The winner is…

Ci sono dei momenti, quelli più significativi della tua vita, in cui ti passano davanti tutti i momenti cruciali, quelli in cui hai dovuto prendere una decisione, di fronte a quel bivio della vita drammaticamente sempre senza indicazioni.

Quando, dopo la proclamazione di mia figlia, dottore in medicina e chirurgia a pieni voti, ho scartato la corona d’alloro e gliel’ho posta sul capo, non vi dico che emozione.

Mi sono ripassati davanti quei mille momenti, da quando io, ragazzina di tredici anni, passai tutta l’estate a lavorare per guadagnarmi i soldi per l’università, e così avrei fatto per tutti gli anni a seguire, fino al diploma, conseguito con un anno di anticipo, sempre sperando che quell’anno risparmiato fosse il mio margine di manovra per l’accesso agli studi universitari. Della mia “Notte dopo (quella) degli esami” vi ho parlato in altro post, un sogno mai realizzato, fino ad arrendermi davanti a una sorte che contro questo sogno era sembrata accanirsi più e più volte, fino allo sfinimento.

E poi quell’altro giorno, quella prepotenza di un uomo che non accettava di essere lasciato, e ha dato te come frutto, concepita in un momento difficile, in cui la mia azienda era in crisi, il mio mutuo alle stelle, la mia salute provata, tuo padre assente.

Inutile negare che avevo paura, tanta, e non ringrazierò mai abbastanza il cielo di essere sempre stata contro l’aborto, perché in quelle circostanze forse qualcuna avrebbe preso – sulla paura del momento – l’autolesionistica e aberrante strada più facile, mutilando se stessa del bene più grande al mondo.

E ricordo il rimboccarmi le maniche senza sosta, il quasi svenire per la stanchezza, le corse per andarla a riprendere in tutte le scuole in cui la segnavo perché, con un lavoro la cui sede veniva spesso spostata e la mancata possibilità economica di ricorrere a una scuola privata o a una baby sitter, me la portavo dietro ovunque andassi, iscrivendola alla scuola più vicina, o a quella con l’orario più lungo, prescuola, postscuola, tutti li abbiamo fatti.

E nel postscuola rimaneva spesso da sola, con maestre e bidelle che si lamentavano davanti a lei: “Ma quando viene la madre a prenderla?”, “Ma non ce l’ha una madre questa?”, e lei si nascondeva mortificata in un armadietto, mentre io correvo, correvo, correvo…

Ricordo un giorno che tardai dieci minuti, e una bidella non vi dico come mi urlò contro. Presi mia figlia, me l’abbracciai e uscii, e poi in macchina scoppiai a piangere senza ritegno, con mia figlia che mi chiedeva perché.

Oggi mi sento la persona più forte e più grande del mondo, che ha avuto ogni successo e ha sbaragliato tutto e tutti, perché sì, certo, il traguardo di questa splendida laurea è suo, lei ci ha messo la sua bella testa, il suo bel cuore, un’inaspettata disciplina, notti insonni di studio, ma lei è stata al volante di una macchina che io ho costruito pezzo per pezzo, che ha percorso una strada che ho asfaltato a mani nude centimetro per centimetro, per cui la guardo negli occhi e mi dico “The winner is… “

Tutt’e due amore mio, tutte e due, fianco a fianco dal primo istante della tua vita ❤ .

19 thoughts on “The winner is…

  1. Che dire? MI hai fatto piangere! Complimenti a Sissi per lo splendido traguardo e a te perché sei stata brava, non ti sei arresa di fronte alle difficoltà e hai continuato a costruire pezzetto dopo pezzetto quella macchina senza la quale il viaggio di Sissi non sarebbe stato possibile. Naturalmente questo viaggio continuerà ricco di soddisfazioni per entrambe. Un abbraccio. ❤

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  2. Tesoro, non ci sono le parole, tu le hai dette tutte, c’è solo un abbraccio forte a te e a Sissi, la vittoria della vita, del coraggio e dell’amore di entrambe, la speranza che quelle e quelli come voi alimentano contro tutto e tutti, la rivincita, attraverso la passione e la grinta di questa bambina amata e voluta, anche di quelli rifiutati e di cui non sapremo mai le cose meravigliose che sarebbero stati e avrebbero fatto.
    Vai, Sissi, bellissima, azzurra, sorridente e incoronata di alloro: hai una lunga e importante strada davanti, potrai cambiare la vita di molte persone, e anche la tua e quella della tua famiglia cambierà per ognuno dei pazienti che incontrerai.
    Ricordo ancora mio padre raccontarmi, con le lacrime agli occhi, di aver tenuto in vita per qualche mese in più una sua piccola paziente leucemica dandole il proprio sangue di giovane e sano neolaureato. Lo ricordo passare in ospedale a vedere i suoi pazienti anche fuori dai suoi turni, di notte, di domenica, a Natale, perché i più gravi, i più anziani o i più soli avessero tutte le attenzioni necessarie e non si sentissero abbandonati in un ambiente estraneo. Ricordo certe sue fulminee diagnosi salvavita, tipo quella (spero di ricordare bene) di un tumore del sistema extrapiramidale in una signora che andò a farsi vedere un piede perché le sfuggiva una scarpa mentre saliva in tram.
    Tutte queste cose ce le raccontava la sera a cena, e noi le vivevamo con lui; anche noi figlie, così, siano state formate dal crescere nella presenza coinvolgente di questo suo lavoro, e mai ci siamo lamentate quando lui non c’era, perché sapevamo l’importanza di ciò che faceva.
    Ogni giovane che si avvia ad essere un medico è una speranza e un punto di forza per la società, per i suoi e per se stesso: possa tu avere il modo di realizzare tutto ciò che può darti questo lavoro meraviglioso in cambio di quello, tanto, che tu gli darai.
    E comunque… hai acquistato una paziente!
    Cyt.

