Fine della terapia e altre considerazioni

Flash and Nora

Ebbene si, sono stata la paziente “Flash” dell’analisi: dopo un colloquio preliminare di circa mezz’ora di cui vi ho raccontato più sette minuti (compresi il tempo per arrivare dalla stanza dello specialista alla porta d’ingresso attraverso cui mi sono involata per sempre) di cui qualche breve secondo sul lettino, cui pure vi ho accennato, mi sento perfettamente guarita e in grado di affrontare la vita contando esclusivamente sulle mie risorse personali.

Per la considerazione finale su questa esperienza copincollo le parole del saggio Gianpiccoli:

Come puoi immaginare sono andato dallo psicologo.
Come direbbe il nostro Woody, se avessi continuato, oggi lui sarebbe miliardario, io, forse, avrei bisogno di uno psicologo.

Allora mi devo rimboccare le maniche, riprendere fiato, e riflettere in maniera autonoma su quali siano i miei problemi e quali le possibili soluzioni.

Problema nr. 1: l’incommensurabile stanchezza.

Soluzione.: riposarsi (grazie al.. al… al… oddio, come si chiama?).

Strategie per eventuale applicazione della soluzione, da mettere in atto a seconda dei casi in associazione e/o alternativa:

1) Andare in pensione.

2) Prendere il part time.

3) Andare ad abitare vicino al posto di lavoro.

4) Dimagrire (che portarsi a spasso 30 e passa kg di troppo è una fatica notevole, e ci credo che alla sera uno è stremato).

Ndr: come potete notare, parlare da soli guardando il soffitto non rientra nelle soluzioni neanche di striscio.

Problema nr 2: lo stato in cui versa la mia casa, in quasi totale condizione di abbandono.

Possibili soluzioni:

1) Andare in pensione per avere finalmente tempo da dedicarle.

2) Prendere il part time per avere più tempo a disposizione da dedicarle.

3) Andare ad abitare vicino al posto di lavoro per impiegare meno tempo negli spostamenti e avere più tempo a disposizione da dedicarle.

4) Dimagrire per muovermi più agevolmente e avere più resistenza al lavoro fisico.

Problema nr. 3: pensandoci bene, pure volendo annoverare tra i problemi la mancanze di un compagno (cosa che per me non è), quali strategie potrei mettere in campo per incontrare l’anima gemella, ammesso che esista?

1) Andare in pensione per avere più tempo per curare me stessa e dedicarmi alla vita sociale.

2) Prendere il part time per avere più tempo da dedicare a me stessa e da impegnare nella partecipazione ad eventi vari e alla vita sociale in genere.

3) Andare ad abitare vicino al posto di lavoro affinché mi rimanga il tempo per la cura di me stessa e la partecipazione ad attività sociali d’interesse, ove poter eventualmente incontrare persone che presentino affinità elettive.

4) Dimagrire per avere un aspetto più gradevole e maggiori possibilità nella scelta dell’abbigliamento etc. etc.

Insomma ragazzi, mi avrete capito, della serie “Fatti una domanda e datti una risposta”…. 

37 thoughts on “Fine della terapia e altre considerazioni

  1. Hai fatto bene a lasciare la terapia, ce ne hanno bisogno più loro…
    Per la casa c’è la domestic planner, assoldala e fa lei per te. Ho fatto un articolo dove segnalo una gentile signora di Roma. Andare vicino al lavoro è una soluzione, ma a volta è meglio lontano ma con un miglior collegamento. Il part time può essere una soluzione, meglio quello verticale. Il dimagrimento secondo me è stabilire una routine e dimenticarsi il peso, andrà giù pian piano da solo. Ci vuole tempo.

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  2. Decisamente la strategia n.3.

    Andare a vivere vicino al posto di lavoro include un trasloco.
    Solitamente un trasloco seleziona in automatico una percentuale di cose che non seguiranno la nuova destinazione senza considerare l’ingresso in una casa nuova, quindi ecco risolto lo stato di abbandono di quella vecchia (spunta i punti alla voce casa e guardaroba).
    Il trasloco richiede energia e un sacco di movimento, per non parlare del rinforzo sul piano resistenza, quindi il problema dimagrimento viene affrontato in maniera decisa (spunta i punti alla voce dimagrimento e resistenza).
    Spostandoti di domicilio, incontrerai automaticamente persone nuove e chi può dire se l’anima gemella non sia il tuo nuovo dirimpettaio ? (Spunta i punti alla voce anima gemella e vita sociale)
    Il trasloco ti pone psicologicamente in una forma mentis positiva (si pensa alle nuove occasioni, alle cose da fare, al “non vedo l’ora”).

