1. Io sono il Signore Dio tuo

Tavole della legge 

Io sono il Signore, il tuo Dio, che ti ha fatto uscire dal paese d’Egitto, dalla casa della schiavitù.
Non avere altri dei oltre a me.

Ecco, io una cosa ho sempre pensato al di là di ogni religione, che i dieci comandamenti, insieme alla maturità e al buon senso del genere umano (qualora ci fossero, s’intende!), basterebbero a governare il mondo.

Leggi, leggine, leggette, regole, norme ed eccezioni, dogmi e rituali, aggiungono alla fine non moltissimo alle regole basilari che potrebbero da sole governare l’umanità.

Non sono una teologa, né conosco a fondo alcuna Scrittura e alcuna religione, faccio solo dei ragionamenti a voce alta, e vorrei condividerli con voi. Vorrei penetrare il valore simbolico di quello che ci dettano i Comandamenti, e capire cosa potrebbero volerci dire.

Chi è il Dio che ci ha fatto uscire dal Paese d’Egitto, e che ci ha liberato dalla schiavitù? Ricordate la storia, strage degli innocenti, Mosè salvato dalle acque, Mosè favorito dall’imperatore, Mosè che potrebbe liberare gli schiavi per decreto legge ma preferisce non rinnegare le proprie origini, diventare uno di loro (come il Cristo che si fa uomo?), e condurli a lottare per la libertà, a guadagnarsela sul campo.

Chi non è abbastanza forte per lottare, vagherà a vuoto (quarant’anni nel deserto) e morirà senza averla trovata.

Quindi Dio, la Forza, è dentro di noi. Mai creduto in un Dio trascendente, sempre vissuto come immanente, in tutte le cose, in ognuno di noi. Noi siamo figli suoi, fatti a Sua immagine e somiglianza. In noi c’è la scintilla di vita.

In noi, non in dei esterni: che siano droghe, denaro, sesso, potere, dipendenza di qualsiasi tipo, sono idoli, giganti dai piedi di argilla, che ci trascinano nella propria caduta.

Non avrai altro Dio all’infuori di me

Che il tuo Dio sia la vita, siano i tuoi ideali, sia la comunione con gli altri miliardi di scintille di vita.

106 thoughts on “1. Io sono il Signore Dio tuo

  1. Non credo in Dio né mi interessa credere.
    Sono dell’idea, però, che i dieci comandamenti siano la base dell’umana convivenza sociale. Come affermi, a mio avviso, giustamente, c’è tutto ciò che serve per portare avanti in modo corretto le relazioni tra esseri umani.

    "Mi piace"

    • @mispecchio. Come diceva un mio amico ateo, se Dio c’è, c’è pure per noi.

      A volte soprattutto per voi, e soprattutto attraverso voi : ci sono religiosi che allontanano le persone da Dio, e atei che le avvicinano.

      Tornando ai dieci comandamenti, sono ovviamente d’accordo con te: sono le basi del vivere civile, nel rispetto di se stessi e degli altri.

      "Mi piace"

  2. Non ci crederai ma è da un pò di gg che mi circola in testa questo pensiero “devo riprendere in mano i dieci comandamenti” e stamattina trovo questo post…..per poter commentare xò mi prendo qualche giorno per riflettere :).
    Grazie Diemme e buona giornata.

    "Mi piace"

  3. “ama il prossimo tuo come te stesso”. Qui c’e’ la sintesi di tutti e 10 i comandamenti. Qualcuno ha trovato anche egoismo in quest’affermazione. Puo’ essere, ma io non percepisco quest’accezione negativa … Io penso che, tentare quotidianamente di vivere questo pensiero, sia quanto di piu’ bello e di congeniale a se’ un uomo possa fare.

    In piu’ sono convinta che l’altra faccia della medaglia di quest’affermazione sia che “la liberta’ di ciascuno finisce dove inizia quella degli altri”.

    Entrambe mi sono molto care.

    "Mi piace"

    • Quale tema? Ma lo sai che stavo ascoltando mentre è arrivato il tuo commento? Casuale, giuro, casuale, è una playlist, ma un momento prima che libero mi dicesse che c’era un nuovo messaggio…

      "Mi piace"

  4. Ricordo, quando ero piccina, e quando mi accostavo alla dottrina. Ricordo la mia catechista Preferita che si chiamava come me che chiedeva: chi è la persona più importante della tua vita? e io avevo risposto: la mia mamma. Gli altri chi il papà, chi la mamma, chi tutti e due, chi i nonni, comunque tutti qualcuno di vicino a noi. E lei sorridendo: la persona più importante della tua vita è Gesù. Non ho tanti ricordi di quando ero piccola, ma questo non l’ho mai scordato e lo conservo tra i ricordi più preziosi.

    Nella mia vita ho desiderato di finire l’università in tempi rapidi e con ottimi voti, e così è stato. Nella mia vita ho desiderato di avere un rapporto splendido con i miei genitori e così è. Nella mia vita ho desiderato di avere un lavoro che mi desse soddisfazione e così è. Tutto quello che ho desiderato è stato.

    Ma Dio dove è stato in questi anni? sempre accanto a me. Ogni tanto sono caduta, ma poi grazie alla sua forza, alla sua luce, alla sua energia, mi sono rialzata. Lui è sempre stato con me.

    La fede è come un giardino bellissimo, va coltivata con amore e tanta cura.

    Non potrei vivere se non sapessi che Dio è con me sempre.

    Certo questo è un signor comandamento, anche se spesso viene cosiderato un comandamento di serie B. E’ il punto di partenza per arrivare alla meta.

    Un Dio basta e avanza. E’ un Dio Buono e Giusto. Ed è sempre presente.

    "Mi piace"

    • @Cara Misteria, se leggi nella colonna a fianco del mio blog, c’è una frase di Fra’ Puccino che dice più o meno “Secondo me le religioni sono come provider: non importa quale scegli, l’importante è connettersi”.

      Ora, io non risponderei mai che la persona più importante della mia vita è Gesù, benché creda profondamente nel suo messaggio e lo condivida quasi totalmente.

      Tu nella tua vita hai avuto tutto, e ti sei sentita Dio sempre accanto. C’è chi ha avuto tutto e non se l’è sentito. C’è chi non ha avuto nulla ma ha conservato la fede. C’è chi non ha avuto nulla e non crede in nulla.

      Io non so dare una risposta a certi interrogativi universali, ma è certo che la fede è qualcosa che non si insegna: o ce l’hai di tuo, o di tuo la devi trovare.

      Magari (?) con l’aiuto di Dio.

      "Mi piace"

  5. Dio è solitamente invocato nei momenti di dolore, sconforto, ovvero quando più abbiamo bisogno di lui. Quando le cose vanno bene, oltre che un fugace “ringraziamo Dio”, non pensiamo ad altro che a noi stessi. Quindi apprezzo l’intervento di Misteria, che ha avuto Dio accanto anche nei momenti belli.
    Parlare del rapporto che io ho con la divinità sarebbe lungo, ma al tempo stesso si può sintetizzare in poche parole: Dio c’è, vive nel cuore, nel vento, nel fiore che sboccia e in un bimbo che nasce. Tutte le cose vive hanno dentro di sè una magia che non può essere altro che Dio. Dio invece non c’è quando un bimbo muore, quando esplode una bomba, quando una persona giovane si ammala gravemente. Non mi venissero a dire i preti che sono “prove” da affrontare con la preghiera….e che nell’aldilà troveremo tutti pace.
    Credo a Dio. Non credo ai preti, uomini, e quindi imperfetti, tanto quanto me.

    "Mi piace"

    • @Livy

      Io credo che Dio non stia nel fiore che sboccia, ma nella nostra capacità di guardarlo. Forse Dio è anche nel bambino che muore, magari questa nostra è solo una piccola parentesi rispetto a una vita eterna, e davanti a Dio, che duri dieci giorni o dieci o cento anni, o pressoché lo stesso.

      Chi sta peggio, un bimbo amato che muore circondato dall’affetto dei suoi genitori, da cui sarà ricordato ogni giorno, o un centenario mai amato che non lascerà di se nessun ricordo?

      Chiaramente, non ho la risposta.

      "Mi piace"

  6. @Liviana: e’ vero, hai ragione … e’ difficile riconoscere la presenza di Dio in tragedie cosi’ grandi … ma non credo che puoi “semplificare” la questione dicendo “Non mi venissero a dire i preti che sono “prove” da affrontare con la preghiera….e che nell’aldilà troveremo tutti pace”

    Piuttosto anche in quei momenti possiamo ricorrere a Dio-fatto-uomo, cioe’ Gesu’ … che davvero ha sperimentato tutta la miseria dell’essere uomo.
    L’apice di cio’ e’ stato proprio quando, crocifisso, ha urlato “Dio mio, Dio mio, perche’ mi hai abbandonato?”.

    In questo “Gesu’ abbandonato” puoi ritrovare il tuo abbandono, l’abbandono in cui senti il tuo animo nei momenti piu’ duri, o di fronte a scenari terribili. Probabilmente non puoi trovare una spiegazione, ne’ umana ne’ “divina”, ma probabilmente puoi sentirti meno sola.

    D’altro canto, l’uomo e’ libero di scegliere. E’ libero di fare il bene come di fare il male. E sulla liberta’ di questa scelta, hai ancora ragione, Dio non c’entra ancora nulla.

    "Mi piace"

    • E’ difficile di fronte alle tragedie del genere umano, pensare a un Padre Onnipotente e Misericordioso che lo permetta. Chissà se un giorno avremo la risposta a questa nostra domanda. Tu Rosigna dici “il libero arbitrio”, però se l’uomo può decidere di fare del male, chi lo riceve non può decidere nulla.

      Comunque lo spirito del post non era questo, almeno dal mio punto di vista. Io chiedevo: cosa può significare questo comandamento? Il genere umano ha sempre avuto un altro dio, che fosse il potere, la gloria militare, la ricchezza, la lussuria.

      Il dio cristiano, il dio degli ebrei, è un dio d’amore, è L’Amore, ed è l’unica cosa che ci dovrebbe governare, l’unica forza da cui ci dovremmo far guidare.

      Se l’Amore fosse l’unica forza motrice, il mondo sarebbe veramente il Paradiso.

      "Mi piace"

  7. ma, non so, ci devo pensare. Per me “dio” sono solo tre lettere. dal 5 al 10 li trovo carini, il 4 in parte: la consacrazione del giorno di festa direi che potrebbe essere al calcetto, alla birra, alla poesia e via di seguito.

    Comunque, nel complesso, ho letto di meglio.
    Troppo franco?

