Arthur, “U Principi Picciriddu” e l’avventura mai finita

Continuo questo Natale di omaggio ad Arthur. Quando aprì il suo blog, mise come sottotitolo “l’avventura comincia…”; poi, in occasione di un compiblog, lo cambiò in “l’avventura continua…”.

Ora l’avventura, quella blogghica almeno, è finita, ma lui non è qui per rettificare il sottotitolo. Rimane tutto sospeso, incompiuto, come questa sua bellissima traduzione del celeberrimo Piccolo Principe che volle scrivere per questo blog e che, forse proprio per questa sua incompiutezza, diventa più preziosa e ci lascia la speranza nell’attesa che, un giorno, ogni opera sarà compiuta.

Buon Natale a tutti quelli che credono, non necessariamente nel Messia, ma nella bellezza della vita, nel prossimo e in quell’amore che, nonostante tutto, questo prossimo, o gran parte di esso, indubbiamente merita e di cui ha disperato bisogno, e in un significato della nostra vita che va ben al di là di quello che possiamo vedere, toccare, percepire. In fondo, il messaggio del piccolo principe è proprio questo, esistono infinite realtà e “Quello che conta non si può mai vedere”!  A proposito, il consiglio è di andare con il link alla pagina originale e divertirvi coi commenti: che mattacchioni che eravamo!

Buon Natale a tutti! ❤


(libera traduzione in siciliano de “Il piccolo principe” di Antoine de Saint-Exupéry)

Capitulu primu

Tantu tempu fa, quannu avia appena sei anni, ‘nto libru chi parrava da furesta, chi si chiamava “I storie da natura”, visti un disegnu veramenti beddu.
C’era un serpente boa mentri s’inghuttiva n’animali.
Cà c’è na copia di ’stu disegnu.

C’era scrittu: i boa, s’inghiuttunu animali, tutt’ interi, senza mancu masticalli.
Poi, siccomi non si rinesciunu a moviri, dommunu p’i sei misi, così rinesciunu a diggeriri megghiu.

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8 thoughts on “Arthur, “U Principi Picciriddu” e l’avventura mai finita

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