Sbuffo sul corteggiamento

Questo post me l’ha ispirato Valentino, con la sua posizione critica nei riguardi dell’innalzamento di muri, genialmente espressa attraverso la metafora di Rapunzel coi capelli corti che, dall’alto della torre, vede i vari azzurrini passare, senza fare nulla per permettere loro di raggiungerla.

Ora, mi sta bene tutto, ma lo sa Valentino quanti uomini si mascherano d’azzurro e invece sono neri come la pece, anzi, assolutamente marroni (capisciammé)? E perché la povera Rapunzel dovrebbe farsi tirare i capelli per ritrovarsi chiusa in una torre con un pezzo di m., che giusto m sta pure per marrone, malsano e maleolente?

Una da giovane ci crede, ti riempiono la testa di parole, e poi ti accorgi a tue spese che sono per l’appunto parole, continua a mancare la sostanza, continuano a offrirti la ciliegina sulla torta senza la torta sotto, e tu ti ritrovi a pagare conti allucinanti, sicuramente emotivi, ma a volte anche fisici ed economici, e finisci con l’alzare le difese.

A parte il fatto che gli uomini di valore, con dei sani principi di famiglia, capaci di costruire e di rispettare, all’età nostra sono già tutti belli e accasati (come diceva una tizia, gli uomini liberi alla nostra età sono pochi, e quei pochi è bene che lo rimangano), può sempre essere che ti capiti il meraviglioso vedovo (che però non viva in memoria della fu moglie, altrimenti sei comunque fregata), o la persona che, esattamente come te, è rimasta sola per altri motivi, per scelta o per destino.

Un’altra mia amica mi faceva notare giustamente che gli uomini di un certo spessore in genere non stanno in giro a cercare una donna perché hanno altro da fare, hanno impegni di tutti i tipi, interessi variegati, lotte e ideali da portare avanti (lei, siccome era amica mia, aggiungeva “esattamente come te”).

E poi non è proprio che occasioni alla vita non ne abbia date, un paio di volte ho pure accettato un invito ma, in entrambi i casi, sono caduta addormentata davanti al ganzo in questione, causa la di lui noia mortale.

Ok, va bene, sono critica, ma credetemi, ne ho ben donde! Ogni tanto io e la mia amica Antonella ce ne andiamo a cena fuori, e capita che accanto a noi sieda una coppia (o aspirante tale): generalmente, noi single inveterate, ci pieghiamo in due dal ridere per la sceneggiata cui ci troviamo ad assistere, lui che prova a mostrarsi interessante, lei che prova a mostrarsi interessata, lui si protende in avanti, lei si tocca ai capelli, tutti di loro dice, tradotto in soldoni, che lui la vuole e lei non vede l’ora, cosicché noi commentiamo “E ANNATE, risparmiatecela ‘sta sceneggiata!”

Ora, scherzi a parte, io non ne posso più di corteggiamenti fatti di parole dietro le quali non c’è nulla. La Anto dice che questi poveri disgraziati non si rendono conto di chi si trovano di fronte, al che io rispondo che invece io me ne rendo conto benissimo.

Probabilmente in passato, eternamente deconcentrata per motivi anche piuttosto seri, ma da cui non è stato bene lasciarmi travolgere, ho perso delle occasioni di brave persone, probabilmente anche anime gemelle, ma oggi come oggi, se uno è solo, quasi sicuramente la magagna ce l’ha.

Vi faccio un esempio: avete presente Fuffo? Giorni fa m’invita a uscire, e io gli rispondo che purtroppo ho mia madre in ospedale. Risposta: “Poi non dire che non t’invito!”: ma che dite, a un essere umano appena appena normale non sarebbe venuto spontaneo dire “Oh, mi dispiace, come mai? Spero non sia nulla di grave!”.

Ecco, caro Valentino, io mi tengo il mio caschetto perché giù nel giardinetto (che fa pure rima) di azzurri non ne vedo proprio!

31 thoughts on “Sbuffo sul corteggiamento

  1. Più leggo questo tipo di post e più mi sento fortunata – nel bene e nel male – a stare con lo stesso uomo da 37 anni (quasi 38). Dico fortunata perché non devo cercare il principe azzurro ma se dovessi tornare single, certamente me ne starei buona buona a godermi la libertà e … gli spazi ritrovati (intendo quelli fisici, in casa). 😉

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    • Purtroppo da soli si sta bene. A me, ripeto, manca l’entusiasmo, non sono single per scelta e sento che mi manca qualcosa, ma quando sono stata con qualcuno mi mancava molto di più, a incominciare dall’aria!