    "Mi piace"

    • @Violaceo: tu sei sempre franco, e non è mica un difetto.

      Comunque qui si parla solo del primo, gli altri sono schedulati per i gironi prossimi… li ho schedulati un po’ distanziati, perché ritengo giusto che ci sia un po’ di tempo per rifletterci.

      Non che non ci si possa riflettere anche dopo… 😉

      "Mi piace"

  8. Si’, sono d’accordo con te. E, come dicevo sopra (non nella risposta a Liviana), scegliere di vivere seguendo questa forza motrice e lasciandosi guidare da essa potrebbe sembrare in apparenza facile, ma in realta’ cosi’ non e’.

    Secondo me e’ una scelta coraggiosa, perche’ come dici tu sopra, chi riceve delle azioni, non e’ in fondo libero, e’ parte passiva nel contesto.

    E, sembrera’ assurdo, ma di fronte all’amore c’e’ anche chi si sente in imbarazzo. L’Amore dovrebbe chiamare Amore … ma questo e’ sempre vero?

    Forse si’, ma c’e’ bisogno che chi Ama lo faccia davvero in prima persona, con coraggio, con disinteresse, con costanza e con pazienza.

    Ecco, penso che sia questo il senso con cui io cerco di vivere questo comandamento. Non si tratta tanto di Amare, ma di COME Amare.

    "Mi piace"

    • Cara Rosigna, non è che ci sia molta scelta sul COME amare. Si può amare solo in un modo, rispettando l’altro. Altrimenti, lo si può anche chiamare amore, ma è un’altra cosa.

      Quante persone rovinano gli altri “per il loro bene”? Genitori che obbligano i figli a seguire una strada non loro, non li stanno amando, li stanno prevaricando. Costringere una persona a stare con noi con la forza o con il ricatto (se mi lasci ti rovino/ti ammazzo/mi suicido) non è amore, è prepotenza, e anche un po’ instabilità mentale.

      Poi, certo, l’essere umano è fallibile, e ognuno in buona fede può sbagliare, ma il concetto di Amore, nei confronti dell’altro, significa desiderare che l’altro sia felice, non desiderare che sia un nostro clone o una nostra appendice o una nostra proprietà.

      "Mi piace"

  9. Esatto. Non l’ho specificato perche’, come ho detto prima, sono sempre convinta che “la mia liberta’ finisce dove inizia quella degli altri”

    E questo per me implica tutte le osservazioni che tu, giustamente, hai fatto.

    "Mi piace"

  10. POSTILLA:
    Genitori che obbligano i figli a seguire una strada non loro, non li stanno amando, li stanno prevaricando

    Ci sono anche i genitori che in qualche modo ti lasciano libero di scegliere … ma poi, se tu veramente scegli qualcosa di diverso dalle loro aspettative, non perdono mai l’occasione di rinfacciartelo.

    Questo solo per rendere il quadro piu’ completo, ma, riguardo a come la penso, vale sempre cio’ che ho detto sopra 🙂
    Scusa …

    "Mi piace"

  11. Io non credo che in quello che facciamo ci sia l’aiuto di Dio, ma c’è quello che NOI siamo. Non credo che se riesco nei miei intenti (studio, lavoro, famiglia, etc) sia per merito di Dio che è stato al mio fianco, ma merito mio che mi sono adoperato a dovere per raggiungere certi obiettivi.

    Non credo che dietro la malvagità delle persone ci sia un Dio cattivo, un Dio rinnegato, ma semplicemente la loro malvagità.

    Siamo noi e solamente noi che decidiamo quello che deve essere del nostro presente e futuro, e siamo noi che abbiamo fatto il passato.

    L’entità superiore per me non esiste. Anzi, chi afferma che ciò che ha fatto l’ha fatto perchè “dio” lo voleva, si sta solo nascondendo dietro qualcosa pur non ammettere colpe o ricevere ringraziamenti.

    L’essere umano è al centro della propria vita.
    Non avrai altro “dio” all’infuori di te stesso, direi io.

    "Mi piace"

  12. Si ma non fraintendiamo, non è per autocelebrazione o per erigersi a dio supremo, ma solo per prenderci, nel bene e/o nel male, le nostre responsabilità.

    Quello che facciamo lo facciamo noi. E basta. Non c’è un’entità che ci aiuta.

    "Mi piace"

    • Forse c’è un’entità che ha fatto in modo che tu potessi farlo. Sai com’è, bello il racconto di Frankestein, ma in realtà nessun medico o scienziato, cucendo insieme degli organi, è mai riuscito a dar vita a un uomo.

      "Mi piace"

  13. Inserisco qui, un pensiero che è al limite dell’argomento trattato, perché più generale.

    Se avete la pazienza di ascoltare:

    Anthony de Mello, padre gesuita, ha ricevuto in seguito diverse critiche.

    La più importante ad opera dell’allora cardinal Ratzinger, che potete leggere qui:

    http://it.wikipedia.org/wiki/Anthony_de_Mello

    e questo giudizio è più aderente al discorso: la figura di Dio.

    "Mi piace"

    • Letto e ascoltato. Emozionante, e il messaggio lo prendo come un messaggio personale. L’avevo già capito, l’ho adottato in tante situazioni personali, compresa l’esperienza del dolore, ma non per quest’ultima situazione, e invece in fondo era facile, almeno capirlo.

      Vado a leggere la voce di wikipedia che mi hai indicato e torno…

      "Mi piace"

  14. Non troppo personale, però. Me ne sono accorto alla seconda lettura che qualcuno 😉 lo avrebbe inteso come tale.

    Ad ognuno, comunque, il riscontro con i propri vissuti.

    "Mi piace"

    • Ma io l’ho capito che non era inteso come personale, è chiaro che è il riscontro col vissuto una chiave di lettura personale.

      Vissuto, vivente, vivituro… 😉

      "Mi piace"

    • Schhhhh, sto leggendo… le parole del cardinale Ratzinger. Vengo ora dalla ricerca di apofatismo e catafatismo. e così adesso, dopo una giornata che prometteva di chiudersi serenamente, passerò tutta la notte insonne a chiedermi se sono apofatica o catafatica.

      O più semplicemente asmatica.

      "Mi piace"

    • Dunque, ho letto la Notifica dell’allora cardinale Ratzinger (link a Wikipedia indicato da Bali) e mi è rimasta impressa una frase, che mi pare inerente al post ” La Chiesa, facendo della Parola di Dio nelle Sacre Scritture un idolo, avrebbe finito per scacciare Dio dal tempio”.

      La domanda che mi è sorta spontanea è stata: le Sacre Scritture, possono essere considerate al pari di un idolo, e il seguirle una contravvenzione al primo comandamento?

      Dio ha detto di seguire Lui, non un testo. Di seguire la Vita, l’Amore, il Rispetto per gli altri, non delle norme, che se non interpretate con buon senso e intelligenza possono causare rigidità o fanatismo (come per il cristianesimo è successo in passato e per altre confessioni religiose ancora oggi).

      Bella domanda, non vi pare? Siamo in attesa del nostro teologo, che ci aveva promesso una sua visita.

      "Mi piace"

  15. A me ha colpito questa:
    “Alla rivelazione, avvenuta in Cristo, egli sostituisce un’intuizione di Dio senza forma né immagini, fino a parlare di Dio come un puro vuoto. Per vedere Dio non ci sarebbe che da guardare il mondo. Nulla si può dire su Dio, l’unica conoscenza sarebbe la non conoscenza.”

    Ricordiamoci che qui parliamo di antico testamento, Cristo ancora non c’è.

    In epoche assai lontane gli ebrei avevano proibito la raffigurazione di Dio tramite immagini o manufatti.

    L’essere stati creati a sua immagine e somiglianza penso dovesse riferirsi alla parte divina che alberga in noi ed in ogni essere o cosa.
    Ma già questo è un mio personale riferimento ad altre filosofie.

    Ma forse anche de Mello era rimasto colpito da questo:

    Il Tao che può essere detto
    non è l’eterno Tao,
    il nome che può essere nominato
    non è l’eterno nome.
    Senza nome è il principio
    del Cielo e della Terra,
    quando ha nome è la madre
    delle diecimila creature.
    Perciò chi non ha mai desideri
    ne contempla l’arcano,
    chi sempre desidera
    ne contempla il termine.
    Quei due hanno la stessa estrazione
    anche se diverso nome
    ed insieme sono detti mistero,
    mistero del mistero,
    porta di tutti gli arcani.

    "Mi piace"

    • Sì, nella religione ebraica sono proibite raffigurazioni di Dio e adorazione di immagini. Che io sappia, non sarebbe consentita neanche l’immagine del defunto sulla tomba, che invece viene usualmente apposta.

      Il Dio immanente è il Dio come l’ho sempre vissuto, cresciuta come sono senza indottrinamenti religiosi, e “accusata” da ciascuna categoria di appartenere all’altra. Io vivo la mia fede semplicemente, e la fede si autoalimenta. A me è rimasto impresso un titolo, “Il mondo non ha niente che non va”, e forse è così.

      Seguendo la nostra parte spirituale, quella a immagine e somiglianza di Dio, troveremo una fede che si autoalimenta. Insomma, per me funziona così.

      "Mi piace"

  16. Sempre da Wikipedia su de Mello:
    « La vita è un mistero, il che significa che la mente razionale non è in grado di comprenderla. Per questo dovete svegliarvi, e improvvisamente vi renderete conto che la realtà non è problematica: il problema siete voi. »

    (Messaggio per un’aquila che si crede un pollo, tratto da Il mondo non ha niente che non va).

    Approfitto che un po’ di gente è a mangiare.

    Quando ero un bambino, alle elementari, di tanto in tanto veniva il parroco a fare lezione di catechismo.
    E raccontava che Dio è onnipotente, onnisciente…infinito.

    Gli altri bambini ripetevano ed andava bene così. A me quel concetto d’infinito, che non finisce mai, mi si era piazzato nella testa.
    Perché come Dio poteva ben sapere tutto, essere ovunque, ma che non finisse mai non mi tornava proprio.

    E questo quesito mi ha sempre accompagnato, finché non ho deciso di abbandonare la razionalità e farmi pervadere dalla naturalità e dalla bellezza di quello che mi stava intorno.
    Non avevo più bisogno dell’immagine michelangiolesca del vecchio barbuto, il grande padre che vede, sostiene, giudica.
    Dio, come dice Diemme, era immanente. Lo trovavo ovunque, espressione di equilibrio universale, di armonia cosmica.
    Per me dire Dio, Armonia, Amore, Energia vitale, Vibrazione, etc. è la stessa cosa.
    E la legge da perseguire è una.

