Non darmi anche tu parole

Non mi dare anche tu parole, quelle che so da sola, come quella signora sconosciuta che sull’autobus mi disse “Che ci vuole a dimagrire, dia retta a me, basta mangiare di meno, e muoversi di più”, ma che bella scoperta, io non lo sapevo, pensavo che si dimagrisse seduti in poltrona mangiando cioccolata.

Aveva ragione Bruno, lui che era depresso, e che s’incazzava se gli parlavi di cielo azzurro e di uccellini che cinguettano, perché a uno depresso non importa nulla del cielo azzurro e degli uccellini che cinguettano, e così uno grosso, cui non va di camminare, vorrei vedere te ogni volta che ti alzi per andare a prendere un bicchiere d’acqua se dovessi sollevare un incudine di 30, 40 kg, vorrei sapere quanto sarestii solerte ad alzarti o se ti terresti la sete, e se ti verrebbe voglia, visto che è una bella giornata, di portarti l’incudine a passeggio con le ginocchia che ti fanno male.

Vorrei vedere te se ti andrebbe di specchiarti nelle vetrine, che ti restituiscono un’immagine che non conosci, se ti andrebbe di guardare quegli abiti sfiziosi che non fanno per te, e non solo perché non c’è la taglia, perché tanto ti starebbero male comunque.

Vorrei vedere te ricostruire mille volte, e poi perché, il mondo pare vedere solo i diritti degli ingiusti, tutti assolti fuorché gli innocenti, gli unici da penalizzare e da non capire. E’ un mondo che perdona il peccatore, non l’innocente, guardatevi “Scipione detto anche l’Africano”, capirete quello che voglio dire.

Non ne posso più di buoni consigli, come se ne avessi bisogno, la so tutta la teoria, forse manca solo la motivazione, e che uggia quel parentame che con la mano tesa al lato della bocca, quasi a indirizzare meglio le proprie parole, tante volte prendessero un’altra strada, ti ripete col tono tra il rivelatore della grande verità e l’accorato “Non è per l’estetica, è per la salute!”.

Ma va? Ma tutte queste scoperte dell’acqua calda le brevettate? Io al posto vostro lo farei, perché l’acqua calda è utile, c’è da diventarci ricchi!

Mi è stato più utile lui, lui, quando con il suo sorriso meraviglioso, senza sentenziare, ma semplicemente essendone una testimonianza vivente, mi ha detto “Bisogna amare la vita”.

A volte, persino, mi riesce.

30 thoughts on “Non darmi anche tu parole

  1. Ho letto. Taccio perchè non c’è da aggiungere nulla alle tue chiare e precise considerazioni. Un abbraccio forte e mi associo a chi ti ha detto ” Bisogna amare la vita”

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  2. La parole …. mica sono inutili !
    Nel Vangelo, ad esempio, c’ è scritto : In principio erat Verbum, et Verbum erat apud Deum !
    Confesso che quella “parola che era presso Dio” … non la capivo proprio .
    Poi, con lo studio del Greco, capii che Parola = Logos ( in Latino … Verbum ), e Logos non solo ha il significato di “parola detta”, ma, soprattutto, vuol dire “Spirito Creatore, Principio di tulle le cose”, e per questo Logos può stare soltanto accanto a Dio !!! 😀

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  3. E’ proprio così e soprattutto la cosa essenziale è iniziare a fregarsene, di tutto e tutti! Tu mi hai visto, sai come sono e quindi che posso dirlo, il problema è anche il mio, ho provato di tutto ma non c’è verso quindi amen….e sto bene, ho le analisi che vanno bene, nessun asterisco e a 62 anni fra poco non devo prendere nessuna medicina, quindi va benissimo così!

