300.000, e urca se li dimostra!

Cari amici, siamo al giro di boa dei 300.000 accessi.

Non sapevo questo bilancio se farlo alle 300.000 visite (insomma, alla cifra tonda), o al tot anni (tra poco sono quattro): un po’ come le auto che sono in garanzia per tot anni oppure tot chilometri.

Noi guardiamo entrambi i traguardi, e ora è quello degli accessi, poi a Maggio metteremo sulla torta le candeline del compleanno.

Nonostante il numero delle visite, il mio circolo è “intimo”, poche persone, con le quali in questi anni si è creato un vincolo che va al di là di quello virtuale. Non c’è mai stato qui il giochetto “Io vengo da e ti dico quanto sei bravo così tu ricambi, vieni da me e fai altrettanto. Una visita tua, una visita mia, più o meno i conti devono sempre tornare”, questo l’ho sempre rifiutato. Sono andata su blog che mi interessavano, ho commentato quando avevo qualcosa da dire, oppure no, dagli amici spesso un saluto e una parola si lascia anche solo perché sono oramai amici, e vogliamo far sentire la nostra presenza, che ci siamo, li seguiamo, li abbiamo letti.

Il mio blog è andato avanti col passaparola, anche perché io in giro per la blogsfera ci vado poco, seguo in maniera sistematica forse una decina di blog, praticamente tutti su wordpress, di amici che ritengo oramai di conoscere, chi di persona, chi solo telefonicamente, alcuni anche solo virtualmente, ma così a fondo che ormai non potrei viverli che come “familiari”.

Ma cos’è questa blogosfera? Da quali dinamiche è guidata?

Molti si sono stupiti che “sono le stesse della vita reale”, e perché non dovrebbero? Sono le stesse persone che usano un diverso mezzo di comunicazione, ma è il mezzo ad essere diverso, non le persone.

Purtroppo, in maniera più o meno sottile, più o meno esplicita, si verifica a volte anche un altro antipatico fenomeno mediato dalla vita reale: “Se sei amico suo non puoi essere amico mio”.

Questo fenomeno è diffusissimo, sia nella sua forma più infantile, con persone che si permettono di puntare i piedini e mettere aut aut (e quasi sempre, se non sempre, ne escono perdenti), sia nella sua forma più naturale e comprensibile: ti voglio tanto bene, ma se a casa tua ci trovo regolarmente gente che non mi va di frequentare, il piacere di bazzicarla si perde.

Ecco, questo problema in rete è venuto fuori più volte, ed è una trappola in cui è facilissimo cadere, e mai indolore perché:

1) mi si presenta sul blog, in qualità di persona amica, e con educazione, una persona che è indigesta a tutto il mondo: come mi devo regolare? Io, da parte mia, fino a che non mi ha fatto niente e non mi dà motivo per prendere provvedimenti, non posso far altro che accettarla, con tutto l’imbarazzo che mi crea con tutti gli altri amici.

2) trovo un blog interessante, vado a commentare, e vedo che il qualcuno che detesto, o che voglio per qualche motivo evitare, è li ospite fisso, acclamato e incensato. Beh, ammetto che penso “Se qui questa persona è a casa sua, è una casa che non mi interessa”, ma è giusto? Non è una penalizzazione di un blogger ignaro che magari è semplicemente gentile nei confronti dell’ospite e non sa tutti i retroscena? Perché diciamocelo, questo del blog è un mondo di mordi e fuggi, le persone appaiono come meteore e scompaiono, ma che ne sanno di tutta la webstoria, che ne sanno di questioni che si sono svolte spesso dietro le quinte?

“Se sei amico suo non sei amico mio” non è mai giusto né accettabile” ma “Io da quella persona mi tengo alla larga, né voglio avere niente a che scompartirci, sia pure indiirettamente” mi sembra un discorso più maturo e sensato, un dar seguito al dantesco “Non ragioniam di lor ma guarda e passa”.

Insomma, ci pensavo oggi capitando su un blog che mi piace assai, e su post che mi sarebbe piaciuto commentare. Apro il primo post, quattro commenti: “lui”, e risposta della blogger, “lei” e risposta della blogger (per “lui” e “lei” intendasi due piccioncini che mi stanno sonoramente sulle balle).

