E detto l’ho perché doler ti debbia! (Dante Alighieri)

crocifissione-mario-evangelista.jpg Non me ne hai risparmiata una. Né i silenzi, né le parole.

Ma le parole sono state più dure. Perché lo sconcerto dei silenzi poteva dar luogo a qualsiasi interpretazione, e generavano vuoto, ma non “quel” dolore. E il vago dolore senza nome, è diverso dal dolore con un nome, e la terribile paura di perderti non urlava come la consapevolezza di averti perso.

“Com’è andato il week end? Il mio alla grande”. Così mi hai detto che c’era un’altra. Ti ho detto, sgomenta “Spero che se ci fosse qualcosa me lo avresti detto in un altro modo”.

E invece no. Me l’hai detto proprio in quel modo.
“Finalmente ho una persona che mi vuole bene, a cui voglio bene, a cui dedicarmi”.

Non mi hai risparmiato neanche “la mia dama è caliente”.

Una volta chiamavi me “bella dama”.

Ma forse non ti sei accorto che non stavi parlando di “lei” con l’amico con cui giochi a calcetto.

O, scientemente, “detto l’hai perché doler mi debbia”? Perché, se cosi è, ti devo dare vittoria piena. Alla grande (più o meno come il tuo week end, ma io mi sono divertita di meno).

Una cosa però volevo chiederti: sicuro che fossi io il nemico da abbattere? Perché, sai, ho proprio l’impressione che il nemico sia dentro di te.

Comunque, se il nemico ero io, puoi cantare vittoria: colpita e affondata.

Alla grande.

35 thoughts on “E detto l’ho perché doler ti debbia! (Dante Alighieri)

  1. Tranquilli amici, è datato. L’ho pubblicato perché ero stanca di ritrovarmelo tra le bozze. Perché la primavera è arrivata, e il fatto che continui a piovere significa che il cielo ha ancora qualche ultima lagrima da versare: ma è primavera. I peschi sono già fioriti, l’aria è comunque più tiepida, e comunque, nel sangue, si sente l’ansia di vivere, la voglia di fare, rinascere, costruire.
    Quest’anno lo voglio dedicare a me stessa. Voglio cullarmi, gratificarmi e coccolarmi.

    Alla grande.

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  2. Carissima, una volta un amico mi ha detto:
    “io non considero la donna come una bistecca! Il cuore di una donna è come un giardino con un cancello. Se ti viene aperto devi aver rispetto per ogni singolo fiore. Puoi sentirne il profumo. Accarezzarlo. Osservarlo quanto tempo vuoi. Ma non puoi coglierlo a meno che non sia lei a donartelo. Camminare in questo giardino è cosa da fare con delicatezza….”
    E’ evidente che esistono uomini che invece su quel giardino non solo ci camminano, anzi direi ci pascolano, ci razzolano male predicando bene e potrei continuare all’infinito elencando variopinti tipi di nefandezze.
    Tuttavia mi piace sottolineare come in questo tipo di partite non ci sia mai un vincitore e un vinto, non credere che tu l’abbia persa la partita, secondo me hai guadagnato molto più di quanto tu creda.
    Da persona esterna e non coinvolta direttamente, ogni volta che leggo un tuo scritto che riguarda il soggetto in questione, mi viene da dire “ma che c’entra Diemme con lui…boh proprio non ci arrivo”. Vi vedo come l’acqua (tu), trasparente, limpida, fresca nonchè dirompente e travolgente (pensa all’acqua di una cascata) e l’olio (lui) vischioso, opaco, fermo.
    Potranno mai mescolarsi acqua e olio?
    (perdonami se mi sono fatta prendere la mano e se mi sono spinta in qualche “giudizio” di troppo…)

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  3. Perdonarti? TesorElle, il sostegno di un’amica è sempre un dono impagabile. Solo che le amiche tendono sempre a vedere te una meraviglia e lui uno st****o che a dire indegno è dir poco. Probabilmente non è così. Un ragazzino con la sensibilità di un elefante, questo sì. Ma vischioso no. Opaco forse. Fermo perché la vita l’ha immobilizzato. Su una cosa però hai ragione: può darsi che non c’entrassi un tubo con lui. E il mio problema è stato che, in fondo al cuore, l’ho sempre saputo.