    Scusate la lunghezza dei commenti. Lascio spazio.

    @Rosigna te lo dico qui: io ogni volta che leggo un post o un commento mi sembro tremendamente banale oltreché logorroico. Poi però mi butto.

    Se con “ama il prossimo tuo…” ti riferivi ad una cosa che avevo detto io, volevo solo precisare che era paragonato ad una traduzione diversa che era “ama te stesso come…”
    Così come ci insegnano “chi non è con me, è contro di me”, che per alcuni sarebbe “chi non è contro di me, è con me”.
    Qualcosa cambia.

    "Mi piace"

    • Allora anche il famoso “ogni dritto della medaglia ha il suo rovescio”, da me trasformato in “ogni rovescio della medaglia ha il suo diritto” ha la tua approvazione? A me sembra molto più ottimistico… 😉

      "Mi piace"

  17. E se nella lotta tra il bene ed il male vincesse il male?
    E se Dio fosse “un Dio cattivo e noioso, preso andando a dottrina, come un arbitro severo fischiava tutti i perché” (Luca Carboni, Silvia lo sai).
    Spero di sbagliarmi.
    Il mio agnosticismo non mi dà certezze ma a volte gli indizi mi sembra remino in una certa direzione.
    Per quanto riguarda i miei rapporti con i comandamenti ne conosco (e applico) solo uno, che in realtà è un verso del Talmud: «non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te stesso. Questa è la legge, il resto è commento» (anche se qualcuno la fa risalire a Lao-Tze, a Confucio o, addirittura, al Codice di Hammurabi).

    @ Balibar: “Sono io il pazzo o lo sono tutti gli altri?” scrive De Mello. Purtroppo nelle scelte di ogni giorno non basta la “consapevolezza” di essere nel giusto, l’uomo – come diceva Aristotele – è un animale sociale e come tale ha bisogno dell’accettazione del resto del branco. Da qualche anno a questa parte ho fatto una scelta di vita che pochi attorno a me hanno condiviso.Eppure io penso di essere nel giusto.
    Ma se non vuoi che ti guardino come un extraterrestre (con il Super-Io che a quel punto frusta come un forsennato il povero Io) sei costretto a soddisfare le altrui aspettative, magari fingendo… quindi, come recita la “mia” bibbia, di fronte al resto del branco «je ne lui parlais ni de serpents boas, ni de forêts vierges, ni d’étoiles. Je me mettais à sa portée. Je lui parlais de bridge, de golf, de politique et de cravates. Et la grande personne était bien contente de connaître un homme aussi raisonnable» (A. de Saint-Exupéry, Le Petit Prince)

    "Mi piace"

    • Caro Jannis,
      il tuo commento mi ha fatto accapponare la pelle. Ma procediamo con calma.

      Dio è infinitamente giusto, e le sue strade sono infinite (peccato che la segnaletica lasci molto, ma molto a desiderare). Questo posso dire di averlo sperimentato anche direttamente, e di aver visto nella mia vita come un puzzle, che alcune volte mi ha fatto uscire di testa, gridare all’assurdo, pensare che non ci potesse entrare niente col disegno finale… e poi, lentamente, ogni pezzo è andato al suo posto, e pure quelli incomprensibili hanno preso la loro forma e il loro senso.

      Il primo “accapponamento di pelle” è stato quindi per il Dio cattivo, anche se pare impossibile che, volendo ricondurre l’esistenza ad entità superiori, possa non esistere anche un principio del male. Che sia il Maligno o sia più semplicemente la negazione del Bene non so dirtelo, ma mi pare innegabile che ci sia (ma non chiamiamolo Dio cattivo, che fa tanto ossimoro, stride come un coltello sul piatto).

      Il secondo accapponamento dermatos è stato per la compiacenza nei confronti degli altri: è vero che l’uomo è un animale sociale, ma il conformismo non porta niente di buono, neanche un vero branco. E il branco, non è fatto solo di pecore, ci sono animali ben più individualisti e attivi che fanno branco.

      Io sono una assolutamente incapace di cedere e conformarsi, una mia amica mi chiama “un cane sciolto” (ed è una cara amica!), il mio ex-marito mi diceva “bisogna ringraziare il cielo che sei una persona buona, altrimenti saresti una terrorista: non hai paura di niente”, per arrivare a mammà che invece affermava “non conosci né amore né timore”: insomma, tutte queste “citazioni” per dirti che io, a essere compiacente, a parlare del tempo (o di bridge, golf, politica e cravatte) proprio non ce la faccio.

      Ciononostante, non sono mai stata sola. Ci sono stati dei momenti in cui hanno tremato per le posizioni che ho assunto, e il branco si è tenuto stretto sull’altro fronte, poi piano piano qualcuno è venuto di soppiatto dalla mia parte, poi sempre meno di soppiatto, poi sempre meno isolato. Perché una persona convinta, che crede in quello che fa e lo difende, è già una maggioranza.

      E poi credimi, una persona capace di fare delle scelte, uno che non tradisce se stesso, è sempre in ottima compagnia: la propria.

      "Mi piace"

    • Sperando che non sia un masochista o un autolesionista a pronunciare la frase 😉

      Scherzi a parte, sono d’accordo con te, con l’avvertenza di amare il prossimo “come” noi stessi, e non di più.

      "Mi piace"

  18. Eccomi, sono ritornata, ma c’era tantissima carne sul fuoco e ho dovuto leggere tutto.

    Non sono d’accordo con chi sostiene che se siamo bravi il merito è nostro. Se noi siamo bravi vuol dire che noi ci abbiamo messo impegno e volontà, ma che qualcuno ha permesso che le nostre azioni ci portassero nella direzione giusta. Vivere con fede, vivere nel nome di Dio è per me vivere con una marcia in più, come un super potere.

    Le scelte che noi facciamo devono essere corenti con la nostra logica e con la nostra morale, ma dobbiamo avere anche il coraggio e la determinazione di sostererle in pubblco. Non sono a favore di chi si mischia nella massa. Non dobbiamo essere uno dei tanti numeri, ma solo noi stessi.

    Dio fa parte della mia vita. Non sono perfetta, ma la perfezione è solo sua. Lui è accanto a me ora.

    "Mi piace"

    • io invece gli sto in braccio, pappappero! 😉

      Se siamo bravi è merito nostro. Se siamo in grado di scegliere di essere bravi e metterlo in atto, credo che sia merito di chi ci ha dato questa possibilità.

      Ultima cosa: sì, la fede è una marcia in più, ma non si compra al supermercato, né uno se la può procurare in qualche modo, impegnandosi o studiando.

      O tu trovi lei, o lei trova te ma, insomma, bisogna trovarsi.

      "Mi piace"

  19. Una bella riflessione… credo che il commento era dovuto solo al primo dei dieci, ma a quanto vedo gli altri si sono divertiti a “teologare” su tutti i comandamenti.
    Dio dà le tavole a Mosè, mentre il popolo è ramingo nel deserto e, come giustamente scrivi tu, ci resterà 40 anni prima di trovare la terra promessa. E’ chiaro che il numero degli anni è solo simbolico e avrebbe voluto significare un lasso di tempo abbastanza ampio.
    Il Dio di Abramo è un Dio geloso, e lo è perchè ama il suo popolo e come amante è portato a difendere, quasi contro ogni umano ragionamento, i suoi figli prediletti. Tra mille acrobazie li porterà fuori dall’Egitto, da quella schiavitù cui ormai si erano abituati e la partenza degli ebrei è quasi controvoglia.
    A questo punto, e visto che è solo per suo merito che Israele è salvo, chiede l’esclusiva e lo fa attraverso Mosè, scrivendo sulla pietra le sue volontà. Questo primo comandamento la dice lunga su chi erige dei e li adora, sono quindi un tantino contrario alla tua affermazione di chiusura del post.
    Ovvio che credere in qualcosa è sempre meglio che credere in niente, però a quanto pare, molti si sono soffermati sull’amare se stessi, forse ci vorrebbe altro spazio per discutere riguardo l’egoismo che tale affermazione genera, certo è che se non si ama prima se stessi, non si può amare il prossimo ne’ tantomeno Dio, chiunque esso sia.

    Felice serata.

    "Mi piace"

    • @Alfonso: benvenuto, ci hai fatto allungare il collo! (Ora però non scappare, hai altri nove comandamenti da sciropparti!)

      Delizioso il Vecchio Testamento nel tuo veloce riassunto, ma non ho capito con quale mia frase non concordi: l’unione con gli altri esseri umani?

      O forse ti riferisci non al post o a qualche commento? Chiedo lumi.

      "Mi piace"

  20. @Kalojannis Ho fatto un po’ di speculazione spicciola (mmmhhh, non credo che sarei in grado di fare altro), però ci tenevo anche a raccontare come i miei dubbi, i miei perché, siano nati in giovane età, quando è vero ciò che si tocca.

    Oggi come oggi penso che le mie conclusioni siano semplici. Difficile è raccontarle perché chi mi ascolta parte da presupposti e convinzioni diverse.

    E qui veniamo all’altro punto.
    Intanto io cerco di adattare il mio linguaggio in modo che sia comune a quelli con cui parlo.
    Sia ben chiaro, non mi ritengo né voglio fare il superiore, è che io, operaio, andare dal mio capo e dirgli ” si evince che operando codeste modifiche…” non mi viene proprio. Sono solo consapevole di dove sono e cosa sono in quel momento, senza bisogno che ci ragioni su.
    Ugualmente m’infastidisce il professorone che vuole abbagliarmi con termini che non conosco.

    Al momento che si è stabilito un linguaggio comune, possiamo parlare di tutto. Ma posso anche dirti “guarda che a me di golf non m’interessa poi tanto”.
    Far finta che gli altri, ed i loro interessi diversi dai miei, non esistano mi sembrerebbe un po’ snob.
    Se poi non ci sono proprio argomenti comuni o necessità di lavoro e buon vicinato, me ne vado.
    Ma ascoltare, colloquiare, nei limiti della sopportazione, secondo me serve comunque.

    "Mi piace"

    • @Bali: io dal mio capo ci andavo, visto che sono un po’ più preparata e lungimirante di lui, ma poi ho visto che non serviva a niente, mi sono rassegnata a tenermi sempre in tiro per l’eventuale ricerca di un nuovo lavoro.

