Di figli spocchiosi

Da qualche giorno sto in rotta con mia figlia, che è vieppiù acida (io e suo padre la soluzione gliela suggeriamo, ma non ne vuol sapere…).

La mia colpa? Aver chattato con una sua amica, che da dieci anni circa frequenta casa mia, si ferma a dormire – come mia figlia qualche volta da lei – ed è tra i miei contatti fb.

In occasione della sua laurea le ho mandato un pensierino (cash…) tramite mia figlia, poi le ho fatto gli auguri in chat e, poiché è un sacco di tempo che non la incrocio, l’ho invitata a pranzo (rigorosamente fuori) la settimana prossima.

Quando l’ho comunicato a mia figlia mi ha detto che è totalmente fuori luogo (per l’esattezza ha detto “creepy”) che io chatti con un una sua amica, ne è seguita una discussione e sono giorni che non ci parliamo, a parte quel poco necessario alla convivenza rappresentato da grugniti.

Io sto preparando la valigia (tira tira la corda si strappa, ed è una vita che dico che me ne voglio andare, prima o poi accadrà!)

62 thoughts on “Di figli spocchiosi

    • La prepari: io all’età sua ero già sposata e mantenevo la famiglia. Quando ti fai mantenere sei tenuto a rispettare le regole che chi ti mantiene ha stabilito: se vuoi la tua libertà prenditela, non puoi volere la botte piena e la moglie ubriaca!

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    • In questo caso, però, la libertà non c’entra: è più un’intromissione nella vita privata di un’altra persona.

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    • E nella vita privata di chi mi sarei inserita? Stiamo parlando di una persona che frequenta casa mia da quasi dieci anni, è, ti ripeto, da anni tra i miei contatti fb e che ho semplicemente invitato a pranzo, come una zia la nipote, senza fare alcuna domanda della vita privata né sua né di mia figlia: ah, certo, le ho fatto le congratulazioni per la laurea, ho forse passato il limite per questo?

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    • Però è principalmente un’amica di tua figlia e, di riflesso, solo una tua conoscente.
      Non so…
      Sinceramente anche a me darebbe fastidio questa “amicizia allargata”.

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    • Chiaramente tra me e la ragazza non c’è “amicizia”, è semplicemente un’amica di mia figlia: ripeto, posso considerarmi una zia, e quindi con quel livello di confidenza, non di più. Conosco anche la famiglia, siamo anche stato invitati a casa loro, persino con Attila. Nel corso degli anni mi è capitato altre volte di invitarle a pranzo fuori, cosa c’è di diverso stavolta? Non dovevo congratularmi per la laurea?

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    • Mi sembrano tutti atteggiamenti equamente plausibili e, da un certo punto di vista, intimamente giustificabili.
      A questo punto, non fai prima a darla vinta a tua figlia?

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  1. Secondo me hai fatto bene, dovrebbe essere contenta alla fine l’hai trattata come fosse una di famiglia (e lo e’) . I figli (e qui mi ci metto tutti i figli pure noi che lo siamo stati) a volte non capiscono le cose e tendono a proteggere confini che non esistono. Non ti crucciare, non sei stata creepy, semplicemente affettuosa.

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  2. Io son madre di una ragazza di 28 anni, ed è difficile stabilire se tu hai fatto bene o male, perchè anche a me capita di chattare con gli amici di mia figlia, (ok, non li ho mai invitati a pranzo fuori…) e a volte mi capita di far da tramite con i saluti. Mia figlia per questo non se l’è mai presa, magari ha lanciato la battuta “ah, chiacchierano quasi più con te che con me” ma non ci son mai stati screzi in tal merito. Certo è che tua figlia potrebbe aver preso male l’invito più che le chattate… scusa ma tua figlia l’hai mai invitata fuori a pranzo?

