Archivio | 11 aprile 2014

Mio padre si chiama donatore

Mettetela come vi pare, io sono contraria alla fecondazione eterologa: un figlio non è un diritto, è un dono. Basta con questi abomini, tra chi lo butta nel water e chi lo pretende a ogni costo!

il blog di Costanza Miriano

di Raffaella Frullone   La Bussola Quotidiana
 «Ho passato anni della mia infanzia a fantasticare su di lui. Costruivo castelli sulle poche cose che sapevo: capelli biondi, occhi azzurri, laureato. Giorni frenetici e notti insonni passate a immaginare il suo carattere, le sue passioni. “Forse era un musicista, come me”, mi dicevo, “forse era un’artista squattrinato, per questo l’ha fatto,  aveva bisogno di soldi”. Poi ho scoperto che il donatore numero 81 era un professionista affermato, un medico che si definisce credente. Il mio padre biologico».

24 anni, newyorkese, Alana Stewart è quello che in gergo tecnico si chiama a donor-conceived adult, ossia un adulto concepito da donatore. La sua è una delle vicende raccontate nel documentario Anonymous father’s day (giornata del padre anonimo) che per la prima volta dà voce a un popolo che ogni anno nei soli Stati Uniti conta dai 30mila ai 60mila nuovi nati. Tanti…

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