Liti conto terzi

litigio

Non v’illudete, nel tema delle solite quattro cose di cui parlare, questo è il turno di Xavier e non faremo eccezione alla regola, anche se partirò da un po’ più lontano.

Dunque, recentemente sono stata a una festa bellissima (ci avete fatto caso? Da un po’ di tempo partecipo a un sacco di feste: buon segno, non vi pare?  😉 ). Alla festa c’erano dei grandi assenti, di cui tutti mi hanno chiesto notizie. Spiego che quelle persone non sono presenti perché non sono state invitate, e non sono state invitate perché le due famiglie sono in rotta da trent’anni circa.

Naturalmente tutti vanno a nozze nei pettegolezzi, e vuoi per interessamento sincero, vuoi perché “azzupparci il biscotto” era una festa nella festa, spiego – senza entrare in particolari – l’origine della saga, che poi è tanto semplice quanto di idiota sviluppo.

Una persona litiga con un’altra: capita, giusto? Diciamo che la lite è stata piuttosto seria, e che ha portato delle conseguenze, e pure questo capita. Quello che non dovrebbe capitare invece è che la lite coinvolga persone esterne alla questione, e finisca per mettere le une contro le altre persone che fino ad allora erano sempre andate d’accordo e che si volevano un gran bene (ora capite perché c’entra Xavier, che rientra a pieno titolo nella casisitica?).

I familiari di una delle due persone prendono posizione contro quelli dell’altra e viceversa e, pur probabilmente continuando a volersi un gran bene, fanno muro.

A questo punto partono i torti del “non mi ha invitato per quell’evento”, “non si è fatto vedere in quella grave circostanza”, “neanche una telefonata per quest’occasione” e un torto tira l’altro, fin quasi a non ricordarsi come è iniziata, ma accumulando una miriadi di torti e rancori da rinfacciare ogni volta che capiti di parlare, tra loro o con terzi, della situazione creatasi.

Ecco, io non ho mancato di commentare come trovassi idiota tutto ciò: idiota, autolesionistico nei propri confronti e crudele nei confronti dell’altro. Quando due persone adulte e vaccinate litigano, per quanto mi riguarda sono fatti bellamente loro e non solo: con le mamme delle amiche di mia figlia (parlo dei tempi delle elementari) ci siamo sempre regolate in modo autonomo, se le bambine litigavano erano affaracci loro e non nostri, la nostra amicizia non sarebbe stata compromessa dalle liti tra ragazzine (anche se una si comportò diversamente, e uscì dal giro, e con un’altra che si fece sobillare dalla figlia ci volle un po’ per rimettere le cose a posto).

Concludendo (sennò poi mi rimproverate che non è vero che ho parlato di Xavier e vi verrebbe a mancare), rompere un’amicizia perché due donne straadulte, e amiche da prima che lui conoscesse una delle due, si sono scazzate, rientra nei comportamenti idioti, autolesionistici e crudeli di cui parlavo prima.

Poi, che vi devo dire, che la gente viva pure come vuole, tanto quella contro la stupidità umana è una battaglia persa.

12 thoughts on “Liti conto terzi

  1. Hai ragione. MA io stessa, quando ex marito mi ha lasciata, ho allontanato da me tutti coloro che continuavano a frequentarlo. “se parlano con lui non sono amici miei”, pensavo. Ci sono voluti 5 anni per riuscire a discernere fra le due cose… con alcuni ho riallacciato i rapporti di amicizia, con altri no (evidentemente, con questi non ne valeva la pena neppure prima!)
    In una lite fra adulti dovrebbero vedersela solo loro, ma è difficile attuarlo quando una delle due persone ti è più vicina di un’altra… si tende a fare il tifo per la persona cui tieni di più!

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    • Bia, tu eri la diretta interessata, in un momento particolare, quindi è pure normale che tendessi a chiuderti a riccio e a ritenere “non amico” chiunque fosse dalla sua parte o che comunque non prendesse apertamente posizione in tuo favore, ma quello che tu racconti non è che quelli che frequentavano lui hanno allontanato quelli che frequentavano te, e comunque col tempo sei riuscita a fare il distinguo e sei tornata sui tuoi passi. Qui stiamo parlando di famiglie unitissime che si sono perse così, e che dopo trent’anni il distinguo non l’hanno ancora fatto (e oramai credo neanche lo faranno più).

      Che poi, fare il tifo per uno dei due contendenti non significa non parlare più con tutto il parentame dell’altro! Io stessa ho le mie idee in proposito, e un’opinione ben delineata di come si siano svolti i fatti e quali siano le responsabilità di ognuno. Cionondimeno ritengo che i parenti dell’uno e dell’altro non c’entrino niente, e io men che meno: fatti bellamente loro.

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  2. Sarà che mi affascinano le BATTAGLIE PERSE ( e quelle contro la stupidità umana è davvero persa … ), e quindi ben volentieri la combatto e grido : COMBATTIAMOLA TUTTI, e chi se ne frega se l’ esito non ci sorriderà ! 😦

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    • Caro cavaliere, quella contro la stupidità umana è davvero una battaglia persa, ma io ho rinunciato a combatterla, cerco d’impiegare meglio le mie energie (che al momento poi sono poche davvero!).