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  4. Infatti proprio per questo ho scritto “perdonami” perchè di solito non mi piace inserirmi in un contesto di cui conosco soltanto una faccia della medaglia, avendo ascoltato solo una campana si finisce per essere parziali e non obiettivi.
    Però stavolta ci sono cascata dentro con tutte le scarpe…sarà perchè ci rivedo tanto di me in certe cose che racconti che non riesco a trattenermi.
    E quel tuo “E il mio problema è stato che, in fondo al cuore, l’ho sempre saputo.” mi fa riflettere…non poco.

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  5. In realtà, cara Elle, è che lo sappiamo sempre. Come sempre sappiamo quando invece la “persona” è quella giusta: ma capita poi che ci si presenti davanti sotto spoglie improbabili, e ci spaventa.

    *** Le vie del Signore sono infinite: è la segnaletica che lascia a desiderare! ***

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  6. Comunque temo che la mancanza di segnaletica sia voluta, per farci sviluppare il senso dell’orientamento. L’ “intelligenza spaziale” è una delle varie “intelligenze” che Howard Gardner ha identificato nell’essere umano: pare che le donne ne siano decisamente meno dotate.

    *** “identificato nell’essere umano”: beh, mica in tutti! ***

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  7. Oh quello lo faccio già mia cara…
    Non è la prima volta che uso il mio o il tuo blog come valvola di sfogo, solo che magari le sembianze dello sfogo sono celate dentro post o interventi con un argomento centrale apparentemete diverso…
    Che poi però a ben guardare, per chi sa veramente guardare non solo con gli occhi ed andare oltre le righe scritte, c’è, c’è sempre!

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  8. Sì, quello con Cher. Neanch’io ricordo perfettamente la trama, ma ricordo le atmosfere, ricordo una ragazza scialba che stava sposando un omuncolo scialbo giusto per non rimanere zitella, quando alla fine, all’improvviso – sempre rigorosamente sotto mentitissime spoglie – gli si presenta l’amore. E lei rinasce, diventa bellissima, gioiosa, persino imprudente. Cerca di contrastare questo sentimento, anche se ormai è palese che la possiede completamente perché, come gli ribadisce lui “siamo destinati a innamorarci della persona sbagliata e dannarci l’anima”.

    Ma poi, perché la persona giusta dovrebbe essere quella sbagliata? E, soprattutto, perché quella sbagliata dovrebbe essere quella giusta?

    *** Che dicevamo di Marzullo? ***

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  9. Qui ancora non c’è…ma sta arrivando: la pioggia!

    Arthur attento a darci spago che se ci dai spazio noi poi prendiamo pane e companatico 😉

    Diemme mi sa che me lo devo rivedere bene quel film…
    Alla domanda marzulliana vorrei avere una risposta, ma non ce l’ho. Però se mi guardo intorno vedo che ci sono persone che a quella domanda sembrano aver avuto la risposta giusta.
    Che si tratti di intuizione o di pura casualità, fatto sta che qualcuno gioca ed è già servito, altri sono costretti a chiedere in continuazione il cambio carta…ma il poker d’assi non arriva mai!
    Non so se sono stata spiegata…

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  10. Pane, companatico, ma qui non si era a dieta?

    E poi, la persona giusta, la persona sbagliata…carissime, non siete un po’ troppo complicate stamane? Sempre a parlare di uomini, questi poveri uomini: l’uomo, questo sconosciuto!!!

    Evvabè, scusate dell’intrommissione (mm=m), vi lascio sole a discutere il da farsi, ché sino a quando ci sono io in giro…scappano tutti via.

    *** Mi fate un fischio quando lo trovate? (quello giusto, Diemmuccia e Elluccia mie…) ***

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  11. Ma allora sei come tutti gli altri! Ci offri la tua spalla, la tua mano, il tuo braccio, e poi ti dilegui dicendo che lo fai per noi! Pfui, e doppio pfui!