Considerando pure i termini enfatici e stucchevoli con cui la blogger si esprimeva nelle risposte ai due personaggi, e che l’ultimo mio commento, lasciato ormai da tempo, rimase in sospeso, ho preferito soprassedere e andare oltre: per carità, capita, e capita pure spesso che a un blogger sfugga una risposta, pur avendo letto il commento ma essendo stato impossibilitato a una risposta estemporanea ma, chissà com’è, io ho immaginato un lavorìo di e-mail private dietro le quinte.

Che, credetemi, avviene, il “dietro le quinte” è un mezzo usatissimo da parecchi, ma non per “completare” racconti che uno non si sente di strombazzare al mondo, cosa che sarebbe più che lecita, bensì per un giro di gossip e giochetti vari da cui mi sono sempre tenuta fuori.

Che poi spesso, e questa è una cosa veramente disgustosa, queste e-mail vengono girate senza nessun rispetto per la privacy di chi scrive, e a volte, con una buona dose di perfidia e veleno, al diretto interessato, cioè l’ultimo che avrebbe dovuto leggerle: ovviamente non parlo di un amico che ti apre gli occhi, ma di una persona invidiosa e malevola che ci sguazza.

A una persona così io, “costretta” per motivi ufficiali a continuarle a scrivere, mi rivolgevo pesando moltissimo le parole, scegliendo quelle che non mi sarebbe importato di vedere proditoriamente pubblicate il giorno dopo o girate a tutto il mondo, ma non è bastato.

Oggi è in spam. In quattro anni sono state davvero poche le persone bannate, direi quattro a occhio e croce, ma quelle esclusioni sono quelle che mi hanno permesso di continuare ad avere una vita tranquilla: a mali estremi, estremi rimedi!

Cari amici, questo forse sarebbe dovuto essere un post di festeggiamenti e di scoppiettanti fuochi d’artificio, ma mi è sembrato più giusto farne un momento di bilanci e riflessioni, sperando che possano essere utili a chi al mondo dei blog si affaccia ora.

27 thoughts on “300.000, e urca se li dimostra!

  1. Sono il primo a commentare? Wow, un onore, perché in questo blog daTrecentomila (cos’è, il blog di platino) riuscire a commentare per primi è quasi impossibile, ma anche arrivare senza essere preceduti da una cinquantina di commenti, e già questa è la dimostrazione di quanti blog amici sei riuscita a conquistare

    Continua così, perché come ha notato un’amica blogger (forse eri proprio tu, non ricordo), di solito i blog durano un paio d’anni, esserci sempre, e così costante come fai tu, è un bellissimo esempio per tutti noi! 🙂

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    • @FraP: cinquanta, cento, centocinquanta commenti? Siicuramente mi confondi con un’altra 😉

      Sì, ero io, (o l’altra? 😉 ) che parlavo di un ciclo di vita dei blog di circa due anni. In effetti un sociologo può trarre delle considerazioni davvero interessanti dall’utilizzo del blog. Credo che torneremo a parlarne, perché è un argomento che mi sta a cuore e su questo ho sentito opinioni anche molto discordanti tra di loro.

      PS: il bello del blog è trovare amici come te (e devo dire che ce ne sono, non moltissimi, ma sicuramente persone eccezionali).

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  2. Da come lo descrivi è quasi un inferno. Si ripropongono le stesse cose della vita reale quando si devono “necessariamente” creare squadre, quelle stesse cose che facevano soffrire già ai tempi dell’asilo…certo che se c’è un giro di mail per decidere se il/la padrona di casa può o deve rispondere ad un commento è veramente squallido e parecchio triste e il blogger non fa una gran bella figura. Vero è che tra commentatori che non si garbano non è necessario ci siano contatti, l’arbitro e la persona alla quale ci si rivolge è il blogger. Rispondere è cortesia, poi se si viene puntualmente ignorati o censurati o ci si accorge di non essere graditi(non ci vuole una grande sensibilità per capirlo)…si può sempre andare da un’altra parte senza rimpianti…io la faccio semplice perchè non ho il blog 🙂

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    • @Luisa: può diventare un inferno se ci si pone in un certo modo, e per alcuni senz’altro lo è diventato. Si sono perse amicizie, credo pure rotte unioni in questo mondo e per motivi meramente “blogghici”. Ci vuole grande rispetto per gli altri per stare in questo mondo come nell’altro, la capacità di vivere e lasciar vivere, proteggere il proprio habitat senza cadere nella trappola di curare in maniera sordida e cieca il proprio orticello.

