La Diemme paradossale e la palese inutilità del politically correct

Ieri stavo in sala d’attesa del medico e, complice la poca pratica del sostituto, la fila si allungava sempre più.

Due donne, direi a spanne tra i 70 e gli 80 anni, si lamentano del medico titolare, che invece fa visite velocissime e, soprattutto, non va mai a casa dei pazienti, e per urgenze consiglia il pronto soccorso.

Faccio presente che ogni medico di pazienti ne segue tanti, e oramai le visite a domicilio sono regolamentate e devono esserci dei presupposti. I medici hanno un numero di pazienti il cui massimale è oggi fissato se non erro a 1500 individui, ma alcuni ancora ne hanno anche di più, e se dovessero correre nelle case di ognuno per un mal di testa o un’unghia incarnita non ne uscirebbero vivi.

Tra le altre cose – continuo ad argomentare – i medici sono pochi rispetto alla domanda, e in risposta a questo i nostri governi hanno avuto la geniale idea di introdurre il numero chiuso e non solo, una volta che uno si è laureato non è detto che riesca a entrare nella specializzazione, e la specializzazione ormai è necessaria pure per fare il medico di base: non stanziano fondi e così il problema va sempre più aggravandosi.

“E poi fanno entrare i neri” bofonchia disgustata una delle due donne.

Sento un pugno allo stomaco e salto sulla sedia: “Come ha detto?”. La signora accanto le fa cenno di stare zitta (mi piacciono questi segni d’intesa come se l’interlocutore fosse cieco) e io incalzo “E inutile che le tira il calcetto per farla tacere, ormai l’ha detto quello che pensa, ed è una cosa grave”.

Tacciono entrambe.

“E comunque, se proprio lo vuole sapere, i nostri studenti di medicina studiano praticamente solo teoria e hanno la pratica prossima allo zero, mentre in Africa, in America, ha presente che pratica fanno sul campo? Ha presente quello che si vede negli ospedali africani? E in America, dove ogni due per tre c’è una guerra e sfornano centinaia d’invalidi, vuole mettere la loro di esperienza in protesi e riabilitazione e quella di altre nazioni che, grazie al cielo, questo problema non ce l’hanno?”.

Continuano a tacere.

Però non hanno detto “negri”, hanno detto “neri”, quindi con questa misura restrittiva secondo i nostri paladini del politically correct il problema è risolto: bisogna cambiare la testa della gente, non il dizionario!!! Bisogna diffondere la cultura del rispetto, della conoscenza dell’altro, del riconoscimento del suo valore e dei suoi diritti, altro che girarci intorno edulcorando i termini, stiamo vivendo, stiamo interagendo, non facendo esercizi di stile!

Chiamateli negri e rispettateli, chiamateli handicappati e abbattete le barriere architettoniche, chiamateli ciechi e producete più materiale audiovisivo, chiamateli come caspita vi pare e mettete al primo posto il riconoscimento della loro dignità umana, del loro valore e dei diritti che ne scaturiscono!

Va beh, a parte questa mia ultima sparata contro gli ipocriti del linguaggio, raccontavo l’episodio a mia figlia che mi dice “Mamma, sei stata meravigliosa, ma sei paradossale, tu fai queste cose e poi sostieni Salvini, ti rendi conto?”.

“Sostieni” è una parola grossa, ma se c’è un motivo per cui rispetto più Salvini di altri è che, per esperienza diretta e indiretta, ritengo tutti gli altri schieramenti politici più razzisti di lui. In secondo luogo il razzismo è un fenomeno trasversale e non salva nessun partito e nessuna classe sociale.

Le accuse di razzismo a Salvini poi sono quelle generiche che fa un certo schieramento quando vuol far passare come accanimento discriminatorio e razzista qualsiasi condanna a un delinquente, vogliono credere e far credere che se un nero stupra una ragazza ce la riprendiamo con lui perché è nero, non perché ha stuprato, come se facessimo sconti ai bianchi, come se non si chiedesse a gran voce la castrazione chimica (perché quella fisica pare brutto) per tutti, senza farne questione di colore, e vogliono far passare che ce l’abbiamo con quei rom che vivono di furti ed altri espedienti perché sono rom e non perché sono ladri e truffatori. Un tizio oggi su fb ha pubblicato un video con interviste a persone di origini rom perfettamente integrate nella società, e ce l’ha sbattuto in faccia come avesse fatto la scoperta dell’America che ci avrebbe dovuto disorientare e lasciare di stucco: io personalmente non me lo pongo per niente il problema dell’origine etnica di chi si alza la mattina per andare a lavorare, di chi rispetta gli altri, paga le tasse e non fa del male a nessuno. Anzi, a dirla tutta, il problema dell’origine etnica non me lo pongo neanche per i delinquenti, devono andare in galera e basta, bianchi, neri, rossi o gialli che siano.

