Christiane F., la sua seconda vita

Christiane F. la sua seconda vita

A volte, delle storie che leggiamo sui giornali o ci raccontano in tv, ci chiediamo come andrà a finire, peccato che, dopo essere salite all’onore della cronaca, spesso si dileguano nel nulla. Non è colpa della gente che dimentica, della sua indifferenza o memoria corta, sono i giornalisti semmai che mollano l’osso, e noi che potremmo fare?

Mi ricordo quel libro crudo che fu “Christiane F. Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino”: lo lessi tutto d’un fiato, agghiacciante, una porta sull’inferno, inferno che per qualche motivo troppi giovani si vanno a cercare e con il quale sono costretti a convivere, o per il quale sono costretti a morire.

Ma il primo libro di Christiane F. si chiude con una speranza, lei ospite dalla nonna, lontana dal mondo che l’aveva rapita e rovinata, e oramai sulla strada di una sana redenzione, in seno alla famiglia, in un contesto bucolico.

Non andò così. Sentii qualche anno alla radio una notizia di sfuggita, che Christiane, diversamente da quanto il libro aveva lasciato intuire, non ce l’aveva fatta. Ho sentito solo questa frase: francamente, credevo fosse morta.

E invece no.

Qualche giorno fa, in occasione di una passeggiata in libreria, mi capita sotto gli occhi il libro di cui riporto l’immagine: credetemi, mi sembrava di aver visto un fantasma! Pensate che, prima di comprarlo, ho chiesto alla libraia di farmi una ricerca su Google per verificare che fosse veramente lei, veramente viva e che, insomma, il libro non fosse una fregatura!

E sì, è viva, e ce l’ha fatta. Salvata da suo figlio, e forse pure dal suo primo libro, i cui proventi le hanno permesso di non cadere in stati più bassi di abiezione (mi riferisco a delinquenza, rapine, prostituzione e affini, anche se non ne è stata del tutto immune).

Salvata dal figlio che però le hanno tolto.

E’ stata una brava madre Christiane, per quello che poteva essere una nella sua condizione. E’ stata brava anche nell’essersi rassegnata e aver capito, per amore, che il figlio stava meglio altrove.

Bel libro, che mi ha tenuto incollata fino all’ultima pagina. Se vi interessa leggerlo, e siete delle mie parti, posso regalarvi la mia copia, la mia casa oramai è satura che anche un libro fa la differenza.

29 thoughts on “Christiane F., la sua seconda vita

  1. Pe’ li fonneli ?!? 😯
    E starebbe qquì a fà lo scemo der villaggjo, ortre che a sputtanàmme quale er tuo 1° lettore/commentatore ?!?
    None … sora @Djè … te lo ripeto sinceramente : AVANTI COSI’ … pe’ li seguenti motrivi :
    1°) perchè li poste ‘a sfonno umano’ ce fanno bbene, ce fanno discute’ pe’ cose serje … ergo ce fanno cresce’ ;
    2° perchè quanno te bbutti drento a ‘sti temi …. te scordi de queli chjodi che cjài sempre in capoccja, e che te fanno soffrì assai !

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    • Soffro comunque, parlo d’altro, ovviamente, la vita va avanti, mica sto ferma all’angoletto a piangere, ma non c’è un solo istante in cui io non sia lacerata dal distacco che sono stata costretta a subire e, caro cavaliere, è già programmato un post commemorativo a un anno dalla lite

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    • Lo so, caro Bruno, che vorresti che ne uscissi, sono forse io che non voglio. In un certo senso – essendo lui totalmente impazzito – mi sembrerebbe di essere io a tradirlo e abbandonarlo, cosa che non merita.

      Ricordo quel racconto di quell’uomo che andava tutti i giorni a trovare sua moglie malata di Alzheimer, e ci andava anche se stava male, se pioveva, in ogni situazione. Gli chiesero se fosse così indispensabile, se lei ne avrebbe sofferto se lui non fosse andato. Lui rispose che la moglie neanche lo riconosceva e non si accorgeva che fosse lì. “Ma allora”, gli chiese sorpreso l’amico “non capisco, perché tanta pensa per andare?” e lui gli rispose: “Lei non ricorda chi sono io, ma io ricordo chi è lei”. La stessa cosa è per Xavier, identica: lui non ricorda chi sia io, ma io ricordo chi è lui.

