Il dono della nostra storia

Ho letto un post da Brandy, di cui vi riporto la prima parte, che mi ha molto colpito, perché non solo ci fa pensare a che dono immenso sia la condivisione dei propri ricordi e della propria storia, ma anche come questo patrimonio inestimabile possa essere invece da qualcuno disprezzato. Che noi vediamo in questo condivisione diamanti o pietre grige prive di valore, è la misura della nostra capacità di accogliere l’altro davanti al suo esserne accolti.

Mi hai chiesto la chiave

del mio scrigno segreto

e io te l’ho data:

cosa dovevo fare?

Non sapevo davvero

cosa avresti trovato

nel mio tesoro sepolto

sotto i fogli di carta.

Certo, io ce l’ ho messo,

ma, come un bambino

che, geloso, nasconde

poveri tesori di sassi,

non sapevo se avresti visto

pietre grigie e informi

o smeraldi e diamanti.

Per me, sai, è diverso:

Io sono il bambino

che ha nascosto il tesoro

e non posso chiedere

che altri lo conservi.

Posso dire soltanto a chi lo trova

“Non a tutti è toccato

condividere questo”.

25 thoughts on “Il dono della nostra storia

  1. I ricordi ci costruiscono come persone quelli belli e quelli brutti. Averi voluto alcuni ricordi che non ho, altri li devo accettare, ma niente andrebbe perso è disprezzato. Non servirebbe. Bel post! ^^

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    • @Karina: in questo post non parlo tanto dei nostri ricordi, tanto di quelli che un altro ci confida e mette nelle nostre mani.

      E’ un grosso dono che ci viene fatto, ma tanti non l’apprezzano, e magari davanti ai racconti dell’altro sbuffano, oppure giudicano, e non realizzano che viene messo nelle loro mani un mondo tutto da conoscere, e non apprezzano la fiducia, né la responsabilità che ne deriva.

      Si dice che “chi sa ascoltare vive più vite”, ma a molti interessa un’unica vita, la propria, e tutta l’esperienza dell’altro, tutto il mondo emotivo conseguente, sono disprezzabili pietre, prive di qualsiasi valore.

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    • @Diemme: putroppo è vero. Saper ascoltare è un dono che abbiamo e non usiamo mai…-.-
      Meno solitudine, più amici e molta, molta più gioia: questo probabilmente ci ricaveremo ad ascoltare davvero…^^questo si che è un vero peccato…

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    • Io ogni volta che non ascolto (e purtroppo mi capita spesso, e non perché non m’interessi, ma perché sono molto stanca e deconcentrata, e facilmente parto per la tangente), mi rendo conto che mi sono persa qualcosa, e non so che darei per riavvolgere il nastro e riascoltare.

      A volte il mio interlocutore è così gentile da ripetere, ma in altre situazioni quello che è perso è perso e basta, e me ne rammarico molto. Purtroppo, come diceva un mio ex, io sono sempre su Giove (non per niente non c’è macchinetta del caffè che io non dimentichi sul fuoco!): che ci posso fare, credo sia costituzionale, ma giuro che per me è un piacere ascoltare gli altri, qualunque cosa mi raccontino (fatta eccezione per i piagnoni istituzionali, quelli che se pure vincessero la lotteria si lamenterebbero di quanto è difficile riscuotere il premio).

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  2. Ciao Diemme….
    Sai, io penso che condividere con gli amici del cuore, i ricordi importanti della propria esistenza, aiuta ad unire e mettere in ordine, quei tanti frammenti dispersi di noi stessi, che il più delle volte, sono ancora lì per farci soffrire.
    Un vero amico ci può aiutare a scoprire il valore anche di quella pietra…che noi consideriamo sasso!
    Ma un amico del cuore…è un bene rarissimo e inestimabile….Davvero fortunato è chi lo trova!
    RICHARD LOUV dice che “Un amico ti accetta per quello che sei, ma si aspetta che tu sia tutto ciò che puoi essere”.

    Penso che nella Rete possiamo trovare anche Persone sensibili e buone, dalle nobili intenzioni, che sanno anche donare affetto “virtuale”, ma che loro malgrado, non potranno mai essere “Amici di un cuore vero”.
    Un caro abbraccio
    Nives

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    • @Nives: beh, questo post non si riferiva alla rete, era un discorso generale (peraltro, riporto una poesia non mia, e non so cosa abbia ispirato Brandy, ammesso che sia stato ispirato da un fatto specifico e non abbia fatto una riflessione di tipo generale).

      Io comunque non faccio differenza tra virtuale e reale, ci sono rapporti più superficiali e più profondi in entrambi i mondi.

      A me amici virtuali hanno fatto grandi confidenze (che sono chiuse a doppia mandata dentro di me, e che rimarranno al sicuro anche se con alcuni di loro i rapporti si sono guastati), mi hanno onorato della condivisione della loro vita, e questo è stato per me indubbiamente un arricchimento e quindi, da parte mia, sono stati sicuramente diamanti.

