La favola di Bali

Casualmente (ma oramai lo dico senza crederci), cercando dell’altro, m’imbatto in una vecchia lettera di Bali, in cui mi raccontava una fiaba.

La rileggo, è dolcissima, e in fondo un po’ mi ricorda noi: un rapporto stretto, magico, che dura oramai nonostante noi (e questo c’è da dirlo 😉 ), diversi sì, ma forse affini nelle cose importanti, come il rispetto del pensiero altrui.

Oggi è il suo compleanno, e voglio regalargli la sua fiaba. Al mio amico più caro, dalla sua stella cometa (modestamente 😀 ).

Hamed era un ragazzo sveglio e molto laborioso. Tutto il giorno di tutti i giorni lo potevi incontrare nel villaggio, ora a scaricare ceste di frutta, ora a trasportare gli otri nelle case ove ci fosse bisogno d’acqua, in altri momenti a riparare tetti, finestre o pareti consumate dai venti lontani.
In qualche modo avresti detto che era ovunque. I ragazzini lo seguivano perché non era di molte parole ma ispirava simpatia. Lui si tirava dietro tutta quella ciurmaglia con una falsa indifferenza.
A bassa voce, come se parlasse fra sé e sé, spiegava a tutti quello che stava facendo, e quelli imparavano come si fa la malta, come si tagliano gli arbusti, di cosa hanno fame gli animali e di cosa si nutrono le piante, che a dire il vero lì ce n’erano poche, di piante.
Quando ridipingeva il muro esterno di una casa, prima di dare la mano finale disegnava strani paesaggi: arcobaleni, fiumi, foreste ed animali grandi che non avevano gobbe sulla schiena ma strane protuberanze in altre parti del corpo.
Ché lì, nel villaggio, quelle cose mica c’erano, e nessuno si era mai allontanato così tanto da sapere cosa ci fosse oltre il fiume.
Così potevi vedere quelle facce piccole immobili, con bocche aperte e occhi sognanti.
Anche gli anziani rimanevano stupiti, però non dicevano niente. Non pensavano “ma va, ma guarda cosa s’inventa”; in cuor loro sapevano che c’era del vero in quei disegni.
Si potrebbe pensare che Hamed fosse un mago o che Dio gli avesse mandato delle visioni.
Noi ce lo chiediamo, al villaggio si fidavano, e basta.
In effetti Hamed, che come vi ho detto era sveglio, andava a trovare spesso il vecchio maestro del paese e, dalla sua bocca ascoltava racconti, poteva vedere un mondo che nessuno lì aveva mai visto.
Poi aveva, grazie al maestro, imparato a leggere e non esisteva libro in quella casa che non avesse visto e stravisto. Il maestro era così vecchio che nessuno si ricordava qual era stato il suo mestiere e, smesso lui, nessuno aveva preso il suo posto nella scuola, che ormai non esisteva più.
Hamed lo aiutava, come aiutava tutti, quanto poteva e come poteva.
Questa era la sua vita, fino al tramonto. Sì perché, quando il sole cominciava a calare, il ragazzo andava lungo il fiume, sotto la grande palma, ed aspettava la notte.
Piano piano tutti i rumori cessavano, l’aria si faceva pulita, così delicatamente piena di odori che avresti detto dopo due respiri che ti girava la testa.
Su quando fosse il momento di ritirarsi in quel posto Hamed era precisissimo. Lo sapevano tutti, tanto che se qualcuno aveva ancora bisogno di lui e lo cercava e chiedeva, l’interpellato misurava l’altezza del sole sull’orizzonte e poi rispondeva “aspetta che il sole sfiori quella pianta là, e lui sarà sotto la grande palma”. Ma nessuno ci sarebbe mai andato a chiamarlo, per rispetto.
Quella della sera era più di un’abitudine, era una cosa, un sentimento che senza non avrebbe vissuto.
Andava ed aspettava. Ma cosa aspettava? Aspettava la luna ed aspettava le stelle.
La luna, ai suoi occhi era un po’ esagerata. Evvia, così grande,poi ora tonda, ora metà, ora uno spicchio. La regina del Cielo di notte. Lui la lasciava volentieri al sole, la luna.
Ma le stelle? Più piccole sì, ma graziose, ferme ma pulsanti. Beh proprio ferme no, perché si muovevano anche loro, ma con più grazia, più lentamente, tanto che lui le poteva conoscere e seguire. Ci si poteva fidare, insomma.
Ma c’era una stella particolare che lui attendeva, una di cui gli aveva parlato il maestro, una che..che..neanche la luna. Era grande, luminosa, con una immensa coda lucente. “Se tu potessi acchiappargli la coda”, diceva l’anziano,” lei ti porterebbe via, in tutti quei luoghi di cui ti ho raccontato. Ora, noi sappiamo che Hamed era generoso, però quanta sofferenza vedeva tutti i giorni,quanta ne aveva patita e il futuro non sembrava migliore.
“Quando passerà”pensava il ragazzo”io la prenderò ed andrò via. Qualcuno sarà dispiaciuto, ma alla fine saranno contenti per me”.
Così pensava e si lambiccava il cervello per inventare un modo che gli avrebbe permesso di afferrare quella coda, perché la cometa (così si chiama quel tipo di stella) non avrebbe fermato la sua corsa per lui.
Il problema era serio e la soluzione una sola: imparare a saltare così in alto, quel tanto che gli sarebbe bastato ad allungare una mano per acchiapparla.
La sera, Hamed andava sotto la grande palma e saltava, saltava, saltava in continuazione e più in alto che poteva.
