L’amicizia ambigua

Mi stanno chiedendo a gran voce questo post che avevo preannunciato, su una questione dilemma da sempre, l’amicizia tra uomo e donna. Dati gli ultimi avvenimenti, a una delle mie due feste di compleanno (ne ho fatta una con i familiari e una con gli amici) è stato l’argomento principe di conversazione e ognuno ha detto la sua, cui devo aggiungere tutte le altre opinioni che mi sono state espresse nel tempo.

Il mio amico M. ha sempre sostenuto che “Se un uomo e una donna sono amici, uno dei due bara”. V. , maschio con tante amiche femmine, sostiene senza dubbio che esiste. Ovvio che possa evolversi in qualcos’altro, alla fine sono un uomo e una donna, ma “potrebbe evolversi” non “sicuramente si evolverà”. Lui è comunque uno che, se la situazione si evolve, la situazione l’affronta senza tema.

Ma torniamo a noi: perché due persone, uomo e donna, che stanno bene insieme, si capiscono, si vogliono bene, si frequentano con piacere, non dovrebbero mettersi insieme? La risposta è molto semplice: PERCHE’ NON C’ENTRA NIENTE.

Io posso stare bene a titolo di amicizia con un uomo cui non mi metterei mai per mille e un motivo: potrebbe essere molto più grande o molto più piccolo, potrebbe non attrarmi fisicamente per un motivo qualsiasi, potrebbe avere uno stile di vita o una mentalità incompatibili con la mia.

Ho avuto amici maschi, davvero grandi amici e molto amati, con cui non mi sarei messa neanche pagata, neanche si fosse trattato dell’ultimo uomo della terra, magari perché avevano un carattere debole, o erano ansiosi, o donnaioli, o con una mentalità per me inaccettabile riguardo al ruolo della donna, o magari culturalmente inadeguati (e se la donna non si sente l’uomo una spanna sopra, difficilmente s’innamora) o per i quali, semplicemente, non provavo la benché minima attrazione fisica, per i più svariati motivi.

E poi, si potrebbe semplicemente avere la propria copertura affettiva, stare bene col proprio uomo, con la propria donna, e non avere con altre persone bisogni diversi dal rapporto di cordialità e scambio ma…

Ma.

Mettiamo il fatto che tutto quando detto sopra non esista. Che le due persone, uomo e donna, siano entrambe libere, caratterialmente e culturalmente compatibili, si trovino bene insieme, passino il tempo insieme spensieratamente, condividano entusiasmo e interessi… perché rimangono soltanto amici? Che cosa è che non fa scattare nient’altro, oppure che questo “altro” lo blocca”?

Intanto, secondo me, gli uomini hanno in genere un odioso pregiudizio: la regola dell’amico. Niente di più fasullo! Insomma, chiaro che tu l’amica (come qualsiasi donna del resto) la devi rispettare, chiaro che se sta con te deve stare tranquilla, e non temere di ritrovarsi al cinema con le tue mani sulle cosce o in un anfratto col sedile ribaltato, ma se scatta qualcosa, perché reprimere un sentimento? Perché non parlarne, oppure assecondare la magia di certi momenti, di certe situazioni di confine in cui quel “qualcosa in più” è forte nell’aria e chiaramente tangibile?

Insomma, se siamo entrambi liberi, stiamo benissimo insieme, e una sera d’estate, passeggiando sul lungotevere/lungopo/lungonilo, magari mano nella mano, con la brezza che mi scompiglia i capelli, nell’aria il profumo delle ginestre (o delle zagare o di che accidente volete), ci guardiamo negli occhi un attimo più a lungo, e tu abbassi lo sguardo e mi parli del carburatore, caro mio, tu non sei un amico corretto, tu sei FROCIO!!! Ma non frocio di orientamento sessuale, lo sei di orientamento comportamentale, perché stai cedendo alla paura, tremando come una donnicciola, piegato dalla paura di rovinare “il bel rapporto d’amicizia” (ma de che?). Quando poi lei, dopo una settimana, si presenta con un altro, magari peggio di te, tu ti sbatti la testa al muro e non capisci, e ti chiedi “Perché lui sì e io no?”. La risposta è facilissima: perché tu non hai voluto. Perché ti è stata servita l’occasione su un piatto d’argento, e tu l’hai fatta sentire come l’ultima della terra, la meno attraente, la meno femmina, la meno appetibile dell’universo, e chiaro che poi lei ti sbatta in faccia che non è così, che c’è un uomo che la vede con altri occhi, che la desidera ed è disposto a vederla come donna, e non come generico asessuato essere umano.