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    • Di sue amiche tra i miei contatti ne ho tre, di cui una non ha più rapporti con lei: è una ragazza che conosco dall’asilo, e sono in ottimi rapporti con i suoi genitori, miei carissimi amici. L’amicizia su fb me la chiese lei, e io tra le altre cose la tenni molto in sospeso, se non altro per motivi anagrafici, al momento non mi sentivo di avere molto da condividere. Poi l’ho rincontrata, è una donna dai mille interessi, e allora ho dato l’ok alla richiesta. Il fatto è che le persone non sono proprietà esclusiva di qualcuno, sono libere di parlare con chi vogliono e frequentare chi vogliono. Io non mi farei neanche proibire da un marito di parlare con un mio amico, figuriamoci se mi faccio dettar legge dalla cicazzelletta boriosa.

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    • Ripensandoci, c’è anche un’altra amica di mia figlia che mi ha chiesto l’amicizia su fb, ma io non l’ho accettata perché è una persona a cui voglio bene, per carità, ma con cui non sento di avere molto in comune: non sarà davvero che è gelosa? In effetti, ripensandoci, quando le sua amiche mi difendono e le invidiano la mamma lei si scoccia parecchio, e si sente deprivata di un diritto fondamentale, le amiche che ti danno ragione!

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    • Aai che forse potrebbe anche essere così? Hai provato a parlare con lei con calma di questo? Io sò per certo che la mia è felicissima quando le amiche le invidiano la mamma… non che io voglia vantarmi di esser perfetta… tutto il contrario. Anche noi abbiamo avuto i nostri alti e bassi… ci son stati periodi di lunghi silenzi… ma … ora posso affermar felice che son passati. La tua ragazza quanti anni ha? A volte sai… è difficile riuscire a confrontarsi con la mamma… e allora si ci incavola perchè non si riesce a trovarle un difetto 😉 un abbraccio da mamma a mamma 😘

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  3. Un altro buon motivo per dire che Fb non mi avrà mai! 😉
    Dubito, tuttavia, che potrei chattare con gli amici dei miei figli, visto che non li conosco…

    Riguardo all’episodio che hai descritto, posso capire benissimo Sissi perché, quando avevo la sua età, anzi, quando ero ancor più giovane di lei, non tolleravo le intromissioni di mia madre nelle mie faccende. Ok, allora non c’era Fb e la situazione che descrivi è particolare (una conoscenza diretta dell’amica di Sissi e la frequentazione). A me vengono in mente due episodi che riguardano il ficcanasare di mia mamma nei fatti miei.

    Avevo interrotto un’amicizia per nessun motivo valido, né litigi né altre faccende. Semplicemente la mia amica non si è fatta più sentire e io non l’ho cercata… ma solo per non essere invadente (vabbè, la faccenda è complicata, IO ho un carattere complicato…). Mia mamma la incontrò al circolo che entrambe frequentavano e le disse che io ero tanto triste, che mi mancava e bla bla bla. Per farla breve, dopo anni di silenzio la mia amica mi chiamò al telefono per farmi gli auguri di compleanno. MI fece piacere ma credevo fosse stata una telefonata spontanea e quando venni a sapere che dietro c’era lo zampino di mia madre, mi infuriai. Nel tempo, però, le fui grata per avermi permesso di vivere ancora un’amicizia destinata a non durare a lungo, dato che la mia amica morì a soli 49 anni nel 2010.
    Mia mamma aveva bisogno di un avvocato e mi chiese se poteva rivolgersi a quello per cui lavorava una mia amica (la seconda più cara dopo quella che è citata al punto 1). Non ero convinta, le dissi che non mi sembrava il caso ma lei volle agire di testa sua e in seguito ci furono delle questioni che portarono alla rottura della mia amicizia. Non contenta, mia mamma si mise in mezzo, telefonò alla mia amica per dirle che la colpa era soltanto sua e che lei non doveva prendersela con me. La detestai ma comunque non sento più la mia ormai ex amica dal 2008.

    Morale della favola: non ho più le mie care amiche, anche se mia madre c’entra fino a un certo punto. Ad ogni modo, avrei preferito che si facesse i fattacci suoi.

