Referendum: perché voterò no

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Impazza nel web la disputa sul referendum, riforma sì riforma no.

Io, questa è tra le poche volte che ho le idee chiarissime e nessuna indecisione: voterò NO.

Ho seguito dibattiti in tv, interviste, letto articoli ma, soprattutto, ho letto la nostra Costituzione, che è una delle più belle del mondo, più dense di significato, nata dai sogni dei padri fondatori della nostra Italia, nata dalla liberazione, dal desiderio di dire mai più guerra, mai più dittatura, poteri che si controllino e definiscano i limiti l’uno dell’altro, affinché non ci sia mai più il rischio di una deriva autoritaria (e soprattutto nata da un’assemblea costituente, e non dai ghiribizzi di un ministro).

Una Costituzione che rispetta il popolo che è sovrano, e che rispetta il singolo, che dà spazio al piccolo e al grande.

Questa riforma contiene tanti ma tanti cambiamenti rispetto al testo originale della Costituzione, cambiamenti di cui, francamente, non sentivamo alcun bisogno. Semmai sentivamo il bisogno che questa Costituzione trovasse maggiore applicazione nella nostra vita, con particolare riguardo a quel terzo articolo che recita:

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

Già qui ci siamo fermati, se non prima. Ma non divaghiamo, perché qualcuno magari obietterà che non sono questi i principi che saranno cambiati, e io replicherei che con questa riforma gli articoli salteranno fin dal primo, visto che il popolo perderebbe di fatto la propria sovranità, e gli organi che lo governano il proprio equilibrio.

No, non vi parlerò di questo, vi renderò la situazione ancora più semplice, affronterò solo un argomento, e cioè il modo in cui il quesito viene posto e il voto proposto.

La cosa più grave è che una quantità consistente di riforme, che riguardano gli aspetti più diversi della vita della nostra nazione, alcuni anche veramente critici, vengano proposti con un’unica domanda, un unico pacchetto onnicomprensivo, da accettare o rifiutare in blocco.

Questo unico quesito sarà posto poi a persone la maggioranza assoluta delle quali non conosce neanche la Costituzione, e men che meno i termini della riforma, di cui ignora totalmente l’impatto .

Il modo in cui viene proposto nella propaganda è a dir poco pubblicità ingannevole, suona come: “Volete risparmiare un sacco di soldi e avere una nazione più snella e funzionante?”. Che volete che risponda la gente alla domanda “Secondo voi è meglio ricchi e sani o poveri e malati?”. Non ci dicono che stiamo vendendo l’anima al diavolo, che questo è un passo che ci costerà la sovranità popolare, che non porterà praticamente alcun risparmio, visto che il 70% delle spese sono personale e vitalizi, e per il resto, anche se raccattato tra sindaci e consiglieri (generando ibride situazioni di immunità), qualche euro bisognerà pur spenderlo; non ci dicono che comunque la riforma non riguarda solo quest’aspetto e coinvolge ben altro, e soprattutto che non è una scelta su cui si potrà mai, al momento del pianto del coccodrillo, fare marcia indietro.

Questo non è l’unico mezzo inadeguato con cui viene fatta propaganda al referendum: si sta continuando a sorvolare sui contenuti, dando risalto a chi voterà sì e chi voterà no, invitandoci a un voto di pancia, da dare quindi con estrema leggerezza, secondo le nostre personali simpatie e antipatie per questo e quel personaggio: ci stanno trattando come stupido gregge, davanti al quale fanno oscillare ora il bastone ora la carota.

Io voterò no e una cosa voglio dire a Renzi: a proposito del no della Raggi alle Olimpiadi, ha declamato a gran voce che per evitare il “magna magna” si fermano i ladri, non le Olimpiadi. Ora, dopo aver letto che in Italia c’è un’evasione pari a quattro manovre finanziarie, vorrei rispondergli sulla sua stessa falsariga: “Per risparmiare sui soldi pubblici si combatte l’evasione, non si abbatte la Costituzione!”.

Ma abbiamo idea di cosa sia una Costituzione, legge fondamentale dello Stato? Abbiamo presente da quali eventi nasce, quanto a lungo è destinata a durare e quali sconvolgimenti politici e sociali ci debbano essere perché si renda necessario modificarla, o addirittura snaturarla?

