Ieri mattina eravamo al Policlinico per donare il sangue, rispondevamo a un messaggio di urgenza che ha girato per il web, così veloce e sommario che pensavamo alla solita fake new, e abbiamo verificato prima di andare.
Arrivate al Policlinico ci hanno consigliato di tornare indietro e riprovare un altro giorno, perché in centinaia avevano risposto all’appello e stavano donando: è per questo che la notizia della morte del ragazzo ci ha colte di sorpresa, agghiacciandoci.
Prima della morte, quando avevo letto che la ferita se l’era fatta scavalcando un cancello, avevo quasi adottato il mio “se l’è andata cercando”: insomma, i cancelli non sono fatti per essere scavalcati, e un cancello con punte acuminate sta chiaramente difendendo una proprietà: un ladruncolo? Gli sta bene!
E invece no, era uno studente, o ex studente, che tentava di scavalcare, come forse avevano fatto anche gli altri, un cancello dell’università, per partecipare a un party abusivo che si svolgeva all’interno. Per carità, la ragazzata c’è stata, ma è stata una cosa che forse anche i nostri figli avrebbero potuto fare, scavalcare un cancello dell’università (dai ragazzi spesso considerata “casa”) per partecipare a una festa con altri studenti, un peccato veniale che più veniale non si può, forse persino il Rettore cogliendoli sul fatto avrebbe sì fatto loro il liscebusso e li avrebbe rispediti a casa, ma ridendo sotto i baffi per la goliardata e per l’incontenibile energia dei giovani.
E invece Francesco è morto, e io ho sentito come un pugno nello stomaco che non mi abbandona, e mi chiedo perché, un incidente avvenuto praticamente alle porte di un ospedale, e quindi suppongo che il soccorso sia stato immediato, con un’offerta di sangue pronta e sovrabbondante, abbia avuto questo esito letale: perché Francesco e morto, perché?
Stanotte il terremoto (che come intermezzo tra la notizia di un incidente mortale e un suicidio ci va a pennello), e stamattina leggo di un artigiano cinquantenne di cui pare siano state messi in rete – o minacciavano di essere messi in rete – due fermimmagine hard rubati da una videochiamata e che in seguito a ciò ha deciso di togliersi la vita.
Oramai la diffusione di immagini rubate all’intimità delle persone è una piaga, ma fermare questa catena di letame che spesso porta al suicidio si può, dipende da tutti noi ed è una formula semplicissima: IGNORARE QUESTO MATERIALE! Chi ha bisogno di video porno si procuri quelli di attori consenzienti, l’offerta sul mercato non manca davvero, ed evitiamo di rovinare la gente che non può pagare con la vita una debolezza umana, o anche più semplicemente una umana e normale intimità.
Ahò …. voi “signjori” che volete i video-porno, annate a fanculo !
Qui da Diemme, nisba pornografia … solo argomenti seri e bboni pe’ tutti ! 👿
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Questa storia della pornografia già per me è incomprensibile, ma passi, è la curiosità morbosa di voler vedere gli altri nudi e “in azione” che è più patologica, ma passi persino questa, la curiosità è umana, e il volerlo fare, e sputtanare e deridere la vittima quello che mi fa schifo. Si porta al suicidio una persona perché ha fatto quello che facciamo tutti, e magari quelli che puntano il dito sono proprio quelli depravati che hanno fatto di peggio.
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Parole sante.
Un abbraccio
Giancarlo
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Grazie Giancarlo 🙂
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Ho sentito che quel ragazzo si è reciso l’arteria femorale purtroppo…in questi casi quasi sempre non c’è niente da fare perché ci si dissangua in tempi brevissimi.
Per il resto è un vero schifo!
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Ma il fatto è successo venerdì, e il ragazzo è morto domenica, c’è stato tutto il tempo d’intervenire. Forse davvero non c’era sangue disponibile? Io pensavo a questo, perché quello che donano probabilmente devono analizzarlo e non è immediatamente fruibile.
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non lo so, comunque hanno aperto un’indagine, si saprà com’è andata…
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Ma quali che siano i risultati, non riporteranno in vita il ragazzo. Tra le altre cose ho letto che il cancello principale era aperto, e quindi non c’era nessuna necessità di scavalcare: poveri genitori! 😥
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In effetti c’è anche tanta incoscienza purtroppo
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Ti ho cercata sul cell. ma il numero risulta disattivato allora ti ho scritto all’indirizzo email che mi hai dato tempo fa e spero che tu riceva.
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Ricevuto e ti ho risposto inviandoti i nuovi recapiti. Il numero che tu avevi me l’ha disattivato la Tim senza alcun preavviso ed è solo uno dei tanti “disguidi” che rimprovero a Tim, di cui spero non essere mai più cliente.
In mattinata comunque cerco di chiamarti io!
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È bello il modo in cui sei corsa a donare, queste cose ci salvano da tutto il resto
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Io e mia figlia siamo donatrici regolari, anche se io in questo momento non possono donare per dei farmaci che sto assumendo, comunque sono corsa per accompagnare mia figlia che, già debole (per il caldo e il fatto che, sotto esami, non dorme neanche moltissimo), temeva di sentirsi male dopo il prelievo, e tuttavia non si è tirata indietro.
Continuo a leggere la storia di quel ragazzo e non mi do pace: certo è che siamo appesi a un filo, e sarebbe bene che tutti rivedessimo le nostre priorità alla luce dell fatto che siamo così di passaggio su questa terra…
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Questa tragedia è veramente assurda, come tante che sentiamo tutti i giorni purtroppo. Sul “rivedere le nostre priorità” con me sfondi un portone aperto, troppi si adagiano e hanno paura di vivere davvero…
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Non è tanto il fatto di adagiarsi, ritenersi immortali e pensare che c’è sempre tempo, il problema secondo me è più dare importanza alle cose che non ce l’hanno e avvelenarsi il sangue per sciocchezze per cui non vale davvero la pena.
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Fosse facile…
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Bisogna almeno provarci
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Quando la morte è in agguato … non c’ è cristo che molli la sua vittima, specie se giovane e sana !
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26 anni, laureato alla Luiss, già lavorava e sembra fosse molto impegnato nel sociale, sempre dala parte dei più deboli: qui da noi si dice “I bòni se li piglia Dio”, perché pare che sia una costante che sono le persone più buone quelle che… che ti devo dire, forse che finiscono prima la loro missione su questa terra? Non per niente si dice pure, sull’altro fronte, l’erba cattiva non muore mai, e la lobot a 84 anni ancora esce la sera per andare a ballare!
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Già … che schifo ‘sta vita,in cui er padreterno s’ acchiappali mejo e cjè lascja i cjaltroni, li zozzoni …e quanto de peggjo cjè ammorba l’ arja ! 😢
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tristissimo il caso del ragazzo morto mentre scavalcava il cancello… vengono i brividi
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Non ci posso pensare… e poi, una sua libera scelta, pare che il cancello principale dell’università fosse aperto! Non mi ci do pace, e penso a quei poveri genitori… lui forse non se ne sarà neanche accorto, ma loro sì!
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