Problema spinoso, che ho trattato, come al solito, con l’accetta, ma d’altra parte vi devo pur provocare!

A voi la palla  🙂

Nota: mi dispiace che tra poco uscirà l’articolo sulla festa della mamma, programmato da tempo e che, per ovvie ragioni, non posso procrastinare. Passata però la domenica, conto di rimetterlo per un po’ in primo piano, perché la discussione m’interessa assai…  😉

37 thoughts on “L’amicizia ambigua

  1. Bel post, ma io passo anche questa volta, scusami ma sono davvero stanca di parlare dell’argomento….anzi cercherò di evitarlo accuratamente da adesso in poi, questione di sopravvivenza 😉

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    • Silvia, mi pare di aver capito che recentemente tu abbia avuto un problema, dalle tue parole ne intuisco l’oggetto, e forse qualcosa di più. La questione in un primo momento non mi ha stupito, sono cose che capitano in continuazione, ma poi ho notato qualcosa che mi ha fatto intuire quale potesse essere il problema. Io posso dirti solo che gli amori impossibili vanno rispediti al mittente (compreso quando il mittente siamo noi, anche se è difficile e doloroso). Le amicizie, al contrario, vanno difese. Se ci vuole un po’ di tempo per ricontestualizzarle, dobbiamo prenderci questo tempo e farlo, per poi tornare spensieratamente a goderne.

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    • no no….mi spiace non hai capito niente, qui l’amore nel senso che gli dai tu non centra proprio niente, si trattava solo di amicizia, una bella e vera amicizia, di quelle rare, ma che purtroppo si è dissolta….tutto qui.

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    • Sei sicura che si sia dissolta? Poi, io avrò capito male, ma è sull’amicizia ambigua che tu hai commentato che eri coinvolta, è questo che mi ha fuorviato: tu lo sai che io sono la prima a credere all’amicizia tra uomo e donna, e non la ritengo neanche una cosa rara.

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    • no per niente io ho un amico da più di 30 anni ormai e quindi ne sono certa, ho commentato qui perché comunque si parlava di amicizia….e sì, sono sicura che si è dissolta, perché quando tutto viene preso come un fastidio vuol dire che non c’è rimasto più niente…..e a me di elemosinare l’amicizia, così come qualsiasi altra cosa, non mi va proprio, ho anch’io il mio amor proprio!

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    • Magari però non si tratta di amicizia finita, ma solo di tempi e di modalità diverse. Una mia (purtroppo ex) amica un giorno mi rimproverò un eccesso di vicinanza, che l’aveva fatta sentire soffocata, e aveva reagito fuggendo. Io magari al suo posto avrei chiarito ben prima di arrivare alla fuga, avrei chiarito ANZICHE’ arrivare alla fuga, ma forse non è facile, non per tutti almeno.

      No, l’amicizia non si elemosina, perché piatirla non solo ferisce l’amor proprio e la dignità ma, oltretutto, non serve neanche all’uopo!

