La MIA vita in quarantena

Questa la dedico al signor Alessandro Lozzi, un piccolo assaggio della farina del MIO sacco (e ora vediamo chi copierà chi).

Caro signor Lozzi, io mica ciò la casa cor giardino, er salotto, la cammera da pranzo e tutta quella robba che sta nelle case normali. Io no, io ciò ‘n buchetto, dove vivo co’ mi fija, che è bono solo come spojatojo: a casa mia se po’ sta o ‘n piedi o sdraiati a letto, e quanno vado ar lavoro se po’ puro fa’, ‘a matina me arzo, bevo er caffè ‘n piedi e esco, poi aritorno e m’aribbutto a letto esausta, ma adesso ‘n quarantena, me scusi er francesismo, so’ cazzi.

Sto’ a lavora’ in smartworking, ‘o chiameno così er lavoro da casa, ma io in ufficio ciò ‘na sedia e ‘na scrivania, qui ciò ‘n letto e l’unica seduta disponibile è ‘a tazza der gabbinetto.

Caro Lozzi, ma che ne sa lei, artro che ‘a spesa de Luccisano, a me mica me va così de lusso!

Co’ mi fija ce damo i turni, a seconna de ‘le necessità, una sta sdraiata tenendo co’ ‘na mano er picci’ per aria e co l’antra digitando i tasti, e una invece ar gabbinetto usanno ‘a lavatrice a mo’ de scrivania: lei capisce Alessa’, a casa mia è la fisiologia che cià er sopravvento, e ce bevemo i litri d’acqua e de tisane pe guadagnacce er diritto alla seduta.

La spesa, a casa mia, nun je va a nessuno d’annalla a fa’. Mi fija pe’ pigrizzia, io pe’ paura, che le mascherine non se trovano manco a pagalle oro, e io a usci’ senza mascherina me sento come ‘na mignotta che va ar lavoro senza preservativo.

Comunque ‘n giorno avevo vinto ‘a postazzione commoda, e me ne stavo seduta sulla tazza cor piccì su ‘a lavatrice che me sentivo ‘na signora, risponnevo ar telefono co’ ‘na professionalità che nun ve dico, sciorinando leggi eccse articolo questo e quello e riempennome la bocca de citazioni latine, quanno me chiama er capo mio che se ‘nventa ‘na VIDEOCHIAMATA: me s’è gelato er sangue!

So’ corsa a cerca’ quarche cerotto pe’ attappa’ tutte ‘e videocamere, piccì, cellulare, fori della doccia (nun se sa mai), ma alla fine je l’ho dovuto di’ chiaro e tonno, anche se mica j’ho detto er motivo vero, ho fatto finta d’esse timida e de trovamme a disaggio davanti a ‘e telecamere.

Solo che mo’ mi fija cià ‘o stesso problema co’ l’esami dell’università, e loro vonno giustamente er video, e vonno pure vede’ bene l’ambiente, nun se sa mai che ciai l’appunti appesi ar muro o er suggeritore sotto ar tavolo.

Stamo in crisi: e mo che c’enventamo? Stavo pensanno de famme presta’ casa da ‘n vicino, ma i vicini mia se divideno in du’ categorie: quelli che nun conosco e quelli che ciò litigato.

Pe’ fortuna che mi fija disegna bene: vorrà dì che invece de studia’ se preparerà ‘n ber cartone con paesaggio da mettese alle spalle, e pe’ stavorta ce sarvamo così!

 

NB: purtroppo quanto raccontato corrisponde al 99% a verità…

52 thoughts on “La MIA vita in quarantena

    • Davvero ti piace? L’ho scritta così di corsa, oltretutto ho pure tribolato a pubblicarla che WP non mi prendeva il comando di pubblicazione e ho dovuto riavviare il pc.

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  1. Infatti. Leggo siamo tutti nella stessa barca: col cazzo! Siamo tutti nella stessa tempesta, solo che qualcuno c’ha uno yacht e qualcuno un guscio di noce…..! Qualcuno (come il sottoscritto) è fortunato perché ha comunque uno stipendio che continua ad essere accreditato il 27 del mese, ha i figli a casa e non dall’atra parte del mondo e ha….un terrazzino, piccolo, ma sufficiente per prendere una boccata d’aria. C’è anche chi sta meglio, con attici e giardini, ma personalmente non mi lamento affatto, proprio per rispetto di chi sta molto peggio.

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    • Veramente il romanesco non è proprio la mia forma espressiva d’elezione: salvo qualche poesia, in genere scrivo in italiano, ma stavolta sono stata provocata e sai come funziona, “Maccherone tu me provochi, io te distruggo, io me te magno!”, perché dire pane al pane e vino al vino, quello sì fa parte della mia natura!

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  2. Sì, cara Lucetta …. quanto a dire “pane al pane, e vino al vino” ( ma questa non è la sua sola dote ) Madam Diemmèe è UNICA, ma non c’ è più sordo di chi non voglia sentire !

