Archivio | 25 aprile 2020

Noi asociali (ai tempi del coronavirus)

Noi che a casa ci stiamo benissimo e ci dispiace che tra un po’ finirà la pacchia.

Noi che quando scrivono “Torneremo a riabbracciarci” pensiamo immediatamente “Ma anche no”.

Noi che amiamo il metro di distanza sociale ma due sarebbe meglio.

Noi che dimentichiamo sempre il cellulare da qualche parte, e che senza neanche accorgecene lo impostiamo a muto.

Noi che se squilla il telefono rispondiamo una volta su tre, e quella volta speriamo che sia un call center per poter tagliare corto.

Noi che quando parliamo intendiamo proprio quello che diciamo e detestiamo ogni tipo di maschera e teatralità.

Perché essere asociali può essere anche semplicemente una risposta onesta ed eziandìo intelligente a un mondo di conformismo e falsità.