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    • Non so che dirti. Io ho imparato ad andare avanti senza voltarmi mai indietro. Ricordi il mito (non ricordo quale) di quella persona che non doveva voltarsi indietro, pena l’essere tramutata in una statua di sale? In effetti quel mito è una metafora della vita, il guardarci indietro ci paralizza, ci trasforma in statue di sale… che magari è il sale delle lacrime versate 😥

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    • infatti penso sia la strada migliore, anche perché, comunque, per come sono fatta io (e non voglio dire che sono fatta bene 😉 ) non sarebbe mai più come prima…

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  2. Tra uomo e donna l’amicizia è difficile ma possibile. In genere le vere amicizie non sono diverse da quelle tra persone dello stesso genere e dello stesso livello intellettuale. Un amico è un riflesso di te, con lui guardi il mondo all’unisono, ma puoi anche differenziarti perché sai bene che ti rispetterà e comprenderà. Spesso il partner assume in sé le caratteristiche dell’ amico perfetto, altre volte il rapporto è conflittuale ed esclusivo. Alla fine che cos’è l’amicizia se non una forma di amore che non esclude a priori l’attrazione estetica? Non ti è mai capitato di preferire l’odio reattivo di un uomo che si mostrava amico ma che per te era molto di più? Difficile stabilire il punto in cui l’amicizia sfiora l’amore, perciò in genere il partner ne è geloso e contrariato: teme di perdere l’esclusività del rapporto, e penso che spesso abbia ragione. Io ho molti amici, ma ho la fortuna di prediligere il rapporto amicale con mio marito che è l’unica persona al mondo a sostenermi, aiutarmi ad essermi complice ed amico. Tutte le volte che ho visto balenare in altri occhi simili fiammelle, mi sono subito accorta che non erano altro che banali fuochi di paglia. Marisa

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    • Sei fortunata per il rapporto amicale con tuo marito e sì, meglio l’odio reattivo di un uomo che t’interessa che l’amicizia “fraterna”! Difficile stabilire il punto in cui l’amicizia sfiora l’amore? Non lo so, secondo me quando una persona è innamorata lo sa, non può confondersi, e comunque l’attrazione fisica è un bel discrimine, e un’ottima cartina al tornasole!

      Buona giornata! 🙂

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  3. E credi bene, @Diemme, poichè l’ Amicizia ( sì … quella con la “A” maiuscola e SENZA AGGETTIVI ) non svanisce mai … e, laddove dovesse sembrar d’ attenuarsi, ci sarebbero comunque, e dovunque … anche da lontano, l’ affetto e la stima INCONDIZIONATI a ricordarci, nel fondo del nostro cuore, quell’ Amico/quell’ Amica con cui, o da vicinissimo o separati nostro malgrado da storie, caratteri e/o scelte diverse, facemmo un significativo tratto di strada del nostro Viaggio, portando con noi qualcosa di lui o di lei che davvero, ormai, E’ PARTE DI NOI ! 🙂

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  4. E’ proprio un tema spinoso, temo sia necessario dilungarsi un po’ anche solo per iniziare ad affrontarlo. E credo che sia un tema più spinoso oggi di un tempo, perché oggi, essendo sempre più collegati gli uni agli altri anche quando siamo lontani, spesso in un’amicizia tra uomo e donna si sviluppa molto l’intesa profonda che gli animi affini sanno generare anche molto al di là della condivisione delle esperienze fatte assieme.
    Capita di scovare sintonie straordinarie con persone che fisicamente non ci attraggono nemmeno un po’ o con persone verso cui noi proviamo attrazione non ricambiata che non ha modo di finalizzarsi, ma se la sintonia è forte, l’amicizia spesso è molto salda. Così salda da essere quasi allo stesso livello delle relazioni sentimentali come importanza nell’equilibrio del singolo individuo.
    La mia opinione è che l’amore, non sempre, ma spesso, sia il risultato di tutto un insieme di fenomeni più intensi che ruotano intorno allo stesso nocciolo di una amicizia non superficiale, arricchendola di complicità ed intese che portano le persone a superare, talora improvvisamente altre volte a piccoli passi, la barriera all’ingresso della libera condivisione fisica ed esistenziale.
    Sicuramente l'”ambiguità” di cui parliamo non è sempre una componente dell’amicizia tra uomo e donna, ma spesso ne rappresenta una potenzialità importante che fornisce all’interazione tra le due persone una specie di “valvola di sfogo” e di “futuribile incertezza” che contribuiscono all’equilibrio e alla ricchezza dell’interazione stessa.
    In fondo, se poi guardiamo molti casi reali, il mondo è pieno di amici che covano in silenzio piccole gelosie e sane invidie verso chi è riuscito a perforare la corazza sentimentale del loro amico/amica, e non per questo rinunciano al piacere immenso di continuare ad essere in sintonia con lui/lei.
    E come ultima riflessione, forse opinabile, forse no, credo ci sia anche un elemento statistico a favore dell’esistenza di una “ambiguità” diffusa nell’amicizia tra uomo e donna. Perché, a sensazione, statisticamente parlando, nel mondo virtuale di oggi, lo scambio di messaggi è più frequente tra amici di generi differenti, rispetto allo scambio tra amici dello stesso genere. La statistica non è facile da produrre perché bisognerebbe epurare i dati dal libero scambio dei pettegolezzi femminili 🙂 e del bisogno di ricerca della sensibilità femminile che contraddistingue noi uomini. Tuttavia sono convinto che si interagisce di più tra generi diversi. Cosa ci può essere dietro a questo presunto (da me) sbilanciamento se non una sana potenziale ambiguità?