Il maestro gli aveva confidato la data di quando, più o meno, si sarebbe verificato quell’evento e, cribbio, non mancava molto.
La luna, noncurante, continuava a passare, ed il giovane non guardava più le sue stelle ma osservava la profondità del cielo in attesa di qualche bagliore, anzi, di quel bagliore.
Non avrebbe saputo più neanche dire se le stelle ci fossero tutte, o se ne mancasse qualcuna.
Le scimmie invece si divertivano moltissimo. Vedere quel buffo ragazzo che saltava, le riempiva d’ilarità. Facevano capriole in aria e poi si ruzzolavano per terra. “Ridete, ridete” gli diceva “fra un po’ vedremo chi rimarrà a bocca aperta”.
Era talmente impegnato che non si era accorto che una ragazzina, suppergiù della sua età, da qualche giorno lo osservava da dietro la grande palma.
Aveva la pelle ambrata, capelli folti e ribelli che la facevano sembrare un po’ selvaggia, che quando si riempivano di sabbia portata dal vento, hai voglia poi a farla andar via. Vestiva con delle tunichette colorate che mostravano due gambe forti ma belle; se Hamed avesse dovuto farci una gara di corsa insieme, non sono sicuro di chi avrebbe vinto.
Finché un giorno, fermatosi per il grosso affanno, la vide.
“E tu chi sei?” le chiese , in modo, a dire il vero, un po’ brusco “da dove vieni, cosa fai, mi spii?”
“ Mi chiamo Maisha” rispose non riuscendo a trattenere un sorriso “Mi hai fatto così tante domande in una volta sola che mi hai confuso”. “Sono nuova del villaggio e no, non ti spiavo, però mi sembri buffo e curioso. Cosa stai facendo?”. “Eh, sapessi” le disse con aria di sufficienza e strascicando le parole,“ è una lunga storia. Mica tanto allegra. Storia di dolori, sofferenze che scontiamo qui” aggiunse, sentendosi molto grande. “Raccontami la tua” lo invitò lei “Perché anche da dove vengo io non si vive d’allegria”.
Fu così così che Hamed incontrò Maisha e si raccontarono e si raccontarono, e prima piangevano, poi ridevano, poi si prendevano in giro. Insomma passò la notte e, al sorgere del sole, si salutarono perché la ragazzina disse che doveva proprio andare ed il nostro anche. Si diedero comunque appuntamento per la sera dopo.
Hamed si rese conto di non aver dormito, e un po’ confuso, in effetti, si sentiva. C’era però in lui un’energia nuova, che non aveva mai provato.
Trascorsero i giorni ed anche le notti ed il ritrovarsi, per quei due, era diventato un momento di grandi confidenze. Certo, dormivano anche, cribbio. E, immancabilmente, all’alba lei se ne andava.
Finì che passò anche un altro giorno ed il nostro si recò, come sempre, sotto la grande palma. Fece al solito i suoi esercizi di salto perché sentiva che il grande momento stava per arrivare e voleva essere pronto.
Quando la notte fu proprio buia, arrivò anche Maisha, e si sedettero vicini.
A Hamed era simpatica quella nuova amica, tanto simpatica che decise di confidarle il suo grande segreto. “Capisci” le disse “ è la mia grande occasione per andar via, per correre verso nuove oasi, e troverò la felicità” “Ti inviterei volentieri, sai” continuò “ ma tu sei una ragazza. Non so se ce la faresti” “e non so neanche se sulla coda c’è posto per due” si affrettò ad aggiungere.
Maisha sorrideva, ma non era un sorriso allegro, come la prima volta che si erano incontrati.
Era calata la notte, ma era calato anche il silenzio. Hamed guardava la volta celeste e si ricordò delle stelle, sue vecchie compagne. Forse erano un po’ imbronciate perché lui le aveva trascurate, ma loro lo avrebbero capito, forse. Le guardava e le continuava a guardare, le contava pure e c’era qualcosa che non lo convinceva: magari si sbagliava, ma ne doveva mancare senz’altro una. Certo, ma dov’era quella lì? Ed additava il cielo, ma alla fine del suo dito c’era solo del blu. Oh no, non lei, che era la sua preferita.
Cominciò a piovere, uno di quei violenti scrosci d’acqua che durano poco, e che in quel paese accadevano poco prima dell’alba. Ancora un attimo e avrebbe smesso di piovere ed il buio si sarebbe fatto meno intenso.
“Hamed. Guarda Hamed” senti Maisha che lo chiamava. Volse lo sguardo verso ovest e vide un bagliore lontano che si avvicinava piuttosto velocemente. Si alzò in piedi e tornò a guardare il cielo, là dove mancava la sua stella ( perché senz’altro quella era sua). Poi si voltò e guardò Maisha, ma non la vide, vide i suoi occhi, o meglio, vide la luce brillante dei suoi occhi. Tornò a lanciare uno sguardo là dove un buco si era riempito di blu e di nuovo osservò gli occhi di lei.
In quel momento una maestosa stella cometa passò, così vicina che non sarebbe stato necessario saltare per toccarla. Smesso di piovere, lungo l’orizzonte una striscia luminosa si faceva strada contro il buio della notte. Hamed disse “Non andare” e le porse la mano. Maisha vi mise dentro la sua e Hamed vide l’arcobaleno, e le montagne e gli animali buffi e non voleva smettere più.