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  2. I corteggiamenti sono delle e vere e proprie truffe autorizzate. Ognuno mette il suo disco ormai provato e riprovato e fa di tutto per dare il meglio di se. Il meglio quasi tutto finto ovviamente. Lei esce tutta perfettamente tirata a lucido e lui sembra il tipo più dinamico del mondo, pieno di amici e di interessi ecc poi sappiamo tutti che lei si lascerà crescere i peli sulle gambe, si sveglierà con la frangetta sparata in alto e si vestirà, a casa, solo di orrendi completi in pile e calzettoni. Lui vivrà spalmato sul divano russando e grattandosi il posteriore abbracciato al telecomando. Suvvia bisogna andare a vivere subito insieme evitando di illudersi e perdere tempo. Per vedere se simili scene possiamo tollerarle per n anni tanto vale tagliare subito la testa al toro e chi si è visto si è visto. Anche se convivo da anni io sono sempre rimasta single dentro. Amo ritagliarmi i miei spazi pieni di cose solo mie come i libri…Laura

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    • Mi hai fatto ridere di cuore, anche se io la vedo, forse, leggerissimamente meno tragica. Normale che uno che esce le prime volte con qualcuno si tiri a lucido e mostri il meglio si sé, normale che la routine porti un minimo di rilassamento, meno normale è l’effetto mostro, è l’essere totalmente diversi da come si appare, e soprattutto ferire a sangue l’altro, lasciarlo in ginocchio, cinicamente, senza pietà.

      Voi mi direte: “Ma chi hai frequentato finora?”, e io pensandoci bene devo dire che quelli che ho frequentato io sono persino migliori di alcuni che ho visto insieme ad altre, che se li continuavano a tenere!

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  3. Penso che a una certa età sia molto più difficile trovare compagnia perché si diventa molto più esigenti e si scende molto meno a compromessi. Però non sono d’accordo sul fatto delle parole inutili, quando si inizia a conoscersi per forza c’è il corteggiamento, e non sono parole inutili, altrimenti che si dovrebbe fare, guardarsi e dirsi ok, mi piaci andiamo a scopare????? Giusto per non perdere tempo? Non mi sembra che sia il modo più opportuno, certo le parole da sole non sono sufficienti, ma servono per conoscersi.

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    • Io non ho nulla contro le parole, figurati, vivo di parole! il problema è quando le parole non significano nulla di nulla, quando tra il dire e il fare c’è di mezzo non il mare, ma intere galassie.

      E poi, due persone possono smettere di amarsi, di volere stare insieme, ma una persona perbene perbene deve restare. Se tu mi diventi un mostro, probabilmente marcio lo eri già da prima, e sono stati solo gli occhi dell’innamorato/a che l’hanno ricoperto di una inesistente patina d’oro: il famoso “oro di Bologna, che si fa nero dalla vergogna”!.

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  4. “Uomini mascherati” ci sono ovunque. D’altronde anche topi di campagna dicono che arrivano al numero di decina di miliardi. Ma non per questo non si deve più coltivare il grano mi pare.
    Ci si può essere più “vigile”. Ci si può essere più esigente. Ma non alzare dei muri (ed accorciare i capelli). Per poi piangere addosso che non si trovano più “azzurrini” di una volta. E concludere che “tutti uomini bravi sono sposati”. Questa senza precisare pero, che (magari) quei “uomini bravi” hanno avuto alle loro spalle delle donne che hanno saputo tirare fuori quello che “c’è di bello dentro di loro”. E non parlo solo delle mogli (o fidanzate, insomma).
    Certo, nessuno è perfetto. Per ciò possiamo essere “noiosi”, ma amare i bambini. Possiamo essere dei “papa molle”, ma cortesi e sinceri. Possiamo essere con “maldestri e imbambolati”, ma altruisti e protettivi.
    Ricordo un ex amico che avevo in Romania. Un tipo che poteva essere catalogato “con puzza sotto il naso”. Aveva sposato una ragazza (diciamo) “diversamente bella”, ma con una intelligenza brillante. Ci siamo rivisti dopo 12 anni. Mi ha sorpreso lui, che l’ho trovato di una ironia affascinante. Riusciva a strappare sorrisi a chiunque, anche quando voleva stuzzicarci.
    Poi, ho notato lei.
    Che lo guardava ogni volta che lui buttava le parole. L’ho vista fiera e contenta. Ed ho capito tutto. Quel “puzzasottoinaso” trasformato in “fine ironia” erà tutto merito suo. Chissà – mi sono detto io – quante donne vorrebbero un uomo cosi. Ora permettimi di rispondere a @Laura & Samantha.
    Che brutto pensiero. Veramente sono deluso che una donna può pensare in questo modo. Perché lo consideri una truffa? Per il fatto che nel corteggiamento ci proviamo ad essere di più quello che siamo? Non è forse in tutto regno animale cosi?
    Il pavone maschio per attirare l’attenzione delle femmine mette in mostra il suo variopinto mantello di piume.
    Sul far della sera i maschi della lucciola volano in alto facendo lampeggiare la luce del loro addome.
    Etc etc. Per non parlare del colore del piumaggio o canti d’amore.
    Sono cose che i maschi lo fanno per un certo periodo (di corteggiamento). Poi ritornano ad essere come prima. Li diamo dei bugiardi? Dei truffatori?
    Quello che hai scritto mi ricorda quando (adolescente ero) ho fatto un complimento ad una ragazza che mi piaceva. Non ricordo cosa le avevo accennato. Ma mai scorderò la sua acida risposta.
    “- Senti caro, lascia stare le tue parole tinte di miele, So dove vuoi arrivare, ma se mi vuoi scopare ci vorrebbe molto di più di due parole mielate.”. Devo riconoscere che mi ha bloccato. Avevo cola in bocca. E questo il modo che vedi tu?
    P.S. Mi sarebbe piaciuto vedere anche commenti di Uomini. E mi rivolgo a loro. Perché non si ha coraggio di rispondere quando siamo sotto la lente critica? Non mi sembra molto “eroico” quando ci facciamo atto di presenza con un noiosissimo “Hai ragione DM, concordo”.
    Finito.