    Tornando a Sissi, penso anch’io che sia gelosa. Non c’è cosa peggiore al mondo per una figlia che una madre ammirata dalle amiche. Pensa che mio figlio piccolo è geloso se sono affabile con la sua compagna, il che potrebbe benissimo rientrare nei rapporti tranquilli suocera-nuora, ma lui dice che io monopolizzo la conversazione e lo escludo. 😦

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    • Eppure mi stai descrivendo una mamma meravigliosa, che ti ha permesso il riavvicinamento di un’amica, per goderne ancora l’amicizia prima che la morte la portasse via. E anche la seconda amica, so che certe cose esistono e io stessa le subisco in continuazione, ma non capisco perché il fatto che tua madre si sia rivolta a un avvocato possa avero portato alla rottura di un’amicizia tra te e una persona che per detto avvocato lavorava: parliamo delle famose liti conto terzi? Inoltre, povera mamma, si è presa pure tutte le sue responsabilità, che altro poteva fare?

      Ah, quanti amici ho avuto che se la sono ripresa con me per il comportamento di mio padre, ma io oggi loi attribuisco alla loro stupidità, e non a mio padre: una volta una mia amica glielo disse a uno, “Tu colpevolizzi la figlia di quello che subisce lei in primis dal padre? E’ una vita che si lamenta del comportamento del padre e ne soffre, e ora tu non le parli più perché quel comportamento l’ha tenuto con te?”.

      Alla fine l’amicizia col tizio idiota l’ho allentata io, perché la sua scarsezza ha continuato a manifestarsi in molteplici occasioni.

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    • Nel primo caso, onestamente avrei preferito che quell’amica meravigliosa, che mi manca ogni giorno di più, avesse preso il telefono spontaneamente e non sollecitata da mia mamma. Per quanto riguarda la seconda amica, i fatti sono complicati: in sintesi, siccome, nonostante l’amicizia, la pratica di mia mamma è stata ferma per mesi, a un certo punto ho fatto delle critiche all’avvocato (donna e “amica”, anche se io non credevo che un rapporto professionale abbastanza recente potesse sfociare in un’amicizia tale da mettere in secondo piano quella che ci univa da 20 anni e più), e la mia amica non ha gradito, accusandomi di aver offeso la sua “amica”.
      Insomma, mia mamma sarà anche meravigliosa – lo capisco ora ma per anni abbiamo innalzato le barricate! – però non ho mai apprezzato le sue intromissioni anche se fatte in buona fede e, almeno a suo modo di vedere, per il mio bene.

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    • Ma lei non l’avrebbe fatto, probabilmente aveva bisogno di uno stimolo, di una scusa con se stessa per fare il primo passo, di sapere che dall’altra parte sarebbe stata accolta a braccia aperte e non a pesci in faccia, e allora ben venga l'”aiutino” che ha vi permesso di ritrovarvi.

      Per quanto riguarda il secondo episodio, è talmente palese che è la tua amica a essere dalla parte del torto e che è stata lei a buttare alle ortiche un’amicizia ultraventennale, che io non me la prenderei più di tanto con la causa scatenante.

      Per il resto non posso che darti ragione, io ho subito per una vita le ingerenze e prepotenze dei miei ciechi genitori “per il mio bene”, e oggi penso che pochi al mondo ti possano danneggiare tanto quanto quelli che si raccontano di agire “per il tuo bene”.

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  4. Ciao Diemme, credo anch’io di intravedere in un simile comportamento una forma di gelosia e comunque un voler metter le mani avanti: non sia mai che ti scappi qualcosa della figlia, che la stessa non sia d’accordo di far sapere all’amica (ovviamente questo è un pensiero che attribuisco a Sissi, non certamente a te!).
    Comunque convengo anch’io che i rapporti intergenerazionali non sempre sono semplici e lineari e la spontaneità rischia di andare a farsi benedire, anche se io, da padre e con solo maschi, il problema non l’ho mai avuto.
    Però non ho capito il tuo lasciar campo libero: hai qualche soluzione di ripiego per lasciare che la permalosa e stizzosa figliola capisca concretamente che deve cambiare atteggiamento? Oggi capita che qualcuno faccia il clochard come scelta di stile di vita, ma non vedo proprio sia il tuo caso!

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    • Beh, non andrei per strada, ho più persone che mi hanno offerto ospitalità offrendomi stanza e bagno privato, ma chiaramente non starei a casa mia, e per me sarebbe pesante.

