Ode a Virginia Raggi

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Pj mi ha provocato con la Raggi? Dovevo scrivere una poesia su di lei? Ebbene, eccola! La metrica è scamuffissima, ma oggi sono spremuta come un limone, intirizzita che mi sento un pupazzo di neve, e quindi siate clementi con me e accontentatevi!  🙂

 

Dolce è Virginia, ma sembra sia bionica,

fragile appare, ma forte è la struttura;

dritta per la sua strada, supersonica,

lei non si ferma: questa è la sua natura.

 

Appare onesta, coerente e lineare,

per i suoi fan lei è spettacolare:

va dritta al sodo, presente accanto ai vinti,

su certi aspetti alfine ci ha convinti.

 

Virgy, da buona madre di famiglia,

dà fondi per le vittime di Acilia:

piuttosto che agli addobbi di Natale,

vuole pensare a chi s’è fatto male!

 

Ci nega il concertone altisonante,

ma rende la città tutta festante.

Toppato ha nello sceglier gli aiutanti?

Ma se si toppa persino con gli amanti!

 

Ha fatto delle scelte che persegue:

rifiuti, buche e mezzi di trasporto,

questo vuole il romano, e in ciò la segue,

chi invece la denigra è certo in torto.

 

Vuole risolver questi tre problemi,

ma non per questo le lanciano anatemi:

lei vuole far quadrare i conti in rosso,

e ha calpestato piedi a più non posso!

 

Con le Olimpiadi tanti palazzinari

contavan di mangiare a piedi pari,

lei invece ha tolto l’osso sì carnoso

dalla vorace bocca del mafioso.

 

Ha risvegliato dal coma tanti autisti,

che alla guida non s’erano mai visti,

ma con controlli inviati inaspettati,

li ha resi tutti guariti e ben rialzati.

 

Ha presentato un bilancio troppo presto,

che è stato tosto bocciato col pretesto

che non aveva inver considerato

fuori bilancio il debito arretrato.

 

Sempre tentando di riassestare i conti,

cerca di non lasciar scadere i fondi

stanziati dall’Europa e il giubileo,

con cui comprerà i mezzi la Meleo.

 

Cose da fare ce ne sono tante,

e lei va avanti con passo da formica,

ma come mai potrebbe esser saettante?

I soldi sai, lei non li stampa mica!

 

Pentastellati o no auguriamo dunque

che le sia riconosciuto da chiunque

impegno, sforzo, e cambiamenti visti,

abbenché rallentati da imprevisti.

 

Raggiunga i suoi obiettivi, ovvero i nostri,

d’essere al posto giusto ci dimostri:

non mancheremo alle prossime elezioni

di trarre le dovute conclusioni.

 

Poi soprattutto speriamo di votare

in una Roma magica, da amare,

risorta dal nero baratro dei buffi,

libera dei suoi ex, collusi e muffi!

(Patrizia Vivanti, 7 gennaio 2017)

 

#virginiaraggi

9 thoughts on “Ode a Virginia Raggi

    • Siamo alla domenica prima del ritorno della mischia.
      E poi la gente mormora, mi hai chiamato in causa ben due volte, tutti penseranno che sono diventato il padrone di casa.
      … non saprei proprio come si potrebbe rimediare a questo silenzio ….
      Potresti fare un articolo sugli Inti-illimani in vacanza nell’Urbe, magari acchiappa di più. 😀 …
      Oppure potremmo inscenare un litigio che con quello si va sul sicuro …
      A proposito di essere il padrone del blog domani vorrei finalmente vedere il nuovo tema. Ti ricordi? Quando mi hai venduto il controllo del tuo blog c’era come clausola basta sfondi rosa che mi fanno accapponare la pelle. Se non lo cambiamo mi devi restituire i soldi 😀

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    • Sarebbe brutto segno per i romani se tu avessi ragione… io ogni volta che qualcuno vince le elezioni, indipendentemente dal partito di appartenenza, che sia quello per cui io ho votato oppure no, spero che sia una persona che faccia qualcosa di buono.

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  1. Brava Diemme, meno male che il freddo ti doveva limitare e poi mica facile mettere così in rima concetti già non facili da esprimere altrimenti, anche se si tratta di ribadire concetti e convinzioni da te già resi noti e da me condivisi e corroborati con considerazioni da non romano, ma conoscitore un pò più di qualcun altro delle dinamiche da considerare nell’espletamento del ruolo di sindaco.
    I problemi che Virginia ha ereditato sono tanti ed enormi, quasi da scoraggiarsi, non aiuta certo, non solo lei, ma la risoluzione, o almeno l’inizio di essa, questo mantenere un perenne clima di campagna elettorale, che impegna più nella difesa da attacchi provenienti da tutte le parti, rispetto a profondere energie in azioni di individuazione e attuazione delle misure possibili per cominciare a migliorare e poi consolidare le situazioni denunciate.
    Non so se l’avrei votata, ma, mi ripeto, prendo atto che i romani l’hanno preferita e quindi i miei più convinti auguri affinché il suo impegno dia frutti positivi, non solo per i romani, ma per recuperare un pò più fiducia nella politica intesa come servizio, da parte di tutti.
    Buon inizio di settimana e ripresa post festiva!

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    • Carissimo Sergio, ti ringrazio per il tuo apprezzamento, sempre gradito. diciamo che ho anche aggiustato un po’ i versi strada facendo, ogni volta che rileggo ritocco qualcosa, come adesso che ho cambiato il verso “piuttosto che alle palle di Natale” in “piuttosto che agli addobbi di Natale”, che mi pare suoni meglio.

      Sì, è una poesia giocosa, ma ho cercato di esprimere concetti seri, e spero di esserci riuscita. Per quanto riguarda il voto, se la lasciano lavorare in pace alle prossime elezioni avremo le idee più chiare su quello che ha fatto o non ha fatto e come lo ha fatto. Hai ben sottolineato un punto: questi attacchi continui sottraggono energie, e quindi chi li fa, alla fine, danneggia la città di Roma; esasperare una persona, non darle tregua, non è un buon sistema per farla lavorare meglio ma, d’altra parte, questo è il loro obiettivo: ci butterebbero tutti in un baratro pur di riprendersi la poltrona, o persino per mere questioni ideologiche, così, per spirito distruttivo, senza neanche un tornaconto personale!

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