Sono così

E anche quando non “le” conviene. Sapevo che scrivendo quello che ho scritto sulla Pdf qualcuno si sarebbe allontanato, e me ne dispiace, ma sono una donna senza infingimenti, non manifesto quello che non provo, non ostento un buonismo manieroso, un perdono di facciata, una superiorità nei confronti delle passioni del mondo come se non mi appartenessero.

Sono umana, terrena, sanguigna, passionale nel bene e nel male, amo visceralmente e altrettanto visceralmente disprezzo, ho la memoria lunga per il bene – eterna gratitudine – come per il male – eterno rancore.

Mia nonna diceva sempre “Fa’ il bene e scòrdate, fa’ il male e pèntete”, ma io questo invito non sono riuscita a seguirlo, piuttosto mi sono spesso pentita di aver fatto del bene, una volta resami conto della natura più vera del destinatario, ultima proprio la pdf.

Mi dispiace, se non riuscite ad accettarmi così mi dispiace perdervi, ma è molto più importante per la mia pace e la mia serenità che mi accetti io, perché di perdere me stessa non posso proprio permettermelo.

17 thoughts on “Sono così

  1. Ma ci mancherebbe anche che uno deve cambiare per far piacere agli altri!!!!! Vorrebbe dire fingere ed avere la maschera che molti portano, sempre meglio essere se stessi….non si può piacere a tutti, amen!

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    • Diciamo che il dissenso degli altri può suonare da campanello di allarme e farci mettere in discussione, ma se poi quest’esame di coscienza, onestamente e scrupolosamente affrontato, lo superiamo e decidiamo con consapevolezza che la reprimenda non è fondata, alla fine sai che dicevano i latini? “”Similes cum similibus facillime congregantur””, i simili si accompagnano coi propri simili, ed è pure giuste che tra le persone ci sia una selezione naturale sulla base della compatibilità. Non siamo tutti uguali, non dico che non ci dobbiamo amare tutti, perché io all’amore universale credo pure, ma amarsi in senso lato è un conto, frequentarsi è un altro.

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  2. Ed eccomi anche qui. Tranquilla… non ti sto stalkerando. È che stasera sto navigando parecchio col cellulare e così… 😁
    Su questo post mi trovi d’accordo fino ad un certo punto. Purtroppo, a causa della particolare attività che svolgo ormai da quasi 3 anni, la frase “sono fatto così. Accettami o niente” mi fa salire i brividi. Spesso siamo arrivati a determinate azioni o atteggiamenti a causa di esperienze negative o positive. Per lo più sono quelle negative che creano un nostro atteggiamento in particolare. E solitamente è quello che tiriamo fuori più spesso. Portare rancore non è mai salutare per noi. Ti consuma dentro. Se non si riesce ad evitarlo, allora evita direttamente quelle persone che ti portano a provarlo.

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    • Stalkerando? I commenti sono la linfa vitale dei blog!

      Tornando a bomba, forse mi sono spiegata male, e me ne sono resa conto nel momento in cui scrivevo il titolo del post, ma non me ne è venuto in mente uno più adeguato. “Sono così e basta” è un atteggiamento presuntuoso, arrogante, supponente, sono d’accordo con te. La società educa, per l’appunto, a stare in società, stare con gli altri, convivere, comporta degli aggiustamenti continui, ed è giusto che sia così. Le persone che frequentiamo sono educative, come noi per loro, e fin qui ci siamo. Questo però non significa assolutamente che ci dobbiamo snaturare, che dobbiamo diventare “yes man” (ecco, questo intendevo), persone sempre compiacenti e politicamente corrette, totalmente prive di personalità, grigie e uniformate tanto per non scontentare nessuno. Spero ora di essermi spiegata meglio.

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    • Assolutamente sì, ti sei spiegatissima come una camicia sotto il ferro da stiro…😁
      Scusa… comincio a essere stanchina. Il fatto è che a volte le persone si nascondono dietro quella frase solo per nascondere una paura o per pigrizia, ed è quello che a me fa rabbrividire. È giusto invece come affermi tu, che vivere in una società, convivere con gli altri, comporta in noi degli aggiustamenti continui… questo è assolutamente importante.
      Ora le mie palpebre stanno calando inesorabilmente… il mio stalkeraggio per oggi è terminato. Alla prossima cara.
      Ah! Se vuoi stringere amicizia con me si fb sono Maria Paola Scarpa (Mapy). Non condivido niente che riguardi Renzi o Berlusconi e tanto meno condivido preghiere a santi vari o cose del genere 😁😁
      Però puoi vedere la mia faccia da chiulo…

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  3. Guarda, a me non interessa nulla se parli della pdf, non mi infastidisce al punto da abbandonare il tuo blog. Ci mancherebbe. Un po’ mi dispiace constatare il persistere di questo tuo pensiero fisso che ti causa malessere – forse – ma non deve assolutamente causare noia in chi ti legge e ti segue con amicizia. Chi si allontana per questo non prova nulla per te, ti legge e basta. Ma anche volendo fermarsi alla lettura senza nessun’altra implicazione di carattere affettivo, ammesso che a me dia fastidio sentir parlare di pdf, potrei comportarmi come quando leggo un quotidiano on line: leggo il titolo, l’occhiello, qualche riga e se l’argomento non mi interessa o mi dà addirittura noia (cosa rarissima per altro), cambio articolo e di certo non mi ripropongo di non leggere mai più quel quotidiano o almeno gli articoli di quel giornalista.

