Mi sono resa conto a un certo punto di sostenere, con la massima convinzione, due idee:
1) un mondo senza confini
2) Il diritto e dovere di difendere i propri confini.
A un certo punto queste due idee mi sono suonate, quantomeno da un punto di vista lessicale, opposte, e mi sono chiesta se non fossero incoerenti i miei pensieri, e la risposta è che no, assolutamente non lo sono, perché libera circolazione non significa perdita d’identità, perché difendersi dall’invasione non significa non accettare ospiti o conviventi, perché se amo i tortellini e la lasagna non sto sostenendo che non debbano esistere il kebab o i sufganiòt o che io non debba mangiarli, ma che i tortellini e la lasagna devono continuare ad esistere e non accetterò in alcun modo che vangano banditi o sostituiti.
Se sono una donna pienamente femminile e che difende il suo essere donna, non significa certo che non mi voglia unire a un uomo e formare con lui una famiglia. Se sono fiera della mia età non significa che disprezzi giovani e anziani.
Insomma, sono per la convivenza armonica, contro ogni forma di prevaricazione e omologazione.
A me sembra più che coerente, e a voi?
Diemme - La strada è lunga, ma la sto percorrendo 