La vera ricchezza

Bambino con cane

Preso da fb:

Un padre ricco, volendo che suo figlio sapesse che significa essere povero, gli fece passare una giornata con una famiglia di contadini
Il bambino passò 3 giorni e 3 notti nei campi.
Di ritorno in città, ancora in macchina, il padre gli chiese:
– Che mi dici della tua esperienza ?
– Bene – rispose il bambino….
Hai appreso qualcosa ? Insistette il padre
1 – Che abbiamo un cane e loro ne hanno quattro.
2 – Che abbiamo una piscina con acqua trattata, che arriva in fondo al giardino. Loro hanno un fiume, con acqua cristallina, pesci e altre belle cose.
3- Che abbiamo la luce elettrica nel nostro giardino ma loro hanno le stelle e la luna per illuminarli.
4 – Che il nostro giardino arriva fino al muro. Il loro, fino all’orizzonte.
5 – Che noi compriamo il nostro cibo; loro lo coltivano, lo raccolgono e lo cucinano.
6 – Che noi ascoltiamo CD… Loro ascoltano una sinfonia continua di pappagalli, grilli e altri animali…
…tutto ciò, qualche volta accompagnato dal canto di un vicino che lavora la terra.
7 – Che noi utilizziamo il microonde. Ciò che cucinano loro, ha il sapore del fuoco lento
8 – Che noi per proteggerci viviamo circondati da recinti con allarme… Loro vivono con le porte aperte, protetti dall’amicizia dei loro vicini.
9 – Che noi viviamo collegati al cellulare, al computer, alla televisione. Loro sono collegati alla vita, al cielo, al sole, all’acqua, ai campi, agli animali, alle loro ombre e alle loro famiglie.
Il padre rimane molto impressionato dai sentimenti del figlio. Alla fine il figlio conclude
– Grazie per avermi insegnato quanto siamo poveri !
Ogni giorno, diventiamo sempre più poveri perché non osserviamo più la natura, che è l’opera grandiosa di Dio.

14 thoughts on “La vera ricchezza

  1. Eh… c’è povertà e povertà: una povertà “ricca”, contadina, e una povertà povera, urbana; c’è una povertà autosufficiente e serena, e una povertà disperata, che aspetta elemosina o peggio… la differenza è abissale.
    Tutto ciò rende chiaro quanto sia deleterio per l’uomo il distacco dalla natura e dalla terra.

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  2. “o Serafinooooooo….. difendi tu, difendi tu, la nostra libertà. La libertaaaa!”

    a parte gli scherzi, ricordo nonna, una contadina, che sembrava esser più ricca di noi cittadini.
    Un bacio

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  3. C’è molta poesia…non l’avrei fatta dire ad un bambino, non è necessario, perchè sono gli adulti che dovrebbero credere che stiamo impoverendo, soprattutto le generazioni future e che solo la natura ristabilirà gli equilibri quando sarà satura di questa umanità abbastanza ipocrita.

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  4. Abitando in campagna ed avendo vissuto in gioventù esperienze pressapoco come quelle del ragazzo, ora dovrei dire le stesse cose di ERGATTO, cioè che non è più una situazione poetica, come quella del racconto, anche se, secondo me, sempre meglio dell’abitare in città.
    Ciao carissima Diemme, buona serata e buon inizio di nuova settimana!

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