      Ancora la situazioni qui è tesa, e non so proprio cosa le giri per la testa. Vedremo.

      Un caro saluto!

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    • Il fatto è che andarsene di casa, a meno che non si vada in un’altra casa propria, non è facile: non è che mi vada troppo da padrona diventare garzona, come si suol dire a Roma. Sì, magari una settimana per staccare la spina ci può stare, ma siccome non mi riesco a preparare in quattro e quattr’otto nel momento dell’ira, pure quest’opzione sfuma: a bocce ferme, andarsene per una settimana non ha troppo senso.

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  5. Qui, tra i figli che fanno gli spocchiosi per aver meritoriamente conseguito una laurea ( o più lauree … ), l’ unica ad aver diritto di esserlo è @Sissi, che invece è una ragazza intelligentissima e modesta, molto brava a scuola … ma che, tuttavia, attacca la mamma chiamandola “creepy” ( ma che vordì ‘sta parola ??? 😯 ) solo perchè @Diemme ha fatto i complimenti all’ amica laureata su FB e l’ ha invitata a pranzo per festeggiarla !
    Ebbene, stavolta ( sia pure con la morte nel cuore … ) dò torto a @Sissi e ragione a @Diemme, e penso che lei ha fatto bene a preparare la valigia a @Sissi per buttarla fuori di casa !
    Sì … ne sono convinto, ha fatto benissimo, anche perchè questa valigia è munita di ruote, e quindi non si fa alcuna fatica a spostarla dall’ interno della casa al pianerottolo davanti alla porta dell’ ascensore …. e viceversa !!! 😀

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    • Ho invitato “entrambe” a pranzo, e infatto lo scoppio è stato quando le ho detto di tenersi libera per questo evento.

      Secondo, quando mai ho scritto di aver preparato la valigia a Sissi?

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  6. Ah ah ah ah … 😆
    Hai una memoria “a tenuta stagna” … come un colino da brodo ! :mrgreen:
    Hai scritto infatti al punto 2) : “Io sto preparando la valigia” (tira tira la corda si strappa, ed è una vita che dico che me ne voglio andare, prima o poi accadrà!) … e quindi ti rinnovo l’ esortazione ad usare una valigia con 4 ruote !!! 😀

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    • E io ripeto la domanda, dove ho scritto che ho preparato la valigia a Sissi? Ho minacciato di preparare la mia e andarmene io, non mandare via lei.

      Annoto anche questa osservazione di memoria come colino da brodo, a fronte di una svista tua, da aggiungersi agli altri complimenti che mi stai facendo da stamattina sull’altro post. L’unica cosa di cui ti prego e di non stupirti POI, quando la misura sarà colma.

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  7. Spesse volte noi figli creiamo delle regole invisibili, che non esistono. Mia madre manda whatsapp alla nuora (la ragazza di mio fratello) e sbircia sul suo profilo FB. Certo, mio fratello ha da poco bloccato lei sul profilo della fidanzata (così che ce l’ha amica ma non vede cosa la ragazza pubblica) senza dire nulla, ma alla fine io me ne sono accorta.
    Comunque l’altra volta ho litigato con mia madre per una banalità, e davvero a pensarci non so chi delle due ha ragione.
    Ho una miriade di profumi e quello che mi piace di meno l’ho messo a disposizione di entrambe in bagno, in modo tale che lo usi anche lei. E’ un profumo discreto, non costa caro ma neanche due soldi ed è di marca. Le ho sempre detto di usarlo per il corpo, ma non c’è giorno in cui non lo usi come deodorante per l’ambiente. Per profumare i cesso, o la cucina quando lava con la candeggina. Le ho più volte fatto notare che è un profumo per il corpo, che se vuole il deodorante per l’ambiente glielo compro, ma nulla. Imperterrita lo utilizza con la cosa “tanto mia figlia non se ne accorge”. Ora, oltre alla memoria lunga ho anche il naso fine e me ne accorgo anche se hai aperto la finestra per cambiare aria alla stanza.
    All’ennesima volta che ha usato il profumo come deodorante per l’ambiente l’ho sequestrato e nascosto chiuso a chiave. Lei mi fa:
    “Ma tu non lo usi, lo hai regalato a me” ed io
    “L’ho messo in bagno in modo tale da usarlo entrambe. Ho detto che non mi piace, ma non che non lo uso”
    “Si ma è uno spruzzo” ribatte lei
    “Uno oggi, due domani, un profumo per il corpo tu lo usi per il cesso. Complimenti!. Certo, tu sei abituata ai profumi da due euro e non puoi capire quelli da 20 euro in su, quindi meglio che lo sequestri”.
    Risultato? Due giorni di muso duro. Poi alla fine il profumo l’ho dissequstrato, tanto pure che lo nascondo è capace che me ne sottrae qualcun altro ancor più costoso, e poi lì so cazzi.