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    • Il mio problema è un po’ diverso, nello specifico è proprio che me ne frego, anzi, quasi quasi mi piaccio pure di più così. Il problema è che non ho interesse alla linea, non ho interesse a vestire, ma non ho neanche interesse a uscire, fare un viaggio, frequentare, Il mio problema, se dovessi diagnosticarmelo io, è anche la routine, avere permesso a me stessa di sedersi a una sedia a fare la stessa cosa per trent’anni, senza più interesse per niente e per nessuno. Insomma, non è proprio una situazione facile. Non vorrei neanche pensaste che io sia triste o infelice, assolutamente, calma piatta, emozioni zero, interessi zero. Per quanto riguarda le analisi, io qualche asterisco ce l’ho, ciononostante sono almeno due anni che non vedo un medico – a parte la mia bimba, s’intende – e l’ultima volta che l’ho visto mica è stato per una visita, solo per la vaccinazione antinfluenzale e antipneumococco perché mia figlia mi ha obbligato. L’unica persona che mi risveglia alla vita è mia figlia, però uno si porta dietro quella croce del padre e due anche la sua scarsa partecipazione alla gestione della casa è per me ulteriore momento di demotivazione e sconforto. Per certi versi anche lei soffre di una certa mancanza di entusiasmo, per la quale mi sento terribilmente in colpa, e credimi, ne ho tutti i motivi.

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    • Il problema è proprio quello, le parole lasciano il tempo che trovano. Però lo sai che in passato, ti parlo di decadi fa, quando ero molto giù, mi aiutò molto l’ascolto della musica classica e la lettura di libri di psicologia che mi aiutarono a capirmi. Purtroppo ora si può dire che non mi sia più concessa fare nessuna delle due cose. Come dire, è complicato.

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  4. Cheppoi mi domando : ma perchè, cara Diemme, Tu, e un tempo – se ben mi ricordo – anche Sabby cominciavate a lamentarvi del peso eccessivo, mettendovi subito a dieta, in un regime alimentare che, dopo un mese di semi-digiuni, vi faceva calare il peso di ben 100, 120 grammi ??? 😳
    ABBASSO le diete imposte alle donne ansiose che, a forza di privazioni, vorrebbero farle sembrare “manici d’ ombrello” …. EVVIVA invece le belle e ricche pappate … almeno una volta al mese ! 😀

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    • Cavaliere, io capisco che il mio posto può dare adito a fraintendimento, ma il mio problema non è il peso, ma proprio il fatto che non me ne freghi niente, neanche davanti allo spauracchio della malattia, e non solo non m’importa del peso, ma neanche di nient’altro a parte mia figlia che in questo momento è il mio unico legame alla vita. Però dentro di me la voglia di vivere, di essere diversa c’è, ed è tanta. Una volta che dovesse scattare questa molla, tutto il resto si risolverebbe.

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    • No, non intendevo che non mi sono liberata dai chili, non mi sono liberata dalla delusione, non mi sono liberata dalla poca voglia di investire in affetti (sono 23 anni che sono sola – ammesso e non concesso che i precedenti potessero definirsi in compagnia – vorrà pure dire qualcosa?).

      Dei chili mi libererò, oramai sono arrivata a un punto che devo per forza, che Dio me la mandi buona.

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  5. Guarda Diemme, mentre mantengo l’ invito a te di “adelante Pedro …. sed cum judicio”, tolgo invece l’ aggettivo “errante” …. e lo sostituisco con CERTO : ce la farai certamente Amica mia, anche se di quella tua ciccia, su cui ragionarono @Aquilanonvedente, @KaloJanni, @KingJo, @Rossigna, e tanti altri/altre ancora, sarai Tu la prima ad averne nostalgia ! 😀

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    • Ma io sarei contenta per il cicciottella, se vedi pure l’immagine che ho messo al lato del mio blog, la ragazza cicciottella e magra, a me piace decisamente di più quella a sinistra, ma cuore e polmoni non la pensano nello stesso modo.