    Tutto ciò per dirti che ci vuol ben altro che una pdf per farmi allontanare da te. 😉

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    • Ti ringrazio Marisa, e tra l’altro mi fa molto piacere trovare ogni tanto i tuoi pensieri, visto che da un po’ frequenti meno la blogsfera, cosa che tra l’altro ritengo per noi una grande perdita. ❤

      Vorrei chiarire però che non mi riferivo alla noiosità o ripetitività dell’argomento, quanto al fatto che il solo pensiero di quell’essere tira fuori il peggio di me, e i miei anatemi non restituiscono di me un’immagine buona e pia, quindi potrebbe esserci qualcuno (magari di quelli eroi con la pelle degli altri), che preferisce prendere le distanze da una così brutta persona.

      Pensiero fisso? Non saprei, dipende cosa intendi: sicuramente quello che lei ha fatto e le sue conseguenze sono sempre presenti nella mia mente e nel mio cuore, e lo affliggono, ma grazie al cielo ne occupano una parte infinitesimale, ho mille altri interessi, diecimila altri pensieri, non è che, per dirla alla zen, questo pensiero blocchi la mia energia vitale, il mio entusiasmo, il mio amore per la vita e la voglia di fare cose e conoscere gente!

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    • Cara Diemme,
      mi fa piacere che nulla blocchi la tua energia vitale (nemmeno i lettori in fuga…). Quanto alla mia, in questo momento è assorbita quasi completamente dagli impegni scolastici sempre più pressanti e molto burocratici (il che mi infastidisce perché ritengo che la didattica debba avere il primo posto e invece…), tanto da farmi pensare che potrei, come insinuato falsamente da un lettore ostile anni fa – e la cosa mi fece ridere assai! – , assumere qualcuno per mandare avanti i blog quasi del tutto abbandonati.
      Ti auguro una buona domenica spensierata. La mia è, come quasi tutte quelle del periodo scolastico, dedicata interamente al lavoro. Per dire, questa settimana solo a scuola ho passato 30 ore, più quelle occupate dal lavoro durante i pomeriggi, più le 8 ore che passerò a lavorare questa domenica… insomma, poi noi siamo quelli delle 18h alla settimana, dei tre mesi di vacanza, delle troppe vacanze intermedie. La dirigente mi ha appena nominata componente del comitato di valutazione sullo Stress da Lavoro Correlato. Certamente il mio contributo sarà notevole, non tanto a livello teorico quanto pratico. 😦

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    • Insomma, ti hanno caricato di superlavoro per farti analizzare le conseguenze del superlavoro?

      Scherzi (ma neanche tanto) a parte, mi ha colpito soprattutto quello che hai scritto della didattica, perché ho sentito anche un’altra mia amica insegnante che lamentava la stessa cosa, diceva che agli studenti non possono più insegnare né nozioni pure e semplici né a pensare con la loro testa, ma solo a mettere le crocette sui test Invalsi: che desolazione!

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    • Non è questione di crocette (io continuo a proporre “compiti tradizionali” anche se in alcune prove propongo anche questionari a risposta chiusa che garantiscono una maggiore oggettività nella valutazione) ma di tutto il lavoro burocratico che ci sommerge e ci lascia meno tempo per curare la didattica come vorremmo. Insomma, ieri alla riunione ci siamo tutti dichiarati stressati anche – non solo – dalle riunioni fiume e da incarichi non voluti, talvolta caldamente incoraggiati ma spesso imposti. Scusa se ho invaso questo spazio andando completamente off topic, ma volevo solo spiegare il motivo della mia assenza sui blog. Ora corro a scuola. Buona giornata.

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    • Quando ero piccola – e anche più in là sognavo di fare l’insegnante, ma le testimonianze tue e di altri tuoi colleghi mi hanno fatto passare il rimpianto di non averlo fatto: superlavoro e nessun margine di manovra per quanto riguarda le promozioni e le reprimenda di comportamenti inaccettabili socialmente e risultati inaccettabili didatticamente, che si devono mandar giù come rospi amari, per non parlare poi del rapporto coi genitori…

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    • E infatti io mi riferivo alle persone che evitavano di farlo. Mi dispiace perdere lettori, ma essere compiacente non è nelle mie corde, e in fondo sono qua per dare un contributo condividendo la mia esperienza, in modo che qualcun altro magari ci si possa confrontare, identificare, possa riflettere: se maschero i miei sentimenti, che contributo do al confronto?

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    • Però non lo faccio sempre… per esempio stasera gli volevo mandare un sms con scritto “tanti auguri di buona Pasqua a te e alla zoccola” e non l’ho fatto 😉

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