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    • Francamente, non so che risponderti. Le variabili sono tante, ma tu metti in campo anche quel caso in cui l’attrazione è unilaterale, e allora ci si “rassegna” all’amicizia, che ovviamente amicizia non è: piuttosto un amore castrato, mortificato, che si accontenta delle briciole, come, guarda caso, ci ha raccontato Aida nel commento successivo al tuo.

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    • Ma si può chiamare amore una cosa che non sia reciproca? E poi non sono convinto che attrazione implichi necessariamente amore o innamoramento. Personalmente la vedo più come l’entrata in gioco di una cosa che non saprei bene come descrivere se non con il termine Fascino della vicinanza.

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    • Sì, certo che si chiama amore: il mio sentimento è diverso o sminuito dal fatto che l’altro non lo ricambi? Certo che no! Per l’attrazione fisica hai invertito un po’ i termini, è chiaro che ci possa essere attrazione fisica senza amore, ma è un po’ meno vero il contrario. Se c’è amore, la voglia di contatto con l’altro, di abbracciarlo, esserne abbracciati e diventare tutt’uno, è quasi la conditio sine qua non. Quasi.

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    • 🙂 Tutto vero. I nostri sentimenti non dipendono da nessuno. Ma quando sono ricambiati si e ci trasformano.
      Siamo partiti dall’amicizia ambigua, ma di amicizia si provava a parlare, e siamo arrivati a discutere soprattutto di amore. Sembra quasi un’altra prova del fatto che talora l’amicizia tra uomo e donna possa essere ambigua. 😉

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  5. DM. Da ragazzina che io sono nei confronti di chi frequenta il blog, ho da dire che l’amicizia fra uomo e donna è soggettiva. Io credo che, come hai scritto, qualcuno dei due bara. Eppure ci credevo, qualche tempo fa. O meglio. io per lui ero l’amica, la sorella. Lui per me era il ragazzo ideale. Bello, affascinante, romantico. Il brutto era quando mi raccontava le sue storie, spesso anche nei dettagli. Le sue notti d’amore, le sue sorprese alla tipa di turno. Era un qualcosa che mi dannava l’anima e cercavo, con la ragione, di autoconvincermi che tutto doveva basarsi sull’amicizia.
    me ne innamorai il giorno del suo diciott’anni. Doveva fare il lento con la fidanzata che, purtroppo, non si presentò al compleanno. Avevano litigato prima. Il lento spettava quindi a qualcuna delle invitate e lui scelse me, l’amica più stretta.
    Quando mi mise la mano dietro la schiena e mi strinse, sentii un calore dentro inspiegabile. Me ne stavo innamorando davvero tanto.
    Dopo quel ballo l’amicizia durò un altro paio di anni. Si confuse con l’amore, perchè una volta ebbi la felice idea di chiedergli di uscire di sera e lui, come nella storia da te procastinata, mi guardò negli occhi e mi baciò. Quel bacio non me lo levai mai dalla testa. Divenni gelosa. Volevo partire dopo il diploma per dimenticarlo, per non soffrire. I baci si susseguirono di mese in mese, come le frasi ambigue, come gli sguardi.
    Verso gli ultimi periodi spesso marinavo i corsi all’università per stare con lui quando non lavorava. Quella storia stava diventando stretta.
    Un giorno mi disse che ci saremo sposati a 24 anni, perchè si trovava bene con me, ero accettabile, simpatica, tranquilla. Però, nel contempo aveva un’altra. Una pazza.
    Una pazza che mi odiava, e aveva ragione. Una pazza che lo allontanò non solo da me, ma dall’intera comitiva.
    L’ultimo suo sms fu: <<ho voglia di fare l’amore con te. E io sarò il tuo primo uomo>>.
    Io, che avevo una dignità, gli risposi che se voleva scopare con qualcuna, c’aveva la pazza che lo avrebbe soddisfatto meglio. Io, la mia verginità non l’avrei regalata al mio migliore amico.