      Ma i miei di ricordi, di racconti, di vissuto, che sorte avranno avuto? 🙄

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  3. Cara Diemme, credo che sia necessario distinguere il genere di ricordi, perchè non tutti penso siano sempre condivisibili, alcuni rimangono solo propri e non trasmissibili, forse nemmeno comprensibili da parte di tutti.
    Taluni altri, invece, sarebbe importante non rimanessero solo nostri, perchè il loro valore può essere maggiore per alte persone, affinchè non finiscano assieme a noi.
    Intendo riferirmi a fatti di storia vissuti, forse non quelli di oggi, piuttosto quelli di altri tempi, che un pò alla volta svaniscono assieme ai loro protagonisti.
    Sto leggendo in questi giorni (ormai l’ho finito, perchè si fa troppo leggere) un libro di Guido Cervo, i Ponti della delizia, sulle vicende accadute appena dopo la rotta di Caporetto, con le storie di tanti sbandati, famiglie di profughi, sfollati e persone che si perdono, per dire anche quanto si smarrirà di quel che è capitato e che non fa parte delle cronache rimaste poi nei libri di storia, perchè non riguardanti personaggi, ma persone semplici.
    Non solo la saggezza degli anziani, ma la loro storia un pò alla volta scompare.
    Forse ho preso lo spunto per andare oltre il tema proposto, ma così mi è venuto.
    Ciao e buon pomeriggio cara Diemme!

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    • Caro Sergio,

      io credo ci siano due tipi di ricordi, quelli oggettivi e quelli soggettivi. Quelli oggettivi, la testimonianza di un passato che ritroveremo o meno nei libri di storia, ma poi ci sono quelli che sono le nostre emozioni, le nostre gioie, i nostri dolori, le nostre paure, le nostre illusioni e delusioni, che sono soltanto nostri, e condividerle è un gesto di apertura importante, significa affidarsi, e affidarsi è un gesto che significa davvero tanto a livelo umano.

      Credo che Brandy si riferisse a questo tipo di ricordo, e si chiedesse quale effetto potessero fare le sue emozioni affidate a qualcuno.

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  4. Che sorte … @Diemme ?
    Ce lo chiederemo sempre, amica mia, e stupiti lo cercheremo nel mondo in cui viviamo, amiamo, ce ne andiamo … come foglie smarrite nel vento …

    …. Io conosco il canto dell’Africa, della giraffa e della luna nuova africana distesa sul suo dorso, degli aratri nei campi e delle facce sudate delle raccoglitrici di Caffè . Ma l’Africa … conosce il mio Canto ? L’aria sulla pianura formerà un colore che io ho avuto su di me ? E i bambini inventeranno un gioco nel quale ci sia il mio nome ? O la luna piena farà un’ombra sulla ghiaia del viale che mi assomigli ? E le aquile, sulle colline Ngong,guarderanno se ci sono ?
    Da : LA MIA AFRICA di Karen Blixen

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    • @Bruno: che meraviglia che è “La mia Africa”, e come le ho stampate dentro di me le parole della Blixen, da qulle iniziali “Avevo una fattoria in Africa…” a quelle che tu citi: le cose che amiamo, la terra che amiamo, la storia che amiamo, ricambiano il nostro amore?

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  5. …la cosa è facilmente svelabile. Come dice la “poesia” (ma lo è?) una persona mi ha chiesto di poter leggere il mio quaderno di poesie….Questa era semplicemente quella che ha accompagnato la “consegna”… nulla di strano, no?

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  6. Ormai lo sai, @Diemme, come la pensi io sulla memoria e quale sia la mia visione dell’ esistenza e, soprattutto, del passato … “il pio, il dolce passato”, come lo chiama la tenera e tragica @Micòl ne “Il giardino dei Finzi-Contini” …. per me nulla muore, muta soltanto .
    Io dunque, dico di sì, la terra in cui abbiamo seminato amore e memorie, il solco aperto col nostro fragile vomere per aprirla e gettarci dentro una parte di noi, quei frammenti di emozione strappati al tempo …. ricambieranno il nostro amore disperato, poichè contengono tracce indelebili del nostro passato, le pietre prodigiose contro l’ oblìo, e sono i luoghi inalienabili da cui, attraverso il sogno che è solo nostro, guardare gli incommensurabili spazi del firmamento senza smarrirci, pur sapendo che, oltre il presente, non ci è consentito di andare !

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  7. Questa volta, amica mia SIAMO D’ ACCORDO COME LE STELLE COL CIELO ! 😀
    Solo che Tu LO SAI per la Fede che nutri ( e che ti invidio con affetto … ), mentre io lo percepisco nel mistero ( per adesso … ) .
    Dunque entrambi pensiamo : è possibile, l’ anima esiste ed esiste, oltre il nulla e la caducità umana, lo spazio infinito che l’ accoglie !!!

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    • @Bruno: no, non parlo di un aldilà cui credere per Fede mistica, ma di una visione progettuale per il futuro. E’ vero che si vive ora e qui, ma “fatti non fummo a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza”. guardare avanti, avere sempre una meta da inseguire, è la molla che muove il mondo, nel senso più sano del termine.

