Il discorso era con mia figlia, e si parlava in genere della perdita di memoria. Io dicevo che mi rendo conto che sto perdendo colpi, e lei rincalza con il fatto che conduco una vita senza stimoli e avrei bisogno di uscire dalla mia “comfort zone”: se, lalléro, non ci penso proprio!
Intanto gli stimoli ce l’ho, se non altro perché lavoro e il mio lavoro non è proprio facilissimo, ci vuole intuito, concentrazione, memoria, oltre che competenze ovviamente, ogni intervento è una sfida di analisi, induzione e deduzione (oltre che di public relations…), non è che mi annoi.
In sottofondo, conferenze di Alessandro Barbero, noto storico, appassionanti e coinvolgenti, e prima di questo avevo seguito una serie di corsi on line sulla piattaforma Federica Web Learning di cui già vi ho parlato.
Insomma, non è che sia proprio al livello di vita priva di stimoli ed elettroencefalogramma piatto!
Inoltre, diciamocelo, sto benissimo, come si suol dire, come amo dire, “In pace con gli uomini e con Dio e padrona della mia libertà”: non ho problemi di insonnia, tocco il letto, crollo e faccio sogni suppongo piacevoli (dico suppongo perché al risveglio non li ricordo più), un tetto sulla testa ce l’ho, due risparmi che se mi fa male un dente me lo posso curare ce l’ho, mia figlia si è laureata magna cum laude e al momento è indipendente, cosa voglio di più della vita?
Io sono una di quelle filosofe che pensa che per essere felici non bisogna avere quello che si vuole, ma volere quello che si ha, e io apprezzo tutto quello che fa parte della mia vita.
Mia mia figlia dice che sono infelice, e mia figlia è donna d’onore.
Mia figlia dice che mi devo “buttare”, e io penso a tutto quello che ho passato in vita mia, e certe volte mi sarei buttata sì, ma dalla finestra! Ovviamente sto esagerando, in verità non ho mai avuto particolari tendenze suicide, ma certo che di momenti brutti ne ho passati tanti, e ora che sto bene MA PERCHÉ MAI DOVREI ANDARMELA A CERCARE???
La perdita di memoria è legata all’età ed è assolutamente lecita, non penso vada legata ad una mancanza di stimoli che non mi sembra ti siano di deficit. Certo potresti uscire di più, frequentare persone più spesso, ma se stai bene così, che problema c’è? L’importante è che tu non te la stia “raccontando” ma che sia reale che stai bene così 🙂
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Mia figlia sostiene che me la stia raccontando, anche se io cono convinta di no.
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Forse un 20% te la racconti, un 30% ci credi, ed il resto lo sai perché hai maturato abbastanza anni per conoscerti?
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Forse ti vorrebbe vedere più “entusiasta”, i figli sono così, non hanno imparato ancora ad apprezzare quella serenità pacata che ti fa stare bene 😉
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I giovani credono che gli stimoli occorra cercarli fuori , ma sappiamo che non è così.
Il cammello beve quando ha sete, diversamente non lo puoi convincere.
Chi ha fatto alcuni studi, è ossessionato dalla comfort zone e pensa che a piccoli o grandi passi, la vita sia solo una salita da percorrere, invece la vita è essenzialmente una bella cosa da vivere.
I “bravi” sociologi contemporanei (specialmente americani) ritengono che non debba esistere una comfort zone, che tutti devono avere mete, che ogni individuo deve perseguire una “mission”, Tutto bello, tutto buono, ma alcool e droga scorrono a fiumi, ci sarà un motivo?
Nessuno sarà lasciato indietro! Bell’enunciato, ma se tutti restassimo un po’ più “indietro”, almeno per riflettere, magari nessuno si sentirebbe “inadeguato”.
Visto che citi Oscar Wilde, citerò Sergio Bamberén : “ama ciò che sei per come sei, non metterti mai a confronto con gli altri”.
In fondo se vogliamo restare liberi, dobbiamo anzitutto evitare le gabbie mentali.(questa non è una citazione).
Un abbraccio
Giancarlo
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No, no, “buttarti” proprio no, magari solo affacciarti un po’.
🙂
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Forse è quel momento della vita in cui noi figli iniziamo a preoccuparci per i genitori, come loro hanno fatto con noi. E come un genitore vorrebbe vedere i figli felici, anche noi ce lo auguriamo… solo che a volte si ha bisogno di cose diverse, e lo si capisce col tempo 🙂
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Dipende da cosa si parla. Ci sono cose dove o si resta lontani o si resta sempre un po’ “impelagati”, per esempio se si parla di relazioni con un uomo (nel tuo caso, se sei etero).
Ma la vita non è solo quello.
Probabilmente tua figlia si riferiva a… un po’ tutto , mentre il tuo cervello ha capito solo “un altro uomo”.
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No, guarda, è il tuo di cervello che ha capito “un uomo”, io ho capito esattamente quello che intendeva, cioè, per l’appunto, un po’ tutto.
Anzi, ti dirò, per quello che la conosco e per quello che lei conosce me, l’ultima cosa che intendeva era proprio un uomo (ma comunque sì, sono etero).
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Beh, allora ha ragione tua figlia.
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Lo so.
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hai ragione e forse c’è un tempo per buttarsi ed uno in cui godersi i frutti delle proprie fatiche… io che mi sono “buttata” tanto nella vita ringrazio ogni giorno di averlo fatto perché ora ho pochi rimpianti e tante gioie e gratitudine per ciò che ho e non mi “butterei” più… anche se anch’io ho dei cali di memoria sopratutto soffro spesso di anomia 😁
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Sì, è proprio così, c’è un tempo per tutto, e forse i tempi non si susseguono ordinatamente l’uno dietro l’altro, ma si alternano, saltano il turno, ritornano. Comunque, dopo questo post, è successo giocoforza che dovessi uscire dalla mia comfort zone, in quanto l’azienda mi ha “costretto” a un lavoro diverso.
Ti dirò, alla fine è stato anche piacevole.
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Buon anno amica mia! 🙂
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Buon anno a te caro Wwayne!
Un po’ in ritardo, ma dicono che per tutto gennaio gli auguri di buon anno si possono fare 😉
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Ma certo, poi io e te siamo così amici che i tuoi auguri li avrei accolti con piacere anche a Febbraio! 🙂 Grazie per la risposta! 🙂
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