      Il professorone che mi vuole abbagliare coi termini che non conosco mi fa quasi pena, visto che in genere ne faccio polpette (sono la Tremendisia, mica pizza e fichi). Per il resto, concordo assolutamente in pieno. Non si può parlare solo di ciò che interessa a noi, e pretendere che interessi diversi non esistano. Tutto però va mediato dal rispetto, per se stessi e per l’altro, e dal buon senso.

      "Mi piace"

    • @Violaceo. In italiano, quindi non lo so se è un caso (all’epoca in cui nacque la nostra lingua, SB non c’era ancora).

      Ma in inglese tra God e I c’è un po’ di differenza.

      In greco tra theos e ego pure.

      In ebraico si dice “Eloim” (è plurale, il che è significativo), e io si dice “anì”

      In francese dieu e Je (e non mi tirare fuori Jesus! 😉 )

      Insomma, direi che è casuale… 😉

      "Mi piace"

  21. Ma tu sei sempre Fortunisia, in braccio addirittura, ma Maestrisia tutto può…

    Credo che i nostri meriti senza di lui svanirebbereo nell’arco di un secondo. I meriti duraturi sono legati a lui.

    Sorrido, perchè tempo fa ho letto di qualcuno che era disposto a pagare per averla. E anche allora ho sorriso perchè se sei disposto a pagare per qualcosa vuol dire che ha un suo prezzo che vale qualcosa.

    Solo lui ce la puo donare.

    Notte magica e misteriosa

    "Mi piace"

    • @Misteria: da come m’appelli, mi pare di capire che sei stata nelle scuole giuste a imparare il diemmelandese 😉

      Comunque, rileggi bene il tuo scritto… qualche Maligno potrebbe trovare degli appigli 😆

      "Mi piace"

  22. Sto vedendo (ascoltando più che altro) i racconti di Saviano su raiTre.
    La segnaletica più che scarsa mi sembra assente.
    Ripeto, spero di sbagliarmi.
    Non conosco Dio, figurarsi le sue intenzioni: di fronte a ragazze uccise o stuprate (ritornando ai racconti di Saviano) o ad un ragazzo che muore di leucemia, non posso non chiedermi dove sia la bontà di quel Dio.
    Sto banalizzando, lo so, ma capirai che la spiegazione più razionale (o più umana?) è quella dell’Entità che, se ha potere decisionale, esercita quel potere in una certa direzione.
    Ritornando al secondo accapponamento dermatologico, non parlo di esprimere semplicemente delle idee (le mie sono spesso controcorrente…) ma di fare “scelte di vita” contrarie al resto del branco… non mi sento solo, ho accanto una persona splendida che mi sostiene nei momenti più difficili, genitori che pur (probabilmente) non comprendendo appieno le mie scelte mi spronano comunque a perseguire la felicità (o meglio, la tranquillità), alcuni (pochi) amici che cercano di capire.
    Poi c’è il resto del mondo, dove l’anticonformismo non paga. Di fronte a queste persone, dopo avergli più volte mostrato il disegno del boa, assumo l’atteggiamento del Piccolo Principe.

    "Mi piace"

    • @Jannis: credo che più che assente sia nascosta, magari dalle fronde degli alberi.

      Sì, davanti al male si rimane spiazzati, e quello che dici tu è la milionesima parte del male ancora peggiore che esiste.

      Per il secondo accapponamento ora che mi hai chiarito le idee sono decisamente più d’accordo.

      "Mi piace"

  23. Signori, vi do la buonanotte…

    La discussione sui comandamenti ci ha appassionato, e ciò non può che farmi piacere ma sono cotta: e comunque, conservatevi qualche riflessione per gli altri nove!

    Ora però vi voglio lanciare una provocazione: quasi tutti avete disquisito sull’esistenza o meno di Dio. Ora vorrei una vostra opinione sull’altro aspetto del comandamento: cosa significa servire altri dei? Come si può rapportare alla nostra vita di oggi?

    Lanciato il sasso, vado alle sante ninne, domani però appena sveglia (vale a dire alle cinque) leggerò tutto!

    "Mi piace"

  24. Mi riferisco a questa frase: “Non avrai altro Dio all’infuori di me

    Che il tuo Dio sia la vita, siano i tuoi ideali, sia la comunione con gli altri miliardi di scintille di vita.”

    E’ che i dieci comandamenti sono stati dati dal Dio d’Israele per Israele, per nessun altro… liberi di crederlo o meno è questo quello che insegna la teologia, e mi pare pure ovvio. Altri “dei” non c’entrano. Dio ha dato i comandamenti al suo popolo e pretende da questo rispetto per essi e per la Persona che li ha dati.
    Se poi si vuole fare un discorso di massima, possiamo dire che Dio ha dato i dieci comandamenti e Cristo (che sempre Dio è) li ha riassunti nell’unico: “ama il prossimo tuo come te stesso”.

    Credo, quindi, che non si possa generalizzare il discorso, i comandamenti e tutto quello che ne consegue, appartengono al popolo di Dio che, in un primo tempo era rappresentato dagli Ebrei e che poi, con la venuta di Cristo, dell’Unto, del Verbo fatto carne, e con la sua definitiva condanna alla Croce da parte degli Ebrei, assumono un significato più ampio e oggi, grazie al tradimento del suo popolo, possiamo goderne anche noi che Ebrei non siamo.

    Il Dio che ha dato i comandamenti è lo stesso in cui crediamo noi, ed è un Dio unico, ogni altro discorso assume valore di riflessione e inutile accordanza al fatto in questione.

    “Chi non è con me è contro di me”, credo che nessuna frase detta dal Cristo possa avere un significato più chiaro di questa.

    "Mi piace"

    • @Alfonso: io non metto in dubbio che sia quello che insegna la teologia, ma sicuramente mi lascia perplessa.

      Un dio che si propone solo a un manipolo di prescelti, e solo al presunto tradimento di questi prescelti allarga il giro, mi fa scoprire (e preferire) apofatica.

      Credo che un Dio che si manifesta, unico dio che semplicemente E’, dovrebbe essere seguito dall’intera umanità, quantomeno da tutti gli uomini di buona volontà. Se inizia da un piccolo gruppo è quello che, nel mio campo, si chiama “formare i formatori”: questo affinché diffondano la conoscenza che non si può calare dall’alto immediatamente a tutti, ma che ha bisogno dei suoi tempi e dei suoi strumenti.

      E’ vero pure che nell’ebraismo non esiste il proselitismo (e meno male, che mi sa che con questa norma ci siamo risparmiati un bel po’ di guerre di religione), ma sappiamo che “Verba docent, exempla trahunt”, e quindi una testimonianza di vita può più di qualsiasi predicazione.

      Chi non è con me è contro di me? Non sapevo che l’avesse detta il Cristo, ma concordo totalmente. Le mie battaglia a favore delle scelte di campo sono notorie, non si può stare un po’ qua, un po’ là, sì però…. (Essere super partes, però, è un’altra cosa).

      "Mi piace"

  25. Violaceo: Non è un caso che Dio sia quasi uguale a Io, ma questo accade solo nella lingua italiana. 🙂
    Ad ogni modo, se ti può consolare, Dio quando gli viene chiesto chi è risponde: IO SONO. Il punto sta per punto e punto di chiusura della frase.

    Io sono, colui che è, che è sempre stato, che sempre sarà. A crederci viene la pelle d’oca, ma non a tutti è dato di comprenderlo.

    "Mi piace"

  26. Essere super partes o avere timore di farsi dei nemici? 🙂

    Ho parlato del Dio di Abramo perchè i dieci comandamenti li ha dati lui.
    Se poi vogliamo parlare della bontà umana, di Budda, del dio del tuono e di Marte, allora concordo con tutti i commenti che sono stati fatti fino ad adesso. Sono il primo a credere che Dio è per tutti e di tutti.
    Purtroppo la verità è proprio quella che ho scritto io, non si sfugge e credere in “questo” Dio è una scommessa che fanno in pochi (sempre purtroppo).

    Gli uomini di buona volontà sono quelli che si dispongono all’ascolto della parola di Dio e ne fanno frutti…

    Questa è la mia preghiera:

    Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome
    venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà
    Dacci oggi il nostro pane quotidiano e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male.

    E questo è il mio credo:

    Credo in un solo Signore,
    creatore del cielo e della terra…

    Credo in Gesù Cristo suo unico Figlio…

    Credo nello Spirito Santo…

    Ma, ripeto, se non vogliamo nemici, e Cristo lo aveva predetto, dobbiamo semplicemente dire che crediamo in un Dio costruito a nostra misura e che non dia troppo fastidio a chi non ci crede.

    "Mi piace"

    • Beh, a me tutto si può rimproverare fuorché la paura di farmi dei nemici, non faccio altro! Prendo posizione, esprimo chiaramente il mio pensiero, e questo mi viene spesso rimproverato da buonisti morbidi e ondivaghi che scatenano le guerre mondiali con il loro essere un po’ di qua un po’ di là (dal vecchio prof parolaio di mia figlia, ad Attila etc., etc.).

      Per essere super partes intendo o capire le ragioni di entrambe le fazioni o, “sapendo di non sapere” fatti e situazioni in maniera completa, tale da poter prendere posizione, tenersene al di fuori. Non ultimo, perché non è affar nostro (non nel senso negativo di guardare il proprio orticello, ma in quello positivo di non invadere lo spazio altrui).

      "Mi piace"

  27. 🙂 Ma certo, non intendevo dire che tu hai paura di farti nemici… ma, ripeto, bisognerebbe capire di quale dio vogliamo parlare, se di questo o di quello, oppure dell’altro che sta più in mezzo.

    Dell’amore universale? Vada per questo… ho mille argomenti da sciorinare. 🙂

    "Mi piace"

    • @Alfonso: sciorina, sciorina, siamo tutt’orecchie! (tutt’occhi, actually… )

      Per il secondo comandamento, aspetta un attimo, che vado a controllare la programmazione 😉

      "Mi piace"

  28. Però, scusa Diemme, proprio per amore della verità, non intendo limare Dio un po’ qua e un po la’, per aggiustarlo secondo le convinzioni altrui.
    Lasciamolo come è e parliamo di altro. Il secondo comandamento dovrebbe essere più adatto per suscitare una discussione su temi umanitari.

    "Mi piace"

    • @Alfonso: il post sul secondo comandamento è schedulato per il 14, ma una domanda vorrei porti. Come hai visto, i comandamenti nell’immagine proposta, a cui mi sono attenuta, sono un po’ diversi da quelli che ci ha tramandato la nostra tradizione (quelli che abbiamo studiato a scuola, per intenderci): mi sai dire qualcosa su questa diversa tradizione?