    P.S.: Sappi che, arrivato al punto “come si chiama”, a momenti ribalto dalla sedia. 😀

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    • Felice di averti fatto sorridere (anzi, a quanto ho capito, proprio ridere!): la mia era una frecciatina ai grandi “consiglieri”, quelli per cui la vita è così semplice”! Non la loro ovviamente, la mia, se fosse diretta da loro.
      Per quanto riguarda il tuo di consiglio invece è perfetto, fatto sta che per cambiare appartamento ci vogliono soldi e tempo: tra poco avrò il secondo ma non più il primo, e non avrà più senso spostarsi “vicino al posto di lavoro”. 😳

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  3. E grazie al…..
    Mi pare che abbia a che fare con qualche membro, ma non ricordo bene.
    Un rimedio alternativo esiste.
    Ma anche quello non ricordo bene.
    Tuttavia esiste, ma ….. troppa fatica a cercarlo, la sera son troppo stanco e penso ai fatti miei.
    Solo che non so bene quali siano i fatti miei.
    Vivere è metafora del vivere, in questo mondo dove puoi fare solo quello che si deve fare.
    Leggi una pagina bianca, prima di dormire, vedrai che nel sonno scriverai cose meravigliose.
    Non è un consiglio, ma provare non costa nulla,
    A meno ché tu non voglia comprarti un nuovo diario rilegato in marocchino rosso, con.le iniziali in filigrana d’oro, sapientemente cucite a mano da un mastro libraio fiorentino; la penna in madreperla con rifiniture in oro, non serve, devi scrivere con la fantasia…..
    Un sorriso solare
    Giancarlo

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    • Come è scritto nelle risposte precedenti, è meno attuabile di quello che sembra e la quarta… dipende da tutto il contesto, che pare immodificabile: sai quante volte bramo l’insalata e mangio pizza, perché la pizza mi è facile procurarmela e l’insalata no? Poi se parli con l’idiota di turno ti risponde “tutti alibi” e ti fa presente, modello scoperta dell’America, che esistono insalate già pronte (prive di sostanze nutritive e ad altissimo rischio di contaminazione parassitaria, più altre gradevolezze: mi hanno raccontato di una tizia che ci è finita in ospedale). Poi adesso che mi è diventato pure doloroso camminare, visto che il problema con la gamba non pare risolversi, e considerando che il peso contribuisce a rendere difficoltosa la guarigione e il non camminare aggrava lo stato ponderale, mi sembra di essere precipitata nell’ennesimo circolo vizioso, un altro cane che sta lì a mordersi la coda: ma davvero qualcuno pensa che parlare da sola verso il soffitto con lo spione alle spalle mi avrebbe aiutato?

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    • però invece di una pizza intera, prendine mezza 🙂
      no, non ti avrebbe aiutato parlare da sola al soffitto… può aiutare se riesci ad instaurare un rapporto di fiducia con lo spione, ma nel tuo caso direi che non è avvenuto, tutt’altro

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    • Decisamente, e se ha fatto quest’effetto a me che ero così motivata, figuriamoci l’effetto che potrebbe fare a qualcuno che fosse pure poco convinto!

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    • Già, e peccato che ti facciano passare la voglia di rivolgerti pure a quelli bravi, a me è passata ogni veleità ma, in fondo al cuore, la considero un’occasione perduta. 😥

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    • Francamente m’è passata la voglia, anche perché temo che la maggior parte dei professionisti o sedicenti tali siano come il secondo. Ne conosco un’altra brava, ma non so come è messa adesso e sta lontanissimo, se eventualmente dovesse tornarmi l’ispirazione mi rivolgerò a lei. Per ora mi sento meglio, quei sette minuti di terapia sono stati miracolosi! 😆

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  4. Strategia numero 5, cambiare terapeuta 😉 Comunque un bravo terapeuta in effetti parla poco, deve solo ascoltare e magari alla fine dare un input per la seduta successiva, per lo meno se era uno psicologo analitico (junghiano per intenderci). In fondo le risposte le abbiamo già dentro di noi, abbiamo bisogno di qualcuno che ci aiuti a fare il percorso e non a darci la soluzione

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    • “Poco” non significa “niente”! Io credo che se si va da un bravo terapeuta si torna a casa più leggeri (o anche più pesanti, perché l’operazione di ritrovarsi, smontarsi e rimontarsi, non è propriamente indolore), non con la sensazione di aver perso solo soldi e tempo con un irritante sconosciuto con cui non senti la benché minima empatia.