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  3. Passar, indenni, il Mar che chiaman Rosso ??? 😳
    Caro Gianpiccoli …. io ti ringrazio, e tanto,
    ma questo virus, ormai c’ ha tolto il manto
    e di noi resta, ormai, soltanto osso ! 😦
    Però, indenne, resta il Sogno caro
    che l’ Uom si svegli …. e appaia un po’ migliore,
    che aiuti gli altri, e li ami a tutte l’ ore,
    acchè il presente sia meno amaro ! 🙂
    Allor, la Pasqua sì che sarà Santa,
    e diverrà una Pasqua un po’ più vera ….
    come sogniàm che sia la Primavera,
    quando del viver la voglia è tanta tanta !!! 😀
    Ps : auguri a tutti …. e sperèm !

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  4. A proposito, mia cara amica, io oso sperare che il @Lozzi, già difensore non richiesto ( ed inutile ) del buon @Luccisano, si renda conto che ‘accà gnissuno è fesso’, e tanto meno copista e/o arraffatore di scritti altrui, e, conseguentemente, divenga tuo ospite nel blog … magari trascinandosi dietro il ( vanamente ) difeso scrittore-attore @Luccisano, il quale, pur non essendo Dante Alighieri ( o Lawrence Olivier ) scrive ( e recita) niente male …. e qui da te – a mio parere non errante – ci starebbe mooolto bene ! 😀

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    • Beh, tu continui a dire non richiesto, ma lui fa parte dello staff di Luccisano, quindi ha fatto il suo dovere. Male, ma l’ha fatto. Il problema è che le persone a volte aggrediscono senza capire che chi hanno di fronte è l’ultima persona che merita di essere aggredita.

      C’è una storiella in merito, ma non so se riuscirò a trovarla in rete, ci provo

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  5. Verrà, il @Lozzi, nel tuo Blog bel bello
    per risanàr l’ incomprensione grave ??? 😳
    O resterà, sulle sue, sopra l’agave,
    appollaiato lì come un uccello ???
    Sper’ io, da Cavaliere errante,
    che qui si stia in tanti sulle rime,
    perchè lo Mondo fìa più emozionante,
    onde lenìr l’ amaro che ci opprime ! 🙂
    Un tempo, sappia il @Lozzi qui eran tanti,
    donne, donzelle, cavalieri e fanti,
    c’ era @Martina, e c’ era @Kalojanni,
    c’ era @Rosigna, e c’ era pur @Rosaura,
    c’ era @Valerio, e c’ era @Mastrogianni,
    c’ era la @Sabby, la @Fede e Monna @Laura,
    c’ era @KinJo, quel caro cucciolone
    che a tutti noi ci dava un’ emozione !
    C’ era anche @Xavier, e c’ era @Pidieffe
    che di Diemme, poi, si fece beffe,
    c’ era Ser @Arthur, ch’ ora è in Paradiso,
    ed @Alan Ford, smarrito sul Monviso !
    Essì eravamo tanti … e Diemme era paziente,
    generosa e fiera e battagliera,
    e non di rado, lasciavàm la mente
    scorrere libera dal mattino a sera !
    Eravamo felici ??? Non lo saprei dire,
    ma dolce era di tutto ragionare,
    e il male che c’ è in noi almen lenire,
    come si fà quando si guarda il mare ! 😀

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    • Caro cavaliere, la vita fugge e non s’arresta un’ora (ora verrà lo staff di Lorenzo il Magnifico a chiedermi la rimozione del verso?), e molte di queste persone hanno preso la loro strada, purtroppo qualcuno verso l’alto (oltre ad Arthur e Valerio presumibilmente anche Xavier, cui avevano dato due anni di vita ancora, e ne sono passati oltre cinque 😥 ). Con altri sono ancora in contatto, hanno abbandonato la blogsfera ma non i rapporti che si erano creati, altri si sono persi nell’etere. Una, che ha scelto di essere infelice perché sì, ogni tanto pubblica il suo pianto, che credo non commuova più nessuno, e poi cambia identità, ma sempre si torna a riconoscerla dal medesimo sfogo.

      Io resto tutto sommato stabile, cosciente che panta rei, la vita dà, la vita toglie, nulla si crea e nulla si distrugge ma tutto si trasforma (e no, adesso pure lo staff di Lavoisier non lo reggo, non ce la posso fareeeee!). 😆

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  6. Ho amato il Xavier ‘pre-PdF’ e l’ ammiravo, e se anche lui se ne è andato in Cielo …. è un’ altra pena che mi porterò nel cuore ! Arthur ??? Dopo le prime incomprensioni ( dovute al fatto che non ero pratico di blog ed internet …. ), imparai a volergli bene ! Valerio ??? Il migliore, per cultura e generosità … ed anche la sua scomparsa mi ferisce irrimediabilmente ! Tu sai mia cara Amica …. quanto ancora mi fa soffrire la scomparsa prematura di mia figlia …. e il 30 aprile farà un anno che mi è venuta a mancare, ma questo lasso di tempo non mi è servito a nulla !
    Così, è giocoforza che io cerchi disperatamente di andare indietro nel tempo alla ricerca del mio tempo perduto …. ossia di tutti quegli amici che, o virtualmente o di persona, imparai a conoscere e amare ! Tu, Diemme …. porta pazienza e perdonami se, talvolta, mi prende questa amarezza insopportabile e vengo a spartirla con voi !
    TVB
    Bruno

