“E méttete ‘a mascherina!” “‘a mascherina gnornò gnornò!”

Oggi fuori dal’ufficio postale è quasi scoppiata una rissa.

Una signora, decisamente esaurita, certamente paranoica, ma CHE AVEVA ASSOLUTAMENTE RAGIONE, stava con le braccia alzate per impedire che le persone le si accostassero a meno di un metro e cazziava di brutto quelle che le si avvicinavano senza mascherina.

Sui modi, per carità, posso anche discutere ma, ripeto, AVEVA RAGIONE.

Per troppa gente le regola valgono per gli altri, come si osa pensare che loro possano essere portatori di virus? E poi fa caldo, la mascherina non si sopporta!

Ebbene, cari signori, vi do una notizia: noi che la indossiamo siamo di carne e ossa come voi, sentiamo caldo come voi e ci dà fastidio quanto voi e più di voi (visto che la indossiamo).

E’ vero che all’aperto non è obbligatoria, ma è comunque obbligatoria la distanza di sicurezza, e invece vedo che i cittadini si dividono in due categorie: quelli che la indossano E cercano pure di mantenere la distanza di sicurezza e quelli che, oltre a non portarla, ti si buttano addosso alitando.

Perché dobbiamo sopportare questi incivili?

Eravamo in fila fuori dall’ufficio postale, portavamo quasi tutti la mascherina e comunque tenevamo la distanza prevista.

Sullo stesso marciapiede transitavano persone senza mascherina, che praticamente ti si strusciavano per passare (siamo all’aperto è vero, ma se la strada non è libera o tiri su la mascherina o passi sull’altro marciapiedi). Poi c’erano persone in fila, pure senza mascherina o con la mascherina ridicolmente sotto al naso (la metto anch’io così quando non è previsto che la tenga, mi è più comodo che toglierla del tutto) che continuavano a premere come se la fila diventasse più breve a stare col fiato sul collo alle persone in coda.

Insomma, c’è tanta inciviltà, tanta superficialità, tanto menefreghismo. Indossare la mascherina è un doveroso atto di rispetto verso il prossimo, che non va messo inutilmente a rischio.

Tornando allo scenario di stasera, una tizia senza mascherina passa davanti alla signora “attenta” per recarsi al Postamat e quella s’arrabbia. Invece di scusarsi, visto che AVEVA PALESEMENTE TORTO, le risponde male, le dà della pazza furiosa e, come ciliegina sulla torta, ripassando le tossisce in faccia per sfregio. La signora ossessionata scoppia a piangere e se ne va.

Io spero che la “tossitrice” si becchi davvero qualcosa e si passi qualche settimana – o perché no, qualche mese – al reparto terapia intensiva dello Spallanzani, così, tanto perché capisca di cosa aveva paura la signora “matta” e a che rischio l’ha esposta.

Indossare la mascherina è un atto di civiltà, di rispetto e di generosità nei confronti del prossimo ma, oltretutto, è pure un obbligo.

Che qualcuno dovrebbe provvedere a far rispettare.

35 thoughts on ““E méttete ‘a mascherina!” “‘a mascherina gnornò gnornò!”

  1. Quando dici ” metti la mascherina” c’è da lamentarsi e non rispettare una piccola regola quando dici ” stai a casa” c’è da lamentarsi e si esce. Ormai il buon senso non esiste più. Nonostante la pandemia la gente mi vuole salutare con il bacio, cosa che appena si avvicinano mi allontano e mi guardano come se avessi problemi. Io i problemi li ho sicuramente con loro, che non capiscono. Quindi questa signora ha fatto solo bene

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    • Sì, capita anche a me, ma come mai la gente ha tutto questo bisogno di sbaciucchiamenti, per lo più pure ipocriti? Cosa devono esorcizzare, la paura della malattia? E la esorcizzano andandosela a cercare ed eventualmente causandola agli altri?

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    • E’ una tentazione che abbiamo in molti, ma non sembra sia praticabile. Oramai la difficoltà quando esci è fare lo slalom tra la gente, senza contare i troppi esercenti di attività alimentari che sono i primi a non indossare la mascherina.

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    • Io sono uscita solo per andare a Sulmona qualche giorno fare visita a mio padre, vedere le mie sorelle e andare sulla tomba di mia madre morta durante il lockdown, motivo per cui non c’è stato il funerale e non sono andata neanche per la sepoltura. Poi non sono più uscita.