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  5. Capisco, forse il terapeuta “giusto” da qualche parte c’è, magari lo troverai facendo un altro tentativo, non bisogna scoraggiarsi. Sicuramente ci vorrà del tempo perché sono percorsi lunghi e… accidentati

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  6. Parrebbe quindi che le soluzioni per ogni quesito siano solo 4, le prime 3 direi alternative… la terza obbligatoria comunque. Ed è da quel dì che ti sento dire che vuoi dimagrire.., e a questo punto ti pensavo magrissima. Credo che sia anche una forma di amore verso se stessi approdare a una forma fisica, non dico da concorso, ma accettabile. Trenta chili sono veramente tanti e, almeno per quel che mi riguarda (cosa che immagino possa interessarti ben poco), faccio molto caso a questa peculiarità nelle donne sulle quali il mio sguardo si posa… prima che spariscano immancabilmente dal mio orizzonte visivo,.. 😀
    Quanto al resto sì, chi meglio di noi stessi può capire le ragioni dei nostri malesseri?

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    • Il problema probabilmente è proprio quello… è la mia corazza, quella con la quale mi difendo dagli uomini… quanto meno da quelli che non vanno oltre l’apparenza, il che è già una bella cernita 😉

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  7. L’apparenza ha secondo me importanza anche perché può essere (come nel caso di grasso-magro) indizio del carattere… e poi, prendila come un’opinione del tutto personale, nelle donna una certa aria eterea e indifesa, bisognosa quasi di protezione, può giovare, può far scattar qualcosa in certi uomini… di cui ovviamente non si fa il nome.. 😀

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    • Di nomi ne dovresti fare fin troppi, milioni di milioni (tipo stelle di Negroni), purtroppo è una caratteristica abbastanza diffusa: ho avuto modo di constatare più volte che l’uomo viene attratto da due tipi di donna, l’ “appariscente” (diciamo così…) e la “bisognosa”, che in fondo ha pure un suo perché, visto che risponde a due istinti ancestrali del maschio, quello di riproduzione e quello protettivo.

      Ecco, diciamo che se passate la vita a rifiutare la gente normale poi si spiega pure perché o rimanete soli e delusi, magari spogliati di ogni avere, o passate la vita a fare gli infermieri (che poi magari va a finire lo stesso che finite soli e spogliati di tutto, ma almeno nel primo caso vi siete divertiti!).

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  8. Nella nostra vita ci ostiniamo sempre a cercare di cambiare qualcosa, per aggiustare quello che non funziona, per inseguire modelli che poi quando vai a grattare sul fondo scopri non esistere. Gli psicologi sono la rappresentazione fisica e tangibile di questa nostra ostinazione.
    E se non fosse proprio possibile cambiare nulla? E se l’unica cosa possibile fosse seguire il nostro percorso? Perchè traslocare per avvicinarsi al luogo di lavoro se dopo un mese magari ci trasferiscono altrove? Perchè dimagrire per essere più flessibili nel vestire e nell’apparire, non basterebbe accontentarsi di farlo per un semplice “respirare meglio”?
    No, io penso, che l’unico percorso buono molto simile a “Santo subito!” sia “In pensione subito! “. E se proprio non si può, allora puntiamo ad un meritato ” In pensione part-time subito! “.
    E se anche questo ci viene rifiutato per nostra anagrafica incapacità di intendere, volere e potere, allora accontentiamoci di essere dove siamo, attendiamo la prossima luna piena allenandoci a fare un ululato che ci possa rappresentare degnamente su questa terra.

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    • Ben detto. In effetti a un part-time ci sto pensando molto, al momento è quasi tecnicamente impossibile, poi vedremo: “vedendo, facendo”, ci sono dei momenti della vita in cui, come tu hai molto ben espresso, si può solo navigare a vista.

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