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Creative Commons Attribuzione-Non commerciale-Non opere derivate 2.5 Italia License .
Ma al di là delle licenze, chi vive scopiazzando gli altri e facendo passare per proprie le parole altrui, è a mio parere la quintessenza della nullità, e ne dà (e se ne dà) la prova con le sue mani.
[...]preferisco l’antica distinzione tra aggressività e vigore, tra violenza e forza. La violenza è distruttiva, la forza costruttiva, la violenza è morte la forza è vita, la forza è buona e la violenza è cattiva, la forza valorizza, la violenza prevarica, la forza è giusta, la violenza ingiusta.(Raffaella Frullone)
" Il soldato prega più di tutti gli altri per la pace,
perchè è lui che deve patire e portare le ferite
e le cicatrici più profonde della guerra . "
(Generale Douglas MacArthur)
Mentre piangevo, un pianto udìi altrove …
e lacrime mischiai con altri …. ancora,
non nata all’ orizzonte era l’ aurora,
poche le stelle … e buio in ogni dove .
Mi feci cavalièr …. e fui errante,
vagabondai sul mare, al monte e al piano,
sfuggir volli al dolore e andar lontano,
smarrirmi sulla stella più distante !
La notte venne e poi venne il mattino,
ma quel dolore dentro non cessava …
la vita e il tempo intanto trascorreva,
soffrire è forse scritto nel destino !
(Cavaliere Errante)
«"Ma perché il saggio non perdonerà a nessuno?". Stabiliamo ora anche che cos’è il perdono, e ci renderemo conto che non può essere concesso dal saggio. Il perdono è la remissione di una pena meritata. Perché il saggio non debba concederla, lo spiegano più estesamente coloro che trattano questo argomento specificatamente: io, per essere breve, come conviene in un processo che riguarda altri, dirò:
"Si perdona a colui che doveva essere punito; ma il saggio non fa nulla di ciò che non deve fare e non tralascia mai nulla di ciò che deve fare: perciò, non condona la pena che deve infliggere. » (Lucius Annaeus SENECA)
"Esistono solo due cose
che possiamo perdere. Il tempo e la vita.
La seconda è inevitabile, la prima imperdonabile".
« L'abitudine è la più infame delle malattie, perché ci fa accettare qualsiasi disgrazia, qualsiasi dolore, qualsiasi morte.
Per abitudine si vive accanto a persone odiose, si impara a portare le catene a subire ingiustizie, a soffrire, ci si rassegna al dolore, alla solitudine, a tutto. L'abitudine è il più spietato dei veleni perché entra in noi lentamente, silenziosamente e cresce a poco a poco nutrendosi della nostra inconsapevolezza, e quando scopriamo d'averla addosso ogni gesto s'è condizionato, non esiste più medicina che possa guarirci.»
(Da “Un uomo”, Oriana Fallaci)
"È come avere un gran fuoco nella propria anima e nessuno viene mai a scaldarvisi, e i passanti non scorgono che un po' di fumo, in alto, fuori del camino e poi se ne vanno per la loro strada."
Vincent van Gogh (cit. In Vita e opere di van Gogh, di Frank Elgar)