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  3. Capisco, mia cara … oh se ti capisco ! E mi/ti auguro di ritrovare le tue forze ! 😀
    Io ?!? 😯
    Beh …. che Cavaliere Errante sarei se non avessi un debole per le cause perse ???
    No … non mi stancherò mai di combatterle …. come l’ indimenticabile ribaldo Brett Ritt ( magistralmente interpretato da @Gable ) nel bellissimo fim AWAY WITH THE WIND !
    °°°

    🙂
    °°°

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  4. Credo di aver avuto occasione di intervenire su un argomento del genere, forse originato da situazioni diverse, non so. Faccio questa premessa perché molto probabilmente ripeterò quanto già detto allora. Mi scusino i tuoi lettori… a te non chiedo scusa perché tanto so quanto ti faccia piacere sentirmi, anche se ripeto sempre le stesse cose. 😉

    Proprio perché temo di aver già raccontato questa storia, sarò breve.
    Una ragazza, maggiorenne e vaccinata (come si dice, anche se di questi tempi non so quanto valga il discorso sulle vaccinazioni… ), decide di andare a convivere con il fidanzato. I genitori non approvano e minacciano di cancellarla dalla loro vita. Lei non desiste, viene “cancellata” dai genitori e anche dai fratelli. Non solo, pure una zia prende le parti della famiglia e la “cancella”. Per un paio d’anni la famiglia è spezzata. Non è possibile organizzare una festa con la presenza di tutti. La prima cosa che la famiglia domanda è: “Ma lei viene?”, mentre la ragazza, più velatamente, s’informa sulla presenza o meno di persone a lei poco gradite. Insomma, una situazione a mio parere detestabile. A nulla vale dire: “Ma fate finta che non ci sia lei!” oppure, “Ma fai finta che non ci siano loro!”. Niente da fare.
    Ora la “frattura” si è sanata ma solo in parte: i genitori hanno ripreso i rapporti con la figlia ma la ragazza non parla più – ormai da anni! – con i fratelli e nemmeno con la zia; di feste in famiglia neanche a parlarne. Non solo: ci sono cugini che non sanno di esserlo (la lite è iniziata prima della nascita dei figli di lei e di uno dei fratelli). Per evitare che s’incontrino, i genitori hanno iscritto i bambini a scuole diverse. Il che potrebbe apparire normale in una grande città, non in un buco di paese… quindi, una delle due famiglie ha iscritto i figli nella scuola di un paese vicino, costringendo i nonni a fare la spola da un paese all’altro per portare e ritirare i pargoli, sempre di nascosto perché lei non deve sapere. 😦

    Potrei continuare ma la cosa è già abbastanza triste e per me molto dolorosa perché purtroppo mi ci sono trovata in mezzo e ho dovuto schierarmi.
    Qui non si tratta solo di inviti a una festa. Questa situazione ha segnato la vita di tre famiglie e si ripercuoterà in futuro anche su dei bambini innocenti che spero siano più intelligenti dei genitori. La massima soddisfazione l’avrò quando da grandi capiranno e invieranno un bel Vaffa nella direzione di nonni e zii.

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    • Premesso che sì, mi fa sempre piacere leggerti anche se dovessi ripetere le stesse cose (anche se con me vai sul sicuro perché non ricordo da qua a là), non credo che ci avessi già raccontato questa storia, che qui calza a pennello.

      Preciso comunque che anche nel caso da me raccontato non si tratta solo di inviti alle feste, erano persone tra cui c’era un rapporto strettissimo, e la frattura ha procurato molto dolore, esattamente come nel caso da te descritto.

      Il fatto dei cugini che non si conoscono è di fatto un danno che hanno subito, e mi ricorda la Lobot che per due anni non ha visto la nipote (la sua prima nipote!), si è persa ogni recita, ogni compleanno, e il tutto in teoria per rivalsa nei miei confronti: perché è chiaro, queste situazioni, come ho già avuto modo di scrivere, hanno anche un aspetto autolesionistico, nel senso che il dolore lo prova anche chi allontana, oltre che chi viene allontanato.

      Continuo a pensare che siano casi conclamati di stupidità umana, e in questo caso la stupidità non coinvolge solo i “terzi”, ma anche i diretti interessati, perché il fatto (purtroppo piuttosto comune, soprattutto in passato) che un genitore ripudi un figlio perché va a vivere con una persona non di loro gradimento, o forse proprio perché va a convivere senza essere sposata, mi sembra il trionfo dell’intolleranza, la chiusura mentale, la mancanza di rispetto: un pregiudizio più grande addirittura dell’amore che un genitore prova per un figlio, e ho detto tutto.

      Meno male che c’è gente diversa: una mia amica, scoperto che il figlio è gay, suppongo che non l’abbia presa bene e che abbia avuto bisogno di tempo e spazi suoi per elaborare il fatto. Dopodiché il figlio rimane l’amato figlio di cui va immensamente fiera anche perché, obiettivamente, lui è davvero una persona eccellente e, a mio avviso, un essere umano speciale.

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  5. Dinamiche che conosco fin troppo bene, purtroppo. Quando nella mia personale situazione ho deciso di non farmi coinvolgere sono comunque riuscita a farmi additare come la brutta persona che non si è voluta schierare. Insomma come fai o come non fai, fai sempre male. Cheppalle.

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    • Sì, ti accusano di non esserti voluta schierare, ma ti assicuro che questa è un’accusa che poi cade, e comunque è sempre meno peggio che schierarsi, se schierarsi significa voltare la faccia a persone che ti vogliono bene, a cui vuoi bene, e che non ti hanno fatto alcun torto: non si litiga conto terzi, questa è sempre stata e sempre sarà una mia profonda e non sradicabile certezza.

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  6. Pingback: Di grandi amici e saghe familiari, corsi e ricorsi | Diemme - Ogni cosa è illuminata

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