      Per quanto riguarda il giro di e-mail mi sono spiegata male, non intendevo che il blogger riceva pressioni in un senso o nell’altro, ma che girano coltelli dietro le quinte che rendono certi ambienti insalubri, e infatti i coltelli li schivo e certi ambienti non li frequento; per me il blog è e rimane un momento di relax e di serenità, di incontro tra persone che non sono obbligate a frequentarsi, ma liberalmente si scelgono: ecco, questa è e dovrebbe rimanere l’unica differenza tra questo mondo e quello reale, la possibilità di scegliersi o ignorarsi.

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  3. Cara Diemme, il tuo post mi ha fatto riflettere. Io sono una di quelle blogger, un po’ come te, che i lettori non se li va a cercare e che centellina i siti da inserire nel blogroll. Tuttavia, leggo spesso dei blog in cui non commento, semplicemente perché mi interessano ma non mi ispirano una replica né devo per forza sentirmi obbligata a commentare ogni volta che leggo.

    Ciò che ho sempre cercato di evitare è diventare amica dell’amico dell’amica dell’amico … insomma, per lo stesso motivo non mi è mai passato per l’anticamera del cervello di iscrivermi a FB.
    Tuttavia, può capitare che se compari su un blog, qualcuno ti venga a cercare. Allo stesso modo, capita che tu vada a cercare i lettori che incontri su un blog amico (io setssa, pur conoscendoti da tempo, ti ho “riscoperta” sul blog di un amico). E allora, può accadere che involontariamente si crei una rete di blogger in cui, però, si rischia di rimanere intrappolati. A me è successo: ho scoperto una blogger che mi piaceva e bazzicavo volentieri sulle sue pagine, anche se non mi andava giù qualche suo commentatore.
    Fin qui, nulla di male. Ma non puoi, è evidente, lasciare un commento su un blog impedendo alla gente che lo frequenta di leggerti. Ed è successo che un amico della mia ormai ex amica blogger sia venuto da me e abbia cominciato a rompere, lasciando commenti volgari e offensivi, non nei miei confronti ma rivolti ad un mio lettore. E allora che è successo? Quello che tu stessa hai identificato come un’eventualità da non sottovalutare: il giro di e-mail. Ovviamente ci sono rimasta male e ho chiesto ed ottenuto di essere tolta dal blogroll dell’ex amica blogger, solo quando, però, di fronte alla sua ostinazione a non togliere dal suo blog il link dell’amico cafone che nel frattempo mi aveva allegramente sputtanata sul suo sito, ho capito che se non puoi essere amica dell’amico dell’amica dell’amico … puoi, tuttavia, capire che una persona che avvalla le offese nei tuoi confronti da parte dell’amico non può essere tanto intelligente e non merita alcuna considerazione.

    Mi rendo conto di essermi espressa in modo confuso, ma spero tu abbia capito.
    Gli incontri virtuali sono sempre a rischio, nel senso che non ci si conosce mai davvero e non puoi farti un’idea precisa e infallibile sulle persone che di volta in volta ti trovi davanti. Se non ricordo male, per un periodo il tuo blog è stato accessibile solo tramite password. Ti confesso che avevo pensato anch’io una cosa simile ma ci ho rinunciato perché, essendo un’insegnante, scrivo molti articoli sulla scuola che fanno capitare per caso i lettori sulle mie pagine e con essi s’instaura un confronto che sarebbe impossibile fare con pochi intimi.

    Ok, ho già scritto moltissimo e mi scuso se ho invaso così il tuo spazio.
    Mi complimento per il traguardo raggiunto: so quanto piacere faccia sapere di avere tanti accessi, non per puro spirito di megalomania ma perché ne sortisce una soddisfazione che fa bene all’autostima … almeno per quanto mi riguarda.

    Ciao e buone feste! 🙂

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    • @marisamoles: io non ritengo negativa la rete di blogger anzi, la ritengo auspicabile, in fondo sono comitive di amici, ed è pure normale che in una comitiva ci sia qualcuno con cui leghi di più ed altri che ti siano più indifferenti: il problema è se si entra in conflitto.

      Se si entra in conflitto, anche qui interviene l’intelligenza, bisogna o riuscire a ignorarsi, o bazzicare altri ambienti. Io non scrivo sui blog “nemici”, ma se questi blogger scrivono altrove, salto il commento a piè pari e vado avanti, non abbandono il blog amico per via del visitatore importuno. Certo, se il visitatore importuno comincia a offenderti e il blogger non lo ferma, allora l’abbandono è d’obbligo. Senza rimpianto.