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    • Lessi uno straziante libro di una madre che aveva perso il figlio in cui si chiedeva perché esistesse un termine, orfano, per indicare i figli che hanno perso i genitori, esiste un termine, vedovo, per indicare chi ha perso il consorte, ma non esiste nessuna parola per indicare chi ha perso un figlio: il fatto è che un figlio non si perde mai, resta piantato nel cuore per l’eternità, e quindi niente di più normale che il tempo passato non sia servito a nulla né, purtroppo, servirà mai. Si impara a convivere col dolore, si impara a portare la mente ai ricordi più belli e più dolci della persona che non c’è più, e in quei momenti ci torna accanto, e accanto alle lacrime spunta il sorriso. Più di questo non è possibile.

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  7. Tu, cara Diemme …. riesci sempre a dirmi le parole che avrei voluto sentire !
    Nella tua poetica generosità, capisci il mio dolore e lo esprimi come se fossi io stesso a farlo !
    Grazie ….
    Ti invio alcuni versi che Allegra Lunare – una collega, amica e sorella di mia figlia – ha scritto sulla pagina FB di Francesca :
    “Io, sono come quella foglia, guarda, sul ramo
    che un prodigio ancora tiene attaccata !
    Negami dunque . Non ne sia rattristita
    la bella età che a un’ ansia ti colora e,
    per me, a infantili slanci s’ attarda !
    Dimmi Tu addio, se a me dirlo non riesce .
    Morire è nulla : perderti è impossibile !” .

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  8. Qui intervengo io, per conoscenza diretta dell’oggetto e del soggetto e per comunanza di prole.
    La prosa, leggera, divertita, romanamente tossica quanto basta, può recuperare senz’altro la memoria del miglior Checco Durante (senza scomodare Pascarella). La trama e la location sono assolutamente compatibili con una sceneggiatura di commedia all’italiana anni ’70 ( cfr. Brutti Sporchi e Cattivi di Scola).
    Le interpreti (bravissime) sono autentici personaggi della commedia dell’arte, con variante neorealistica anni 2000: ROMA CITTÀ CHIUSA…
    Ce ne fossero di situazioni così ben descritte, CHAPEAU! Se ne potrebbe trarre una raccolta di “racconti della pandemia” da rappresentare in teatro, rigorosamente a porte chiuse.
    Complimenti alla sora Diemme… m’hai strappato ‘na risata!!

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  9. Ciao Diemme…complimenti! Per la simpatia, la prosa…la semplicità con cui descrivi la verità della quotidianità che stiamo tutti vivendo! Qui da noi c’è un proverbio che dice: “Ridere per non piangere!”
    Sei stata bravissima a sdrammatizzare, con pungente ironia, il surreale della realtà.
    Buona Pasquetta!
    Nives

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    • Grazie, carissimo. So che il romanesco non è particolarmente simpatico ai non romani, ma dovevo rispondere a una sfida… felice che tu l’abbia apprezzato!

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  10. Cara amica, la situazione è proprio come l’hai descritta in questo post. C’è molto da faticare ancora prima di giungere ad una conclusione e ricominciare a sperare. Sto pagando anche io un pò questo stato di “eaurimento economico” anche se lo pagavo già prima del Covid-19, oggi è ancora piu’ rimarcato. Trovo soluzioni e spesso concludo degnamente la giornata, con mezzo sbadiglio di meno ma con un po piu’ ottimismo.

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  11. Ehi, Diè …. ma hai letto la ballata in romanesco dedicata al Sor Attila ???
    None ???
    Nun l’ hai letta ??? 😳
    Beh …. allora la ripropongo qui sotto ! 😀

    Che bbella cosa er Sor Atty da Diemme,
    jè dà ‘na mano, jà ggjusta er gjubbilemme
    smartiscje er riciclato, co’ maestrja,
    jè butta fòra tutta la monnezza
    e questo fà …. co’ granne contentezza !!! 😀
    Dice : “Ma che fà solo questo, quer cristjano” ???
    “No – jà risponno – jè fà puro la spesa,
    e quanno torna jè la mette ‘n mano” !
    Li sòrdi ??? Mah …. qui cjè ‘n gran mistero
    se li caccja Djemme oppuro lui,
    ma che ve frega poi a dir lo vero ???
    Tanto so’ sordi bben spesi, e pe’ cui,
    evviva ‘sta famija … e so’ sincero !!! 😀

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  12. Pingback: Economia Covid | Diemme - La strada è lunga, ma la sto percorrendo

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