    *** Non ti illudere: scappavano molto prima che tu apparissi all’orizzonte! ***

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  12. @Diemme: riprendo dal commento 22… Touchè!

    @Arthur: per quanto mi riguarda il discorso può tranquillamente esulare dagli uomini ed estendersi ad un ambito più ampio, ovvero “le carte giuste” non necessariamente sinonimo di “uomo giusto” può essere letto anche come occasione giusta.
    Tuttavia…sai com’è:
    ********l’uccellino in gabbia se non canta per amor, canta per rabbia********

    Bon apétit…per te Diemme in versione “light” 🙂

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  13. Tempo fa mi fece visita un rappresentante di una (non) nota ditta di aspirapolveri, che mi voleva mollare un improbabile attrezzo che con colpevole sfrontatezza e/o disperazione lui definiva aspirapolvere. Si lasciò andare a chiacchierare, e mi disse di essere il re delle occasioni perdute. Aveva frequentato una prestigiosa università con quelli che poi sarebbero diventati i nostri politici più noti, ma lui vendeva – anzi tentava di vendere – aspirapolveri. Mi diede molto da pensare: mi fece precipitare in un vortice di pensieri ottimistici/pessimistici, del tipo “i treni perduti non ripassano più” o “ne passano altri, magari più lussuosi e che ci conducono a una destinazione migliore”.
    Fatto sta che ho visto gli uomini più belli e le donne più valide rimanere soli. Ho visto persone illuminate e competenti occupare posti umili, con sopra di sé bestioni analfabeti. Ho visto tante cose che mi fanno pensare che avere tante possibilità equivale a non averne nessuna, che chi per tante mani viene servito pensa che sarà sempre domenica, e quando arriva il lunedì è troppo tardi per tornare indietro, mentre chi vede le carte buone una volta nella vita, chi arriva alla domenica dopo una settimana di schiavitù, si gioca il tutto per tutto su quelle carte e si gode la bella giornata, ottenendo di più di persone più dotate, o più fortunate, o entrambe le cose.

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  14. a proposito…non potevo prevedere la pioggia. Qui c’è sole da tutta la settimana, con una piccola pausa giovedì. C’è caldo, i prati sono in fiore e il caval mato indossa un simpatico vestitino. Ora vado a sentire le ultime novità

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  15. Breve breve l’immersione non è stata… è stata una situazione particolare che ha avuto conseguenze non commisurate ai fatti oggettivi, e persino strane da spiegare a chi non ha provato la stessa cosa. Ho trovato solo una persona che ha passato una situazione analoga, ma in un contesto personale completamente diverso: comunque è stata l’unica che ha capito il mio stato d’animo, almeno per la parte che lo accumunava al suo. Che poi uno sia adulto, si imponga di razionalizzare, di dare alle cose il peso che hanno, e abbia una testa che gli imponga di sopravvivere, è un’altro discorso.

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  16. “Ama ragazza, ama perdutamente e, se ti dicono l’amore è peccato, ama il peccato e sarai innocente. (James Douglas)

    Non so se c’entri qualcosa su questo post ma mi andava di dedicarte(ce)la, stasera…

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  17. Nel mio caso sarebbe stato più giusto “ama l’innocenza e sarai peccatrice”…

    Ama l’innocenza, e quando scoprirai che era peccato,
    ti sconvolgerà la mente, come quella del naufrago che si cibò della sua anima, e lo scopri solo quando fu tratto in salvo.
    E fu allora che salvo non fu più, che fu inutile averlo salvato, cercato, aspettato. Continuò la sua mente a cercare la ragione, ma ogni volta che ricordava quel peccato, quello che aveva creduto immacolato, tutto il suo corpo urlava al Signore di averne pietà.

    *** Serataccia (con tanto di delirium tremens) ***

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  18. Pingback: Cara Diemme… (sull’amore virtuale) | Diemme - La strada è lunga, ma la sto percorrendo

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