Cari amici,
in un momento di poca ispirazione tiro fuori dal cappello (cioè dalle bozze) un link che mi doveva servire per un post su un problema molto delicato e che ho avuto modo non solo di studiare ma di verificare nel corso dei miei studi sociali, e cioè il dramma dei bambini figli di detenute.
La legge prevede che questi bambini stiano con la propria madre, e cioè in prigione, fino a tre anni, e questa è già una cosa terribile, non soltanto perché certamente non è un ambiente per loro, ma anche perché quella è la prima impressione che ricevono di questo mondo. Più terribile ancora però è che, a tre anni, questi bambini vengano strappati alle proprie madri e a quell’ambiente che è diventato il loro punto di riferimento e dati in affidamento, con conseguenze emotive che potrete ben immaginare.
Non posso in questo momento aggiungere altro perché il dovere – e la testa – mi richiamano altrove, ma vi lascio il link che mi ha ispirato l’articolo:
http://dirittiumani1.blogspot.it/2013/09/in-prigione-con-la-mamma-rebibbia-20.html