Non è che non veda gli spigoli di Salvini, e non so neanche se in fondo al cuore abbia davvero delle riserve, so solo che non ho visto in nessuno dei suoi comportamenti recenti, in nessuna delle sue campagne elettorali e dei suoi comizi, alcun incitamento all’odio razziale, e quindi non ritengo affatto paradossale che io, che vado in prima linea e a petto scoperto a difendere i diritti di tutte le minoranze, possa sostenere un politico che finora, a mio avviso, si è decisamente dimostrato più giusto, più coerente e meno contro il popolo di tutti quelli che l’hanno preceduto o affiancato.

A me Salvini sembra l’unico che sappia riconoscere il diritto della vittima rispetto a quello del carnefice, quello che riconosce al cittadino il diritto di difendersi in casa propria, che riconosce alle forze dell’ordine il diritto di difendersi da malviventi e aggressori, e il dovere degli immigrati di venire in Italia – laddove possibile – , con le carte in regola, di essere identificati e di rendere conto – come noi tutti schedatissimi italiani – del loro comportamento.

Rimpatrio immediato per chi viene qui a delinquere, e per voi questo sarebbe questo il razzismo? Non cito neanche Toni Chike Iwobi, primo senatore nero eletto nelle fila della Lega, che tanto direbbero che è solo propaganda, una pura e semplice mossa politica, Non cito neanche quella donna nera che, in occasione di non so quale manifestazione, gli è andata incontro felice ad abbracciarlo: perché poi i diretti interessati, in fondo al cuore, probabilmente lo sanno che le accuse sono solo questioni di lana caprina.

24 thoughts on “La Diemme paradossale e la palese inutilità del politically correct

  1. Meno male che queste deduzioni non sono la sola a farle, se siamo già in due a vedere le stesse cose un motivo ci sarà! E poi dai basta ascoltarli gli altri quando parlano, prima dicevano che non c’era più la maggioranza e che il governo doveva cadere, adesso che l’ha detto lui lo attaccano che e la rovina del paese, contraddizioni allo stato puro!.

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  2. Mah, devo dire che anche io (passata la soglia dei 50 e quindi accumulante delle varie malattie) ho avuto l’impressione di essere trascurato dal “mio” medico. Che comunque l’ho conosciuto per la prima volta. No, non chiedo minimamente di essere visitato a casa. Ma almeno, quando aspetto per ore a essere consultato (non su di me, ma almeno i esami seguiti) ho la speranza di un chiarimento. O magari tranquillizzarmi, ricevere dei consigli, etc. Ma mi sono trovato (2 volte di 2) ad essere congedato con un “si, va bene, continua a seguire la dieta e non bere più”.
    Ora, non so se ho la faccia da alcolista o cosa lo fa pensare che io sarei un affezionato di Bacus, ma certo è che mi sono sentito (mmmm… diciamo) un po offeso.
    Per la seconda parte di questo post…. cosa posso aggiungere? Non lo so, io sono cosi stanco di questa gente che non ci faccio nemmeno caso. Sono “immune”.
    Per quanto riguarda Salvini, pero DM, non te la prendere con me. Ma mi si alza cosi il sangue in testa quando sento tutte ste’ parole di difensiva verso un tale personaggio che sei riuscita per la prima volta a farmi saltare le righe scritte che hai dedicato a Lui. Mi scuso, faccio “mea culpa”, ma per me è veramente troppo. Leggere parole di solidarietà scritte da te per questo politico hanno per me l’effetto del dopo chemioterapia.
    E non si tratta del fatto che sono straniero e quindi non farei parte del “prima i italiani”.
    Ma per questa cosa,
    https://www.linkiesta.it/it/article/2019/08/06/eurostat-italia-euroscettici/43133/
    che proprio italiani non la vedono.

