Siamo tutti esauriti

Oggi sono andata in banca con mia figlia per pagare la prima rata delle tasse universitarie. La cassiera, abbenché gentilissima e disponibilissima, era sull’orlo di una crisi di nervi, orlo ben presto oltrepassato per un sistema che non si sa bene che problemi avesse e che si bloccava ogni due per tre.

Giorni fa, in un’altra banca, idem, il tizio non era sull’orlo di una crisi di nervi, piuttosto di una crisi depressiva: “non funziona niente (si riferiva pure al sistema informativo, alle stampanti e al servizio di manutenzione), fosse per me darei le dimissioni domani, meglio consegnare le pizze che fare questo lavoro”.

Nel mio ufficio idem, tutti nervosi, la tecnologia invece che aiutare sembra ostacoli, perché oramai – confermatemi se avete la stessa impressione – la tecnologia non serve ad aiutare a fare più veloocemente quello che facevamo a mano, piuttosto sembra aver sostituito le mani che ci viene impedito di usare. Un esempio? Se per qualcosa è prevista la firma elettronica, e a voi si è rotto o comunque non avete a disposizione l’aggeggino che vi dà il codice, non vi illudete di poter firmare a mano.

E così le macchine si inceppano e noi siamo impotenti, e a questo aggiungeteci le strade che si bloccano e noi siamo impotenti, i famosi rifiuti che si accumulano, e noi siamo impotenti. Ci arriva una multa ingiusta, e col ricorso che costa più della multa, ci tocca abbozzare. E noi siamo impotenti.

Tutto questo senso d’impotenza che quasi tutti nutriamo (suppongo nelle grandi metropoli un po’ di più) credete sia gratis? La gente diventa aggressiva, semplicemente perché non ce la fa più, oppure depressa per lo stesso motivo, perché sente di non farcela più e viene presa da un sentimento di inadeguatezza.

Ho sentito gente prossima alla pensione decidere di ritirarsi un po’ prima per non dover combattere con le nuove tecnologie, ma la sensazione comune è che il mondo sia in affanno, e che sarebbe il caso di fare un passo indietro.

Oltretutto la tecnologia non è tanto che non funzioni bene per gli inevitabili limiti fisiologici del mezzo, ma anche perché spesso c’è dietro gente incapace o, forse peggio ancora, gente che sarebbe pure capace ma non viene messa in condizioni di lavorare.

Quello che voglio dire è che tutti possiamo prendere la patente, ma poi uno è Niki Lauda e un altro è il vecchietto col cappello, ma in un mondo di vecchietti col cappello è Niki Lauda il disadattato, quello che intralcia, quello mai allineato agli altri.

E allora Niki Lauda deve imparare ad andare in prima a due all’ora, e fonde il motore. Allora deve lasciare il fuoristrada e montare un’utilitaria, e alla fine gli passa pure la voglia di mettere in moto.

A questo aggiungiamoci pure che dal “potere” – grazie al web – fare le cose a qualsiasi ora del giorno e della notte, è stato un attimo passare al “doverle” fare, senza un attimo di tregua: praticamente non esiste più orario di chiusura di uffici e negozi, non esistono più festività, è tutto un ciclo continuo di fare e produrre. Insomma, che ve ne siate gia accorti o meno, siamo in uno stato di schiavitù, alienante schiavitù, per cui mi pare ovvio che alla fine scoppiamo.

O riprendiamo fiato e scappiamo.

 

20 thoughts on “Siamo tutti esauriti

  1. La tecnologia ha aiutato tanto questo è indubbio, però ora, dovendo procedere ad effettuare quasi la totalità del lavoro online, ci sono evidentemente problemi di traffico nella rete, ci sono giorni che i pc sono rallentati in maniera assurda, oppure a metà operazione ti cacciano fuori dal sistema e occorre rifare tutto dal principio….in questo modo invece di velocizzare si perde un sacco di tempo, senza contare i nervi e lo stress che tutto questo procura!

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  2. Condivido in toto. Io ogni mattina perdo un sacco di tempo con la connessione lenta e a volte inesistente che mi impedisce di segnare gli assenti, giustificare, registrare le comunicazioni, annotare gli argomenti della lezione… Proprio stamattina ho detto, a mezzora dall’inizio della lezione e dopo aver interrotto le spiegazioni ogni 5 minuti: “Avessi il registro cartaceo, a quest’ora avrei sbrigato tutta la burocrazia”. 😦
    Quanto ai prepensionamenti per non litigare con il pc (ma sono ancora possibili?), ricordo che mio suocero, capo dell’ispettorato di un importante gruppo bancario, andò in pensione a 60 anni giusti giusti perché si rifiutava di imparare a usare il computer. Ciò accadeva più di 30 anni fa; ora credo che davvero non si possa né si debba rifiutare la tecnologia, anche se a volte ci fa perdere tempo.

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    • Ricordo che i professori impiegavano 5 minuti per prendere le assenze e le giustificazioni. Avevamo trovato un modo per ottimizzare il tutto: anziché fare l’appello si dicevano direttamente il nome degli assenti e di qualcuno te ne accorgevi subito visto che facevano più casino degli altri. E spesso gli argomenti li scrivevamo noi sul registro, così come compilavamo il registro personale dei docenti. Ma attenzione. Questo compito era assegnato ai più onesti e ai più meritevoli, perché se il prof leggeva qualcosa che non andava poi erano guai seri!

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    • Fare una cosa del genere ora, con il registro elettronico, è come minimo un reato di falso in atto pubblico. La firma sul registro attesta la presenza in aula quindi se qualche insegnante facesse compilare il registro agli allievi, potrebbe farlo, per assurdo, anche da casa propria. Io ho frequentato il liceo negli anni Settanta e posso garantire che mai nessun docente ci ha chiesto di compilare il registro al posto suo.

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    • Lo so che è un falso, ma non pensare che dovevamo compilare i voti. Dovevamo segnare le assenze e le presenze, il nome ed il cognome degli studenti e il programma di studi.

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    • Magari uno non la rifiuta, però non ci è portato, e poi diciamocelo, dietro i vari sistemi informativi ci sono persone non sempre all’altezza della situazione. Se ci aggiungiamo i guasti fisiologici e l’intasamento della rete da parte di quei deficienti che inoltrano le catene e che le mandano ad almeno dieci persone nei prossimi dieci minuti, che a loro vole le mandano a dieci persone nel corso dei successivi dieci minuti (e siamo a centodieci,), i quali li mandano ad almeno dieci persone etc. etc., alla fine la rete si paralizza e la persona che sta lavorando rimane piantata davanti al pc aspettando che, tra un messaggio di sant’antonio e un altro, passi anche il suo.

      Ps: prepensionamento? Ci basterebbe il pensionamento!

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  3. Io … ehm … faccio esaurire gli altri ??? 😳
    Beh … magari un tantino sì, o un tantone se gli altri, come il salvini, il di maio, il peppegrillo e quel fesso del doninelli … sono autentici cialtroni ! 😀

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    • Che Dio ce la mandi buona, chi ha votato questa gente non si è resa conto di scherzare col fuoco. D’altra parte quelli che ci hanno governato prima gli hanno gettato gli elettori tra le braccia.

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  4. Infatti io da qualche tempo fa ho cercato una via di fuga… da questo e forse dal me stesso che si stava trasformando, ma ci tenevo a fare un passaggio per ritrovare e lasciare un saluto ai vecchi amici.

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