Perché il Viagra

Perché il Viagra

 

E’ perché prima sul sesso

ci regnava un gran mistero

e non era come adesso:

l’inflazione per davvero!

 

Se una donna (sì, sul serio!)

si scopriva una caviglia

accendeva il desiderio

di una truppa e una quadriglia.

 

Ora è nuda, spudorata

s’offre all’uomo da sfrontata,

e quell’uomo, poveretto,

che si sente ormai costretto,

 

senza scelta, senza voglia,

solo perché lei si spoglia,

non ha quella percezione

che sostiene l’erezione!

 

E’ così che per non fare

la figura dell’inetto

prende la sua pillolina

prima d’infilarsi a letto.

 

Sa ogni controindicazione?

Quel che importa a lui è l’azione!

Non sia mai che gli si dica

che non fa effetto…l’amica!

 

Meglio morto con l’onore

delle armi volte al cielo

che dover sul disonore

stendere un pietoso velo!

(Patrizia Vivanti, 21/03/2016)

22 thoughts on “Perché il Viagra

    • Credo che il problema non sia fare sesso e farlo ad ogni età, che quella di per sé sarebbe cosa buona e giusta. Qui credo che il problema sia il farlo per dovere, perché sì, per ammazzare il tempo, perché così fan tutti, etc. etc., e alla fine è il corpo che si ribella a questo stupro (o autostupro).

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    • Esattamente, dare tutto per scontato per me significa questo fare e pensare le cose perché così qualcuno dice che si fa senza guardare e decidere se farla nel nostro caso….😐

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    • Io quando ho sentito delle persone che facevano certe cose pure controvoglia perché le facevano tutti sono rimasta allibita! A questo punto siamo arrivati? Mi raccontanto di un ragazzo, trombatore seriale, che a un certo punto, nel bel mezzo di un coito, guardò la ragazza e pensò: “Ma che sto facendo? Ma chi è questa?”. Si interruppe lì, e mi dicono che da allora abbia preso a vivere una vita più coerente e più in linea con i suoi sentimenti.

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    • Beh, quello è il comportamento che dicono abbiano le prostitute di bassa lega.

      Io comunque mi ricordo che, nei momenti già di forte crisi, quando mi aveva profondamente deluso, mi ritrovai una volta a guardare il soffitto pensando “Mi sa che la bolletta della luce si può pagare anche in banca”. Feci in tempo a mordermi la lingua prima di dirlo ad alta voce, ma non potei fare a meno di constatare che oramai era inutile raccontarsela, era finita e basta.

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