Jorges Luis Borges, che so essere da lei sentite e condivise, e che ricambio con cuore e onore.

Parole che mi hanno fatto riflettere sul significato di amicizia, soprattutto a fronte di qualche “pezzo” perso qua e là. Perché?

Pensavo intanto, e ho ben chiare tante situazioni a cui mi riferisco, che l’amicizia debba nascere da affinità elettive, da un linguaggio comune (non identità di pensiero, ci mancherebbe!), non da un bisogno di sconfiggere la solitudine. Quelli raccattati alla bene e meglio per non restare soli il sabato sera non sono amici, sono tamponi, sono analgesici che non ci fanno sentire il dolore della solitudine, solitudine che però continua a esistere.

Ho letto da qualche parte che la solitudine non si combatte con la presenza di persone, ma con il contatto con la realtà, e io ritengo questa affermazione profondamente vera: fino a che c’inganneremo, fino a che ce la racconteremo, vivremo in un mondo separato, nel quale saremo comunque soli.

Tornando a noi, vorrei farvi ridere con una frase lapalissiana, ma datemi modo di spiegarla: “Per avere tanti amici occorre avere tanti amici”. Su, ridete, e magari aggiungeteci pure commenti del tipo “Ma va’?” “You don’t say?” etc.

Quello che volevo dire invece è una cosa seria: a volte, soprattutto per le persone che, principalmente per scarso contatto con la realtà ma anche per questioni oggettive e insindacabili, hanno un vuoto, l’amico è un mezzo per colmarlo.

Quando questo succede, l’amico viene fagocitato, e alla fine si sentirà asfissiato e ne sentirà il peso.

Quando abbiamo una condizione di solitudine – per esempio una malattia che ci costringe a letto, o una situazione di prigionia, familiare, lavorativa o giudiziaria che sia – non si può risucchiare tutta la nostra vita da un’altra persona e, se questa non è momentaneamente disponibile, sentirsi gli ultimi della terra. Per non essere soli occorre avere molti interessi (l’attività più pratica e più facilmente fruibile è la lettura) e molti amici: insomma, avere molti amici è anche un buon sistema per non perderli, e per non perdersi… (parlo sempre di amici, non di tappabuchi).

Ma esaminiamo i bellissimi versi che mi ha dedicato Marisa

L’AMICIZIA

Non posso darti soluzioni per tutti i problemi della vita.

Non ho risposte per i tuoi dubbi o timori, però posso ascoltarli e dividerli con te. Non posso cambiare né il tuo passato né il tuo futuro.

Però quando serve starò vicino a te.

Ecco, a volte sedicenti amici diventano saccenti sputasentenze. Badate bene, non è che qui si stia rifiutando un consiglio o un’opinione. Io rifiuto il giudizio cieco, quello che non tiene conto di chi sia io, ma solo di chi sei tu. Puoi anche dire che nei miei panni ti comporteresti in un certo modo, ma non devi permetterti di pensare che il tuo sia l’unico modo in cui vivere, e che io sia un gran coglione perché non mi adeguo alle tue verità.

Io ho bisogno che l’amico mi dica pure il suo punto di vista, ma soprattutto che mi sia vicino mentre io vivo secondo il mio, perché è la mia di vita che devo vivere, non un’altra.

Dunque: se vogliamo essere amici di una persona, rispettiamo i suoi bisogni, che potrebbero pure non coincidere coi nostri, o col nostro concetto di bisogno e di vita.

Non posso evitarti di precipitare, solamente posso offrirti la mia mano perché ti sostenga e non cada.

Ecco, noi non vogliamo qualcuno che ci tenga fermi per non farci cadere, un po’ come saremmo tentati di fare con i nostri figli. Vogliamo camminare, vogliamo anche correre, e inevitabilmente cadremo. Allora avremo bisogno di sostegno, e l’amico sulla cui spalla piangere, e che capirà le nostre ragioni anche quando non sapremo capirle neanche da soli, quello sarà l’unguento.

La tua allegria, il tuo successo e il tuo trionfo non sono i miei.

Però gioisco sinceramente quando ti vedo felice.

Gioire per la felicità di un altro è uno dei più grossi successi personali che possiamo raggiungere: non saremo rosi dall’invidia e avremo più occasioni per gioire. Ma a parte questo, volere bene a una persona non significa stare bene in sua compagnia, quello è un’altra cosa. Volere bene a una persona significa volere il suo bene, volere che stia bene, e allora come potremmo non essere felici per i suoi  successi? Desiderarli anche per noi è un’altra questione, più che legittima, ma insomma, in quei casi io penso che almeno uno (o una) ce l’ha fatta!

Non giudico le decisioni che prendi nella vita.

Mi limito ad appoggiarti a stimolarti e aiutarti se me lo chiedi.

“Aiutarti se me lo chiedi”. L’aiuto è un’altra di quelle cose che si propone, non s’impone. Proporlo si deve, prevenire persino la richiesta che magari per discrezione potrebbe non arrivare, ma imporre no. Ognuno vuole vivere la sua vita, e l’aiuto coatto è prevaricazione.

Non posso tracciare limiti dentro i quali devi muoverti,

Però posso offrirti lo spazio necessario per crescere.

Non posso evitare la tua sofferenza, quando qualche pena ti tocca il cuore,

Però posso piangere con te e raccogliere i pezzi per rimetterlo a nuovo.

Non posso dirti né cosa sei né cosa devi essere.

Solamente posso volerti come sei ed essere tua amica.

In questo giorno pensavo a qualcuno che mi fosse amico in quel momento sei apparsa tu

Beh, delle altre cose abbiamo più o meno già parlato, ma le ultime due frasi sono quelle che mi hanno commosso. Che c’è di più bello che essere accettati per quello che siamo, da qualcuno che vuole solo volerci bene? Non possiamo che ricambiare con tutto il cuore. 🙂

Per quanto riguarda l’apparizione… sapete come la penso io, la vita è tutta un miracolo!  ♥

Non sei né sopra né sotto né in mezzo non sei né in testa né alla fine della lista. Non sei né il numero 1 né il numero finale e tanto meno ho la pretesa di essere il 1° il 2° o il 3° della tua lista.

Beh, diciamo che tra gli amici gli ex aequo sono moltissimi… 🙂

Basta che mi vuoi come amica.

E certo che ti voglio! ♥

NON SONO GRAN COSA, PERO’ SONO TUTTO QUELLO CHE POSSO ESSERE.

E ti pare poco?  😉

E poi, ho visto che altri amici stanno diventando amici comuni e allora, apparecchiamo una bella tavola e…