Archivio | 19 Maggio 2015

Di psicosomatica e malattie cosiddette immaginarie

Vivere-sott-acqua

http://www.rivelazioni.com/youtube/uno-spot-commovente-contro-labbandono-degli-animali/

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Credo di aver postato più volte articoli riguardanti le manifestazioni psicosomatiche, miei o di altri (per esempio, v. anche “Il corpo grida quello che la bocca tace“), e devo sempre più spesso constatare quanto questo sia vero.

Oggi leggevo questo articolo, che parla di argomenti a me ben noti, gli anziani che, per non essere abbandonati, spesso simulano una serie di malattie e malori ma sono, secondo me, perlopiù senza coscienza della simulazione.

Ora vi racconto una storia (tanto per cambiare, la mia): sapete tutti la storia con Xavier, giusto? Bene, nel periodo immediatamente successivo, ho avuto una recrudescenza di reflusso gastroesofageo, che insomma, non ci vuole molto ad assimilarlo a una situazione che “più la mandi giù, più t’arivie’ su”. Non solo. A mano a mano che si chiariva il fatto che avevo perso il mio amico del cuore, il grande punto di riferimento, appoggio e sostegno, mi si paralizzava praticamente una gamba, colpita da un dolore insopportabile, e diventata completamente rigida e insensibile: devo aggiungere altro?

Ora la situazione è migliorata, comincio a ricamminare normalmente, la situazione è regredita praticamente senza cure, ma vi assicuro che l’esperienza è stata terribile.

Oggi sono piena d’ottimismo (nonostante il traboccamento di una boccetta d’acqua, cui ho ingenuamente aggiunto un integratore in polvere effervescente, che ha disastrato la mia scrivania :mrgreen: ), vado avanti facendomi forza, scacciando quel pensiero ogni volta che si riaffaccia a graffiarmi il cuore: e vi assicuro che in questa circostanza ho capito l’origine di questa espressione, la sensazione fisica è proprio di artigli che lacerano il cuore!

Una mia cara amica mi ha detto che, a fronte di quello che mi accade, si tenderebbe a non considerarlo, visto che mi mostro sempre così solida e sicura: ma che dovrei fare, strapparmi i capelli? Piatire? Mettermi in un angoletto a piangere aspettando che la vita passi?

Forse il mio sarà lo spirito del popolo ebraico, su cui si scherza in una barzelletta che racconta che, un giorno, fu annunciato che di lì a quindici giorni il mondo sarebbe stato sommerso dalle acque, e allora il premier israeliano disse al suo popolo: “Avete quindici giorni per organizzarvi a vivere sott’acqua!”  😉

Buona giornata a tutti!  🙂

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