Cambiare la Costituzione è una cosa talmente importante, e di portata cosi imponente che c’è bisogno dell’autorizzazione di tutto il popolo per poterlo fare anche se, in caso di vittoria del sì, temo che sia l’ultima volta che il popolo sarà chiamato a dare la propria autorizzazione a qualcosa (non che finora non abbiamo subìto soprusi, a partire dai prelievi forzosi sui nostri cc al porcellum, tanto per citarne due a caso).

La mia paura, francamente, è che il consenso che il popolo dovesse eventualmente dare a questa riforma, sarebbe tutt’altro che un consenso informato.

Mi fermo qua, invitando il nostro capo del Governo, visto che si sente tanto in vena di riforme, a pensare piuttosto alla riforma delle pensioni, che è quella la riforma che la gente aspetta davvero, e per la copertura economica ha tanto margine di manovra, tra lotta all’evasione, agli sprechi, e tagli dei privilegi della politica, che tante lacrime e sangue costano al popolo italiano!

Update: mi ero completamente dimenticata di aver scritto, oltre un anno fa, un articolo sulle riforme che qualcuno oggi mi ha riportato all’attenzione con un like: beh, la penso ancora esattamente così, altro che Costituzione!

35 thoughts on “Referendum: perché voterò no

  1. Assolutamente d’accordo, la Costituzione non va cambiata va solo applicata, quella della eliminazione del Senato e quindi dei senatori è solo uno specchietto per le allodole, i parlamentari si possono benissimo diminuire in maniera diversa e definitiva, non in questo modo assurdo, e inoltre il bcameralismo è una forma di garanzia, vogliono togliere potere al popolo e anche al Presidente della Repubblica per aumentare quella del capo di governo così che possa comandare come vuole, ancora più di quello che sta già facendo, non è uno scherzo….si rischia davvero molto e spero che la gente si informi e lo capisca.
    Stanno approvando un sacco di leggi a discapito della gente senza che nessuno ne parli e senza che venga fatta la minima informazione…..è stata pubblicata sulla Gezzetta Ufficiale tutti gli esami che sono diventati a pagamento…..tra cui anche, ad esempio, la mammografia di controllo e gli esami di screening per la prevenzione…….viene il dubbio che sia così che vogliono risolvere il problema delle pensioni!!!!!

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    • Delle loro, di pensioni, perché delle nostre non gli importa un fico secco.!

      Silvia scusami, mi sono resa conto solo ora che non ho risposto al tuo commento, anche se credo sia più probabile che abbia risposto e al solito WordPress se lo sia pappato.

      D’altra parte, ti sei espressa in maniera così precisa che non c’è neanche molto da aggiungere, se non il fatto che non solo non viene fatta informazione, ma è in atto una vera e propria campagna di disinformazione!

      Sul fronte del sì io non ho sentito altro che gli slogan “Si tagliano i costi della politica”, che neanche è vero, (e poi nessuno che si renda conto di come vengono tagliati: sarebbe come diminuire le spese della sanità eliminando gli ospedali, cosa che, peraltro, già stanno facendo!), e “non voto come D’Alema, Salvini, etc.”, ma motivazioni di merito nisba!

      Io una motivazione seria a favore del sì non l’ho ancora sentita, e sì che me le sono andate a spulciare! Tra i miei contatti fb ho anche dei fieri sostenitori del fronte del sì, e continuo a chiedere spiegazioni che non ottengo… l’ultima è stata di andarmi a rileggere i fatti degli ultimi anni, dimmi un po’ tu cosa vuol dire!

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  2. Io invece voterò convintamente sì. La costituzione non è la bibbia, i principi restano invariati, ma l’Italia è cambiata, ha esigenze diverse rispetto 60 anni fa. Peccato solo che per colpa dell’uno e dell’altro si sia ormai trasformato in un voto pro o contro il governo

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    • Secondo te, in che cosa questa riforma rispnde alle nuove esigenze? E qual era l’urgenza di questa riforma rispetto a tutte le altre, per esempio quelle che elencai nell’articolo che ho linkato in fondo? Hai letto la riforma punto per punto?

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    • Taglia i costi della politica, elimina il bicameralismo perfetto, snellisce i processi decisori. Poteva essere migliore? Senz’altro! Ma intanto è un passo nella direzione giusta. Leggi le cose che scrivono Cassese o Bassanini e ti fai un’idea ancora più precisa. Poi certo, non ne farei una guerra di religione…vi piace questo rimbalzo camera senato camera senato camera…. contenti voi!