      "Mi piace"

  29. @balibar: solo per dirti che no, non mi riferivo a te quando ho riportato ancora “ama il prossimo tuo come te stesso”, per me e’ cosi’, mi ricordavo della tua riflessione, ma non e’ stato il fattore scatenante.

    Aggiungo poi, in merito alla discussione, che sono molto d’accordo con Diemme. La fede e’ una conquista, e non si finisce mai di conquistarla.

    "Mi piace"

  30. Forse a volta dimentichiamo il primo comandamento di Cristo e a quello i cristiani dovrebbero fare riferimento. Le tavole sono state riassunte da Gesù che ha anche riassunto la storia del suo popolo, l’ha portata a compimento. Cristo si pone come il nuovo Adamo, e come lui compie tutti i passi per riportarlo all’originalità della creazione.
    Il primo comandamento di Cristo non è, come molti hanno scritto, ama il prossimo tuo come te stesso, ma “Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente”.
    Credo che, in virtù di queste parole, i dieci comandamenti assumono un grado inferiore, ma non perchè siano passati di moda, piuttosto perchè sono ormai radicati nel cuore dell’uomo.
    Il decalogo non può essere compreso se non nel contesto dell’esodo che è il grande evento liberatore di Dio al centro dell’Antica Alleanza. Siano esse formulate come precetti negativi, divieti, o come comandamenti positivi (come: « Onora tuo padre e tua madre »), le « dieci parole » indicano le condizioni di una vita liberata dalla schiavitù del peccato. Il Decalogo è un cammino di vita:

    « Ti comando di amare il Signore tuo Dio, di camminare per le sue vie, di osservare i suoi comandi, le sue leggi e le sue norme, perché tu viva e ti moltiplichi » (Dt 30,16).

    Questa forza liberatrice del Decalogo appare, per esempio, nel comandamento sul riposo del sabato, destinato parimenti agli stranieri e agli schiavi:

    « Ricordati che sei stato schiavo nel paese d’Egitto e che il Signore tuo Dio ti ha fatto uscire di là con mano potente e braccio teso » (Dt 5,15). Cifro il catechismo della Chiesa.

    La divisione dei comandamenti hanno subito variazioni nel corso della storia. quella attuale segue la divisione dei comandamenti fissata da sant’Agostino e divenuta tradizionale nella Chiesa cattolica. È pure quella delle confessioni luterane. I Padri greci hanno fatto una divisione un po’ diversa, che si ritrova nelle Chiese ortodosse e nelle comunità riformate.

    Ma credo che la cosa più importante non sia la suddivisione o la numerazione, quanto il significato intrinseco che assumono in quanto leggi universali. Solo rispettandoli si riuscirà a vivere liberi non solo dalla schiavitù del peccato, ma da ogni altra schiavitù a cui l’uomo è soggetto.

    Però delle altre schiavitù vale la pena parlarne prossimamente negli altri post sui comandamenti.

    Felice giornata. 🙂

    "Mi piace"

  31. @Alfonso: puo’ essere, ma non basta accettarlo. Bisogna averne particolare cura giorno dopo giorno, lottando contro le contraddizioni e le tragedie che la vita presenta quotidianamente. In questo senso, secondo me, arrivare a fine giornata e ringraziare Dio con il cuore e con la mente, e’ comunque una conquista.

    Sia ben chiaro, se non si era capito. Io sono profondamente e convintamente cattolica. Ringrazio i miei genitori non solo per avermi trasmesso la Fede, ma per il modo in cui mi hanno sempre testimoniato il loro essere cattolici.

    Allo stesso tempo pero’ ho avuto modo, nella mia vita, di mettermi alla prova sotto il profilo strettamente religioso, e ancora questo succede.
    Perche’, come capita a tutti, non manca mai una buona dose di dolore, di terra che sprofonda sotto i piedi, nel senso di punti di riferimento che vengono a mancare, sia in senso fisico che in senso “spirituale”, di confronto con realta’ che davvero mettono in crisi anche le convinzioni piu’ radicate.

    Puo’ darsi che voglio generalizzare un processo che probabilmente e’ solo mio personale, ma guardando indietro a quello che e’ stato ed e’ il mio percorso, dico anche che il mio essere Cattolica lo conquisto giorno dopo giorno, ora dopo ora, minuto dopo minuto.

    "Mi piace"

    • @Rosigna. La fede, ma anche l’ateismo, sono messi quotidianamente a dura prova e a volte, di fronte a un grande dolore o a una grande gioia, si abbraccia la fede oppure si abbandona.

      "Mi piace"

  32. Tempo fa in un altro blog si era discusso sulla fede. Io, come Alfonso, credo che la fede sia un dono. Un dono prezioso che ci viene concesso. A noi sta se accettarlo, e come ho scritto sopra, coltivarla come si coltiva un giardino, con amore e tanta cura o rifiutarla.

    Sorrido sulle parole iniziali del tuo commento Alfonso, perchè è quello su cui sto scrivendo da stamattina, ma è una mattinata di fuoco e non riuscivo a materializzare il mio pensiero. Durante la messa della domenica spesso il sacerdote fa riferimento a questo comandamento. Mi ricordo recentemente che ha attirato la mia attenzione dicendo che quando la gente va a confessarsi tira fuori la lista della spesa, ma raramente ci si riferisce a questo comandamento. Spesso ci dimentichiamo della sua importanza. Ci rendiamo conto dei tanti peccati che facciamo, ma non che mettere altro al suo posto, o accanto a lui, è anche questo un peccato.

    Diemme,
    se qualcuno legge del male nelle mie parole è perchè ce lo vuole trovare a tutti i costi. Avevo anche ottimi voti, ho fatto le scuole serali e il diploma mi arriverà a breve. Appena mi arriva il DM-landese diploma te lo mando.

    Rifletto su un’affermazione di kalojannis: Dio è in mezzo a noi per farsi conoscere. Lui ci dona in ogni istante prova del suo amore, ma spesso noi non riusciamo a percepirlo e ci appelliamo alle cose terribili che succedono nel mondo. Dio è amore, Dio è bellezza, Dio è bontà. Per ascoltarlo dobbiamo porci in posizione di ascolto.

    "Mi piace"

    • @Misteria: e a una bambina violentata dal padre e poi venduta, drogata, bastonata e fatta prostituire, puoi raccontare di questa bellezza?

      A un bambino con gli arti amputati da una bomba antiuomo puoi parlare di tutto ciò?

      Io sono credente, ma non posso negare l’esistenza del male e francamente non me la sento di parlare di stelline e fiorellini a persone colpite da tutto ciò, mi sentirei insensibile e idiota.

      Magari Dio è nella mano che si tende ad aiutarli, in chi rischia la propria vita per toglierle dai campi quelle maledette mine. Insomma, non è facile. Io catechismo non l’ho mai fatto, ma mi riesce difficile credere che Dio sia così facile da trovare.

      "Mi piace"

  33. Avrei tante cose da scrivere, l’argomento mi appassiona, ma sono irrimediabilmente contrario alla bulimia di parole, anche le mie.

    Male & Bene nel mondo: la mia idea, un po’ eretica (almeno nel cristianesimo) è che Dio in fondo non sia (o non voglia essere) onnipotente, per cui il male accade a prescindere da Dio; Dio è una spinta verso il Bene, ma se poi l’uomo va verso il male, è colpa dell’uomo, certo non di Dio

    Monoteismo & Politeismo: qui lancio una polemica, chiedendomi e chiedendovi se effettivamente il cattolicesimo è monoteista. Per carità, niente di male se qualcuno crede in un divino plurale, ma se si accetta il 1° comandamento e il Credo che è stato citato da Alfonso, cosa ci stanno a fare la Madonna e i vari santi, primo tra tutti Padre Pio? E quante diverse Madonne (di Fatima, di Lourdes, di Medjugorje, di Barbana, di Monte Berico, di Loreto) ci sono?

    A me ha sempre colpito il fatto che in Italia alla fine nelle case o sui cruscotti di automobili e camion trovi molte più immagini della Madonna o di Padre Pio che di Gesù, e onestamente è qualcosa che mi stona…

    "Mi piace"

    • Se Dio non fosse onnipotente non sarebbe Dio, non ti pare? Ora, non crederci posso capirlo, ma crederci un po’, cioè c’è ma ha le mani legate, che dire, mi sembra di essere tornata agli umanissimi dei dell’Olimpo.

      Per tutta la storia delle immagini e della pluralità di “divini” invece, ti appoggio in pieno, anche se l’ “Uno e trino” ha una sua ragion d’essere, emanazioni della stessa unità.

      Nella mia religione, comunque, Dio è uno, e non raffigurabile.

      "Mi piace"

  34. @Fra Puccino: ti devo un po’ “correggere”.
    Quando ho iniziato a leggere il tuo commento riguardo al cattolicesimo politeista, pensavo che poi tu arrivassi alla questione della Santissima Trinita’, Dio UNO e TRINO.

    Invece sei arrivato alla Madonna e ai Santi. Il problema, secondo me, non e’ tanto nel come e’ posta la figura dei Santi e della Madonna da parte della Chiesa, ma da come e’ vissuta questa stessa figura da parte dei credenti, o da almeno una parte di essi.

    I Santi (che poi Santi sono tutti i battezzati) sono soltanto degli esempi, dei “ponti” per arrivare a Dio, in quanto con l’esempio che puo’ rappresentare per noi la loro vita, compresi i loro momenti di scoraggiamento e di difficolta’, noi possiamo sentirci maggiormente e meglio spronati a vivere in maniera “santa” la nostra.

    Questa e’ la teoria. Che poi la pratica spesso se ne discosti, e’ un altro discorso, che si rifa’ a quello del tuo sul Bene e sul Male. E’ l’uomo che sceglie. E, scegliendo, capita che sbagli.

    "Mi piace"

    • Ponti per arrivare a Dio. Nella mia religione non sono previsti neanche i Santi, c’è l’uomo e c’è Dio, nessun intermediario, nessun uomo che valga più di un altro uomo per mandato divino, seppure non valga ancora quanto il Signore.

      I nostri religiosi sono esperti della Scrittura, non superuomini.