Buon compleanno, Bali!  😀

65 thoughts on “La favola di Bali

  1. Se il tempo è prezioso …. ben venga un anno di più !
    BUON COMPLEANNO @BALIBAR !!!! 😀
    …. il sogno, non teme il tempo, ma lo travalica !
    @Bruno

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  2. Grazie.
    Oltre a questo non riesco a dire altro perché, come tu sai, sto andando al lavoro ed oggi, ahimè, sarò impegnato fino a sera tardi.

    Ma poi tornerò, promesso. 😀

    Lascio solo un video, uno quasi qualsiasi, tanto mi piace questo cantautore:

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  3. @Balibàr …. sempre giovane …. sempre rapidamente caro !
    Come il vento ….. 😀
    Ne senti il profumo … la carezza sulla pelle : respiri …. lui già non c’ è più ! :mrgreen:

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    • E’ questa?

      Bali è un vecchio amico di questo blog capitato qui in sordina e poi, tra un discorso serio e uno leggero, l’amicizia è cresciuta, fino a che non mi ha fatto la sorpresa di venirmi a trovare per conoscermi. E’ stato un incontro decisamente pieno d’emozione, da cui è nata (o forse era già nata prima, e l’ha solo rafforzata) un’amicizia fortissima che, a distanza di anni, ancora dura e continua a crescere.

      Purtroppo a un certo punto ha deciso di abbandonare la vita “blogghica”, quindi con i vecchi amici che piano piano hanno abbandonato e quelli nuovi che non l’hanno mai conosciuto, un po’ tutta la storia si è persa, ma per me è importante che il contatto non si sia perso nella vita reale, e sicuramente è un’amicizia fortissima.

      Speriamo continui, perché se dovessi perdere un punto di riferimento così importante non so come la prenderei…

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  4. Direi proprio di si, cara Diemme, mi sono imbattuto recentemente e mi risuona in testa, sebbene io preferisca canzoni come quelle delle Orme o dei Pooh (preferibilmente degli anni 70, oggi è più difficile ce ne siano di altrettanto belle)

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  5. Aggiungo una cosa, è una massima tradizionale africana letta or ora:

    “Una persona è una persona attraverso altre persone”.

