Mia madre raccontava sempre una barzelletta, che recitava più o meno così:
una notte un tizio, con l’auto in panne, bussa alla porta di un casolare per chiedere aiuto. Gli apre un contadino il quale, informato dell’accaduto, molto gentilmente gli offre riparo per la notte.
Il buon uomo però gli fa presente che non ha letti, e che avrebbe potuto dividere il divano al piano di sopra con la Fuffi, altrimenti non poteva offrirgli altro che uno stuoino sul pavimento.
L’uomo declina l’invito, non andandogli affatto di dormire con un cane, e preferendo stoicamente il duro pavimento. Il contadino insiste moltissimo ma, sapete com’è, i contadini con le bestie hanno dimestichezza, i cittadini no, e quindi l’uomo rimane fermo nella sua decisione di preferire lo stuoino sul pavimento.
Al mattino si sveglia con le ossa rotte ma, appena apre gli occhi, una meravigliosa visione illumina la stanza: dalla scala sta scendendo una giovane e splendida ragazza dai lunghi capelli biondi, un corpo da favola, un abitino corto da cui spuntano due spettacolari gambe ben tornite, che si muovono ancheggiando sui tacchi.
La ragazza gli sorride, con un sorriso degno della pubblicità di un dentifricio e si presenta: “Buongiorno, io sono la Fuffi, e lei?”, al che l’uomo risponde: “Io sono l’uomo più idiota della terra!”.
Ecco, diciamo che mi sono recentemente trovata nelle condizioni dell’uomo con l’auto in panne… e di condividere anche un solo caffè con Fuffo non ne ho voluto sapere, per supposizioni e pregiudizi paragonabili a quelli del protagonista della storiella.
Prevedo grosse dosi di cicatrizzante per ferite da morsi alle mani… 😆