      "Mi piace"

  35. Diemme: Dio recapita sempre i doni che ci spettano. Allora mettiamola così: immagina una tavola imbandita a cui tutti sono invitati, l’invito viene divulgato a gran voce per secoli e secoli, qualcuno rifiuta di mangiare, però il cibo è sempre a disposizione, su quel tavolo, in attesa. Ecco il dono della fede… Dare la colpa a Dio della non riscossione del dono mi appare un tantino presupponente. (grazie Antò ndr) 🙂

    Fra Puccino: Hai ragione, la colpa del male risiede nell’animo umano e Dio non è altro che uno spettatore impassibile… ma prova a immaginarlo sotto un ottica di libertà completa e completamente libera. Invochiamo tutti a gran voce la libertà, quando si tratta di togliere e mettere il crocifisso, quando dobbiamo dare stessa parità di diritti ai gay e agli etero che si sudano la famiglia, quando ci dobbiamo fumare la nostra meritata canna o ficcarci un ago nelle vene, quando dobbiamo dire di no a un bambino che vuole nascere, e poi ci lamentiamo se Dio ci lascia liberi di agire come meglio crediamo.
    Riguardo la venerazione dei santi nella Chiesa Cattolica, resta un culto un tantino immaturo di alcuni credenti e, seguendo il ragionamento di “se son rose fioriranno” probabilmente è fine alla salvezza del singolo. Quindi non me la sentirei di dire che il Cattolicesimo è politeista per questa ragione.
    Il discorso sulla Madonna è ben più vasto e tocca, ancora una volta, quella teologia da sempre taciuta dai pretuncoli della domenica. Ma ci sarà modo di parlarne quando si discuterà del comandamento sul rispetto dei genitori.
    Anche l’immagine di Gesù sul cruscotto mi appare di pessimo gusto, anche perchè non conosciamo il suo vero volto. Per questo la Croce assume lo stesso significato con o senza il Crocifisso inchiodato in bella mostra.

    Concordo con Rosigna sui ponti, che io chiamerei piuttosto esempi di umanità, di quella vera. E ha ragione quando dice che tutti i battezzati sono potenzialmente santi. Infatti la Chiesa è Santa costituita da peccatori.

    "Mi piace"

    • Beh, da noi non c’è il concetto di Santi, però c’è quello di “Giusti”

      “Una storia tratta dal Talmud narra che nel mondo ci sono trentasei giusti, sia nella buona che nella cattiva sorte. Nessuno sa chi siano, essi stessi non lo sanno ma si riconoscono perché si caricano delle sofferenze altrui per alleviarle. “

      Vado a cercare qualche ulteriore notizia.

      "Mi piace"

    • Riporto qualche stralcio trovato qua e là per la rete:

      Così, secondo la leggenda, in ogni generazione troviamo trentasei tzadikim (la radice del sostantivo tzedek indica rettitudine) nascosti nel mondo, ma siccome esistono diverse tradizioni, alcune versioni del racconto menzionano numeri diversi.

      ***

      Tuttavia, l’importanza del fenomeno non sta nella precisione del numero. Il mondo si salverebbe anche con la presenza di un solo Giusto. Forse anche per questo motivo, dal IV secolo in poi i saggi ricordano l’episodio in cui Abramo, immerso nella preghiera per la salvezza della città di Sodoma, realizzò accorato di non potervi trovare neppure dieci uomini Giusti

      ***

      Gli tzadikim poi, non sono necessariamente di religione ebraica, si trovano tra le nazioni del mondo, tra le genti e i gentili, e il Talmud afferma: “Per merito dei Giusti, il mondo acquisisce la stabilità”

      Non vado oltre perché andiamo troppo sullo specifico però, a chi interessasse, i passi sono stati tratti da qua:

      http://www.keshet.it/rivista/genn-05/pag9.htm

      .

      "Mi piace"

  36. Ho letto un po’ di commenti, non tutti, comunque molto interessanti, certamente.
    Non voglio mettermi a discutere i commenti, ma mi pare che un filo comune lo si possa trovare nel capire cosa è Dio per me, o per chiunque di voi, ovviamente.

    “Io sono il Signore tuo Dio” è all’inizio, e mi somiglia molto ad una presentazione, tipo “buongiorno, mi permette, sono Giuseppe Rossi” e penso che poi viene un’altra frase, quella con la quale anche noi ci presentiamo.
    L’inizio di una relazione, forse di un’amicizia, forse di un amore.
    E dunque,per me Dio è quello che mi si fa incontro, quello che per primo viene verso di me. Lo stesso Dio che sceglie di farsi uomo, lui, Verbo di Dio… quello di cui negli anni 70 si cantava “Dio si è fatto come noi per farci come Lui…” e forse il tono da ballata metteva in ombra questa grandissima verità. Gesù, l’Emmanuele, “Dio con noi” ovvero “Dio con me” e con ogni uomo. Gesù che percorre una strada visibile, qui tra noi, ma ci dice poi che Lui stesso è “Via, Verità e Vita”. Gesù, per noi italiani, “Dio salva” nella lingua degli ebrei.
    E questo credo profondamente. Che in lui è la mia salvezza, che in lui è la mia forza, e ogni mia speranza.

    "Mi piace"

  37. DM ho perso un casino di tempo a leggere tutti sti commenti, e di confusione ce ne è tanta in giro! non per male ah! ( Si sente che siciliano sono? ah?)
    Evitando di dar noie ai tuoi ospiti, mi riferisco a te …
    Non ho ben capito la tua spiritualità… ma alla fine poco importa, voglio ciò che intendi… ok tu intendi parlare della tua spiritualità… bhe allora mi importa la tua spiritualità…
    ok allora che voi di? 😀 (tono scherzoso).
    A parte lo scherzo quello in cui credi è un Dio impersonale? E’ trascendente? Immanente? Dove negli uomini o nelle cose?
    Il post sa molto di panteismo… poi nei commenti tutt’altro… d’altronde lo dici pure tu ognuno ti taccia come dell’altra sponda…
    Possibile che ci sia un pò di confusione? magari voluta? Bo non so

    cito un pò qua un po la…
    No troppo lungo: tagliamo e riassumuamo…

    “AMORE UNIVERSALE, SCINTILLE E FUOCHI VARI?”

    ok ci siamo.
    Dei dottori interrogano Gesù

    Luca 10,25-37
    25 Un dottore della legge si alzò per metterlo alla prova: «Maestro, che devo fare per ereditare la vita eterna?». 26 Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Che cosa vi leggi?». 27 Costui rispose: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente e il prossimo tuo come te stesso». 28 E Gesù: «Hai risposto bene; fa’ questo e vivrai».
    29 Ma quegli, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è il mio prossimo?». 30 Gesù riprese:
    «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e incappò nei briganti che lo spogliarono, lo percossero e poi se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. 31 Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e quando lo vide passò oltre dall’altra parte. 32 Anche un levita, giunto in quel luogo, lo vide e passò oltre. 33 Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto lo vide e n’ebbe compassione. 34 Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui. 35 Il giorno seguente, estrasse due denari e li diede all’albergatore, dicendo: Abbi cura di lui e ciò che spenderai in più, te lo rifonderò al mio ritorno. 36 Chi di questi tre ti sembra sia stato il prossimo di colui che è incappato nei briganti?». 37 Quegli rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va’ e anche tu fa’ lo stesso».

    Gesù ma come anche gli ebrei sapevano benissimo Dio nei dieci comandamenti voleva dire fondamentalmente 2 cose (non una come tutti si sono concentrati a dire) Ama Dio Ama il Prossimo: due facce della stessa medaglia. Come Dio ha creato il cielo e la terra, Dio abita i cieli, gli uomini la terra, ma sono fatti a immagine di Dio perchè? Perchè secondo l’ideologia imperiale babilonese le statue erano la presenza fattiva dell’imperatore… e così anche i romani e tutta l’antichità. L’uomo è Dio in terra, lo rappresenta e governa tutto a suo nome… almeno così e nel progetto divino che l’uomo è chiamato liberamente ad accettare o negare.
    Ma chi è il prossimo chiede il dottore? Dica trentatre! Semplice chi ti ama! Il testo è complicato in realtà se lo leggi bene. Vuole dire che il prossimo è chiunque ti ama (gli ebrei si limitavano ai correligionari/compaesani) ma alla fine dice va e tu fa lo stesso… ovvero fottitene ( scusate lo slang ma io preferisco essere capito al politically correct) dei precetti rituali; in realtà il sacerdote e il levita avevano fatto bene a non avvicinarsi secondo le regole rituali perchè aiutanto il tipo bastonato si sarebbero insanguinati tutti e questo è impuro… e non avrebbero potuti officiare al Tempio per Dio… E Dio prima di tutto si pensava…
    Arriva sto pischello dalla galilea chiamato Gesù, terra di protestanti diremmo noi che si fa chiamare maestro, e unto da Dio (MESSIAH nda) e ti confonde le idee perchè da un lato parla veramente bene dall’altro te dice che tutte le regole rituali so cose inventate… che addirittura il divorzio fu una concessione perchè i vostri padri erano un pò troppo furbacchioni… ma che di certo non era la volontà di Dio… Ma come? Non è nella Scrittura? Si ma non lo Disse Dio ma Mosè che parlava a nome di Dio… azz! Insomma io figlio di un falegnamme della terra dei protestanti non sono maestro, sono meglio di Mosè che ogni tanto diceva cavolate… e poi sono figlio Dio… anzi IO SONO ( YHWH nda) il Figlio del PADRE, ovvero IO SONO DIO. Scandalizzati lo ammazzarono… da un certo punto di vista secondo la legge che Dio stesso gli aveva dati attraverso Mosè… o forse che Mosè aveva dato a nome di Dio? booooo
    AMA IL PROSSIMO TUO viene prima di AMA IL DIO TUO? No ma devi fare entrambi e amando il prossimo ami Dio! (chiunque lo abbia fatto ad uno di questi piccoli lo ha fatto a me).
    In ogni caso sto pischello di Galilea… va a finire che si fa ammazzare…e senza fiatare… senza recalcitrare, certo non senza Dolore: era venuto per noi… e noi lo abbiamo ammazzato… pure i discepoli di dileguano non lo seguono sulla croce… non in quel momento almeno e lui? Silenzio…
    Ma perchè si fa ammazzare? Perchè ci ama! Masochismo? No coscienza che la morte non è l’ultima parola! Tantochè risorge!
    Infatti può Dire vi do un comandamento nuovo: amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi… e il giorno dopo lo ammazzano perchè lui si fa ammazzare per noi!
    Insomma al dottore diceva va e fa come il samaritano ( che sarebbe come dire eretico, protestante) ovvero Fottitene dei ritualismi: Dio è amore (non c’è un per: è Amore in se e per se ma va oltre in Cristo verso tutti) Ama Dio e ama coloro che Dio ama… Lui è il Padre e noi( nel Figlio) siamo suoi figli e pertanto tutti fratelli.
    Ma vorrei puntualizzare che da un lato il prossimo del tipo pestato a sangue è il samaritano e non il sacerdote e il levita; dall’altro dice al dottore di comportarsi come il samaritano ovvero di considerare prossimo suo chiunque abbia a tiro.
    In un certo senso vi si legge un’attenzione personale, un richiamo all’amore personale con chiunque incontri, una relazione vera da instaurarsi in tutta la profondità dell’amore e non un sentimentalismo (vi prego non ditemi sentimento!) universale.
    No qua non si parla di amore universale ma relazionale, e se nel Cristianesimo si parla di un amore universale il tramite non è assolutamente il sentimento, ne tantomeno il sentimentalismo! Figuriamoci! Bensì è Dio il MEDIUM (attenzione ai tavoli che ballano e i canonici tre colpi) di un amore che trascende lo spazio e il tempo, la vita e la morte e ci proietta direttamente nell’eterno!
    E ti par poco? Significa che Se ami Dio, in Dio ami il prossimo e se ami il prossimo in Dio, non solo ami Dio, ma ami tutti i suoi Figli (la Chiesa). Questo è l’amore universale cristiano, non un generico amo tutti… ( e poi si scopre che non sopporto nessuno… ahahahahah)
    L’amore Cristiano è un amore così forte che va oltre non se stessi ma la morte! perchè? perchè la morte è in potere a Dio, e se noi siamo in Dio la morte ci fa un baffo!
    Morte, tiè! Satana? vai all’inferno! in tutti i sensi…
    questa è la liberta cristiana: si è liberi: ti possono togliere tutto anche la vita… tanto poi risorgi ed in Cristo hai tutto.
    Ripeto: morte? tiè!
    Ciao e alla prox belli