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    • Caro Valentino, hai toccato una nota davvero dolente ma, purtroppo, con tutto questo Salvini non c’entra. Dico “purtroppo” perché, se fosse colpa sua, sarebbe facile risolvere: si rimuove Salvini, ce se ne mette un altro, e il gioco è fatto, l’Italia torna ad essere una nazione prospera e felice. E invece no. Purtroppo il problema drammatico dell’Italia secondo me sono proprio gli italiani e, credimi, mi pesa dirlo, soprattutto a un non italiano perché, qua si dice che i panni sporchi si lavano in famiglia, mentre mia nonna diceva, ribadendo nonostante tutto l’affetto alla propria famiglia o comunque alla gente di cui parlava, “ne voglio mal dire ma non ne voglio mal sentire”.

      Non parlo degli italiani in genere, parlo di quelli dalla generazione successiva a quella della guerra in poi. Nel dopoguerra l’Italia distrutta è stata ricostruita dalle fondamenta, i nostri nonni sono state persone capaci, che si sono rimboccate le maniche e hanno lavorato sodo, ma poi, con il benessere, con il boom economico, sono stati generati troppi individui allergici al lavoro, gente molto cosciente dei propri diritti e molto meno dei propri doveri. Siamo diventati il paese degli spaghetti e mandolino, il paese dei furbetti, il paese della superficialità e dell’inciucio, il paese dell’impunità. Poi, piano piano, siamo diventati il paese dell’ingiustizia, quello con leggi che, col garantismo, proteggevano i criminali e penalizzavano la gente onesta. Siamo diventati il Paese dei raccomandati, e questo ci ha portato ad abbassare il livello di produttività, abbiamo rinunciato all’eccellenza, è andato tutto sempre di più in mano a gente mediocre, inefficiente, incapace, e pure spesso lavativa. Siamo il paese dell’imbroglio, del “si fa risultare che” del cittadino cui il governo – oramai in guerra con lui – ha sempre contrapposto un “e io non ti credo”, rendendo davvero difficile la vita della gente onesta. “Siamo un paese senza speranza” è una frase che diciamo da prima di Salvini, il quale ha solo ricevuto un’eredità pessima, un paese ingovernabile, in cui oramai ogni governo fa più danni del precedente. Siamo la nazione della mafia che prospera e dei magistrati che vengono uccisi, di padri di famiglia che si suicidano e di parassiti che prosperano. Una volta ebbi una lunga conversazione con un gradevolissimo signore sull’autobus il quale mi diceva che stava consigliando i figli di andare all’estero, e io mi ero davvero stupita, sia perché mi fa effetto un genitore che invita i figli ad allontanarsi, sia perché, e gliel’ho detto, qualcuno per cambiare questo paese e mandarlo avanti ci dovrà pur restare! Mi rispose “E che devono restare qui a fare gli eroi? Devono sacrificare la loro vita oltretutto del tutto inutilmente perché tanto non cambia niente? No grazie, sono bastato io, è bastata la mia di vita sprecata, che i miei figli si salvino”.

      Ne parlavo ieri con una mia amica, l’Italia è una nazione stupenda e piena di risorse, non c’è una grazia che non abbia ricevuto, coste, clima, mare, montagna, storia, monumenti, opere d’arte, industrie anche pioniere… abbiamo mandato tutto in malora, ci siamo venduti tutto e sai perché? Perché non abbiamo coscienza civica, perché non abbiamo il senso della responsabilità sociale, perché per noi lo stato non è la nostra casa alla cui crescita e prosperità contribuire, ma un limone da spremere (e noi per lui…), chi non paga le tasse viene considerato furbo e comunque fortunato a poterlo fare, mentre uno stato civile dovrebbe considerarlo un parassita. Ci è stata tolta la cassa integrazione perché la gente se ne approfittava, una volta entrata sotto quello scudo se ne guardava bene dal trovarsi un altro lavoro. Delle nazioni che ho visto, poche per la verità, l’Italia è l’unica la cui gente in grado di lavorare e con la possibilità di farlo non si vergogna di vivere di sussidi. Certo, mica siamo tutti così, altrimenti da quel dì che la nazione avrebbe fatto bancarotta, ma quei pochi sulle cui spalle si poggiano in molti non ce la fanno più, sono allo stremo delle forze e stanno soccombendo. Tutto questo da molto prima di Salvini e al di là di Salvini. Certo, gli stranieri sono arrivati nel momento opportuno, sono arrivati giusti giusti quando serviva un capro espiatorio, un bersaglio su cui dirigere il malessere, un agnello sacrificale che si caricasse delle colpe di decenni di malgoverno, furti, evasioni, “distrazioni” di denaro pubblico, sprechi, etc. etc. etc. Ma gli italiani per troppo tempo hanno cercato senza vergogna una raccomandazione, per troppo tempo senza vergogna hanno cercato di scavalcare i più bravi, e l’hanno fatto, ma se poi tu il medico che ti avrebbe salvato la vita l’hai costretto o a emigrare o ad andare al McDonald a fare i panini non ti lamentare se poi sul tavolo operatorio ti ritrovi operato da un medico mediocre raccomandato che ti fa danni o ti manda al creatore. Molti italiani onesti hanno definito la propria nazione “un paese senza speranza”, e con grande rammarico, perché siamo italiani e qui ci vorremmo restare, ma pure non volendo non è così facile emigrare, e tu ne sai qualcosa.