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  2. Mi domando : ma perchè vanificare questi tre mesi di sofferenze ( con migliaia di morti … ), facendo gli spavaldi, oltre che gli imbecilli ??? 😳
    A questi dementi che hanno abbassato la guardia, cazzeggiando qua e là, io farei abbassare i pantaloni ( o le gonne ) e li ( o le ) piglierei a calcioni in culo con scarpe chiodate …. tacci loro ! 👿

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    • Per una volta sono pienamente d’accordo con te. E oltra lle sofferenze, le persone morte anche tra medici e personale sanitario, abbiamo anche pagato economicamente un prezzo altissimo per fermare questa pandemia, e ora questi quattro deficienti buttano alle ortiche gli sforzi e i sacrifici di una nazione intera, e si sentono pure tanto smart!

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  3. Io sono sconvolta dal menefreghismo delle persone. Sembra che non sia successo nulla, che non siano morte (e stiano continuando a morire in tutto il mondo) centinaia di migliaia di persone. Sento anche persone dire che “il virus era una invenzione”, io veramente sono allibita da tanta ignoranza.
    Figurati che le persone che mi stanno troppo vicino mi davano fastidio pure prima… adesso dovrei girare armata di coltello

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  4. la politica, le istituzioni, le famiglie e chiunque abbia a che fare con i giovani e con le persone dovrebbe farsi questa domanda e sentirsi responsabile per la risposta che da… responsabile non colpevole… il punto è piuttosto semplice, la massa apprende per emulazione non per ragione o per dottrina… per dottrina apprende il concetto, per emulazione lo mette in pratica… la sfiducia nelle forme che rappresentano concetti di autorità è il risultato di anni di giornalismo (giornali, tv, pubblicità, media, istituzioni ecc ecc) che smentiscono con i fatti ciò che affermano con le parole, la gente non segue un modello ma ne segue 500 tutti diversi tra loro, tutti con sfumature diverse, segue ciò che gli fa comodo in quel momento, per poi rinnegarlo 2 momenti dopo per qualche sfumatura diversa. ognuno si sente autorità di se stesso, questo è un enorme fallimento umano nel nome di quella libertà tanto inseguita che evidentemente come specie non siamo in grado di gestire…

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  5. Nonostante la serietà del post con cui concordo in pieno, nel senso che ci vuole in questo periodo ancora tanta prudenza nei contatti e rispetto per gli altri….mi hai fatto pensare alla canzone napoletana “e levate la cammesella” . E’ più facile levarsi con questo caldo la camicia che mettersi la mascherina. Battuta a parte, trovo veramente sgradevole e da incoscienti il comportamento menefreghista di alcune persone.

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    • E infatti è proprio a quella canzone che mi sono ispirata per il titolo. Un mio conoscente è stato tre settimane in terapia intensiva per il Covid, ci farei fare una passeggiata pura q questi incoscienti, forse sarebbe la volta buona che capirebbero qualcosa.

      O forse anche davanti all’evidenza continuerebbero a raccontarsela.

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  6. “La tua libertà finisce dove inizia quella degli altri.”
    Il problema è che certa gente non conosce (o fa finta di non conoscere) dove sta questo confine ed estende la “territorialità” ad uso e consumo del proprio egoismo.
    Metti anche che, ormai, la regola filosofica è cambiata da “Cogito, ergo sum” a “Urlo, ergo sum”.
    Sempre meno troverai gente che è disposta ad ammettere un proprio errore e sempre più ne troverai a pensare che, in ogni caso, la migliore difesa è l’attacco.
    A prescindere, appunto, dall’aver ragione o meno.
    Sul come si sta interagendo con questa pandemia, poi, è presto detto: la stragrande maggioranza del popolo italiota è sempre stato allergico alle regole, che siano queste imposte o meno.
    Non so da te, ma durante il lock down ho visto una percentuale di runner e cani al guinzaglio che mai avrei pensato potessero esserci nella mia città.
    Gente e cani che ora, stranamente, sono spariti.

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  7. Oggi al supermercato ogni due minuti l’altoparlante ricordava di indossare la mascherina, portare i guanti se si acquista frutta e verdura e mantenere la distanza di un metro soprattutto alla cassa. Io rigorosa fino all’inverosimile (non dico come quella signora in fila alla posta ma poco ci manca), arrivo alla cassa e mi metto a più di un metro dal signore davanti, aspetto che passi dall’altra parte della cassa e mi avvicino al nastro dove ripongo la spesa. Mi sposto solo quando l’uomo si allontana. Sto ancora mettendo nel sacchetto gli acquisti che mi arriva la tipa dopo di me a 10 cm. Guardo la cassiera e mi aspetto che rimproveri la signora. E invece no, guarda me e dice “tanto il metro non lo rispetta nessuno”. Certo, sarà pure stufa però io la prossima volta passo all’azione, una bella spinta e via. Se necessario, uso anche i piedi. Poi mi denuncino pure.