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  2. Ah … se ti capisco, mia dolce Amica, e quanto pagherei per poterti estirpare dal cuore “quello” amico, così improvvido e infojato, che preferì inzeppare piuttosto che mantenere quella tenerezza, e quella stima, che Tu gli avevi donato “a prescindere” ! Certo, è vero che ti prendo non di rado per i fondelli ( ed è, francamente, una bella, deliziosa presa … ), ma lo faccio specialmente quando annuso l’ aria di un tuo post, e subito capisco ‘a pelle’ che Tu, anche se hai appena iniziato il percorso del Labirinto di Cnosso, vai cercando la tua meta, che non è il feroce Minotauro, bensì il mansueto @ginevro ! E tornando con la mente a quei luoghi incantati dove nacque la nostra Civiltà, mi dico : “Ah … che capovolgimento del Mito : se infatti @Diemme incontrasse il feroce Minotauro, avrebbe pur sempre la possibilità che, uccidendolo, guadagnerebbe l’ uscita, e quindi la libertà, mentre incontrando il belante @ginevro, anche ammesso che avesse l’ impulso ad ucciderlo, non avrebbe nessunissima possibilità di tornare libera” ! 😦

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    • Oh no, io non ho alcun impulso di uccidere lui, abbensì lei, quanto mi piacerebbe tirare il collo a quella vecchia gallina (probabilmente, a questo punto, pure gallina impalmata). Poteva fondare la sua storia sulla gioia, e invece l’ha fondato sul dolore (e non solo mio!). Mal gliene colga, anche se non credo ci sia giustizia a questo mondo (ma perché non ne parliamo il 31, sul post dedicato?).

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  3. Bene per lei che è riuscita ad uscirne ed alla sua maturità e consapevolezza nell’accettare il distacco da suo figlio. è un bel gesto d’amore. Buon fine settimana!

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  4. E, in tale attesa speranzosa, noto che Tu, quando ti inebri del ricordo di “quello” tuo amico, contraddici te stessa ! 😯
    Infatti hai scritto che, ove mai ti trovassi nel Labirinto di Creta e ti imbattessi nel belante @ginevro, che dovresti uccidere per uscire fuori da quel mortale percorso, ebbene Tu non lui sopprimeresti, bensì @PdF !
    E sic faciens, cosa ti aspetti ?!?
    Forse che il vedovo, irritato al max per la sottrazione del suo bucatoio ad opera tua, ti porti fiori & champagne ?!?
    Noooono, bella mia, quello ti sputerebbe a un occhio e schizzerebbe fuori da ogni tua portata …. e così lo perderesti comunque per sempre ! 😥

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    • Tu confondi lo scopo: io non eliminerei la Pelodicapra sperando in un ritorno di Ginevro (impossibile per vari motivi), la eliminerei perché merita di essere eliminata: poi un bel sospiro di sollievo, “Giustizia è fatta!” e al labirinto ci penseremo poi.

      Ginevro non potrà mai tornare, perché il mio amico non esiste più, non è che come nei cartoni Disney o nei film fantasy che se elimini l’artefice del maleficio il maleficio scompare: una volta che hai fatto certi passi, solo un profondo processo di meditazione e riflessione potrebbe riportarti indietro, e questo è indipendente dalla presenza o assenza di Pelodicapra, non continuiamo a darle più importanza di quella che ha, non ce l’ha tutto ‘sto potere!

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  5. Dici ?!? 😯
    Pelo di Fi@@, non ce l’ avrebbe tutto ‘sto potere ???
    Ahi … smemorella mia, ti sei scordata che fosti proprio Tu a scrivere, facendone un post mirato, che “TRASCINA PIU’ UN PELO DI FI@@ CHE UN CARRO DI BUOI ! :mrgreen:
    Postescritto : ovviamente, TUTTI NOI MASCHIETTI FUMMO D’ ACCORDO ! 😀

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    • Sì, ma a parte quel potere, che hanno pure le capre, come mi dicono che in una certa regione d’Italia i pastori ben sappiano, di potere umano ne ha davvero poco!

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  6. Mmmh …
    Per una strana propensione dell’ anima maschia che, più si tenti di celare la femmina, e più se la configura, e per una comprensibile invidia femminile che tende ad imbruttire ciò che invece è bello e appetibile, più Tu mi descrivi come “pelosa & caprigna” la @PdF, più io tendo a configurarmela come davvero imperdibile, al punto da vederla più leggiadra del duo @Kidman & @Theron !!! 😀

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