    "Mi piace"

  38. @R.I. Guarda che i miei ospiti sono tutti logorroici (quanto ce piace de chiacchiera’!), come la padrona di casa d’altro canto 😉

    Ho apprezzato molto il tuo intervento, e la storia del buon samaritano è tra quelle che più apprezzo, ma una tua frase mi ha fatto sorridere “ti possono togliere tutto anche la vita… tanto poi risorgi “.

    Beh, diciamo che per quanto io creda nell’eternità della vita non so se mi verrebbe mai in mente di pensare “Che me ne frega se mi ammazzate, tanto poi risorgo!”. MI verrebbe più da pensare “Sapevo di essere nata mortale”, “Tanto prima o poi dovevo morire, e meglio un giorno da leoni che cento da pecora”.

    C’era un mio collega che sosteneva che i martiri fossero la prova dell’esistenza di Dio. “Scusa,” gli rispondevo io, “può essere prova della loro fede, non di Dio”.

    “Non si sarebbero fatti uccidere se non esistesse”

    “Non si sarebbero fatti uccidere se non avessero creduto fermamente nella Sua esistenza” che, se permetti, è un concetto un po’ diverso.

    "Mi piace"

  39. @Tutti:

    sto cercando una storia raccontata da De Mello, vi chiedo aiuto per rintracciarla.

    Parla di un uomo che si era rifugiato in un paese, dove era amato e apprezzato come uomo buono e giusto. A un certo punto era ricercato, i il paese fu minacciato di essere messo a ferro e fuoco se non lo avessero consegnato.

    L’uomo fu consegnato e giustiziato.

    Tempo dopo, si scoprì che l’uomo era il Salvatore, l’unico in grado di salvare la loro città. “Ma” rispose il sindaco “tutte le prove erano contro di lui”

    Fu risposto “Avreste dovuto guardarlo negli occhi”.

    Questa a spanne la storia, vorrei riproporvela nella completezza e con le parole dell’originale. Mi ricordo una volta di averla anche copiata e spedita a un amico, ma tra cambi di pc, caselle e-mail e rotture di hard disk, rintracciarla ora mi è pressoché impossibile.

    Un grazie anticipato a chi mi aiuterà a rintracciarla.

    "Mi piace"

  40. Mi è piaciuto molto l’intervento di R.I., ma mi pare che tralasci una cosa importante, essenziale:
    L’invito di Gesù è a farsi “prossimo” degli altri. Cioe’, io devo essere il prossimo delle persone che incontro.
    Il prossimo, cioè colui che si fa “vicino”.
    Come Gesù.

    "Mi piace"

  41. @ Brandy
    Mi autocito:
    “Ma vorrei puntualizzare che da un lato il prossimo del tipo pestato a sangue è il samaritano e non il sacerdote e il levita; dall’altro dice al dottore di comportarsi come il samaritano ovvero di considerare prossimo suo chiunque abbia a tiro.”

    Volevo dire che Gesù gioca al gioco delle tre carte per far arrivare a dire al dottore della legge ciò che lui voleva che dicesse Gesù per trovarlo in fallo secondo la legge ebraica.
    Per cui Gesù non dice fai come l’eretico ( il samaritano nda) bensì fa dire all’altro che il samaritano si comporta secondo il decalogo facendosi prossimo; e nemmeno dice che il prossimo è chiunque incontri ma dice di più. Prossimo è chinque ti ama coi fatti. Dà dunque un contenuto forte a questo essere prossimo, infine in piena ambiguità dice tu fai lo stesso. Ma lo stesso di chi? del samaritano per cui fatti prossimo? O dell’uomo bastonato? Per cui considera prossimo chiunque ti ama ( e già questo non è poco). E’ volutamente ambiguo ma quel fai indica più l’agire del Samaritano-eretico che vive la legge più dell’ortodosso giudeo (il sacerdote e il levita), ma non esclude l’altro. Anzi se leggiamo in Giovanni, Gesù dice amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi.
    Indica che l’amore è incarnato nelle relazioni, e l’imperativo non è tanto amate gli altri o il prossimo… ma indica una relazione comunitaria. Gli uni gli altri… il come è veramente divino: come io ho amato voi… fino alla Croce.
    Leggevo prima del merito…. si il merito è personale ma non sarebbe possibile senza Dio, Non ne avresti la forza, e la forza viene da Dio.

    “Quindi Dio, la Forza, è dentro di noi”. Ma non siamo noi, ma è Qualcuno in noi.

    @DM
    i martiri? si è vero loro ci credono in Dio e questo non è prova dell’esistenza di nessun Dio, ma è prova di estrema libertà. Di uomini che nella loro fede non si sono piegati davanti a nessuno.
    Ma non per questo sono stati leoni, anzi la figura migliore è quella di pecore condotte al macello senza fiatare. (Come l’ Agnello di Dio sgozzato).
    Qui non si parla solo di atti eroici dell’ultim’ora: il martirio spesso è lento e il compromesso spesso è facile, alla portata di mano. Mentre la coerenza e dunque la libertà di esserlo è devastante. E spesso passa per l’amore del prossimo. Vedi Puglisi, il suo obiettivo non era tanto dire che Dio è Dio quanto aiutare i ragazzi di Brancaccio a liberarsi dalla mafia, dalla morte, dall’omicidio, dalla dannazione.
    Ha pagato la sua libertà con la vita… e per questo è stato glorificato, ma altri pagano con la diffamazione, il vilipendio, la violenza verbale, l’isolamento, con processi truccati…
    Anche questo accade… è il caso per esempio di don Turturro accusato di essere pedofilo per il suo attivismo antimafioso (ps aveva anche smascherato case di prostituzione minorile).
    A questi due chi glielo faceva fare? Se si fossero fatti i c.. fatti loro, tutto questo non gli sarebbe successo! A missa a matina, quattro vecchiette che li credono dei in terra… e via.
    La verità la conosce Dio, ed è solo dei suoi occhi che ci dobbiamo preoccupare di piacere… poi gli uomini sono volubili… in ogni caso è difficile. E se non ci fosse Dio impossibile, a mio avviso.

    "Mi piace"

    • Cari amici, intanto ringrazio tutti per la partecipazione, che non mi aspettavo così massiva ed entusiasta.

      Grazie anche a quanti mi hanno scritto in privato, e ricordando a tutti che sono ben accette tutte le idee e tutte le posizioni, purché espresse nel rispetto di tutti.

      "Mi piace"

  42. Il male estiste, come esiste il bene. Nessuno lo nega. Ma non è certo Dio che lo vuole. Dio è bellezza. Dio è bontà.

    Tempo fa, proprio qui sul tuo blog, lessi il commento di una persona che ora non vedo più tra i frequentatori del tuo blog che disse: credo per svegliarmi al mattino con il sorriso. Ho nel cuore questa frase.

    Mysteria

    "Mi piace"

  43. @DM
    Su De Mello.
    il fatto è che il sindaco ed il prete hanno letto a modo loro le scritture! infatti quel passo: è meglio che muoia un uomo solo anzichè la nazione è il passo con cui Caifa, il gran sacerdote fa ammazzare Gesù Cristo.
    L’accusa non può essere rivolta alla scrittura ma sul modo in cui si usano le scritture.
    De Mello è tipo ambiguo come gesuita, anche se molto avvincente e fa riflettere. Propugna un discorso interreligionario o forse sarebbe meglio dire super(oltre)religionario. Ma la mia posizone è diversa credo che se CREDO in qualcosa non lo posso annaquare solo per renderlo di + facile comprensione. Il mio obiettivo non è convertire nessuno a nessun Dio e a nessuna religiosità o superreligiosismo.
    Quello che mi par faccia De Mello.
    Dio è Dio e se è Dio ha una faccia che è quella dell’Amore. E razionalmente non mi pare ci sia un amore più infinito di quello di un Dio che si spoglia della sua Divinità e si fa uomo, e da uomo si fa umiliare, e da uomo si fa ammazzare per Amore, e nel modo + infamante. Perde tutto, Divinita, dignità, umanità, per me, per te, per noi. Nessun sentimento panteistico di unione universale può superare questa idea di Dio. E se un Dio c’è non può essere che questo Dio Cristiano.
    Poi in questo Dio, come dicevo prima, e grazie a questo Dio che ha come nome Padre e Figlio e Spirito Santo, abbiamo l’unione universale con i fratelli che vogliono abbandonarsi a questo amore e con tutto il creato, dai fiorellini di campo agli animali, al cielo e alla terra.
    Come? Mistero. Ora basta vaiu a studiari!!!

    E scusate se sono un po’ forte come pensiero… naturalmente è il mio e rispetto chi non la pensa come me, anche se magari ribadisco che non condivido quel pensiero.

    "Mi piace"

    • “se CREDO in qualcosa non lo posso annaquare solo per renderlo di + facile comprensione.”