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    • Infatti il problema è pure che quelli che dovrebbero far rispettare le regole sono i primi a non rispettarli o comunque a chiudere gli occhi davanti alle violazioni.

      Che Dio ce la mandi buona.

      (PS: appoggio l’uso di mani, piedi, mazze e affini 😉 ).

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  8. Poi, ci sono anche i convinti del complotto. Il “non esiste, è soltanto una cosa inventata”. Modello Sgarbiano, dove c’è soltanto un governo che ci vuole il male. Anche se non riesco a capire il perché Conte c’è l’avrebbe con me. Ma insomma. Questi mesi ho sentito di tutte. Addirittura, un mio collega mi aveva buttato in faccia un “hai visto, il numero dei morti (non dei decessi) è falso. Mancano 2000”. Sono rimasto di stucco. Talmente cretinita mai sentito in vita mia. Ultima stupidaggine che ho sentito arriva da USA. Dicono che la, sono persone che non portano la mascherina perché sarebbero catalogate democrate. Anti Trump.
    Se ci pensi, ci consideriamo evoluti al punto di contattare altre civiltà extraterrestre.
    Ma per carità….

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    • Ben ritrovati D. Niente, è che mi e stato cancellato le notifiche con i tuoi nuovi post e quindi ho pensato che avevi smesso o fatto una pausa. Poi ho visto una tua risposta su @melodiestonate e sono venuto qui a curiosare. Non capisco perché mi è stato cancellato le tue “news”.
      Spero di ritrovare anche il mio amico cavaliereerrante “aussi” (fr).

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    • Tranquilli, io ci sono e il cavaliere errante aussi! Non ti ho più sentito, ho pure fatto un salto sul tuo blog ma non c’era nulla di nuovo, e così avrei voluto contattarti via e-mail, ma la vita che ho fatto in questi ultimi mesi tu non ne hai idea. Ora – purtroppo – ho più tempo libero, ma non so ancora se tornerò a scrivere come prima, sono piuttosto stordita e mi sento anche profondamente cambiata.

      Comunque leggerti è sempre un piacere!

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  9. A volte le regole si tende a dimenticarle. Vuoi per la fretta, vuoi perché abbiamo necessità di riprenderci la nostra quotidianità. La signora avrà forse avuto una reazione un po’ esagerata, pur avendo ragione. Ma non mi capacito della ragazza che le ha tossito addosso per farle un dispetto.
    Quelle del dispetto io le odio. Non auguro loro il male ma più che altro mi piacerebbe domandare cosa hanno ottenuto con il loro gesto. Soldi? Fama? Una sensazione tipo (scusami il termine) orgasmo???
    L’altra volta ero al supermercato con mamma. Davanti a me una signora con un carrello strapieno. Posa la spesa sulla cassa e tergiversa nel posare la spesa nei sacchetti. Si libera la cassa, proviamo ad avvicinarci per sistemare la nostra roba e lei (giustamente) ci dice di aspettare e di mantenere le distanze.
    Ok, aveva ragione, forse la fretta ci aveva fatto dimenticare le regole, ma lei a posta ha iniziato a perdere tempo nel posare la roba nelle buste. La vedevi che lo faceva apposta. Si prendeva con tutta calma il tempo che le serviva per riporre la spesa e come se non bastasse attendeva anche di pagare. Con la complicità della commessa amica, ovviamente.
    Ora mi chiedo che capisco le regole, ma c’è chi a volte se ne fa un vanto. Non sarà stato di certo il caso della signora che hai incontrato, però pare che ognuno qui, in questo periodo, pare ci sguazza allegramente.

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    • Sono d’accordo che la sensazione di quella che ha tossito sia stato l’orgasmo, probabilmente l’unico che conosce in vita sua. Per quanto riguarda la signora al supermercato mi dà più l’idea che se ne infischiasse della vostra attesa piuttosto che farlo a posta. In realtà ci sta pure, io mi faccio la mia fila, aspetto il mio turno pazientemente, ma quando arriva non voglio nessuno che mi aliti sul collo e mi butti addosso agitazione.

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    • Si, assolutamente! D’accordo che io rispetto te e tu rispetti me. E non ci sono dubbi sul fatto che magari avrà aspettato anche lei. Ma quell’arroganza, quella presunzione a certe persone la leggi proprio negli occhi.

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    • In tanti sono civili e rispettosi, ma purtroppo è sempre valido il principio che distruggere è più facile che costruire, e così per quelli che sono incivili, e voglio sperare siano una minoranza, pagheremo tutti un conto salato.

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