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    • Taglia i costi della politica? E quali di grazia? Sai che il Senato, ridimensionato e depauperato di poteri di rappresentanza del popolo, costerà praticamente la stessa cifra? Considerando (non ricordo se l’ho già detto, porto avanti la discussione in vari siti e non posso rileggere tutto) che i i costi del Senato sono per il 70% vitalizi e personale, considerando che comunque avranno rimborsi spese etc., il risparmio sarà circa del 15%: e per ottenere questo c’è bisogno di massacrare la Costituzione? E delle altre modifiche hai preso visione? Io più le leggo più già la sola formulazione mi fa ribollire di rabbia.

      Purtroppo la gente ha recepito il messaggio così come è stato infiocchettato, “Risparmiamo soldi e accorciamo l’iter di approvazione delle leggi”: oltretutto, davvero ritieni che l’Italia abbia bisogno di più leggi, e che vengano sfornate una dietro l’altra più velocemente? Le nostre leggi sono già troppe, troppo contorto, spesso l’una in contraddizione dell’altra, e oltretutto pure scarsamente applicate.

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  3. Nemmeno io ho dubbi sull’assoluta necessità di votare NO a questo referendum completamente truffaldino per come viene proposto, come ben hai spiegato in questo tuo condivisibile post!
    Il mio NO trova motivazioni anche su un versante che non è di tutti i cittadini, cioè quello di un amministratore che tante cose le vede dall’interno e ne può valutare meglio la portata.
    Sarebbero tanti i punti sui quali argomentare, mi limito solo a quello sull’eliminazione delle Province, preludio ad un successivo taglio che, sicuramente in caso di prevalenza del si, verrà fatto anche per i Comuni, con gli effetti che lascio ad ognuno immaginare in fatto di servizi.
    Ebbene, le Province sono già state massacrate con la legge Delrio. Risultato risparmio apparente per dimezzamento del personale (prepensionamenti, mobilità e trasferimenti che non hanno certo ridotto la spesa pubblica) risparmio effettivo per spoliazione statale di risorse provinciali con certi servizi ridotti in condizioni pietose: vedasi manutenzione edifici scolastici delle scuole superiori e pure l’impossibilità di mantenere minimamente le strade provinciali, con nemmeno la possibilità di eseguire gli sfalci e con la “danza del sole”, da parte di sindaci col doppio incarico gratuito di amministratori delle nuove Province (come se non ne avessero abbastanza di grattacapi per il rispettivo comune/città), per scongiurare nevicate in inverno, pena la mancanza di fondi per provvedere a spazzare neve e ghiaccio!
    Questo per dire che è in atto un’operazione di accentramento che priva sempre più le (autonomie?) locali di risorse a pro dello Stato vorace e scialacquatore, lasciando i cittadini a bussare alla porta dei Comuni per compiti non più loro, Comuni ai quali lo Stato chiede aiuto per funzioni proprie, non da ultimo la gestione dei richiedenti asilo (funzione in capo allo Stato!).
    Se poi vogliamo fare un conto molto approssimativo, constatando come in passato fosse lo Stato a trasferire risorse agli Enti Locali ed ora il percorso sia inverso, nel senso che, oltre a non dare più preleva tributi locali e nonostante ciò il deficit pubblico aumenti, credo che si possano trarre facilmente le conclusioni! Votare si significherebbe anche avallare tutto ciò!

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    • Io più leggo il testo della riforma più intravedo il baratro verso cui ci stiamo spingendo… siamo in ginocchio e stavolta, diversamente dal passato, saremo noi ad avere autorizzato tutto ciò!

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  4. questo governo abusivi, incapace ed analfabeta se ne frega persino delle sentenze della suprema corte: il blocco delle rivalutazioni delle pensioni E’ STATO DICHIARATO ILLEGALE…… se ne fregano, anzi ora HANNO PROPOSTO L’ABOLIZIONE DELLA PENSIONE DI REVERSIBILITA’ !!!!!!! Tuttavia mantengono centinaia di migliaia di clandestini a farsi seghe in alberghi a 4 stelle e a loro pagano persino le sigarette…. DOVREI VOTARE SI’ ALLE PORCATE DI QUESTI SCHIFOSI CHE VIAGGIANO CON AEREO DA 300.000 EURO/ORA e con scorte di 20 persone ? .

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    • Hai letto l’intervento di Sergio? Probabilmente le realtà locali verranno ancora più depauperate, comuni, province (oops, città metropolitane) e regione riusciranno a far sempre meno fronte alle richieste dei cittadini, che però dovranno continuare a depauperare perché il padrone lo chiede…

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    • Evidentemente il playback non ha funzionato del tutto, forse se leggeva il quesito della scheda, con la quale ci stanno martellando da giorni in tv (un vero e proprio spot per il SI), avrebbe fatto una figura meno pessima!

