Economia Covid

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E fu sera e fu mattina: primo giorno.

Ai suoi esordi la pandemia ci ha disorientato e, soprattutto paralizzato. Paralizzato noi, chiusi a casa per paura del contagio, paralizzata l’economia, perché negozi, bar, ristoranti, artigiani, sono stati tutti costretti a stare chiusi.

Il governo, secondo me disorientato a prescindere anche senza pandemia, figuriamoci come ha affrontato questa crisi! La sinistra (non in senso politico) che non sapeva cosa facesse la destra, misure di prevenzione e sostegno raffazzonate, DPCM come se piovesse, ristori mai arrivati e promesse con scappellamento a sinistra, comunicati come se fosse Antani, approvvigionamento di dispositivi di protezione individuale con supercazzola prematurata (e caliamo un velo pietoso sulla campagna vaccinale) ma…

…ma…

Nelle carte c’è una carta, la Morte, che spaventa tanta gente, ma che non è vero abbia un significato necessariamente negativo: la fine di qualcosa significa l’inizio di un’altra, ed ecco la gente che s’ingegna e nasce un altro mercato, un’altra economia.

Mi dice mio cugino, con negozio di computer, che i portatili non si trovano più, e se si trovano sono carissimi: lo smart-working ha fatto volare la domanda, rendendola superiore all’offerta, e quindi facendo volare i prezzi e così, mentre tutto l’indotto del lavoro on-site soffriva la crisi (a cominciare dai ristoratori), in un momento in cui non facevamo più rifornimento di carburante, non mangiavamo più fuori casa, non consumavamo più neanche i tacchi delle scarpe, si è impennata la richiesta di dispositivi elettronici (ma anche di pigiami, ciabatte, tute…).

Tutto viene recapitato a domicilio, e quindi s’impenna anche la richiesta di corrieri (e anche là con tutto l’indotto).

Vogliamo parlare di mascherine? Prima non si trovavano neanche a pagarle oro, il mondo era abituato a produrne solo per gli addetti ai lavori e la richiesta di miliardi di pezzi ne ha in un primo momento reso impossibile la reperibilità sul mercato, ora le trovi sulle bancarelle a prezzi stracciati e sono diventate un accessorio di moda, ne vendono di tutti i tipi e di tutti i colori, e soprattutto ne vendono milioni. Molte aziende si sono riconvertite, sicuramente chi produceva guanti in lattice, mascherine e gel disinfettanti non ha sofferto la crisi, come pure medici e infermieri, richiestissimi, che non sanno a chi dare i resti per le richieste che ricevono, anche se principalmente come vaccinatori o per eseguire/refertare i tamponi.

Che dire dunque, come sempre nella vita non sopravvive il più forte, ma chi si sa adattare, e nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto si trasforma, economia compresa.

 

14 thoughts on “Economia Covid

  1. anche il settore alimentare ha mutato forma, la consegna a domicilio e l’asporto hanno dato nuove possibilità a tutti, chi prima non poteva permettersi un pasto al ristorante magari adesso riesce a farsi recapitare una cena da asporto che, tra costo del coperto e maggiorazioni sulle bevande, è sicuramente inferiore…

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    • E poi a casa ti arriva tutto insieme, e non ti succede come al ristorante che magari a uno è arrivato il piatto e comincia a mangiare mentre gli altri stanno a guardare, oppure il primo educatamente lascia freddare la sua pietanza in attesa che arrivino le altre!

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  2. La riconversione sicuramente sarà una costante dei prossimi anni nel mondo produttivo; manca, ad oggi, però, un piano, una strategia comune tra stato e privati, perché così si va alla cieca verso un insuccesso garantito.

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  3. Dici bene, ma trasformarsi da cameriere a infermiere, non è semplice, tra vendere confezioni e computer, il salto e lungo.
    Vabbe’ crisi non per tutti, ma compensazioni ed aiuti sono stati attribuiti anche a chi non ne avrebbe avuto bisogno.

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  4. Ricordi cosa ha fatto la maggioranza degli italiani dopo la fine del primo vero lockdown? Tutti all’ Ikea per migliorare la casa- prigione.

    Alcuni settori si sono arricchiti, altri fortemente impoveriti.
    Non tutti sono stati capaci di adattarsi e trasformarsi, per questo ci vogliono inventiva e anche capitali. Al Sud immagini da sola la situazione e idem nei Paesi poveri del mondo.
    Quando la pandemia finirà ci sarà sicuramente una rinascita economica, così è sempre stato. Preoccupa lo sfacelo politico odierno che invece è determinante per la ripresa.
    In quanto a noi tutti….no, non credo che ne usciremo migliori da questa esperienza. Già leggere che i novax ci augurano la morte pur di avere ragione e noi vaccinati auguriamo loro di ammalarsi di covid…Solo un miracolo potrà cambiare le menti.

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