    Non mi rispose più. Non mi cercò più. Divenne un estraneo e, se capitava di incontrarci per strada, facevamo finta di non conoscerci.

    Addirittura un giorno salutò il mio ragazzo. Ci parlò e il mio ragazzo ebbe la felice idea di presentarmelo. L’imbarazzo…
    Così ho creduto che in realtà la nostra amicizia non era mai un legame d’affetto. O se lo è stato, è durato il tempo dell’adolescenza, di quel periodo in cui si prendono cotte così facilmente che gli amici sono un modo per sviare dalle infatuazioni sbagliate.

    Ecco. Questo penso dell’amicizia.

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    • Boh! Qui mi parli di un rapporto che non è d’amicizia e non è d’amore, è d’ambiguità e basta! Qui non c’è la grossa sintonia e l’imbarazzo del superare un limite, qui c’è uno che sa benissimo cosa provi per lui, e mette su un rapporto che non è né carne né pesce, senza mai esporsi e senza mai prendersi nessuna responsabilità. Questa non è amicizia e non è amore, è semplicemente approfittarsi dei sentimenti altrui. Bene hai fatto a liberartene.

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    • si, credo che fino ad un certo punto era amicizia, superato il varco dei sentimenti è diventata una storia insopportabile. ogni tanto ripenso alla sua proposta. Come mi sarei sentita se fossi stata sedotta e abbandonata. No, perchè se avessi accettato con la prospettiva che diventasse mio, sicuramente ne sarei rimasta scottata. Non si sarebbe mai fidanzato con me, mi avrebbe lasciata e magari avrei perso qualcosa di così prezioso che invece spettava alla persona giusta.

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    • Scusa, ma secondo me quello che hai raccontato non ha nulla a che fare con l’amicizia, quella genuina intendo. Tu eri semplicementi innamorata di lui e lui, forse, ti usava per solleticare il suo narcisismo o perché gli faceva comodo per altri motivi.
      Nell’amicizia, almeno per quella che è la mia esperienza, magari può anche capitare che una persona inizialmente piaccia e che un pensierino lo si faccia. Ma non è mai il sentimento predominante e alla fine si dissolve e lascia il posto ad altro.

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    • Quello sì. Qualcuno una volta disse che, quando una persona è sola, comunque una fattispecie di fugace pensiero sull’altro ce lo faccia, ma magari dura un attimo, prima di collocarsi poi stabilmente al posto che le è più congeniale.

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    • Ripeto, ero ragazzina, non sapevo neanche la differenza fra l’affetto e l’amore. A 18 anni non puoi fare differenze se non hai l’esperienza e la maturità giusta per capire ciascuna situazione.