      Mi dispiace, non sono d’accordo. Cioè, se annacquare significa banalizzare allora sono d’accordo con te, ma se annacquare significa diluire per rendere più facile, e a volte semplicemente possibile la “somministrazione”, allora non solo sono d’accordo con l’annacquamento, ma sono la prima a praticarlo.

      D’altra parte, anche con le medicine si fa così, il principio attivo è inglobato in una dose proporzionalmente massiccia di eccipienti, e questo solo affinché possa raggiungere l’organismo e operare i suoi benefici.

      Io in vita mia ho soprattutto insegnato, molte volte ad adulti, a dirigenti, corsi di aggiornamento aziendali, e lì chiaramente la platea era di un certo tipo. Nel servizio sociale però, ho spesso insegnato a persone con ritardi mentali, pseudo-oligofreniche (con problemi di apprendimento e ritardi dovuti all’estrema povertà di stimoli), e spesso, per ottenere qualche risultato (e ti assicuro di averne ottenuti di miracolosi) è stato necessario stra-annacquare quanto trasmesso.

      Ripeto, annacquare per trovare un mezzo di comunicazione, senza mai banalizzare.

      "Mi piace"

  44. Gentile R.I. ,
    ti ho letto con molto interesse, come con interesse ho letto il blog a te collegato.
    Sì, il tuo pensiero è un pensiero forte, ma è quello di un credente professante, perciò in se coerente e giusto.
    Così dici “E se un Dio c’è non può essere che questo Dio Cristiano.”
    E siccome tu credi in quello che affermi, io lo rispetto.

    Ma, con i modi di un bambino, io mi chiedo qual è il motivo per cui per migliaia di anni dall’oriente, agli indiani del nord america, agli abitanti del centro e sud america, ai popoli d’africa fino agli esquimesi non vi è stata una rivelazione.

    Oppure c’è stata, ed ha avuto nomi diversi? Al di là dei rituali e delle forme, che, a mio avviso, anche da noi sono state poi travisate.

    De Mello, che ho citato per primo, non ha mai raccolto pienamente il mio apprezzamento.
    Ché un po’ il piacione, l’ha fatto pure lui.
    Però in qualche modo ha cercato anche nei patrimoni religiosi di altri popoli.

    Tu dici ambiguo, forse nel senso di chi cerca di tenere i piedi in più staffe, o forse perché si contraddice? Oppure perché non segue le linee guida date dalle scritture?

    Ecco, tu dici “L’accusa non può essere rivolta alla scrittura ma sul modo in cui si usano le scritture”.
    Io non ho qualifiche, ma qualche esperienza di vita vissuta, e tu sai come molto si giochi sulla traduzione delle Sacre Scritture.
    E’ un punto nodale, da cui sono nati parecchi confronti, se non conflitti, all’interno della Chiesa.
    C’era un tempo, adesso non so più, in cui alcune edizioni della Bibbia e del Vangelo erano sconsigliati dagli organi ecclesiastici.
    Perché conoscere la parola può significare anche “come usarla”. Poter dire tu sei nel giusto e tu no.

    Tornando a de Mello, o meglio, al discorso dell’interreligionismo, io l’ho sempre pensato come una pratica arricchente. Perché per me significa cercare Dio anche sotto altre forme. Non è detto che si tratti d’annacquare.
    Altrimenti torniamo al discorso che la parola di Dio è di difficile comprensione ed è per pochi.
    D’altra parte un mio vecchio professore di liceo assicurava che nel medio evo la gente comune parlava di questioni religiose nei mercati. Suggerendo che abbiamo complicato noi tutto quanto.

    Forse ti chiederai da che parte sto.
    Mi permetto di entrare in questa discussione senza l’intenzione di fare terrorismo ideologico.
    Nè di fare la parte del contadino che va a parlare di anticrittogamici in un’assemblea di metalmeccanici.
    Ero intenzionato a lasciare che la discussione si sviluppasse fra chi crede, poi ho deciso di fermarmi solo per dare un’opinione “diversa”.

    C’è chi mi chiede se sono buddhista, taoista, panteista, ateo, agnostico. Ed io non ho risposta, pur non considerandomi una persona che prende, a suo uso e consumo, secondo le necessità, un pezzo da questo ed un pezzo da quell’altro.

    Il fatto è che secondo me Dio è, prima di tutto, un concetto (spero che non suoni come una bestemmia).
    E se questo concetto s’identifica con l’Amore, ho buona speranza che ci capiamo.

    "Mi piace"

  45. Infatti hai ragione, ed è quello che penso.
    Cerco di essere il più chiaro possibile snocciolando cose difficili specie con i ragazzi, ma alla fine anche con i grandi.

    La critica era alla proposta di De Mello di buttar via le scritture e guardare gli occhi.

    "Mi piace"

  46. Beh, il significato dei dieci comandamenti, dal punto di vista di uno che si ritiene fortunato, in quanto ha ricevuto la fede, è che essi rappresentano il cuore della legge; in essi è celato l’insegnamento che ci verrà dato con l’avvento di Gesù e quindi del Nuovo Testamento, ossia, ama il prossimo tuo come te stesso. 🙂

    "Mi piace"

  47. @ Balibar
    Grazie per il tuo apprezzamento, cercherò in modo semplice di risponderti.

    “Ma, con i modi di un bambino, io mi chiedo qual è il motivo per cui per migliaia di anni dall’oriente, agli indiani del nord america, agli abitanti del centro e sud america, ai popoli d’africa fino agli esquimesi non vi è stata una rivelazione.”

    Bhe il cristianesimo arrivò fino in India con S. Tommaso quindi a pochi decenni dalla morte e resurrezione di Cristo. Così l’Africa e l’Europa… sui modi in cui arrivò nelle americhe mille anni dopo stendiamo una coperta pietosa. Ma ricordiamoci delle città cristiane che furono costruite nelle foreste amazzoniche dai gesuiti e dagli indios convertiti. Il film mission è molto meno visionario di quanto non lo furono i gesuiti. Mentre nel film si vedono palafitte prove archeologiche parlano di vere città con tanto di mura, ma sopratutto molto più cristiane delle cattolicissime Spagna e compagnia bella.

    Detto in altro modo la rivelazione è arrivata tramite i missionari in tutto il mondo… poi c’è chi ha creduto chi no… ma questo anche in europa fino al medioevo ampie sacche di popolazione continuavano ad essere pagane.
    Altre rivelazioni? Nell’ultimo secolo ci sono state proposte molto interessanti ed autorevoli teorie teologiche che si potrebbero ricollegare al modo di pensare di De Mello, e che affondano nel pensiero dei Padri. Rahner parla di un Cristianesimo anonimo.
    Colui che è il vero autore della Chiesa non è tanto Cristo quanto lo Spirito Santo, questo è la terza persona della Trinità e si dice nella Scrittura che “soffia dove vuole”.
    In questo senso oltre al lento processo che ha portato la rivelazione ebraico-cristiana lo stesso processo si evolveva nelle altre culture, e ancora di più in ogni singolo essere umano. Ma la pienezza della rivelazione si ha con i padri (abramo isacco… Mosè…) e infine con Cristo e i dodici apostoli. Di li in poi lo Spirito la fa da padrone e spinge la Chiesa e l’umanità intera verso la piena unione con Dio.

    Sacra Scrittura?
    E’ vero ci sono problemi con le traduzioni come con qualsiasi traduzione di testi antichi. Ma la scienza della sacra scrittura è uno dei pochi cammini comuni che protestanti e cattolici compiono insieme. Nel senso che dal rinnovamento biblico in poi gli studiosi protestanti leggono e commentano la stessa bibbia. Certo ci sono delle discordanze ma sono risibili.
    altra cosa sono TdG e company che si sono riscritti la bibbia ex novo prendendo i cambiamenti da non so dove.
    Ma cattolici e protestanti usano studi critici (scientifici) comuni. E da quel momento in poi sono stati riesumati i veri significati del vangelo e del Cristianesimo delle origini che diciamolo erano stati un pò distorti tra tardo medio evo e soprattutto nell’illuminismo.
    Dal rinnovamento dell’esegesi della scrittura e dallo studio dei padri esce fuori il Concilio Vat II.

    Dio è un concetto logico, certo: appartiene al linguaggio e questo lo riconosce anche un ateo. S. Giovanni afferma Dio è Amore.
    dove amore devi leggere Agape. e che si concretizza in Cristo nella forma della Kenosi, ovvero dell’abbassamento, dell’annientamento, dell’obbedienza a Dio Padre totale. (IO SONO IL SIGNORE DIO TUO, NON AVRAI ALTRO DIO ALL’INFUORI DI ME) che come dicevo si snocciola si dice e si fa, verso Dio e verso i Fratelli.
    Ecco un Cristiano ed un ateo possono dialogare in tutto: tranne il calcio se sono di squadre differenti! 😀
    Ma bisogna che ognuno dei due sappia che quando si parla di Amore, per il Cristiano questo ha una forma ben precisa, che la faccia sua o meno: è la Croce.
    Amore per un Cristiano è l’autoannientamento per il prossimo, e non solo ma nella gioia! Vedi Padre Puglisi che dice come Gesù al suo assassino sorridendo: me l’aspettavo, ti perdono.
    Dare tutto per un motivo: l’Amore che viene da Dio.

    Se questo è l’Amore che un ateo professa non solo ha buona speranza di intendersi con me, ma se lo vive, di essere Amato da Dio molto di più di quanto non ami me. (Naturalmente è un modo di dire, Dio non fa preferenze) Certo si dispiacerà soltanto che di quell’Amore non ci sia niente per Lui… (anche questa è una battuta… o no?)
    Ciao

    "Mi piace"

  48. @ M. Loto
    Già gli ebrei dicevano ama il prossimo tuo come te stesso… se leggi luca è il dottore della legge ebrea che lo afferma, non Gesù.
    Gesù dice di più: non come voi stessi (infatti spesso non ci amiamo), ma come Io ho amato voi… fino a morire per Amore (aggiunta mia).
    Fortunato? bah egoisticamente discutibile come affermazione.

    "Mi piace"

  49. @ R.I. grazie per la tua risposta di cristiano cattolico credente.

    La mia personale ricerca religiosa continua.

    Grazie anche di avermi fatto conoscere l’esistenza del pensiero di Rahner.

    "Mi piace"

    • Beh, io spero che vi scateniate così anche sul prossimo (uscirà domattina alle cinque, oggi lasciamo un po’ di spazio allo stupendo mare di Brandy e alle nostre riflessione sull’amicizia e sulla condivisione del dolore che, poi, non è mica così lontano da ciò di cui abbiamo parlato)

      "Mi piace"

Dimmi la tua!

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.