Forse una delle frasi – avete presente le famose pillole di saggezza? – che mi ha fatto più pensare è stata questa: “Provate a mettervi nei panni degli altri: ci state stretti? Beh, provate a pensare che, forse, ci stanno stretti anche loro”.
A volte noi non accettiamo le persone, ma quello che non sappiamo è che forse neanche loro si accettano, forse anche loro detestano quegli atteggiamenti e quel loro modo di essere che stanno tanto sull’anima a noi.
Ecco, diciamo che io, sul blog, per principio di lavoro non parlo.
E diciamo pure che ogni regola, però, ha la sua eccezione.
Ve la ricordate la persona con cui discussi in ufficio? Beh, il cerchio le si sta stringendo intorno, certo non a causa mia, ma semplicemente perché, essendo così, lo è con tutti, e i nodi alla fine vengono al pettine.
Qualcuno la terra bruciata che s’è fatta intorno la chiama mobbing, ma a me non pare che quello che sta succedendo possa minimamente somigliare a uno scenario del genere: semplicemente, nessuno sente il bisogno della sua amicizia.
Per il resto, massimo rispetto per ruolo e professione: lo chiamate mobbing?