      Le e-mail private possono servire per chiarire situazioni, e in questo senso sono espressioni di delicatezza e rispetto della privacy, oppure possono servire a seminare zizzania, a cercare di creare “partiti”, “fronti”, e allora andrebbero semplicemente cestinate, cosa che troppo spesso non si fa.

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  4. Intanto, complimenti vivissimi, Lady @Diemme : il traguardo raggiunto, ‘sine minima calliditate tua, sed magno cum corde”, è già di per se stesso sinonimo di indubbia qualità e sincerità della tua azione da ‘blogger’, e da blogger ‘uno e bino’ peraltro !
    Ma ho imparato a conoscerti un pochino meglio, da quel remoto ottobre 2009 quando per la prima volta incrociammo le lame in un blog di altri, e leggo quindi, tra le tue righe di giusto orgoglio per il lusinghiero traguardo ottenuto, anche una non lieve amarezza per quanto hai potuto registrare nella blogsfera e in quanto ruoti intorno a questo variegato mondo .
    Tu sai che io non ho un “blog mio”, nè per ora i miei impegni mi consentirebbero di averlo, tra l’ altro mi è più che sufficiente vagare tra blog altrui, specie fra quelli animati da bloggers che stimo e per cui nutro un affetto che ormai fa parte imprescindibile di me .
    Può darsi tuttavia che, prima o poi, io costruisca un blog tutto mio come “Cavaliere Errante” ( eh sì, questa metafora riflette l’ esatto specchio della mia vita reale e concreta, e non lo cambierei mai ! ), poichè di cose da dire e da scrivere ne avrei veramente tante, e lo affermo senza la minima esitazione o paura del rischio di cadere nell’ autoesaltazione, cose che potrebbero investire numerosissimi campi di notevole interesse anche per altri .
    Bene, se mi deciderò in tal senso, il “mio blog” sarà specchio del tuo ( o di quello della tua impagabile “pronipote” ! ), poichè condivido ed amo il “vostro” evidentissimo stile ed il “vostro” modo di agire che è : coraggioso, sincero, implacabile, ironico, affettuoso, ma soprattutto “onesto con tutti”, sia con chi vi appaia antipatico, sia con chi vi sia indubitabilmente caro !!!
    Un abbraccio !

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    • Ser Bruno: veramente di antipatica antipatica ce n’è solo una, la “Diversamente simpatica” di cui ebbi modo di raccontarvi. Quella, caro cavaliere, batte tutti, ma se lei, anziché immergersi nei mari del nord volesse provare a domarla, io credo che una cura intensiva gioverebbe, e finalmente la sentiremmo cinguettare anziché sputare fiele e sentenze fuori luogo. 😉

      Scherzi a parte, caro Bruno, grazie della tua sempre cara presenza e di tutti i tuoi complimenti, che so sinceri e carichi d’affetto.

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  5. “il blog è e rimane un momento di relax e di serenità, di incontro tra persone che non sono obbligate a frequentarsi, ma liberalmente si scelgono”
    Sottoscrivo in pieno 🙂

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  6. Cara diemme, sulla complessita’ delle dinamiche della comunicazione online se ne era gia’ discusso, e se non sbaglio proprio su questo blog.
    Ti ho anche detto, ma e’ giusto sottolinearlo vista la felice ricorrenza 😉 che tramite i blog che frequento (ed anch’io, come te, ne scelgo solo di ottima qualita’ 😉 ) ho avuto l’onore di conoscere splendide persone (inclusa te 😀 ). sono stata fortunata. Ho conosciuto alcune di queste persone anche di presenza (e tu sarai LA PROSSIMA!) e non ho mai avuto delusioni. Allora e’ vero: ci scriviamo come siamo.
    Per la stessa dinamica, le persone con cui non ci troviamo bene online probabilmente non diventeranno buoni amici. anche se devo ammettere di aver vissuto un’eccezione. Il marito di una mia amica aveva vissuto per anni con la reputazione di “troll” nei vari forum e blog che frequentava. Anche prima che si sposassero, con lui avevo avuto grossi flames e uno scambio non proprio civile di opinioni :). Poi l’ho conosciuto di presenza: una persona squisita, generosa, gentile, ospitale. sono rimasta di sasso.
    Per via di quest’esperienza, se una persona appare un po’ “scontrosa” online aspetto a giudicarla. La faccio scrivere di piu’, magari cerco di ingaggiarla in discussioni di tipo diverso. Cerco di capire un po’ i motivi per cui si mette cosi’ “sulla difensiva” su Internet.