    Voglio dire a Bali che io sono la persona che sono (nella parte buona intendo 😆 ) anche attraverso lui, e spero veramente che la cosa sia reciproca, mi auguro davvero di essere per lui un punto di riferimento importante come lui è per me.

    Tutti influiamo sugli altri, tutti cambiamo chi ci passa accanto. Sappiamo bene che un’interazione c’è sempre, ma non tutte sono lenimento dell’anima, non tutte ci lasciano serenità e la sensazione di essere cresciuti, di avere imparato.

    Ci sono persone che ti lasciano più ricca e altre più povera (non intendo in senso letterale), che ti comunicano che la tua vita ha avuto e continua avere un senso e altre che ti lasciano un senso di desolazione e inutilità.

    Insomma, spero che se desidera andare a vivere in un atollo paradisiaco, non sia per mettere migliaia di chilometri tra me e lui! 😆

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  6. Buon compleanno Bali 🙂 giacchè gradisci un po di musica per festeggiare il compleanno, ti(vi) dedico una bella canzone che ho scoperto l’anno scorso o l’altro anno non mi ricordo più…

    Diemme, un affetto così bello e ricambiato dà una gioia immensa ed è vero che alla fine ci si scopre migliori grazie a chi ha creduto in noi sempre 🙂 . Vi posso abbracciare entrambi?

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  7. Scusate, lascio Bali rispondere a voi tutti (dovrebbe essere nei pressi), e mi precipito a fare il comitato d’onore per D&R, finalmente tornato tra noi, e ricordargli che qui, nel blogroll, lui è sotto la voce “Link del cuore”, e che confermo e sottoscrivo che è ancora e sempre così.

    (@Exodus, non accusarmi di adulterio, l’affetto per D&R è enorme ma purissimo come l’acqua di sorgente 😀 )

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  8. Mi associo …. e senza dimenticare il nostro @Bali …. non posso che salutare ‘magna cum felicitate” il ritorno del nostro Amico ‘mai perduto’ Ser @Diendèrre …. 😀
    Essì, carissimo @Totson …. ci sei mancato tantissimo, pur essendo Tu sempre nei nostri pensieri ….
    BEN RITORNATO ALLE STELLE !!!!!!
    @Bruno ….

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    • @Bruno: beh, io non l’ho mai perduto… vi pare che l’avrei lasciato andare così, senza telefonargli, scrivergli, quasi quasi andarlo pure a trovare? 😀

      @D&R: guarda che è in programma una gita dalle tue parti, prima o poi… è un prima o poi molto elastico, d’accordo, ma ce la posso fare! 😀

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  9. Un buonasera a tutti e a tutti un grazie di cuore.
    Grazie anche a Diemme che ha spiegato esattamente qual è stato e quale è il mio rapporto con i blog.

    Tutto cominciò agli inizi del 2008, il primo anno di crisi economica e le prime casse integrazioni. C’era in me la voglia di comunicare, di leggere e di parlare.
    All’epoca ero quello che si definisce un “lurker”, che uno che lurka sa tanto di spione ma in realtà è un osservatore, solitamente attento e tendenzialmente timido o restio a mostrarsi.
    In realtà non ho mai smesso di navigare per il web alla ricerca delle parole altrui, perché il mondo non è fatto solo da quelli che la pensano come me.

    Così sulla mia strada incontrai Diemme e Diemmelandia e lì cominciai a venire allo scoperto.
    Penso che frequentare questi lidi mi abbia dato equilibri nuovi oltre alla soddisfazione di scrivere, esprimere opinioni e trovare qualcuno che mi ascolti, al di là del tempo di una semplice conversazione, perché più a lungo non sono facilmente sopportabile (o non lo sono i miei interlocutori. Oh mamma come invecchio male!)

