Archivio | 7 giugno 2016

Cinque parole di poesia

libro penna candela tazza

Do volentieri seguito al post di Marisa per promuovere una specie di gioco che qualche tempo fa ogni tanto facevamo.

Si tratta, in sintesi, di comporre un testo utilizzando cinque parole – silenzio guardai con tuttavia infinito – e traendo ispirazione dall’immagine riportata nel post.

Questo il contributo di Marisa:

ASCOLTO NEL SILENZIO LE TUE PAROLE

Ascolto nel silenzio le tue parole
lievi
come fiocchi di neve
cullati dal vento.
Sento nel petto i battiti del cuore
forti
come cavalli al galoppo.
Ricordo il tuo sguardo
triste
mentre andavi via
come un ladro nella notte.
Ti guardai.
Hai rubato la mia anima,
dissi,
mentre parole bagnate di lacrime
con rabbia uscivano
dalla bocca orfana dei tuoi baci.
Ho scritto la parola fine
sulle pagine della nostra vita.
Non tornare, spettro dell’amore che fu.
Lasciami nel mio dolore,
svuotata
come una tazza di tè bevuta
fino all’ultima goccia.
Grido nel silenzio l’odio
infinito
che non si spegne
come candela al vento.
E continuo ad amarti,
tuttavia.

E questo il mio:

Amavi il silenzio, così mi dicesti.
Entrasti nella mia vita da una tastiera
e no, mi dicevi, il telefono no,
m’imbarazza parlare.

Mi mandasti poi una tua foto: io la guardai,
chiedendomi della tua voce.
Ero tanto curiosa,
rispettai tuttavia il tuo silenzio.

Con il tempo il silenzio si ruppe
e riempii la tua vita di parole:
ti rubai il tempo e ti donai il mio,
ti rubai parole e ti donai le mie.

Poi quell’incontro, e precipitasti
via da me, in un silenzio infinito.
Sono ancora smarrita,
muta, in attesa.

(Diemme, 5/06/2016)

Nota per Marisa: ho cambiato qualcosa rispetto a quella lasciata da te ma sai com’è, come diceva qualcuno in un film di Totò (che, mi ricordo, esercitava la professione di “copista”), una persona intelligente non ce la fa a copiare qualcosa tale e quale, senza cambiare una virgola! 😆