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  6. Bel dilemma. Felicemente (come tutto con alti e bassi, ma appartengo ad una generazione d’antan, dove le cose si cerca di aggiustarle anziché buttale via) sposato, da oltre 40 anni, con la stessa moglie 🙂 ho comunque amiche donne, e mia moglie ha amici maschi; tenuto poi conto che mi diletto a suonare musiche tradizionali, ho molte occasioni per conoscere persone di vario genere/età. Tuttavia, dici bene quando parli di carattere-età incompatibili, e forse ho ancora il senso del ridicolo per cui donne più giovani tendo a vederle più come sorelle-nipoti eccetera; pur piacendomi delle amiche donne il fatto di poter confrontare i diversi punti di vista (e NON ESISTE il lato sbagliato della medaglia: esiste l’altro lato, ovvio); magari potrebbe anche esserci attrazione fisica; ma per i motivi di cui sopra…. se capita cerco di farle sapere che l’innamoramento è sempre una cosa bella, indipendentemente dagli sviluppi. Non necessariamente è paura.

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    • Buongiorno Franco, e benvenuto nel mio blog!
      Apprezzo la tua generazione, cioè, indipendentemente dalla generazione, apprezzo chi cerca di aggiustare le cose anziché buttarle via (ma, per poterlo fare in una coppia, bisogna essere comunque in due a volerlo).

      Quello che tu chiami “senso del ridicolo” io lo chiamerei piuttosto “senso della realtà” o, ancora più opportunamente, buon senso. Poi, la cottarella proibita può pure capitare, purché rimanga nella mente e nel cuore e non giunga a far danni in camera da letto. Perché la cottarella passa e la famiglia rimane, la coscienza tranquilla pure, e la carezza che il bel sogno ci ha elargito rimane una carezza e un dolce ricordo, senza trasformarsi in fonte di dolore per noi e per chi ci sta accanto.

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  7. Tu, @Diemme, hai scritto :
    ” …. le dinamiche umane a volte sono pura e vera follia” !
    E ti rispondo :
    “Sono pura e vera follia ??? Bene …. è molto bene che sia così, poichè di questa materia – che Tu chiami follia – si nutre il sogno” ! 🙂

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    • Io invece ci credo. L’amicizia è tra persone, prescinde dal genere. L’amore è tra persone di genere diverso, o uguale in caso di omosessualità. Sicuramente l’insieme intersezione esiste, ma è intersezione, non una perfetta sovrapposizione…

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  8. Perché tra due persone nasca una storia è indispensabile una condizione preliminare: ci deve essere attrazione reciproca. Se questa manca ma ci sono comunque compatibilità, interessi comuni e affinità ci può essere spazio per altro, anche se la convinzione che si tratti sempre di una cosa fasulla e che uno dei due bari è molto diffusa. E probabilmente, per chi lo pensa, è proprio così: vuol dire che non frequenterebbero mai un uomo/donna se non con l’obiettivo finale di concludere qualcosa. Io all’amicizia uomo donna invece ci credo e infatti di amici uomini ne ho sempre. E con questi non mi metterei mai, né ci andrei a letto, anche se magari sono piacenti.
    Quello a cui non credo è invece la trombamicizia (e su questo ho anche scritto) e infatti, io, gli amici, non li tengo mai per mano 🙂

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  9. Che posso dire…mi viene da pensare a Vale il mio migliore amico. Lo adoro perché potrebbe essere il mio gemello, siamo uguali in tutto…ed ecco il motivo per il quale non stiamo insieme, perché siamo proprio uguali, lo stesso caratteraccio…..mamma che paura, sarebbe come stare tutto il giorno sola con me!

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    • E infatti. Secondo me è semplicistica la visione “uomo e donna, quindi..”: l’amicizia e l’amore sono due sentimenti completamente diversi, anche se uno non esclude l’altro (ma questo proprio perché sono due identità distinte). Io di amici maschi ne ho avuti e ne ho, e praticamene con nessuno di loro aspiravo a mettermi insieme (e, probabilmente, viceversa), e un motivo c’era sempre: ci sono cose che si accettano da un amico ma non da un amore, e viceversa. Per esempio, se il mio amico è libertino sono fatti suoi… 😉

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