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  3. Sembra un romanzo. Bellissimo! Complimenti ,valorosa guerriera. Mille auguri per un brillante avvenire di Sissi. Divulgo nella mia pagina di fb. Grazie

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  4. Ecco… la vita tradisce, estrania da se, crea solitudine e lacrime solitarie, e ferite che non si rimargineranno mai, solchi nell’ anima incancellabili, e ancora lacrime e cuori infranti, e sogni spezzati al sorgere dell’ aurora, e sofferenze, e morti violente in ogni dove ….
    Poi, d’ un tratto, quella stessa vita traditrice premia i nostri sacrifici …. e ci fà volare ad un traguardo che nemmeno in sogno avremmo potuto immaginare !
    Potevi Tu, intrepida Diemme, quando correvi col fiato corto per pagare il mutuo, quando penavi perchè non saresti stata in grado di andare a prendere Sissi all’ asilo nido, quando la solitudine era la tua unica, amara compagna …. immaginare che un giorno avresti vista, incoronata d’ un serto d’ alloro, la Dottoressa Sissi e vederla disquisire coi suoi illustri esaminatori ‘da pari a pari’ ???
    Ebbene, oggi tutto questo è realtà : certo non cesseranno le sofferenze, i turbamenti, i momenti difficili che vi sembreranno non passare mai …. ma non sarai più sola in questo groviglio impetuoso che chiamano “vita” : sarete in due a lottare, in due a penare insieme …. in due a vincere ancora !
    Un abbraccio ‘stretto stretto’ ad entrambe !
    Bruno

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  5. Ma che bel post che hai fatto (non che altri fossero di meno, ma questo è veramente un capolavoro).
    Che bel sfogo di una Donna, di una Madre, che dopo tutte le trappole della vita che ha dovuto superare (sola), riesce infine a vedere l’obbiettivo principale realizzato. E quando dico obbiettivo principale non mi riferisco ad una laurea qualunque. Ma vedere il suo frutto, la sua essenza, realizzare una delle imprese più importante della vita. Sua.
    Cara D, sei riuscita a far sentire anche a noi – anonimi lettori – le tue emozioni, la tua fierezza, il tuo orgoglio. Ma non solo, hai anche condivisa con noi la tua rabbia (su una bidella poco sensibile), o su delle “maestre” imbecilli e pettegolanti. Sono quelle persone che sanno giudicare male una madre single, ma poi riempono i fazzoletti di lacrime guardando “C’è posta…” False.
    Abbiamo gioito con te nel vedere tua figlia superare un sogno da te mai realizzato (idem x me).
    Ci siamo sentiti disperati anche noi sul discorso economico che prevedeva un futuro grigio. La tua stanchezza nel lottare senza arrendersi, perché – non è cosi? – non c’era un alternativa. O forse si… quella di arrendersi. Ma tutto ciò comportava che Sissi avrebbe avuto meno possibilità di emanciparsi. Forse… meno delle tue.
    Quindi…. non non c’era alternativa.
    E’ ovvio, anche lei ha avuto la sua “testardaggine” nel lottare, nel non mollare, nel fare le cose bene. Ma tutte queste cose sono attributi che li hai piantati TU, nel suo carattere.Quindi il tuo merito è anche qui.
    E (concludendo) nel finale ti dico che se a te vengono in mente le parole del titolo di questo post “The winner is…”, a me invece mi vengono

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  6. Congratulazioni a Sissi e a Mamma Diemme!
    Un grande traguardo per entrambe.
    Ancora ricordo il post che scrivesti quando lei volle affrontare le preselezioni per Medicina “…e che poteva scegliere Sissi? Il corso più lungo, più tortuoso, più complicato…”) Beh, eccola qua la tua bellissima neodottoressa medico!
    Auguri auguri auguri !

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  7. Cavolo! Mi hai fatto lacrimare.
    Ho sentito tutte le emozioni del mondo nel mio cuore.
    Ti abbraccio forte, anche se virtuale spero ti arrivi.
    Una grande lavoro d’amore non poteva che dare un grande traguardo.
    Complimenti a tutte e due, vi abbraccerei allo sfinimento.
    ❤ ❤ ❤

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  8. Ciao DM, congratulazioni per tua figlia! Che bella donna che hai cresciuto e sapere che è dottore in medicina in questi tempi in cui si prega di avere qualche medico in più mi si scalda il cuore. Le difficoltà sono tante nella vita. Credo che la maggior parte delle persone vivono delle difficoltà per arrivare ad essere alla pari degli altri. Si, alla pari, perché se avessi avuto una madre o qualche soldo in più quella figlia al post scuola non ce l’avresti lasciata. Però la vita è piena di ostacoli, piena di difficoltà. Lo è per alcuni ma non lo è per altri però quello che hai vissuto ti ha reso oggi orgogliosa e fiera. Vuoi mettere una figlia dottoressa dopo tanti sacrifici e vuoi mettere una figlia di papà che ha avuto tutti gli agi? Certo, qualche pizzico di fortuna non sarebbe stato male, forse tante volte avrai imprecato perché agli altri si e a te no. Ma ce l’hai fatta lo stesso, e addirittura anche nei tempi pattuiti!!! Mi auguro che questa tua figlia possa intraprendere un brillante percorso, una carriera che le dia tante soddisfazioni, non solo dal punto di vista economico quanto sociale. E non ti nego che quello della laurea è solo l’inizio… ora arriverà la vera gavetta. Stalle vicino che i tempi duri non sono finiti, ma saranno più facili da superare. Un abbraccio DM!

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