    Poi capita, almeno a me è successo, che certe fasi si esauriscano o cambino semplicemente le priorità.
    Con Diemme l’ho sempre sostenuto che non sono un’anima blogga. 😀

    Così ora esiste questo strano paradosso per cui io conosco un po’ tutti i frequentatori del blog ma pochi conoscono me. Bè, non che vi perdiate poi granché.
    Ed è strano perché quelle rare volte che scrivo qui lo faccio con una certa familiarità ma che in qualcuno potrebbe far sorgere la domanda “…e da dove spunta questo? …Ma chi è?…”

    Diciamo che attualmente mi sento un po’ sulle posizioni di Exodus nel suo post “Scrittura”.
    Ah, Exodus, se capiti qui, sappi che che ti apprezzo molto, nonostante alcune diversità e spesso mi sentirei anche di poter dire che sento e condivido un certo tuo modo di pensare e d’interpretare il mondo (o la vita)

    Ehilà, cito Exodus che non c’è e trascuro il buon @Bruno. Grazie per tutte le cose molto carine che dici e che non manchi mai di scrivere. E’ vero appaio e scompaio con la velocità di un’illusione.
    Vabbè, fra Bob ed il Boss (che ce ne sarebbero da postare!) inserisco un altro “diversamente” ggiovane. 😀

    Molte grazie per gli auguri anche a Lucianele. Qualcosa ho letto anche di te. 😉

    Sergio Baldin che fai gli auguri sulla fiducia è un bel gesto. Direi che ormai sei un cittadino importante qui a Diemmelandia.

    Sabby, che a dire il vero ho un po’ trascurato negli ultimi tempi, ma che ha sempre portato begli spunti su cui riflettere. Grazie anche a te.

    D&R grazie per il bellissimo Fossati. Ora si è ritirato dalle scene: un uomo “difficile”, eh.

    Luisa, sai che penso che sei una persona molto lucida e precisa. Ma c’è qualcosa che è difficile cogliere, una donna intrigante, insomma. 😀

    Aquila, son sincero: massimo rispetto (come direbbe un ragazzino hip hop), per te e…per il tuo “harem” 😀
    Confesso di essere un tuo lettore “quasi” fedele e ti penso come persona che sa dosare molto bene saggezza ed umorismo.
    Grazie per la musica “lounge” che gradisco molto in alcuni momenti ma…il fatto che sia una rivisitazione di “parole, parole” di Mina, non nasconderà ancora una venatura sarcastica? Guardo se trovo “Buona sera Dottore” in una versione simile.
    Scherzo, ovviamente.

    Bene, direi di avervi sviolinati tutti quanti a sufficienza. 😀

    Di nuovo grazie e torniamo a fatti più seri, come i problemi dei dolori pettorali, no, pettoruti, no, insomma quella cosa lì di Diemme. 😀

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  10. Ehm ehm… ma insomma, così si fa? Ti avevo chiesto di scrivere che ero meravigliosa, fantastica e che avermi incontrata era stata la fortuna della tua vita, e tu così te la cavi? 😥

    Beh, diciamocelo, anche la Cytind che ti ho fatto conoscere è una mia “degna compara”, siamo proprio belli, non c’è che dire! (belli dentro, qualcuno anche fuori, ma adesso non stiamo a precisare chi cosa come :lol:).

    I miei pettorali? Sempre lì, però mi ricorderò che quando entrerò la prossima volta in chiesa mi dovrò coprire senza bisogno di solleciti 😆

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  11. Ma come, non si capivano tutti i complimenti rivolti a te scritti fra le righe?
    Seeee…e chi ti tiene tra le righe? (come personalità, intendo)
    😀

    In chiesa non ti ci porto, vedi mai che salti fuori qualche guardia papalina che mi multa. (perché si sa che è sempre colpa degli uomini: che non capiscono, che sono imbelli, etc.) 😀

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  12. Non confondere le acque. Sei tu che hai citato la chiesa e la necessità di coprirsi senza solleciti.
    Bè, magari, già che ci sei una benedizione non ti farebbe mica male. 😀

    Poi, e di questo mi scuso un po con tutti, sono reduce da una lunghissima giornata di lavoro, di quelle toste. Ci sarebbero potute essere molte cose da raccontare o puntualizzare. Tante mi son rimaste nella tastiera, spunti che ho raccolto e che poi ho perso, precisazioni in quello che volevo dire a qualcuno, ma mi è mancata e va via, via peggiorando, la mia lucidità.

    Chiedo venia e bonne nuit.