      Tutto questo per dirti che quello che ho letto in quell’articolo lo so benissimo, lo vedono gli italiani, altroché se lo vedono, ma in pochi si fanno un serio esame di coscienza. Scipione l’Africano si allontanò dall’ingrata Roma dicendo “Addio ingrata Patria, non avrai le mie ossa” e io, te lo giuro, avrei tanta voglia di fare la stessa cosa, ma molto difficilmente potrò. Tutta questa filippica per dirti che, oggi, dare la colpa a Salvini è ingiusto quanto darla agli immigrati: i mali sono antichi, e le colpe sono molto, ma molto, ma molto diffuse.

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  3. Era già noto il mio non-amore per Salvini ??? 😳
    Bene ….
    Non mi piaceva ai tempi del Bossi ( salta i fossi … ), ma ora che s’ è fregato 49 milioni di soldi pubblici, nonchè intascato i rubli putiniani … e che lascia morire centinaia e centinaia di migranti ( per la maggior parte donne e bambini ), ebbene ora mi fà schifo anche il solo parlarne !
    Quanto ai medici della mutua, si ripassi il mitico Sordi !

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  4. Grazie del LIKE Valentino …. e sperèm che il Salvini sia scacciato ( insieme a quel fessacchiotto del Di Maio ) dalla maggioranza del Governo alle ormai vicinissime elezioni politiche !!! 😀

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  5. Inizia sempre da poche frasi, condivisibili, innocue, talvolta generose, ma finisce sempre al passo dell’ oca.
    Non esiste il politically correnti, ma neppure la strada maestra per saltare la democrazia per arrivare ad una democrazia migliore.

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  6. Concordo con te sulla inutilità dell’attenzione alle parole se poi non ci sono i fatti concreti a supportare l’attenzione stessa.
    Non concordo invece sulla seconda parte del post, nel senso che mai voterò per un esponente del carroccio- lega nord per la padania – ecc… ( con tutti i nomi che hanno cambiato e i simboli che hanno cancellato nel tentativo di far dimenticare la loro ideologia politica palesata all’ inizio e che tale sarà sempre). Per chi voterò? Non lo so. So intanto Per chi non voterò mai. Al resto penserò.

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    • Guarda, io il voto che l’ha portato al governo non gliel’ho dato, e non gliel’ho dato proprio perché la mano in cabina mi si è bloccata pensando alle tante manifestazioni d’intolleranza di gente che militava in quelle fila. E’ vero però che quella stessa gente lo sta rifiutando proprio perché non discriminante come loro vorrebbero, e lontano dai sentimenti di secessione che erano propri della Lega Nord (che io ho sempre ritenuto uno dei peggiori partiti dello scenario politico italiano). Oggi mi sembra quello le cui idee, sperando che siano sincere, più si avvicinano alle mie, e anche la fisionomia della gente che lo sostiene è cambiata (molto gente del sud, esaltati quasi assenti).

      Con gli altri non sono d’accordo neanche con le chiacchiere di campagna preelettorale, quindi di scelta non è che ne abbia molta.