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    • Vedi Valentino, tu scrivi ” topi di campagna dicono che arrivano al numero di decina di miliardi. Ma non per questo non si deve più coltivare il grano mi pare”, ma appunto, uno coltiva il grano, mica alleva i topi! E anche quando dici che durante il corteggiamento uno tira fuori il meglio di sé, che il pavone fa la ruota, sì, e poi magari a regime non la fa più, ma comunque resta un pavone, e se ti ritrovi un tacchino c’è qualcosa che non quadra, idem per le lucciole, accese e spente sono lucciole, e a nessuno va di ritrovarsi al loro posto una cavalletta.

      Per il resto ti do ragione, c’è un vecchio adagio che dice “L’uomo fa la donna e la donna fa l’uomo”, nel senso che ognuno modella l’altro, e questo va bene, ma un minimo di materia prima ci deve pur essere!

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  5. Fuffo è un pirla.
    Detto questo, di Uomini in giro ce n’è pochi. Gli step base del loro pensiero sono:
    1) chissà se me la da
    2) in quanto tempo me la da
    3) quanto mi costa (ndr: quante cene, apertitivi prima dell’evento)
    4)’…
    No, non c’è un 4
    Non dico che sia regola generale, ma abbastanza diffusa si.
    Ciao

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  6. anch’io concordo con chi “ama il corteggiamento” ma con un MA enorme…. nel senso che la meraviglia del corteggiamento (almeno dal mio punto di vista) nasce nel momento in cui attraverso esso trovi dei punti per migliorarti come persona, questo succede se la direzione del tuo corteggiamento è il miglior riflesso della persona che stai corteggiando. Troppo spesso chi corteggia cerca di trasformare la sua immagine per conquistare quella dell’altro, invece secondo me il corteggiamento è una sorta di evidenziatore delle migliori qualità dell’altra persona siano esse fisiche, morali o caratteriali. E’ l’altra persona ad essere al centro del tuo mondo, ed è attraverso essa che il tuo mondo migliora, che lavori sul tuo mondo per renderlo migliore. Il centro del corteggiamento è ciò che del mondo dell’altro è per te qualcosa che attribuisce un valore aggiunto alla tua esistenza e di conseguenza alla sua.
    Non bisognerebbe mai, nel corteggiamento, cercare di alterare l’immagine di se e tanto meno quella dell’altra persona anche se spesso è complicato, ma il corteggiamento non dovrebbe essere mirato al raggiungimento dello scopo con ogni modo e mezzo, il corteggiamento è un assecondare un istinto e il suo regalo per te che lo fai è unicamente poter provare quelle emozioni e sensazioni, è anche un modo per ascoltare te stesso ad una profondità che puoi raggiungere spesso solo dopo dei “drammi”.

    Modificare il proprio io per ottenere il risultato del corteggiamento è un pò ucciderne n’essenza, perchè significa applicare scienza e matematica ad un sentimento che non ha origine in nessuna di queste, significa costruire qualcosa di materiale in un luogo immateriale, è inevitabile o quasi che prima o poi ci si trovi ad affrontare la caduta in assenza di gravità.

    Il successo del corteggiamento non è la conquista ma la possibilità di vivere certe emozioni, il suo successo è quello di riuscire a godere di esse in qualche modo.

    Tutto il resto, secondo me, è qualcosa che avviene in uno stato successivo…

    ma il corteggiamento è qualcosa di molto profondo e di molto lontano che ti può regalare emozioni (anche molto dolorose, non lo nego) ma sempre collegate a quel motore che rende la nostra vita un avventura fantastica.

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