Caro cavaliere, e che ti devo dire? Sono stanca, tanto stanca. Arthur non c’è più, Giuseppe non c’è più, mio padre non c’è più, Otello non c’è più… tutti quelli che sono stati i pilastri della mia vita non ci sono più, Xavier sono oramai cinque anni che non dà notizie.
Mia madre pilastro della mia vita non lo è mai stato, ma se ne sta andando pure lei, e così malamente, che se devo pensare che quello sarà il quadro della mia vecchiaia, altro che sconforto!
Sono stanca cavalie’, sono stanca.
Così ho appena risposto al Cavaliere Errante, e queste mie parole spiegano anche la mia assenza da queste pagine.
In realtà c’è stato il lockdown a cambiare un po’ le cose, perché prima ero talmente intrappolata nel sistema, talmente “automatizzata” nelle mie azioni, che neanche avevo il tempo di guardare dentro me stessa e permettermi di essere stanca.
Il lockdown, con conseguente smartworking, mi ha regalato circa quattro ore al giorno di vita. Mi ha regalato sonno, riposo, eliminato l’ansia del correre, correre, correre ma… questo tempo ha aperto altri spazi, mi sta impedendo di fare lo struzzo, lascia spiragli aperti anche a sogni e a desideri.
Ho sognato un uomo qualche giorno fa, una persona che conosco (tra le altre cose libera). Ancora ho addosso il calore di quell’abbraccio.
L’ho risognato una notte successiva, eravamo su un velivolo, un piccolo divanetto ai posti di guida, e sorvolavamo il mare, paesaggi bellissimi…
E’ questo che la sfiancante routine aveva soffocato? Il bisogno di un amore?
Ne parlavo con Cytind, e diceva che potrebbe non essere un buon segno, desiderare un compagno quando proprio non si ha altro da fare e no, direi che la questione va contestualizzata diversamente, la stanchezza, la routine, siamo in un ingranaggio che ci stritola, ci fa soffocare i nostri bisogni primari, dormiamo male, senza sogni o con sogni agitati, mangiamo male, senza capire così, senza accorgersi del sapore e senza neanche cercarlo, e viviamo senza amore, che al solo pensiero ci sembra solo un dovere in più.
E sì, sono stanca, vorrei volere, vorrei volare, vorrei voler volare, magari su quel piccolo velivolo, stretta a chi mi ama, sorvolando distese d’acqua limpida, spiagge forse deserte ma anche no, cosa importa, nel cielo limpido, che cosa fanno gli altri laggiù…