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    • @Bali: noi siamo sempre qua che aspettiamo spunti e precisazioni, con calma, quando ti sentirai meno stanco. So che ieri hai avuto una giornata che avrebbe ammazzato un cavallo, ma che t’importa, mica sei un cavallo! 😉

      Waiting… 😀

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  13. Ahimè, lucida e precisa solo a momenti. Sul lavoro quanto più mi riesce, per le altre questioni sono molto emotiva e me ne dispiaccio. A volte faccio delle c…e enormi, poi mi consulto col mio amico che mi riporta sulla terra con la sua razionalità, e finchè non rimedio agli sbagli, è solo ansia. Ma sto cercando di correggermi, anche se è difficile. Per il resto, nessun mistero, sono come la sora Maria perennemente con la parannanza, per estimatori del genere, ecco :mrgreen:

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  14. Ma … ehmm … mica è facile portare @Diemme in chiesa …. coprendola per evitare i peccaminosi pensieri di casti officianti e meno casti fedeli !!! 😦
    E’ una vecchia storia @Bali …. quella … ehm … della coperta ‘troppo corta’ : se le copri il davanzale, resta scoperto il lato B, se le copri il lato B 😯 rimane scoperto il davanzale …. e, a meno che la coperta non sia “di qualche centinaio di metri quadrati”, si corre sempre il rischio di lasciare scoperto qualcosa di aggettante della nostra formosa amica !!! :mrgreen:

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    • @Ser Bruno: sì sì, certo, tutti mi cercano, tutti mi vogliono, e io sono quasi vent’anni che sto sola, come te la spieghi?

      Non metterti pure tu a dire che sono io che non voglio…. 😯

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  15. Cara Diemme, questi che conoscono le dimensioni e l’effetto conturbante di quella o quest’altra parte di te, mi fanno un pò invidia!
    Però a me basta sapere che la parte di te, che non necessiterà mai di coperture, la sto incominciando a conoscere ed apprezzare pure io e tanto mi basta per sentirmi, pure io, un pò a casa da te!
    Ciao carissima e buon mercoledì!

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    • @Sergio: guarda che il Cavaliere non mi conosce di persona (ma colmeremo la lacuna a breve), lui scherza in base a vecchie leggende metropolitane…

      Cioè, un po’ matronale lo sono 😀

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  16. @Sergio …. invece conosco @Diemme benissimo …. e non sono @Cavaliere …. ma @Cavaliereerrante !!! :mrgreen:
    E non me ne potrebbe fregare di meno, se il tempo e le disavventure ( che lei ha comunque risolto sempre con grande dignità, sia di Persona, sia come Donna … ) hanno un poco appesantito ( a quanto dice lei …. quando le prende la fregola della dieta 😯 ) le sue curve, poichè il tempo stesso mi ha abituato a guardare una Donna “per intero”, e cioè “fisico + anima”, imparando io che, dove il tempo abbia tolto qualcosa al corpo, con maggior generosità ha accresciuto la valenza dell’ anima, su questo non ho dubbi !!!
    Dunque, mi permetto di dedicare a @Diemme i versi di @Dante ( Purgatorio – Canto XXII – versi 69-71 )
    Amica mia …..
    Facesti come quea che va di notte,
    che porta il lume dietro e sè non giova
    ma dopo lei ….. fà le persone ghiotte !!! 😀
    @Bruno …

    Ps. Mi scuso se sono andato off topic, ma il festeggiato @Bali ( ehmm …. ma ‘ndò sta ?!? ) mi ha dato lo spunto parlando di multa per esposizione di “pettorali” diemmeschi in chiesa !!! :mrgreen:

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    • @Bruno: uno di questi giorni ti vengo a trovare. Mi farò accompagnare da Attila, visto che t’è simpatico 😀

      (Naturalmente porterò anche Sissi)

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    • @Luisa: 😀

      Io dico pure “Ama chi t’ama e segui chi ti chiama”, anche se sono dura a lasciare andare chi ho amato e, forse, m’ha amato. Giustamente bisogna lasciare andare, bisogna che la vita continui, ma il cuore gonfio di dolore è un fardello che pesa assai 🙄

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  17. Ci credo che quel fardello pesi, ma prima o poi ti scoprirai leggera leggera come non avresti mai creduto di poter essere.Te lo dice una che come te ha faticato a lasciar andare, ma poi è successo e si sta decisamente meglio 😉

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  18. Di nuovo qui e, ahimè, di nuovo tardi come orario ma son periodi in cui, quando c’è lavoro, è difficile dire di no ( anche nel senso che se sei dipendente e per di più operaio diventa “quasi” imposto).

    Quindi ringrazio Valentino per gli auguri senz’altro ben accetti.