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    • Sì, è davvero una vergogna che il quesito stesso sia una propaganda per il sì, cominciano fin dalla scheda elettorale a turlupinare i cittadini sulla natura della riforma!

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  5. L’articolo quinto è già stato cambiato più di 13 anni fa, e credo in meglio dato che ampliava la capacità legislativa delle regioni e il principio di sussidiarietà fra stato ed enti locali. Voto no perché si sta sorvolando anche un altro problema: quello del lavoro. L’art. 4 è stato usurpato. Io da giovane ragazza disoccupata non posso acconsentire al cambio della costituzione quando il mio problema principale è la necessità di un lavoro… Avrei preferito una riforma che davvero desse certezze per il mio futuro. Non una legge scritta appositamente per migliorare la situazione del governo… Mio nonno ha combattuto la guerra, ha votato per questa costituzione. Perché devo tradire mio nonno che ha lasciato moglie e figli in nome di un’Italia migliore?

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    • “una legge scritta appositamente per migliorare la situazione del governo”; “Perché devo tradire mio nonno che ha lasciato moglie e figli in nome di un’Italia migliore?”.

      Il tuo commento, cara Aida, è da incorniciare.

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    • Tra i primi esami del corso di Giurisprudenza c’è proprio Diritto Costituzionale. Quando lo feci ricordo che di tutti gli articoli solo i primi 33 sono una concentrazione di democrazia, eguaglianza e parità dei diritti. i restanti regolano l’amministrazione, il parlamento, il rapporto Stato – Regioni. Lo stato garantisce… così esordiscono molti articoli. Garantisce, appunto, lo Stato. E lo Stato siamo noi (recita un vecchio adagio delle scuole elementari). Se lo stato è il Governo (fra l’altro io non eleggo il presidente del consiglio, eleggo il partito politico e se un tizio mi sta sulle palle rispetto ad un altro, io voto per le ideologie del partito). Quindi il premier non è eletto direttamente dal popolo. Se ad uno che non viene eletto democraticamente si attribuiscono poteri così smisurati… cara mia Mao Zedong ci fa un baffo.

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  6. Non mi sono interessato e quindi non conosco tutte le modifiche che il referendum intenderebbe avallare, ma, come sopra esemplificato, ciò che dalla mia visuale ho potuto meglio constatare, cioè cosa cambierebbe nei rapporti fra i livelli istituzionali.
    Però non riesco a trattenermi dal riprendere l’argomento perchè, nel manifesto per il No dei governatori di Liguria, Lombardia e Veneto, ho visto quello che secondo me è un obbrobrio vero e proprio. L’introduzione della “clausola di supremazia”, ovvero di salvaguardia, in base alla quale, senza veto da parte del nuovo Senato, la legge dello Stato può intervenire su materia di esclusiva competenza delle Regioni. Tale principio, previsto inizialmente, era stato soppresso nel 2001, ed ora reinserito per legittimare qualsiasi forma di ingerenza autoritaria da parte dello Stato (che si può meglio intendere come Governo) a danno delle competenze regionali, quindi del rispetto dell’autonomia regionale. Non credo che ciò venga inteso come possibilità di contenere gli eccessi di autonomia che portano certe regioni (es. Sicilia) a perseverare con provvedimenti da vero e proprio dissesto, piuttosto il darsi i mezzi per perseguire quelle virtuose, magari perchè governate da coalizioni non in linea con chi è al governo! E’ una cosa che per certi versi si sta già verificando con la non applicazione dei “costi standard”, che avvallano differenze e sperequazioni inaccettabili a danno dei cittadini (es. sanità). Mi fermo, ma ce ne sarebbero tante altre cose da dire!

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    • E’ chiaro che questa riforma mira a rompere gli equilibri di potere e creare un super Governo con potere di vita e di morte (compresa pare, ripeto se non l’ho già detto, la dichiarazione di guerra).

      Continuo, per onestà intellettuale, anche a seguire la campagna per il sì, che mi convince sempre di meno, e mi chiedo quanto la gente sia in malafede (ma il cittadino non ha motivo di essere in malafede!) e quanti invece non hanno capito cosa sta succedendo. Forse ha ragione chi ha scritto: Per il referendum ci sono due schieramenti: quelli che alla riforma voteranno sì e quelli che l’hanno capita” (sottinteso “e che pertanto voteranno no”).

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