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  8. Un giorno, una persona mi ha chiesto di scrivere su pergamena, questa preghiera che desiderava donare ad un’amico.

    “Signore, trovare un amico è una delle cose più preziose che possa capitare.
    Parlare con qualcuno che ci ascolta senza fretta, senza critica.
    Accorgersi che nulla lo turba;
    vedere che, quando la tua bocca
    incespica sulle parole per il disagio,
    Lui sorride e finisce la frase perchè ha già capito.
    Qualcuno che ti ascolta con grande attenzione,
    senza aspettare con impazienza
    senza ammettere né lode né biasimo;
    che semplicemente ascolta.
    Quale fortuna imbattersi in un simile Amico;
    affondare nel suo cuore la propria vita,
    i propri affanni, la propria ansia di sapere.
    Grazie Signore,
    per avermi fatto conoscere…..
    per tutte le cose belle che mi ha dato,
    per tutte le volte che non mi ha fatto sentire sola,
    e per la testimonianza di fede che mi ha insegnato.
    Che la nostra Amicizia ci porti sempre
    verso di Te, Signore, in uno stesso Amore.”

    Cara Diemme, forse…con gli amici “virtuali”…possiamo solo immaginare
    il sorriso, lo sguardo, il calore dell’amico che ci accoglie…
    Diverso è per quell’amico che….anche se ora è lontano….
    ha condiviso e lasciato vibrazioni dagli echi enpatici e indimenticabili.

    Ciao Diemme, eccoti oggi…tutto il dolce profumo di un delicato fiore di mimosa!
    Nives

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    • @Nives: non so che dirti, perché ho conosciuto personalmente quasi tutte le persone che, incontrate sul blog, sono diventati amici speciali, ma non sento questa distanza con quelle che non ho avuto ancora modo di incontrare, le vibrazioni si sentono da tante cose, dal pensiero gentile, l’e-mail della buonanotte, le risate o la stanchezza e la preoccupazione nelle interminabili telefonate…

      Voi sapete che ho un amico speciale (insomma, un amico con la “B” maiuscola 😉 ), che effettivamente ho incontrato, anzi, incontro a cadenze regolari di persona, e sicuramente quello è un valore aggiunto, ma quello scrigno con la propria storia lui me lo consegnò prima d’incontrarmi, e credo sia stato quel dono a cementare l’amicizia, quella dimostrazione di fiducia a prescindere che ha gettato le basi affinché anch’io, piano piano, allentassi la presa e imparassi il fidarmi e l’affidarmi.

      L’amicizia però che ho con un’altra persona conosciuta tra queste pagine e mai incontrata, è comunque per me un’amicizia grande, che secondo me non risente affatto del non esserci riuscite ancora ad incrociare.

      Che dirti Nives, io questa differenza tra reale e virtuale o, per dirla meglio, conoscenza “di persona” o “telematica”, non riesco proprio a vederla.

      Ovviamente non stiamo parlando di fake, di persone che si mascherano, cambiano identità, fanno finta di essere quello che non sono, ma di persone reali, con le quali si stabilisce un rapporto sincero, senza che ci sia stata la possibilità di stringersi fisicamente la mano.

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  9. Bellissimo post Diemme e bella pure la poesia di Brandy 🙂 Io credo di sapere ascoltare, lascio che parlino, raccontino quello che vogliono e faccio poche domande cercando sempre di non essere invadente. Ascolto con piacere storie già sentite e quelle nuove ma non sempre e non con tutti. Purtroppo ammetto che con certe persone non riesco, forse perchè c’è poco feeling e c’è sempre qualcosa che mi urta. Una volta ho pure sbottato e l’altra persona si è irrigidita. Forse stavo ricevendo un dono che non ero in grado d’apprezzare, parimenti ho imparato a mie spese che ci sono argomenti, emozioni che vanno condivise con estrema prudenza e non con tutti. A volte l’empatia latita da entrambe le parti, purtroppo.
    Anch’io non faccio distinzioni fra amici virtuali e in carne e ossa. I begli affetti me li tengo stretti quale sia l’occasione che li ha visti nascere. Quando ti mettono a disposizione la loro anima, i loro pensieri, te ne accorgi e non puoi fare a meno di gioirne e ricambiare come puoi. Offri quello che sei con semplicità perche non hai altro da offrire.

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  10. I segreti di un cuore…sono così intimi e sacri, che solo énpaticamente sono percettibili, anche se non svelati.
    Vibrano sulle ali di una dolce armonia:…..amica di ogni tempo e luogo!

    Vivo questo con una carissima amica. Ci sentiamo per telefono il giorno dei reciproci compleanni…eppure siamo insieme, sempre!

    Dolce notte Diemme….

    Nives

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    • @Nives:sì, gli amici di ogni tempo e di ogni luogo sono unguento per l’animo, e non c’è bisogno di sentirsi con frequenza e regolarità: anche dopo dieci anni, ci si ritrova sempre, come se il tempo non fosse trascorso.

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