    Poi, via, è sempre l’occasione per quattro simpatiche chiacchere off topic. 😀

    @Luisa: è tanto che mi frulla per la testa l’idea di scrivere qualcosa sul “viaggiare leggeri”, un modus vivendi da rivalutare.
    Poi però mi manca la partenza giusta (e anche il tempo e poi la voglia e poi devo far questo e quest’altro…); magari una sorta di vademecum come in “Turista per caso”. 😀

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  19. Quando ti senti ispirato, scrivi 🙂 . E’ sempre interessante guardare la vita anche da un’altra prospettiva attraverso gli occhi un uomo. Non posso parlare per tutte le donne,ovviamente, ma penso che tendenzialmente viaggiamo cariche di pesi, perchè proprio non ci riesce di lasciare a casa niente. A volte è un male, ci viene un mal di schiena incredibile, arriviamo stravolte, vorremo buttare la valigia con l’intero contenuto. Altre volte ci diciamo meno male che mi sono portata tutto, vedi che serviva? La via di mezzo sarebbe la scelta più saggia, forse 🙄

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    • @Bali: tu vuoi festeggiare con una napoletana verace senza pastiera e caffè? E non dimenticare che Rosigna è anche un’ottima cuoca, chissà com’è buona la pastiera fatta con le sue mani!

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  20. Eccomi!!!!! Oh, caro Bali … sapessi come sono mortificata!!!! Il giorno del tuo compleanno ti ho pensato tutto il dì … con la voglia di venire in questi lidi a concretizzare il mio pensiero … ma purtroppo non ce l’ho fatta … come non sono riuscita a fare tutta una serie di cose.
    Ma oggi voglio farti gli auguri in maniera decente, con caffè e pastiera, che per ora rimangono un tantino virtuali, sebbene la speranza di farteli assaggiare per davvero un giorno sia sempre viva.

    Auguri quindi a te Carissimo Bali … per quanto io ti conosca pochino, so che sei una persona speciale, e chissà se un giorno, nelle infinite possibilità che la vita riserva, ci sia anche quella di incontrarti di persona.

    CIAOOOOOOO e … auguri di Buona Pasqua (ovviamente in ritardo) a tutta la community!

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    • @rosigna: che piacere leggerti, e che nostalgia per quando eri ospite fissa (dove c’è rosigna c’è casa 🙂 ).

      Trasmesso il messaggio a Bali, spero lo avremo quanto prima su questi schermi (e speriamo pure di averlo quanto prima a Roma, che comincia a essere tanto il tempo che manca o, almeno, tanto per me 😉

      Buona Pasqua-Pasquetta-weekend anche a te e a family 😀

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  21. Ohilà, Rosigna. Ben ritrovata. Ma calpesti suolo italiano? Perché mi sembra di ricordare che un po’ di tempo fa postavi dall’estero.
    Non so perché ma t’immagino, chessò, a New York?

    Comunque grazie degli auguri per il compleanno ed altrettanti auguri a te per questa Pasqua e, prima che suoni il gong, buona Pasquetta.
    Ciao. Bali

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    • @Bruno: e tu non mi puoi mica mettere questi video mentre io sono inchiodata a casa, e al massimo sono uscita per andare al centro commerciale!!! 😯

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  22. Al Centro commerciale …. uscita per ….
    CENTRO COMMERCIALE ?!? 😯
    Embè ?!?
    Vuoi mettere ???
    Dove possa condurti la fantasia, che in te è “ciclotimica ed autorotante” ???
    Altro che le Seychelles di @Bali e @Rossy !!! :megreen:

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  23. @Bali …… !!! 😯
    Diable dunomme ….
    Freddino il posto, ma …. ehmm …. very erotic, muy spinto, mucho hermoso …. ‘sto posto qui !!! :mrgreen:
    @Bruno …
    Postescritto : ma la nostra amica ‘sognante’ …. non avrà freddo costì ?!?

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  24. Perdona il ritardo. Ho calcolato male il tempo che mi occorreva per la preparazione della pastasfoglia… Ancora amici?

    Scappo via 🙂
    p.s. Thanks. Non aggiungo altro 🙂

    Buongiorno Diemme, torno appena finisco, ok? 😀

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  25. Lo sapevo che ti sarebbe piaciuta 🙂 I dolci alla cannella sono la fine del mondo, poco ma sicuro. Morire per morire, è meglio dopo una sana scorpacciata!

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    • Io veramente mi riferivo a un post che conosci, “Uomini sì”: vorrei morire tra le loro braccia piuttosto che davanti a una torta pannosa! 😀

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