L’incontro

amiche pattini

Beh, allora sarete tutti curiosi di sapere com’è andata ieri, giusto?

Beh, diciamo che c’è una notizia buona e una cattiva: la buona è che è stata una serata piacevole, il discorso è stato ripreso come nulla fosse, la mia amica si è mostrata serena e confidente e ci siamo fatte anche belle risate.

La cattiva è che, come presupponevo, come abbiamo detto non per colpa sua,  io sono davvero pietrificata, e né la cura, né la confidenza sicuramente ritrovata, né le risate sono riuscite a superare la corazza: ma davvero sono diventata così? Non voglio, non voglio essere così!

Meno male che ci sono ancora quelle di mia figlia di risate a toccarmi il cuore, e ci sono i suoi sogni, i suoi progetti e i suoi piccoli successi a darmi entusiasmo: non è giusto neanche quello, non è giusto vivere attraverso i figli ma, come si suol dire, “piuttosto che niente è meglio piuttosto” (Pelodicapra docet  😛 ).

33 thoughts on “L’incontro

    • Secondo me sei solo relativa. non prendi più a cuore una situazione ma semplicemente te la fai scorrere addosso. Se fossi stata come ti descrivi saresti stata sadica con la tua amica rinfacciandole il peggio del peggio, o le avresti dato buca. Ma invece sotto sotto hai cuore. Solo che, non essendo più inesperta, vai cauta su ogni cosa.

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    • Cioè, se devo uscire con una persona per insultarla a sangue me ne sto a casa, e se devo dare appuntamento a una persona per lasciarla aspettare in mezzo alla strada, ma che ho campato a fare finora? Non l’ho mai fatto e mai lo farò, sarò tutta una cicatrice, ma non ce la faranno a rendermi una persona peggiore, che si dà degli alibi per giustificare il male che si autoautorizza a compiere, mai!

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    • E’ per questo che voglio confutare la tua tesi. Cioè hai scritto che saresti stata così, e poi colì, e giuro mi sarei immaginata che alla tua amica avresti rinfacciato il male che ti aveva fatto, o magari da scettica avresti risposto cose del tipo:
      “Scusa, fino a quando t’ha fatto comodo hai girato i tacchi e ora ti ricordi che esisto!”
      Invece, da ciò che hai raccontato dopo, evinco che sei una persona che in fondo in fondo ciò che è stato di male lo mette da parte.

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    • Non è neanche così. Se ci fossimo incontrate per un chiarimento, lei mi avrebbe dato la sua versione e io la mia, e magari nel dare la mia mi sarei pure infervorata, ma non è stato questo il contesto. Secondo, con lei proprio il problema non è stato che c’è stata finché le ha fatto comodo, ti confondi con quella megabeeeeep di Pelodicapra! Questa, un po’ come Xavier, finché è stata amica è stata un’ottima amica, che per me ha cercato di fare di tutto (come io per lei!), non è che abbia sfruttato una qualche situazione!

      Secondo poi, io il male ricevuto non lo metto da parte mai, ma questo non significa che non sappia contestualizzarlo e capirne le dinamiche. Ma di questo, magari, un’altra volta riparleremo.

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  1. Non si tratta di vivere attraverso i figli, ma di essere entusiasta dei suoi progressi, questo sì! Sulla tua freddezza non saprei… a volte certe cicatrici fanno male anche quando sono ormai chiuse?

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  2. Ma scusa a me pare normale la tua reazione, come se n’è andata una volta lo può fare ancora quindi non ci potrà mai più essere il rapporto di prima, come dicevamo tempo fa: quando un rapporto si è rotto….rimane rotto!

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    • non lo sò, personalmente non generalizzo mai, se perdo la fiducia in una persona non mi torna, ma riguardo a quella specifica persona, non è che non mi fido più di nessuno, certo è che, comunque, le forti delusioni “induriscono”.

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    • Silvia, io non ho perso la fiducia in lei, il distacco ci fu perché lei si offese per una cosa, non perché in qualche modo tradì la mia fiducia… non confondiamo le amiche con le capre infingarde e pelose!

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    • Il carattere è quello che guida la nostra vita e il nostro rapporto con gli altri, hai presente quel proverbio che dice che il carattere è metà del destino?

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    • Non parlavo del destino come predestinazione a qualcosa, ma come vita che ci tocca, quella costruita con le nostre mani e, botte di fortuna o di sfiga aparte, con le nostre capacità sociali, vale a dire il nostro carattere.

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    • sì ho capito ma a parer mio questo non ha niente a che vedere con l’amicizia, sarebbe come voler dire che chi ha un certo carattere non ha amici, o al contrario è scusato a far tutto a causa del carattere, non è così, la sincerità dei sentimenti come l’amicizia và oltre!

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    • A parte che è vero che chi ha un caratteraccio in genere tanti amici non ne ha, ma temo di non riuscire a capire che cosa intendi. Scusato di tutto per il suo carattere? Certo che no, se uno è infrequentabile è infrequentabile, ma siccome di carattere ognuno ha il suo, quando si vuole bene a una persona si prende tutto il pacchetto: una delle più simpatiche definizioni di amico che mi capitò di ascoltare tu questa: “Un amico è una persona che ti conosce bene, e ciononostante ti vuole bene”.

      Ecco, la penso così. Un amico è una persona che ti conosce, ti capisce e ti apprezza, e forte dei tuoi aspetti positivi accetta tutto il pacchetto con quelli negativi.

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    • Esatto, il brutto carattere ti può far sbottare perché te la sei presa per qualcosa, me c’è amicizia si parla e le cose si aggiustano, è questo che volevo dire!

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    • Stai sollevano il coperchio del vaso di Pandora, cioè Xavier e Pelodicapra!

      Io, per esempio, lui l’ho ricercato tanto, e considera che non è stato con lui che ho discusso! Con lei, neanche avevo sollevato la questione, avevo rivisto la mia opinione e punto, non ne avrei fatto neanche parola se non avesse sfruculiato: di loro che ne pensi, che dopo tanta amicizia, tanti anni di frequentazione più o meno diretta, abbiano deciso di sparire così nel nulla? Tanto oramai a loro non serve più nulla, poi sono io quella cattiva che pensa male…

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    • Non sono i soli credimi…..la mia idea è che in fondo amicizia non era, almeno per come la intendo io, ma sono giunta alla considerazione che forse la colpa è anche nostra, perché vediamo quello che vogliamo vedere, e non la realtà di come stanno le cose….

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    • Vedi, io sono un po’ contraria a questo chiave di lettura, “non era vera amicizia”, “se una cosa è finita si vede che non esisteva”: ci sono persone che ti lasciano dopo trent’anni, magari dopo aver fatto tre figli, e ti dicono “Non c’è mai stato nulla”: ma perché bisogna rovinare anche il passato? Ma non è più giusto ammettere realisticamente che sì, c’è stato, ed era amore, era amicizia, era progetto comune, ma poi le cose sono cambiate, le persone sono cambiate, noi siamo cambiati, ed è finita? Se fosse che ogni volta che finisce una cosa è perché non è mai esistita, ma che campiamo a fare? Che stiamo a Matrix?

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  3. Sì … ti poteva ( “ci poteva” ) esser risparmiata !
    Tu, NON hai mai costruito i tuoi ( rari ) momenti di felicità sulle sofferenze altrui, e avresti meritato ben altro trattamento ! 😦

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