      Per il resto spero sì di vivere contenta, a prescindere! ❤

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  6. Ho atteso a lungo prima di commentare questo post, perché tocchi (anche nelle tue risposte ai vari commenti) diversi temi quotidiani che mi sono comuni, dal dover sopportare con educato fastidio i consigli non richiesti di coloro a cui sembra sempre non costi nulla elargirli come se avessero la verità in tasca, al lasciarsi scivolare a tratti la vita addosso come in una sorta di apatia, all’annosa questione dei chili di troppo o (come direbbero quelli che se intendono) dell’aspetto ponderale. Ai primi, cerco con sempre maggiore sforzo di costanza e applicazione di rifarmi ai preziosi insegnamenti di quell’ormai universalmente riconosciuto maestro zen noto alle folle con il nome d’arte di Zerocalcare, che invita a rispondere a coloro con un pacato ma ineluttabile “machivvesencula” 😀
    Sul secondo tema ho da poco letto un articolo interessante, ricco di spunti in molti dei quali mi ritrovo, e che desidero condividere con te: https://www.ilpost.it/2021/04/29/psicologia-illanguidimento/
    Per quanto riguarda il terzo tema, infine, passo la palla al tuo post successivo. Ci risentiamo là 😉

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    • Intanto grazie per i tuoi interventi “corposi” che danno davvero soddisfazione! ❤

      Ho letto l’articolo e sì, potrebbe essere una giusta definizione di un certo stato d’animo, nel mio caso dovuto non al lockdown per covid ma, probabilmente a un lockdown di fatto da eccesso di doveri senza nessun sostegno. Giusto il messaggio del maestro zen, il fatto è che bisognerebbe inciderlo per non doverlo continuare a ripetere dalla mattina alla sera a tutti i saggissimi consiglieri (che poi più sono fuori dalla tua realtà, quando non proprio idioti e sprovveduti, più consigliano).

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    • Non c’è di che! La soddisfazione è reciproca, visto che manco del dono della sintesi e sono felice quando vi sia chi apprezzi la mia… “corposità” 😀
      Quanto all’insegnamento dell’amico Calcare, ci potremmo far fare una bella maglietta 😉

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    • Beh, io quella scritta la sprigiono dal mio sguardo ogniqualvolta qualcuno mi dà un consiglio. Quello che mi dà fastidio è che anche ignorarli o rispondere malamente è qualcosa che risucchia energia, e ogni tanto per stanchezza ti prendono e lì sta la loro vittoria.

      Per esempio, tanti e tanti anni fa riuscii a raggiungere il peso forma (vabbè, ero tre o quattro chili in più, ma comunque stavo una favola) e mia madre, cui ogni volta che mi vedeva stare bene pigliavano gli scompensi, piangeva giorno e notte perché stavo morendo di fame (se andiamo a vedere le tabelle ero addirittura otto kg di più di quanto previsto per la mia altezza, ma per lei ero anoressica e prossima alla fine).

      Era un periodo in cui stavo veramente tenendo duro con l’alimentazione, ma ero attaccata molto duramente su tutti gli altri fronti ed ero in equilibrio davvero precario. Lei sempre singhiozzando si rivolse a mia zia – una zia con cui non ho mai avuto un rapporto speciale – e lei si assunse l’onere di farmi “il discorsetto”. Nnostante la mia risposta perentoria e sgarbata, fu la goccia che fece traboccare il vaso: mi lasciai andare e da quel momento non mi ripresi mai più. Un’altra guerra di sfiancamento di mia madre fu quando, separata da mio marito, iniziai una storia con un altro uomo, libero, capace, innamorato. Anche lì ci mise qualche anno per metterci in ginocchio, ma alla fine ce la fece.

      Questo per dirti che a volte non bastano magliette stampate, e non basterebbero neanche maglioni, cappotti, cappelli e vessilli di ogni genere: è la storia della goccia che scava la roccia, è solo questione di tempo, la roccia può essere grande e forte quanto vuoi, ma alla fine il logoramento è inevitabile.

      Rigorosamente per il nostro bene, s’intende 👿

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    • Ne so qualcosa, credimi. E penso di poterti capire senza dover fare troppo sforzo di immaginazione. A noi tocca essere saldi come rocce e fluidi come acqua a giorni o addirittura a momenti alterni. Ma quando ci si riesce, sai la soddisfazione (nonché lo scorno per quegli altri, prossimi o meno che siano)!

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