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    • In effetti è difficile qui stabilire chi ha ragione e chi torto, ma ti posso dire che io faccio come tua madre, anche se i profumi sono miei e mia figlia non ci può mettere bocca (ma che ve lo dico a fare, ce la mette lo stesso).

      Anzi, ti dirò, ultimamente lo sto usando anche per gli umidificatori sui termosifoni, anche perché altrimenti non li finisco più.

      A me è scocciato quando invece, è vero su mia autorizzazione generale a tentare di riciclare qualcuno dei profumi che ricevo in regalo, ma non con leggerezza, lei ha portato in regalo un profumo che sarà costato almeno 50 euro a una persona che l’aveva invitata a prendere un the, e mi è girata l’anima un bel po’: il fatto che io ne abbia tanti e non li utilizzi non significa che non siano di valore, e come tali considerati! Tu pensa che la persona che l’ha ricevuto è rimasta talmente in soggezione per l’entità del dono che ha deciso di ricambiare, le ha scritto che le aveva fatto un pensierino per ricambiare il pensiero ricevuto e lei… non si è mai presentata a ritirarlo!

      PS: il deodorante per ambienti fa veramente schifo, io odio quell’odore stucchevoli di fiori dolciastri e forse pure detergente, mi fanno venire la nausea: ma fatti i conti, pure se il profumo cosatasse venti euro, alla fine quanto verrebbe a costare ogni spruzzo? Dieci centesimi? E fagliela togliere una soddisfazione a quella povera donna, non si può passare la vita a lesinare su tutto, anche su quello che poi, alla fine, ci costa poco sprecare (e mi riferisco al fatto che è un profumo che non ti piace e che tendi a non usare).

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  8. Complimenti, @Diè ??? 😯
    A te ???
    Nooono, amica bella … gli unici complimenti, peraltro sinceri e sentiti, li faccio soltanto a @Sissi, a te dico solo la verità, come ben sai !!! 🙂

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  9. Arrivo un po’ tardi, ma come va adesso?
    Sinceramente mi sembra eccessivo il comportamento di Sissi ( che mi è simpatica), in fondo l’invito non era per entrambe?

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    • Sì, l’invito era per entrambe, ma praticamente è stato fatto cadere nel silenzio. Comunque vedremo con la bella stagione e la fine degli esami se si riuscirà a invitarla un giorno, magari a casa, così se ne staranno per conto loro e non ci sarà, come lamentato di mia figlia, la sua difficoltà a coesistere con due mondi così diversi (la madre e l’amica)!

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  10. Parlo da figlia. Apparentemente lei, madre, non ha fatto nulla di così tragico ma bisogna vedere la sensibilità di sua figlia. Magari un “che ne diresti di invitare tizia a pranzo?” avrebbe fatto la differenza.
    Lo so che è facile parlare col senno del poi e infatti non la sto giudicando. Però da figlia l’avrei gradito. I musi lunghi comunque non portano mai a nulla di buono, cercate un dialogo, non la valigia 🙂

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    • Carissima Ari, benvenuta e grazie per il tuo intervento. L’invito poi è stato lasciato cadere e, devo dire la verità, mi dispiace.

      Posso invece rassicurarti sui musi lunghi, tra me e mia figlia passano presto, almeno quest’intelligenza l’abbiamo sempre avuta!

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