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  7. Molta gente disillusa dalla sinistra ha finito per votare lui o quel salame del Di Maio, sperando in un cambiamento radicale … e soprattutto di pagare meno tasse ! Oggi, cifre alla mano, quei risultati non solo non sono stati raggiunti, ma la situazione economica e morale è anche notevolmente peggiorata !
    Io, berlingueriano irriducibile, non lo votai ( nè votai quello scemo del Di Maio … 😲 ) ed oggi spero che, nelle ormai imminenti elezioni, gli italiani lo ricaccino a pedate nelle stalle apuane, donde venne, un giorno, aggrappato al Bossi prima e al Berlusca poi !
    Come la cara Ili6 io so con certezza che non lo voterò, mentre, a differenza di lei, so chi voterò … ma non lo dico ! 😎
    Ps : vedo che, come la gramigna infestante, è ricomparso sulle scene del prato politico Peppegrillo : costui m’ è – e mi è stato sempre – del tutto insopportabile !

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    • Cifre alla mano? Vogliamo guardarle insieme? Secondo me il M5S è stato una gran zavorra per questo governo, e su Grillo non posso che condividere i tuoi sentimenti. Purtroppo però non vedo un’alternativa valida, e il solo pensiero del ritorno di Renzi (direttamente o tramite interposta persona) mi atterrisce.

      Per il momento resto della mia opinione, sperando che stavolta non mi si blocchi la mano dentro la cabina.

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  8. Mah … che dirti cara Amica ???
    Della tua generosità io son certo ( Tu. mentre disprezzi di salire sul carro del vincitore, ami tuttavia sostenere il perdente … ), ma continuo a sperare che, nella solitudine della cabina elettorale, questa voltala mano non ti tremi … e Tu voti per chi volto io !
    Renzi ???
    Un puzzone anche lui, uno che col Salvini condivide …. non soltanto il nome !

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    • No caro amico, io non disprezzo il carro del vincitore e non sostengo il perdente per partito preso: sono dalla parte delle ragioni in cui credo, e in quelle continuo a credere sia che la sorte arrida loro, sia che sia loro avversa!

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  9. Gira gira e fai la rotaaaaaaaaaaaaaaaa …
    Canta si la voi cantaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa !
    Quanno ar mattino Roma … s’ è svejataaaaaaa
    pare ‘n pavone quanno fà la rotaaaaaaaaa
    sembra ‘na pennellataaa … fatta d’arcobalenoooo,
    pure si pjove …. pare ch’ è serenooooooooooooooooooooo !!! 😍

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  10. Pingback: L’Italia al collasso | Diemme - La strada è lunga, ma la sto percorrendo

  11. Ciao DM, hai afferrato benissimo il concetto. Non siamo razzisti, semplicemente vogliamo che ci siano delle regole, come esistono nella gran parte dei paesi del mondo. Fare i buonisti senza un minimo di criterio significa fare i razzisti al contrario e discriminare il popolo ad appannaggio dell’altro. Una volta ho assistito ad una scena che mi è rimasta impressa. Ero ad un supermercato che conosco da anni ed è a gestione familiare. Entra una coppia rom molto giovane e lui chiede di parlare col titolare. Da quanto avevo capito era andato alla ricerca di un lavoro, forse come magazziniere o forse come repartista e, nonostante il titolare non lo ha assunto, mi ha colpito proprio questa richiesta. Un ragazzo giovane, rom, che chiede un lavoro mi ha fatto sciogliere il cuore, perché ok che hanno la nominata, ma non tutti sono così.
    Che vuoi che ti dica. In Italia non funziona nulla e il fiore all’occhiello (che dovrebbe essere la nostra sanità) viene continuamente violato. Spero che si faccia qualcosa, che eliminino i corsi a numero chiuso a medicina magari dimezzando al terzo anno gli iscritti vagabondi dando maggiori possibilità a chi ne ha voglia ma, per fattore C o per sfortuna, non ha passato il pre-test.

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    • Io penso che se riapriranno i porti la gente esasperata si metterà in strada coi mitrà, mentre un’immigrazione controllata avrebbe promosso l’accettazione e il rispetto per chi viene qui a rimboccarsi le maniche e a guadagnarsi onestamente il pane per dare un futuro migliore a se stesso e alla propria famiglia.

      Per quanto riguarda l’accesso a medicina, non posso che darti ragione, vedo con i miei occhi persone che hanno passato il test e sono lavativi che non danno esami e quando li danno prendono voti piuttosto bassi, e persone entrate col ricordo che sono macchine da guerra e macinano 30 e 30 e lode, il che la dovrebbe dire già tutta sui criteri di selezione.

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