    Su quanto riguarda la longevita’ dei blog: ho aperto il mio nel 2004. Nei primi due anni ci ho scritto pochissimo, era giusto un esperimento. Poi e’ diventato una necessita’. Mi ha seguito nei momenti di estrema solitudine della mia vita, e’ stato piu’ di un diario, e’ stato uno strumento di “risanamento”, su cui ho rimesso in discussione la mia vita, la coperta di Linus a cui mi sono aggrappata quando non avevo nessuno con cui parlare. Ho aperto il mio cuore su quel blog: la gente con il cuore aperto vi e’ entrata. Ho anche deciso di cambiare piattaforma: ricordi che ne discutevamo (mi hai convinta 😉 )? Ma ho deciso di farlo in moto simbolico: quando mi trasferiro’ in Italia a giugno, il blog passera’ su WordPress. Blogger era l’Irlanda. WordPress sara’ il futuro.
    Cambieremo entrambe casa: la mia identita’ “fisica” e la mia idendita’ “virtuale”. Che in realta’ coincidono piu’ di quanto mi renda conto.

    Philip Roth scriveva: io scrivo cio’ che sono. Gli scrittori, quelli veri (e tra questi annovero i migliori blogghisti che seguo puntualmente 🙂 ) riversano il cuore e l’anima sulla pagina, sia di carta che su schermo.
    Questi blog non sono solo diari su cui discutiamo dell’ultimo film visto (ed anche quella comunque, detto da cinefila, sarebbe una discussione di tutto rispetto). Sono luoghi in cui rimettiamo in discussione la nostra vita, e creiamo. Il vero significato di scrittura creativa.
    Un abbraccio.

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  7. cara Diemme condivido i tuoi pensieri sulla blogosfera!!
    A me al momento non è capitato ma quelli che nel corso del tempo non mi sono piaciuti li ho evitati, poi molti, lo sai meglio di me, vengono nel blog solo per rispondere cortesemente al tuo commento nel loro blog e quando capisco questo non ci vado più!
    Per carità ognuno è libero di andare dove meglio gli piace e altrettanto faccio io.
    A me un blog piace se mi fa pensare, se stimola le mie riflessioni, il mio mondo interiore, anche il cazzeggio mi piace, anzi!!!!
    Mi viene difficile anche fare delle distinzioni con la vita reale, in fondo anche nella vita è così! Una persona ti piace, ci parli e poi ti accorgi che è arrivista, opportunista, ecc. e quindi ti allontani!
    Nel blog più o meno succede la stessa cosa!!
    Comunque auguri per questi tuoi traguardi nel web…vai che sei forte!!!!

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  8. … una data vicinissima a quella del mio trasferimento definitivo in Italia (e probabilmente in quel periodo saro’ proprio da queste parti intenta ad arredare la mia casa 😉 )… decisamente un compleanno da festeggiare 🙂

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    • @Martina: beh, secondo me maggio è un mese che porta serenità, anche se la primavera è già inoltrata, si sente in pieno lo sbocciare dei fiori e il nascere/rinascere alla vita. Festeggeremo, alla grande 😉

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  9. non so…io mi tengo fuori da molte di queste dinamiche, uso il blog per esprimermi e per chiacchierare. non ho mai avuto problemi, o meglio una sola volta una tizia ha scritto dei post contro di me per il semplice motivo che ero in buoni blog-rapporti con un tizio che la rifiutava ma anche in quei momento non ho mai fatto post di risposta o commentato i suoi. mi sono limitata e fregarmene e continuare per la mia strada. forse proprio per questo motivo ho avuto la fortuna di conoscere solo belle persone con molte delle quali ho avuto modo di incontrarmi di persona e sono passati dal virtuale al reale…
    sento spesso parlare di questioni “dietro le quinte” ma come me ne tengo lontana nella vita reale me ne tengo lontana anche nella vita virtuale 🙂

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    • Cara Gabry, anch’io uso il blog per esprimermi e chiacchierare anzi, prima addirittura solo per esprimermi, le chiacchiere e le belle amicizia sono venute dopo, e del tutto inaspettatamente.

      Le dinamiche di cui parlo purtroppo esistono, che uno se ne tenga fuori, le sfiori o ci entri dentro con tutte le scarpe. Per i neofiti, spesso sono trappole, e il “non ragioniam di lor ma guarda e passa” c’è chi lo applica dall’inizio, chi lo impara strada facendo, e chi invece perde il pelo ma non il vizio.

      Anch’io me ne tengo lontana anche dalla vita reale. Possibilmente.

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