Archivio | 22 Maggio 2015

Di soli stalker

Pensiero - fiori e persone

Me l’ha rinfacciato mia figlia di Xavier che se n’è andato. Pure Attila, ovviamente, ci ha sguazzato bene.

Dio, ti ringrazio di avermi creata forte, o quantomeno di avermici fatta diventare. Se però la forza me l’avessi data anche fisica sarebbe stato meglio, perché la stanchezza è il mio punto debole, e per stanchezza mi prendono sempre.

Stasera ho discusso con mia figlia, che ha attaccato una lagna che non finiva più. Nessuno riesce a capire la mia totale mancanza di spazio mio, e quanto io ne risenta.

Quando arrivo la sera sono stanca, tanto. Mia madre era solita dire che quando una persona torna stanca dal lavoro dovrebbe trovare “Letti rifatti e zeppi risbattuti”. Non chiedetemi cosa siano gli zeppi risbattuti, non lo so, ma rendeva il concetto che una persona che torna stanca dal lavoro avrebbe diritto a un minimo di decompressione, di sedersi e decongestionarsi un po’ dal logorio della vita moderna (mi offrite un Cynar?).

Mia figlia, che si sente sola, non si rende conto dell’incredibile fortuna della sua vita rispetto alla mia, dei suoi tempi, dei suoi spazi, del poter tutto sommato assecondare tante sue attitudini, mentre io devo contrattare anche la sedia su cui sedermi – e ho rinunciato -, lo spazio sul tavolo su cui poggiare un piatto – e ho rinunciato -, e infine lo spazio per dormire. E a quello non posso rinunciare.

Forse ho sbagliato a passare dal matrimoniale al singolo, ma avevo bisogno di recuperare un po’ di spazio, e poi era un po’ che non aveva più l’abitudine d’infilarsi nel mio letto. Abitudine che da qualche tempo ha ripreso, ma il mio letto è singolo e io non sono un fuscello.

Le ho comprato un pc nuovo, e per me ne ho preso uno usato. Ma stanno tutti addosso al mio, per un motivo o per un altro. Lei e il padre. Li attiro come le mosche il miele evidentemente.

Quando la sera c’è anche lui, passo il tempo a cambiare stanza, ma loro sempre dietro, che devono fare qualcosa esattamente nella stanza in cui sto io.

Stasera, mentre lei faceva le sue scene che Eleonora Duse era una principiante rispetto a lei, ha capito che mi stavo metaforicamente tappando le orecchie aspettando che andasse in palestra, e lei ha fatto presente che tanto non ci sarebbe andata, che avrebbe insistito fino a che non avessi capitolato.

A quel punto ho sbattuto la porta e me ne sono andata io. Ho mangiato fuori, ed è stata pizza, come sempre, anziché la verdura che avevo in programma a casa.

In questa “economia domestica” mi ci mancava l’altra stalker, la pazza furiosa, che aveva deciso – non si capisce in base a cosa – di piazzarsi dentro casa mia con tanto di cane. Ecco, mi ci mancava. Meno male che, dopo l’ultima scena furibonda che le ho fatto, pare abbia desistito, da allora non l’ho più sentita. Considerate che sono anni che tenta, e non l’ho mai fatta entrare neanche a prendere un caffè.

Tutto questo fa seguito a anni di tampinamento di Attila, di cui non vi racconto perché mi vergogno. Vi racconterò solo delle quaranta telefonate al giorno, del pedinamento per strada e delle poste sotto casa.

Mia figlia, nella scena di stasera, rinfacciandomi  ancora una volta che “persino” Xavier se ne era andato, mi ha urlato che io, continuando così, sono destinata a restare da sola.

Avrei avuto voglia di risponderle: “Francamente, è quello che sto tentando di fare, ma vedo che non mi riesce bene”.

Da domani, non sarà solo il mio blog ad avere la serratura. E’ ora che l’abbia anche la mia stanza.

E, se riesco a trovare un posto dove andare, l’avrà anche la mia nuova casa.

Beh, devo dire che in un blog privato mi sbottono un po’ di più…  😉

Blog privato

PubblicoPrivato

Cari amici,

stamattina vi siete ritrovati con questa novita, il blog privato. Non è che io ci pensassi in verità, ma forse il mio subconscio sì visto che, come mi era stato fatto notare, ultimamente scrivevo un po’ meno: certe volte lo senti di essere in vetrina, e la sindrome del GF, che dopo un po’ ti dimentichi di essere sotto i riflettori, non funziona più.

La causa scatenante è stata la questione degli Xavier: mi sembrava davvero sbilanciato che io di loro non sapessi più nulla, mentre loro di me potevano sapere non dico tutto ma insomma abbastanza. Di sapere di lei, in effetti, mi frega poco ma di lui, per la vecchia forte amicizia e in nome dell’affetto che comunque ancora gli porto, ci avrei tenuto ad avere almeno un minimo fisiologico di notizie: mica dico i fatti suoi, almeno come sta!

A parte questo, il numero inspiegabilmente crescente di follower e qualche altro episodio qua e là mi hanno fatto sentire un po’ la voglia di starmene per i fatti miei.

Vero è che un blog privato è un blog quasi morto, col fatto che non arrivano notifiche e non appare nel lettore si finisce per dimenticarsene, ma pazienza. Poi, nulla impedisce che un giorno possa essere reso nuovamente pubblico, ma per ora mi sento più a mio agio così.

Per quanto riguarda gli inviti, ho scorso le ultime 15 pagine dei commenti e invitato chi aveva partecipato alle discussioni negli ultimi tempi, andando a ripescare a mano Valentino & D&R, meno presenti per motivi logistici ma sempre nel cuore di questo blog e di questa blogger.

A Silvia (Silvia in fondo al cuore) non sono riuscita a mandare l’invito in nessun modo, ci ho provato moltissimo, ma niente. Se qualcuno ha contatti con lei e può avvertirla, magari può inviare la richiesta lei tramite la pagina iniziale del blog (quella che avvisa della privacy).

Per ora è tutto… magari il prossimo post, a questo punto, lo faremo sulla stalker  😉